RICERCHE NEL WEB

 

LIBERA-MENTE INTERNET

 La rivoluzione di internet

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“Internet: un nuovo Forum

per proclamare il Vangelo”. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Interattività

biderezionale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I rischi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Una sfida da affrontare

con coraggio

 

Libertà di informazione

“New Global”  e

impegno per la pace                                     

La rivoluzione dell'informazione e delle comunicazioni ha in internet il suo motore primo. Per qualunque tipo di ricerca e di approfondimento é ormai indispensabile affiancare ai mezzi tradizionali l’utilizzo della “rete”.

Internet comunque non è solo una biblioteca universale in cui cercare informazioni, ma è essenzialmente un sistema dalle straordinarie potenzialità che utilizza molti strumenti che si integrano tra loro (siti-web, portali, servizi di posta elettronica, newsgroup, chat, teleconferenze, video on demand etc.) e dilata lo stesso concetto di comunicazione sia nello spazio che nel tempo.

Internet, ha contribuito ad apportare cambiamenti rivoluzionari nel commercio, nell'educazione, nella politica, nel giornalismo, nel rapporto fra nazione e nazione e cultura e cultura, cambiamenti riguardanti non solo il modo in cui le persone comunicano, ma anche quello in cui interpretano la propria vita.

 

“La Chiesa si avvicina a questo mezzo con realismo e fiducia. Come altri strumenti di comunicazione, esso è un mezzo e non un fine in se stesso. Internet può offrire magnifiche opportunità di evangelizzazione se utilizzato con competenza e con una chiara consapevolezza della sua forza e delle sue debolezze”. (1)

Infatti  “questo sistema permette accesso immediato e diretto a importanti fonti religiose e spirituali, a grandi biblioteche, a musei e luoghi di culto, a documenti magisteriali, a scritti dei Padri e Dottori della Chiesa e alla saggezza religiosa di secoli. Ha la preziosa capacità di superare le distanze e l'isolamento, mettendo le persone in contatto con i loro simili di buona volontà, che fanno parte delle comunità virtuali di fede per incoraggiarsi e aiutarsi reciprocamente. La Chiesa può prestare un importante servizio ai cattolici e ai non cattolici selezionando e trasmettendo dati utili su Internet.” (2)

Non a caso il sito del Vaticano (www.vaticano.va) da tempo risulta essere uno dei più sviluppati e dei più aggiornati del web.

Un’altra caratteristica affascinante “è l'interattività bidirezionale di Internet che sta già facendo svanire la vecchia distinzione fra chi comunica e chi riceve la comunicazione,(3) e sta creando una situazione nella quale, almeno potenzialmente, tutti possono fare entrambe le cose. Non si tratta dunque più della comunicazione del passato che fluiva in una sola direzione e dall'alto verso il basso.(4)

Per questo aspetto la Chiesa pensa ad internet anche come mezzo di comunicazione interna, essendo la comunicazione essenziale per la Chiesa: “la Chiesa stessa è communio, una comunione di persone e di comunità eucaristiche che derivano dalla comunione trinitaria e la riflettono”.(5)  

Nel documento “Etica nelle Comunicazioni Sociali” si afferma che il flusso bidirezionale di informazione e opinioni fra Pastori e fedeli, la libertà di espressione sensibile al benessere della comunità e al ruolo del Magistero nel promuoverlo e un'opinione pubblica responsabile sono tutte espressioni importanti del « diritto fondamentale al dialogo e all'informazione in seno alla Chiesa ».(6) 

Non si può però non citare anche i rischi di questo mezzo; forse il più pericoloso è il tentativo di fuggire da quel mondo reale che troppo spesso delude e rende difficile il confronto con l’altro per crearsi una realtà virtuale nel ciberspazio che ci illuda di soddisfarci.

A tale proposito, riguardo alla vita di fede la Chiesa precisa:  “La realtà virtuale non può sostituire la reale presenza di Cristo nell'Eucaristia, la realtà sacramentale degli altri Sacramenti e il culto partecipato in seno a una comunità umana in carne e ossa. Su Internet non ci sono Sacramenti. Anche le esperienze religiose che vi sono possibili per grazia di Dio, sono insufficienti se separate dall'interazione del mondo reale con altri fedeli.”. (7)

Inoltre qualunque navigatore (termine usato per definire l’utente di internet), anche alle prime esperienze, a volte resta letteralmente nauseato dalla situazioni proposte: su internet si trova di tutto! Viene inserito nel web, con la potenza del mezzo, anche il male, il marcio, l’osceno, il brutto che c’è in questo mondo. Pertanto, oltre  all’indispensabile utilizzo di strumenti tecnici (antivirus,  firewall, antispam, …), è necessario che chi “naviga” in internet sia sempre attento a discernere ciò che è realmente buono e serve per il proprio sviluppo integrale e per il bene degli altri.

Sotto questo aspetto, internet  richiede di essere sempre “vigilanti” , esaltando la responsabilità individuale e le reali capacità di discernimento.

La Chiesa ribadisce che  “nel ciberspazio, come in ogni altro luogo del resto, i giovani possono essere chiamati ad andare controcorrente, a esercitare controcultura, perfino a subire persecuzione per il vero e il buono” (8) e per questo è necessario “anche l'acquisizione della capacità di valutare in modo informato e sagace i contenuti” (9)

Un’altra insidia forse poco conosciuta riguarda il rischio a cui sono sottoposte la libertà individuale e la sfera privata dell'utente, infatti internet si aggiunge alle altre tecnologie  e strumenti elettronici (telefonino, bancomat, carta di credito, telecamere …) che lasciano una serie continua di tracce digitali che rivelano gusti, abitudini, convinzioni... queste informazioni possono essere raccolte e utilizzate come strumento di controllo politico creando non poche questioni etiche circa la riservatezza, la sicurezza e la confidenzialità.

Nonostante gli inevitabili rischi la Chiesa incoraggia l’uso di questo strumento e non esita a sostenere che “è importante che le persone, a tutti i livelli ecclesiali, utilizzino Internet in modo creativo per adempiere alle proprie responsabilità e per svolgere la propria azione di Chiesa. Tirarsi indietro timidamente per paura della tecnologia o per qualche altro motivo non è accettabile, sopratutto in considerazione delle numerose possibilità positive che Internet offre”.(10)

Il principio su cui si basa internet, cioè  la necessità di decentrare i centri decisionali, permettendo a più nodi della rete di comunicare tra loro attraverso più percorsi possibili, non preordinati, rende difficile impedire la comunicazione. Ecco quindi che, mentre tutta  la nostra organizzazione sociale si basa su strutture di potere gerarchico, internet, invece,  è una rete che scambia informazioni in modo non tradizionale, l’informazione non è mediata o filtrata da strutture di potere, è libera di circolare in rete a bassissimo costo, senza censure. Questo aspetto straordinario della rete consente  di superare le difficoltà che si sperimentano nei tradizionali mezzi di comunicazione condizionati e controllati e talvolta perfino censurati e bloccati, dagli interessi dei proprietari, delle lobby economiche o dal potere dominante. Internet, invece, è una struttura che vede tanti proprietari, piccoli e grandi che mettono in comune le loro risorse, in modo non gerarchico, ma paritetico, rendendo di fatto impossibile controllare contenuti informativi e messaggi scambiati in rete e quindi può garantire l’accesso a tutte le informazioni e notizie che gli altri “media” celano e che costituiscono la base per potere esercitare autenticamente la nostra libertà di cittadini in questo mondo.   

Per queste caratteristiche di Internet si può sostenere che “la vera rivoluzione di Internet consiste nel fatto che chiunque può mettere informazione in rete: molti lo fanno già, moltissimi lo faranno nel prossimo futuro.” (11). Pertanto, risulta essenziale ribadire la capacità di valutazione critica e di discernimento del navigatore, fondamentale per distinguere le notizie riportate da autentici testimoni da quelle fasulle di millantatori di vario genere.

Già da molti anni esistono nella rete autentici siti di contro-informazione, ma la vera novità in Italia è stata nascita nel 2002 di Megachip, democrazia nella comunicazione (www.megachip.info/), un’associazione laica che “aggregando passioni, conoscenze e competenze  intende creare una mobilitazione permanente sul tema della comunicazione, cruciale per il destino della democrazia, in Italia e nel mondo, sottoponendo a vaglio critico costante il flusso comunicativo esistente, dall'informazione all'intrattenimento, dalle arti alla pubblicità, fornendo chiavi di lettura e modelli di difesa, oltre che modelli alternativi al flusso corrente di comunicazione.” Un’associazione, unica nel suo genere,  nata   “per difendere il diritto alla democrazia nella comunicazione, per difendere e diffondere una conoscenza etica, rispettosa della verità e del benessere di ognuno; una conoscenza che non sia succube di un potere economico e politico indifferente a tutto, preoccupato solo di mantenere, ad ogni costo, le proprie posizioni di privilegio”.

La facilità di contattare migliaia di persone a costi contenuti in qualunque parte del mondo in tempi rapidissimi, con strumenti più facili  e veloci rispetto a qualunque altro mezzo, come i newsgroup, le liste, i forum su Web, le chat (tutti riconducibili a internet), si possono trasformare in vere e proprie forme di comunità, in cui i diversi individui possono manifestare la loro opinione, proporre iniziative ed eventualmente organizzarsi e partecipare alla determinazione della volontà generale. Tutto ciò ha favorito la formazione del  movimento internazionale  “New Global”, costituito da una miriade di gruppi variegati spesso molto diversi, ma con il minimo comune denominatore della consapevolezza dell’urgenza di una nuova globalizzazione che sia innanzitutto il riconoscimento della centralità dell’uomo nella società e della difesa dei suoi diritti fondamentali. Una rete di movimenti capace “non solo” di protestare e opporsi agli attuali sistemi economici ingiusti,  ma di proporre soluzioni alternative durante i social forum internazionali che si svolgono contemporaneamente alle riunioni delle grandi potenze economiche. 

E l’impegno per la pace ha trovato in Italia fin dal 1991 l’azione costante di Peacelink (www.peacelink.it), un’associazione di volontariato, che anno dopo anno, è diventata un vero punto di riferimento per tutti gli uomini di pace che si ispirano alla idee di nonviolenza, giustizia e solidarietà e che vogliono costruire una storia “diversa” fatta di pace e di diritti umani.

E sempre nell’ambito dell’attenzione per i diritti umani e lo sviluppo sostenibile, non si possono non citare Unimondo (www.unimondo.org) nodo italiano del network internazionale OneWorld  quotidianamente aggiornato, l’interessante PeaceReporter (www.peacereporter.net/it), giornale on line e agenzia di servizi editoriali che ha come scopo quello di diffondere una cultura di pace e di rispetto dei diritti umani e il sito di Pax Christi (www.paxchristi.it) che propone materiale utile  e notizie dettagliate sulle attività del movimento cattolico internazionale per la pace.

 

(1)            Cfr. Giovanni Paolo II,  Messaggio per la 36ª Giornata Mondiale delle comunicazioni sociali "Internet: un nuovo Forum per proclamare il Vangelo” -

(2)            Cfr. La Chiesa ed Internet, Pontificio Consiglio

delle Comunicazioni Sociali, 5

(3)            Cfr.  Communio et progressio, n. 15  

(4)            Cfr. La Chiesa ed Internet, 6

(5)            Cfr. Aetatis novae, n. 8.

(6)            Cfr. Etica nelle Comunicazioni Sociali, n. 26

(7)            Cfr. La Chiesa ed Internet, 9

(8)            Ivi, 11

(9)            Cfr. Etica in Internet, Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali, 15

(10)        Cfr. La Chiesa ed Internet, 6

(11)        Marco Calvo, Fabio Ciotti, Gino Roncaglia

Marco Zela, Internet 2004, Laterza 2003, 

 consultabile gratuitamente on-line alla pagina    www.laterza.it/internet/leggi/internet2004/index.htm

 

www.laterza.it/internet/leggi/internet2004/index.htm

 

 

Giovanni La Malfa

Via Bertè, n. 94

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