E' del 17 giugno
l'articolo apparso su Il Mattino a firma di Giusy Malgieri.
Il
sindaco di San Salvatore, nell'articolo del 17 giugno afferma che: |
...
non bisogna dimenticare che le nutrie costituiscono una specie
protetta. |
Il
sindaco di San Salvatore, dopo le perplessità di ViviTelese
del 17 giugno "aggiusta il tiro" nell'articolo de Il Mattino del 19
giugno: |
...
Un conto poi è aver
ipotizzato di voler verificare se le nutrie sono una specie
protetta, diverso è dire che le nutrie sono una specie protetta... |
L'intervento di Legambiente
Valle Telesina dice che: |
C’è da ricordare
inoltre che la nutria in quanto naturalizzata,
è una specie selvatica non cacciabile, secondo
la legge 157/92 sulla caccia, ma può essere
oggetto di azioni di controllo numerico/eradicazione,
ed è ritenuta specie invasiva con minaccia per
la biodiversità biologica (Raccomandazione del
Consiglio d’Europa n. 77/1999).
|
Per la legge
157/1992, quali le specie protette? |
Articolo 2
Oggetto della tutela.
1. Fanno parte della fauna selvatica
oggetto della tutela della presente legge le specie di mammiferi e di
uccelli dei quali esistono popolazioni viventi stabilmente o
temporaneamente in stato di naturale libertà nel territorio nazionale.
Sono particolarmente protette, anche sotto il profilo sanzionatorio, le
seguenti specie:
mammiferi: lupo (Canis lupus),
sciacallo dorato (Canis aureus), orso (Ursus arctos), martora (Martes
martes), puzzola (Mustela putorius), lontra (Lutra lutra), gatto
selvatico (Felis sylvestris), lince (Lyn lyn), foca monaca (Monachus
monachus), tutte le specie di cetacei (Cetacea), cervo sardo (Cervus
elaphus corsicanus), camoscio d'Abruzzo (Rupicapra pyrenaica);
uccelli: marangone minore (Phalacrocorax
pigmeus), marangone dal ciuffo (Phalacrocorax aristotelis), tutte le
specie di pellicani (Pelecanidae), tarabuso (Botaurus stellaris), tutte
le specie di cicogne (Ciconiidae), spatola (Platalea leucorodia),
mignattaio (Plegadis falcinellus), fenicottero (Phoenicopterus ruber),
cigno reale (Cygnus olor), cigno selvatico (Cygnus cygnus), volpoca (Tadorna
tadorna), fistione turco (Netta rufina), gobbo rugginoso (Oxyura
leucocephala), tutte le specie di rapaci diurni (Accipitriformes e
falconiformes), pollo sultano (Porphyrio porphyrio), otarda (Otis
tarda), gallina prataiola (Tetrax tetrax), gru (Grus grus), piviere
tortolino (Eudromias morinellus), avocetta (Recurvirostra avosetta),
cavaliere d'Italia, (Himantopus himantopus), occhione (Burhinus
oedicnemus), pernice di mare (Glareola pratincola), gabbiano corso (Larus
audouinii), gabbiano corallino (Larus melanocephalus), gabbiano roseo (Larus
genei), sterna zampenere (Gelochelidon nilotica), sterna maggiore (Sterna
caspia), tutte le specie di rapaci notturni (Strigiformes), ghiandaia
marina (Coracias garrulus), tutte le specie di picchi (Picidae),
gracchio corallino (Pyrrhocorax pyrrhocorax);
tutte le altre specie che direttive
comunitarie o convenzioni internazionali o apposito decreto del
Presidente del Consiglio dei ministri indicano come minacciate di
estinzione.
2. Le norme della
presente legge non si applicano alle talpe, ai
ratti, ai topi propriamente detti, alle arvicole.
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A scanso di
equivoci questa la proposta C. 3146 di Gibelli alla camera: |
CAMERA DEI DEPUTATI - XIV LEGISLATURA
Resoconto della XIII Commissione
permanente
(Agricoltura)
XIII Commissione - Resoconto di mercoledì
4 dicembre 2002
TESTO AGGIORNATO AL 13 FEBBRAIO 2003
Modifiche alla legge 157/1992, protezione
della fauna selvatica e prelievo venatorio.
C. 27 Stefani, C. 291 Massidda, C. 498
Bono, C. 1417 Onnis, C. 1418 Onnis, C. 2016 Benedetti Valentini, C. 2314
Serena, C. 3067 Rizzo, C. 3146 Gibelli.
Pagina 185
La proposta C. 3146 Gibelli,
considerato il pericoloso diffondersi, su tutto il territorio nazionale
e particolarmente in Lombardia, della presenza della nutria (myocastor
cofpus), roditore originario del Sud America particolarmente pericoloso
per la salute dell'uomo (alcuni esemplari sono stati riscontrati
positivi alla leptospirosi) e dannoso per le opere idraulico-agrarie,
ne sollecita l'inclusione tra le specie alle quali «non si applicano
le norme della presente legge», secondo la previsione di cui al comma 2
dell'articolo 2 della legge n. 157. Ritiene che non possa contestarsi
l'esigenza di equiparare le nutrie alle talpe, ai ratti, ai topi ed alle
arvicole, animali tutti pericolosi e dannosi, non protetti dalla
legge-quadro, al fine di arginarne la presenza e neutralizzare il
gravissimo pericolo che rappresentano.
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Questo l'elenco delle specie di animali protetti dal sito
www.mondocaccia.it |
Le specie particolarmente protette
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LE SPECIE PROTETTE |
Albanella minore
Allocco
Aquila reale
Assiolo
Astore
Avocetta
Avvoltoio degli agnelli
Barbagianni
Biancone
Cavaliere d’Italia
Cicogna bianca
Cicogna nera
Cigno reale
Cigno selvatico
Civetta
Civetta Campogrosso
Civetta nana
Falco di palude
Falco pecchiaiolo
Falco pescatore
Fenicottero
Fistione turco
Foca monaca
Gallina prataiola
Gatto selvatico
Gheppio
Ghiandaia marina
Gobbo rugginoso
Gracchio corallino
Grifone
Gru
Gufo comune
Gufo di palude
Gufo reale
Lince
Lodolaio
Lontra
Lupo
Martore
Mignattaio
Nibbio bruno
Nibbio reale
Occhione
Orso
Otarda
Pellegrino
Pellicano
Picchio nero
Picchio rosso maggiore
Picchio rosso minore
Picchio verde
Poiana
Pollo sultano
Puzzola
Sciacallo dorato
Smeriglio
Sparviere
Spatola
Tarabuso
Torcicollo
Volpoca |
Airone cenerino
Airone rosso
Averla Capirossa
Averla piccola
Balestruccio
Balia nera
Ballerina bianca
Ballerina gialla
Beccaccia di mare
Beccafico
Calandrella
Calandro
Canapino
Cannareccione
Capinera
Cappellaccia
Capra selvatica
Cardellino
Casarca
Chiurlo
Cinciallegra
Ciuffolotto
Codibugnolo
Codirosso
Codirosso spazzacamino
Codirossone
Colombella
Cormorano
Corriere piccolo
Corvo imperiale
Crociere
Cuculo
Culbianco
Cutrettola
Edredone
Fanello
Fraticello
Fringuello Alpino
Gabbiano comune
Gabbiano reale
Gallo cedrone
Garzetta
Gracchio
Gruccione
Lucherino
Luì piccolo
Martin pescatore
Merlo acquaiolo
Merlo del collare
Migliarino di palude
Mignattino
Moretta codona
Moretta grigia
Moretta tabaccata
Nitticora
Oca lombardella
Orchetto marino
Orco marino
Organetto
Ortolano
Pantana
Passera scopaiola
Passero solitario
Pesciaiola
Pettegola
Pettirosso
Picchio muratore
Piccione selvatico
Pigliamosche
Piropiro piccolo
Pispola
Prispolone
Quattrocchi
Re di quaglie
Rigogolo
Rondine
Rondine di mare
o Sterna comune
Rondone
Saltimpalo
Schiribilla
Schiribilla grigiata
Scricciolo
Sgarza ciuffetto
Smergo Maggiore
Smergo minore
Sordone
Spioncello
Stambecco
Sterpazzola
Stiaccino
Strillozzo
Strolaga mezzana
Succiacapre
Sula
Svasso maggiore
Svasso piccolo
Tarabusino
Topino
Tordela
Tortora dal collare orientale
Tottavilla
Tuffetto
Upupa
Usignolo
Verdone
Verzellino
Voltolino |
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Da
segnalare qualcuna tra le diverse ordinanze di abbattimento delle nutrie: |
COMUNE DI CALDERARA DI
RENO
PROVINCIA DI BOLOGNA
Ordinanza n.17
P.G. nr. 5108
OGGETTO:
cattura e/o abbattimento Nutrie (Myocastor
Coypus) su tutto il territorio comunale per motivi
igienico-sanitari e di sicurezza idraulica del
territorio.
IL SINDACO
ORDINA
-
di catturare e/o
abbattere le Nutrie (Myocastor Coypus) presenti
sull’interno territorio comunale, ivi compresi gli
ambiti di protezione faunistica con particolare
riferimento alle zone limitrofe ai corpi arginali di
corsi d’acqua naturali o cavi di bonifica;
-
all'interno dell'Area di
Riequilibrio Ecologico "Golena S. Vitale" le nutrie
potranno essere catturate solo mediante il
trappolaggio secondo le modalità di cui al citato
piano di controllo provinciale, al fine di evitare
ogni possibile danno e disturbo alla fauna stanziale
ed agli eventuali visitatori.
-
di provvedere allo
smaltimento delle carcasse tramite seppellimento in
ragione di 100 Kg. per ettaro, ad una profondità tale
che le carogne siano ricoperte almeno con 50 cm. di
terreno compatto ed a d una distanza non inferiore a
mt. 200 da pozzi di alimentazione idrica e da corpi
idrici naturali o artificiali, concordando i siti con
i locali servizi veterinari ed escludendo terreni
sabbiosi, limosi o comunque ad elevata permeabilità;
-
di incaricare il Corpo
di Polizia Provinciale ad eseguire e coordinare le
operazioni di cattura ed abbattimento con trappole
selettive autoscattanti o armi da fuoco, avvalendosi
di coadiuvanti abilitati ai sensi dell’art. 16 L.R.,
di agricoltori ed in caso di necessità anche di
persone temporaneamente abilitate di propria fiducia o
segnalate da questo Comune, di Guardie Venatorie
Volontarie e titolari di Decreto in corso di validità,
rilasciando apposite autorizzazioni riportanti le
modalità d’intervento, di soppressione eutanasica e di
smaltimento delle carcasse;
-
gli incaricati a
svolgere le operazioni di cattura e/o abbattimento
dovranno essere muniti di un apposito corpetto di
colore giallo;
La presente ordinanza è
valida fino al 29.02.2004
Avverso alla presente Ordinanza è ammesso ricorso al
T.A.R. dell’Emilia Romagna entro 60 giorni
dall’Affissione all’Albo Pretorio.
DISPONE
Che la presente Ordinanza
sia pubblicata all'Albo pretorio del Comune per 60
giorni e che copia del presente documento sia trasmessa
a:
- Al Comando di Polizia
Municipale - Sede
- Al Comando del Corpo di Polizia Provinciale - V.
Malvasia 6/A, Bologna;
- Al Corpo di Polizia Provinciale - Ufficio di San
Giovanni in Persiceto - V. Castagnolo 19/D;
- Al Servizio Veterinario AUSL BO Sud - V. Cimarosa
5/2, Casalecchio di Reno;
- Al Comando Stazione dei Carabinieri di Calderara di
Reno;
- Al Corpo Forestale dello Stato - Viale Silvani n. 6
- Bologna;
- Alla Questura di Bologna;
- Al Consorzio di Bonifica Reno-Palata - Via Amendola
n. 12 - Bologna;
- Alle Associazioni Venatorie e Protezionistiche
Nazionali con sede a Calderara di Reno;
La presente ordinanza è immediatamente eseguibile ed è
fatto obbligo a chiunque di osservarla e farla
osservare.
Calderara di Reno li, 26
febbraio 2003
p. IL
SINDACO
L'ASSESSORE ALL'AGRICOLTURA
GIANFRANCO KOLLETZEK
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Tappata la 'falla' nell'Adigetto
dal Resto del Carlino |
E'
stato riparato a tempo di record l'argine dell'Adigetto
franato. La falla di quattro metri apertasi improvvisamente in
zona Ca' Emo l'altro pomeriggio è stata completamente richiusa
in poche ore. Alle 22 il lavoro era praticamente già finito.
Le squadre del Consorzio di Bonifica
Polesine-Adige-Canalbianco, i vigili del fuoco di Adria e il
sindaco Gino Spinello accorso sul posto con i volontari della
protezione civile hanno potuto tirare un respiro di sollievo:
il pronto intervento ha scongiurato il pericolo di allagamenti
nelle campagne circostanti, come si era temuto in un primo
momento.
La frana provocata dalle nutrie, che aveva fatto cedere
il diaframma tra l'Adigetto e lo scolo Valdentro, è stata
prima tamponata dagli escavatori con terra di riporto. Poi la
cavità è stata riempita con 50 «burghe», dei gabbioni di rete
metallica pieni di grossi sassi. Scaricati dai camion, sono
stati ammassati via via fino a ricostituire per intero
l'argine in via definitiva. Si provvederà poi a rinforzare il
«tappo» artificiale con protezioni di tavole di larice poste a
metà sponda.
Nei lavori di emergenza, seguiti direttamente dai responsabili
del Consorzio, è stata impegnata anche la ditta specializzata
Pellegrini di S. Martino di Venezze.Nel frattempo, regolando
le chiuse dei due canali, è stata fatta defluire l'acqua dell'Adigetto
entrata in gran quantità dalla falla nello scolo Valdentro, in
modo da evitare straripamenti, che i vigili del fuoco erano
comunque pronti a fronteggiare con idrovore.
Resta il problema delle nutrie, causa pressochè certa della
frana a Ca' Emo. «Questo episodio lo ripropone in maniera
sempre più attuale e drammatica - sottolinea il sindaco
Spinello - In questo caso si sono evitati danni a persone o
cose, ma cosa sarebbe successo se avesse ceduto l'argine
stradale? Le nutrie rappresentano ormai una vera emergenza,
che richiede di essere affrontata con tecniche più aggressive
di quelle impiegate finora». Un allarme condiviso anche dal
direttore del Consorzio Carlo Piombo: «Ci sforziamo di
proteggere alla grande i nostri canali dalle nutrie -
sottolinea il direttore del Consorzio Carlo Piombo - ma è
un'invasione, una lotta impari». Come difendersi? Già ora è
permesso sparare alle nutrie, ma solo ai cacciatori e nei
periodi previsti. Ed anche le trappole predisposte dalla
Provincia non sembrano un rimedio sufficiente.
Riccardo Calzeroni
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Viadana, il 01 agosto 2001
Con preghiera d'accoglimento della
presente nel prossimo Consiglio Comunale
Oggetto: mozione sull'emissione di
ordinanza per l'eradicamento delle nutrie
Constatata l'enorme e preoccupante
presenza di esemplari di nutria (Myocastor Coypus) segnalata su
tutto il territorio di questa Comune, presenza inevitabilmente
destinata ad aumentare in maniera esponenziale, posto che quest'animale,
peraltro non autoctono, ha una capacità riproduttiva molto elevata e
non ha antagonisti naturali (tre parti annui, con una media di
cinque cuccioli per nidiata e capacità riproduttiva dall'ottavo
mese);
considerato che tale animale ricava
la propria tana scavando gallerie di considerevole lunghezza presso
le rive dei corsi d'acqua e negli argini dei canali e dei fiumi;
considerato che tale ultima circostanza crea un gravissimo pericolo
per l'incolumità pubblica atteso: che è seriamente minata la tenuta
delle rive dei corsi d'acqua al transito dei mezzi, essendosi già
verificati frane e cedimenti con il conseguente pericolo di
ribaltamento dei mezzi medesimi; che viene seriamente compromessa la
tenuta degli argini dei canali e dei fiumi i quali, come noto, sono
frequentemente soggetti a piene stagionali che sollecitano
fortemente la capacità di resistenza dei presidi di difesa idrica
facilitando le infiltrazioni e le formazioni di voragini e
fontanazzi; che quanto sopra è altresì testimoniato, oltre che da
innumerevoli segnalazioni di cittadini,
dalle ordinanze dei Sindaci dei
Comuni di: San Martino dall'Argine n.1 del 08.01.2001, Bozzolo n.5
del 02.02.2001, Marcaria n.23 del 31.03.01 e n.33 del 03.07.2001,
nelle quali sono scrupolosamente puntualizzate le cause direttamente
incidenti sull'emissione delle stesse, nonché rilievi tecnici
territoriali e segnalazioni di Associazioni e privati cittadini;
considerato che tra la popolazione
della nutria sono presenti, in percentuale considerevole, esemplari
positivi al batterio della leptospirosi,
considerato altresì che la presenza
in misura così elevata della nutrie sul territorio produce danni
ingentissimi alle coltivazioni agricole e crea serissimo pericolo
per le specie animali autoctone; constatato che le guardie
provinciali e gli altri organi deputati al controllo ed al
contenimento della proliferazione della nutria, pur prodigandosi al
massimo, non possono per il momento far fronte al dilagare del
fenomeno per la scarsità di uomini, di mezzi e di tempo;
considerato quindi che i mezzi
normalmente forniti dall'ordinamento sono oggi assolutamente
insufficienti ad affrontare il fenomeno sopra descritto e ad
assicurare, pertanto, la massima tutela dell'incolumità pubblica e
della salute dei cittadini; considerate le note avanzate dall'Unione
Provinciale degli Agricoltori e dalla Coltivatori Diretti
Federazione Provinciale di Mantova, dove si segnala un notevole
peggioramento sia della situazione igienico sanitaria sia di danni
alle colture, dovuta alla presenza di colonie di nutrie specialmente
nella zona Sud- Ovest di Mantova ai confini della provincia di
Cremona e con le quali veniva invocato un rapido ed efficace
intervento dell'Autorità teso all'eradicamento della nutria poiché
"danneggia le colture divorando letteralmente le piante in
coltivazione e, nella sua attività di costruzione delle tane lungo
gli argini dei fiumi e fossi, mina la stabilità delle opere
idrauliche, favorendo dissesti idrogeologici";
viste le numerose ordinanze emesse
dai Sindaci di Comuni vicini, prova evidente della vastità assunta
dal fenomeno nelle nostre zone; ritenuti quindi sussistenti tutti i
presupposti per emettere un provvedimento d'urgenza atto a
consentire l'abbattimento delle nutrie su tutto il territorio
comunale, da parte di persone di provata affidabilità ed esperienza
specificamente autorizzate dall'Amministrazione ed agenti sotto il
diretto controllo, al fine di evitare pericoli concreti e gravi
all'incolumità della salute pubblica ed eliminare la fonte di
gravissimi danni alle coltivazioni agricole e alla fauna autoctona
del territorio;
visto il Decreto Legislativo
18.08.2000, n.267 "Testo unico in materia di ordinamento degli Enti
Locali"; visto il T.U.L.S. n. 1265 del 27.07.1934; visto lo Statuto
Comunale; il Consiglio Comunale invita il Sindaco ad emanare
apposita ordinanza sindacale in via d'urgenza con la quale:
1. autorizza le persone inserite
nell'apposito elenco - da redigere con l'eventuale parere delle
associazioni venatorie -, munite di regolare porto d'armi e di
comprovata esperienza, con l'esclusivo uso di armi normalmente
autorizzate per l'attività venatoria, affinché procedano
all'abbattimento delle nutrie in tutto il territorio del Comune di
Viadana ove sia segnalata la presenza delle nutrie, nonché la loro
cattura e soppressione mediante il sistema, già in uso, delle
gabbie-trappola;
2. gli abbattimenti verranno
eseguiti mediante l'azione di squadre composte da un minimo di due
sino al massimo di quattro persone; in ogni caso la squadra così
composta deve garantire il recupero di tutti gli animali abbattuti,
il loro trasporto in contenitori a tenuta, lavabili e
disinfettabili, e conferimento degli stessi a centri già operanti di
raccolta e smaltimento delle carcasse;
3. durante gli interventi, le
squadre avranno cura di controllare le gabbie- trappola poste sul
territorio, vuotarle delle eventuali prede secondo le procedure
usuali ripristinando, laddove necessario, le esche alimentari;
4. l'abbattimento potrà avvenire
tutti i giorni della settimana dalle ore 00.00 alle ore 24.00 ad
esclusione del sabato pomeriggio dalle ore 14.00 e della domenica
(atteso l'intenso transito, in tali giorni, di cittadini sugli
argini e nelle zone campestri), nel periodo sperimentale compreso
tra il 13 agosto e il 15 settembre 2001;
5. si autorizza l'uso di fonti
luminose per le ore notturne e, qualora fosse necessario, di una
barca per percorrere i colatori interni sul territorio comunale,
data la presenza di numerose nutrie in essi nonché il ricorso al
posizionamento di stazioni di foraggiamento galleggianti lungo i
corsi d'acqua, al fine d'attirare e meglio individuare le prede;
6. è possibile sparare
dall'automobile;
7. poiché trattasi d'intervento
eccezionale e straordinario, l'abbattimento potrà essere eseguito
nelle zone naturali e precluse alla caccia; a tutela della
selvaggina, in tali zone, l'abbattimento dovrà essere attuato solo
lungo le sponde dei corsi idrici e l'attraversamento di tali zone
sarà consentito solo con armi scariche riposte nel fodero:
8. nel caso si debba procedere ad
abbattimenti vicino a case o strade si adotterà ogni e massima
cautela possibile, agendo nel massimo rispetto dell'incolumità della
cittadinanza;
9. il Presidente dell'A.T.C. n.5 è
nominato coordinatore delle operazioni d'abbattimento con l'obbligo
di tenere costantemente registrati i nominativi dei partecipanti
agli interventi, la data e l'ora dei medesimi, le zone su cui gli
interventi andranno a svolgersi, il numero di capi abbattuti; sarà
il coordinatore ad autorizzare, di volta in volta, l'uscita delle
squadre per i singoli interventi, facendo sì che non sia operante,
al contempo, più di una squadra per ogni frazione del Comune;
10. è pertanto assolutamente
vietato l'abbattimento di nutrie da parte di soggetti non
specificamente autorizzati dall'Amministrazione e l'uscita delle
squadre senza l'autorizzazione del coordinatore, il quale dovrà
informare immediatamente, se richiesto, il Sindaco, le Guardie
venatorie, gli organi di P.S. e ogni altra Autorità preposta
sull'attività delle squadre.
11. le prestazioni delle
squadre sono gratuite, ai volontari saranno rimborsate le sole spese
di assicurazione per la responsabilità civile e gli infortuni
relativa all'espletamento dell'attività di cui all'ordinanza stessa,
le spese per l'acquisto di munizioni e le spese per l'energia
elettrica necessaria al funzionamento dei contenitori di raccolta
delle carcasse;
12. ogni violazione
dell'ordinanza sarà immediatamente denunciata all'Autorità
giudiziaria. Forza Italia – Lega Nord Padania Gruppi Consiliari
Comune di Viadana
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