Un bambino e la
guerra
Coloro
che uccisero le galline erano identificati come
Mongoli e provenivano da Cerendero. Si fermarono a Gordena per la
mattanza, le ragazze erano riuscite a nascondersi in un solaio
poiché
si diceva fossero disposti a violenze di ogni genere, soprattutto
carnali.
Aneddoti….
Quando i tedeschi non
c’erano più, c’erano gli americani.
Da quello che mi hanno
detto in paese ci sono due o tre cose curiose da annotare.
Un giorno parlavo con
Gianni, ero in cerca di
ortiche per farmi un deliziosa pasta, lui si era messo a raccontare che
quando c’erano gli americani, qualcuno aveva mandato un
soldato
(che probabilmente aveva chiesto qualcosa) a fare i propri bisogni in
mezzo alle ortiche e questo poi era, ovviamente stato male.
Altro aneddoto un
po’ meno scurrile ha a
che fare con una parolaccia. Credo che ormai
l’inglese lo
conosciamo tutti e quindi posso anche evitare di tradurre
“Son of
a beech”, questa espressione veniva ripetuta così
spesso
che la gente la assorbì e allora divenne l’insulto
classico “sonnebabiccie”.
Un ultima
cosa… in paese c’è
ancora una persona che quando si arrabbia è capace di imprecare per almeno mezzora. Soldato in guerra, finalmente
ritornato a casa a guerra finita, sente quel rombo assordante e cupo
degli aerei da combattimento… beh, immaginate voi la sua
reazione!
(Stefania)
Questi
sono i ricordi di un bambino nato nel 1941, parlando in paese ho avuto
alcune precisazioni.
Adriana, la mitica ‘Dri, ha quattro anni in più di
Agostino e ricorda un pochino meglio.
Molto spesso gli spari provenivano da San Fermo e il posto
più
sicuro per rifugiarsi da pallottole ma più che altro dalle
bombe
era sotto il dirupo vicino a San Bernardo..