Storie da raccontare




Piccola mostra fotografica



Agosto 2004

“Gordena” è una paro
la che non ha alcun significato, spesso chi la sente pronunciare per la prima volta ci chiede di ripeterla, ma “Gordena” per noi che ne abbiamo fatto parte è stata una delle prime parole imparate nella culla, subito dopo “mamma” e “papà”. Da allora ad oggi questa parola senza significato ha riempito di significati la nostra vita.
Quando eravamo bambini Gordena è stata la nostra balia affidabile. Spesso ci trovavamo le ginocchia sbucciate, ma quelle sbucciature ci hanno insegnato molto, tanto che ancora oggi ne portiamo fieri le cicatrici.
Gordena ci ha insegnato a divertirci davvero ma ci ha insegnato anche il 
rispetto perfino per ciò che non si capisce.
Gordena è stata ed è tuttora un grande punto di riferimento che ci portiamo ovunque andiamo.
Questa mostra fotografica rappresenta un grazie a tutte quelle persone che con il loro esempio, con la loro genuinità che solo la terra ti può dare, con il loro affetto, con 
il loro lavorare continuamente come piccole formiche, con il loro vivere in maniera così scomoda, essenziale e pura, con i loro spesso burberi atteggiamenti hanno reso Gordena così preziosa per noi.
In queste  immagini più o meno datate si nasconde tra  gli sguardi e le rughe sul 
volto di queste persone, tutto questo.
Ringrazio tutti quelli che mi hanno aiutato a realizzare questa raccolta, fornendo le vecchie fotografie, nel  datarle e nel dare un nome alla maggior parte dei volti, in particolare la zia Driana, la Giovanna, Papà, lo zio Rino, lo zio Gianni, la
Stefania, la Gloria, Alfredo, la Lice, Giovanni.
Spero in futuro questa raccolta si possa arricchire di altre immagini che testimonino, attraverso i volti di coloro che hanno fatto la storia di Gordena, ai futuri abitanti  di questo paese il valore della parola “Gordena”.

Giannino
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