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Quando cadono le stelle
by Enry

 

CAP.1: PRELUDIO

 

In cielo non c’era una nuvola, e i colori dei fiori splendevano come gemme al sole del mattino. La stupenda città di cristallo, da lontano, sembrava un diamante purissimo tagliato alla perfezione, con mille sfaccettature che riflettevano la luce solare e la dividevano in tutti i colori dell’arcobaleno.

Le cinque ragazze rimasero per un momento in silenzio davanti a quello spettacolo: la bellezza e lo splendore erano cose ormai quotidiane da quando regnavano Serenity ed Endymion su Cristal Tokyo, ma ogni volta che ci si trovava davanti a panorami come quello, non si poteva fare a meno di chiedersi se fosse davvero possibile che esistesse qualcosa del genere, se per caso non fosse solo una visione di sogno.

 

Amy fu la prima a parlare: - è magnifico!

    -Già  le fece eco Serenity… nelle vesti di Bunny “Era da tempo che non facevamo una gita fuori Tokyo, come ai vecchi tempi!

    -Vi ricordate le nostre uscite nei giorni della fioritura dei ciliegi?  chiese Morea  Stavamo delle ore sotto gli alberi ad ammirare i fiori… eravamo ancora delle liceali…

    -Sì  fece Bunny  e tu, Morea, portavi sempre un sacco di dolcetti squisiti fatti con le tue manine! A proposito: hai portato dei manicaretti? Dove li tieni? Dai, tirali fuori!

    -BUNNY!  la richiamò all’ordine Rea, infuriata  Ma tu pensi solo a mangiare?!

    -È che ho fame… non vedi come sono denutrita?… - si giustificò lei facendo gli occhioni dolci da martire.

    -Denutrita?! Ma se sei grassa come un maialino!

    -Su, Rea… - cercò di calmarla Marta  Non fare così…

    -IO SAREI GRASSA?!?!!! Ripetilo se ne hai il coraggio!

    -Bunny, non prendertela… - tentò timidamente Amy.

    -GRASSA, GRASSA, GRASSA e ancora GRASSA!

    -COOOOSAAA?!! Ci si rivolge così alla propria regina?!

 

Proprio quando la discussione stava per degenerare, sopraggiunse un uomo a cavallo chiamando a gran voce: - Vostra Maestà! Regina Serenity!

Fermatosi di fronte alle ragazze fece un leggero e frettoloso inchino, poi iniziò subito a parlare: - Vostra Maestà, Guerriere, mi dispiace disturbarvi, ma è un’emergenza!

Bunny assunse finalmente un’espressione più seria: - Un’emergenza? Cosa intendi dire? Cosa succede?

 

 

- AVANTI, SOLDATI!  gridò il re alzando la spada e gettandosi nel cuore della battaglia. L’esercito doveva vedere che lui stesso fronteggiava il pericolo senza esitazione. Trascinati dal coraggio del loro re, gli uomini ricominciarono a combattere con più vigore di prima.

Quegli esseri in realtà non erano granché forti, anzi, presi uno per uno erano davvero facili da abbattere. La loro potenza stava soprattutto nel loro numero e nel fatto che, una volta ammazzati, dopo nemmeno un paio di minuti resuscitavano!

A guardarli sembravano fantasmi in armi, perché si poteva intravedere al di là del loro corpo, ma combattendo contro di loro ci si accorgeva che avevano una loro consistenza, anzi, risultavano quasi “duri” per le spade. Un’altra cosa molto sconcertante era che non parlavano, non emettevano alcun tipo di suono, sembravano completamente muti.

 

- ENDYMION!  chiamò una voce che riuscì a sovrastare le urla degli uomini e il cozzare delle armi. Il re si voltò e vide la regina, nelle vesti di Sailor Moon, che correva verso di lui seguita dalle Guerriere, sia Inners che Others.

Subito dopo, una grande lingua di fuoco raggiunse e incenerì una quindicina di nemici.

- Vedo con piacere che riesco ancora a lanciare qualche colpetto niente male!  si complimentò con se stessa Sailor Mars.

In men che non si dica, tutte le Guerriere erano all’opera, dando una mano ai soldati.

Sailor Moon si fece spazio nella calca e raggiunse Endymion.

 

    -Che cosa è successo, così all’improvviso?!  chiese sbalordita da quella battaglia furibonda scoppiata nel bel mezzo di una tranquilla mattina d’estate.

    -Te lo spiegherò dopo… anche se per adesso nessuno ha ben chiara la situazione!  rispose lui tranciando a metà uno di quei mostri con un solo, potente fendente  Ah  aggiunse poi  Guarda che questi “cosi” li puoi ammazzare quanto vuoi, tanto risorgono!

    -COOOSAAAA?!!!

 

Sailor Moon si guardò intorno e si rese conto che era proprio vero: dappertutto si vedevano quei mostri risorgere e tornare a combattere.

Dapprima la regina tentò di annientarli con il diadema, ma poi decise di usare il cristallo d’argento: forse avrebbe avuto un qualche effetto.

Purtroppo però non fu affatto così: anche il cristallo fallì miseramente.

Dopo mezz’ora di lotta inutile, fu chiaro che bisognava trovare un’altra soluzione.

 

    -Abbiamo esaurito i colpi!  esclamò Sailor Uranus.

    -Questi tipi risorgono in continuazione come l’araba fenice!  gridò esasperata Sailor Neptuno.

    -Ragazze, io ho provato ad usare il cristallo d’argento  disse Sailor Moon  ma sembra che non risolva più di quanto risolvano i vostri poteri…

    -Forse divisi non servono a nulla…- constatò Sailor Mercury.

    -… ma uniti può darsi che funzionino!  completò la frase Sailor Jupiter.

    -È vero!  concordò Sailor Pluto - Uniamo i nostri poteri!

 

Le Guerriere si presero per mano formando un cerchio, difese dai soldati di Endymion.

Una a una, chiamarono i loro rispettivi poteri:

 

    -Potere di Mercurio!

    -Potere di Marte!

    -Potere di Giove!

    -Potere di Venere!

    -Potere di Urano!

    -Potere di Nettuno!

    -Potere di Plutone!

    -Potere del cristallo d’argento!

 

Quando agli altri poteri si aggiunse quello di Sailor Moon, dal cerchio si sprigionò una luce immensa e fortissima che coprì l’intera area, senza neppure toccare i soldati e i cittadini, ma riducendo in polvere i nemici.

Le Guerriere si guardarono intorno: stavano già per cantare vittoria, quando dalle loro ceneri i guerrieri risorsero nuovamente.

- Oh, no!  esclamò Sailor Moon  Non abbiamo altre carte da giocare!

Proprio quando tutti quanti stavano per disperare, qualcosa oscurò il sole gettando un’enorme ombra su Cristal Tokyo. Da sotto non si capiva bene cosa fosse, ma sembrava una grandissima astronave. Le Sailor rimasero a bocca aperta. Tutt’intorno si udivano grida di paura di bambini e donne.

Come obbedendo ad un ordine, i guerrieri “immortali” presero il volo a grande velocità verso l’astronave, e poi entrarono dentro di essa. Pochi secondi dopo, “l’oggetto non identificato” era sparito, veloce come era entrato in scena.

 

 

- Qualcuno vorrebbe spiegarmi?!  protestò la regina Serenity sedendosi sul trono e stringendo nervosamente lo scettro col cristallo d’argento, arma rivelatasi inutile nell’ultima battaglia.

Davanti a lei, nella sala del trono, erano presenti quasi tutte le Sailor, chiamate a fronteggiare questo nuovo pericolo, e poi i ministri e molti altri esperti di guerra, ma nessuno aveva delle risposte per la regina.

- Serenity  cominciò il re sedendosi sul suo trono  la verità è che tutti noi ne sappiamo quanto te. Questi… guerrieri sono comparsi all’improvviso, hanno cominciato a spargere il terrore e noi li abbiamo affrontati senza risultato. Questo è tutto ciò che sappiamo.

- E l’astronave? Nessuno ne sa niente?

Per un attimo vi fu un grande silenzio nella sala, poi Amy parlò un po’ timidamente: - Beh, io avrei analizzato quella “cosa” col mio computer…

Tutti gli sguardi si concentrarono su di lei, e la povera ragazza diventò rossa per l’imbarazzo, tuttavia continuò: - Per la verità, è stata un’analisi frettolosa, perché la “cosa” è saltata fuori all’improvviso, e se n’è andata altrettanto in fretta… perciò non vi garantisco che le mie conclusioni siano esatte…

    -Parla, Amy  la incoraggiò Serenity con un sorriso  sapevo che sei ancora il genietto del gruppo!

    -Beh, ecco, noi l’abbiamo chiamata “astronave” per via della sua forma, che assomiglia molto a quelle delle navicelle spaziali che si vedono nei film, però secondo la mia analisi non si trattava affatto di un’astronave ma di…

    -Di? Di cosa?  la incalzarono le compagne impazienti.

    -… di un buco spazio-temporale. Una specie di piccolo buco nero.

    -Puoi spiegarti meglio, Amy?  chiese Endymion con gentilezza.

    -Ecco… l’universo è uno spazio che si espande, ma non in linea retta, bensì in curva, come un palloncino che viene gonfiato. Le distanze tra un punto all’altro di questa linea curva sono incommensurabili. Però nell’universo esistono questi buchi neri che “accorciano” la strada tra un punto e un altro dell’universo facendo viaggiare ciò che “ingoiano” in linea retta anziché curva. Sono quindi delle “porte” che possono trasportare tutto da una dimensione ad un’altra. Tutto qui.

    -Tutto… tutto qui?… - fece Serenity  Non c’è niente da fare, quando parla Amy mi viene sempre mal di testa.

    -Oh, su  disse Milena  Io trovo che questa volta la nostra Amy sia riuscita ad essere molto chiara. Ma la spiegazione non è finita, vero?

    -È vero  disse Amy - In realtà ci sono alcuni problemi. Ammesso e non concesso che quello che abbiamo visto fosse una specie di buco nero, come ha fatto a comparire così all’improvviso? E come ha fatto a sparire? Perché ha “ingoiato” solo i guerrieri nemici? Perché loro si sono fatti ingoiare?

    -Beh è probabile che usino il buco nero per viaggiare… in linea retta, come dici tu  disse Heles.

    -Già  concordò Sydia  ma allora questo “buchino nero” è qualcosa di artificiale, creato apposta per trasportare determinate cose… o persone… per portarle dove?

 

A quel punto si fece un gran silenzio. Alla domanda in quel momento non c’era risposta, ma se il loro nuovo nemico riusciva a creare addirittura dei buchi neri doveva essere davvero potente. Ma cosa voleva? Conquistare la Terra? Oppure desiderava qualcos’altro?

 

All’improvviso, entrò nella sala del trono un servitore. Sul suo volto c’era un’espressione di paura mal celata.

    -Re, regina… credo che dovreste venire… sta succedendo qualcosa di strano…

    -Qualcosa di strano?  chiese Endymion - Cosa può avvenire ancora di strano, oggi?

Serenity ed Endymion si alzarono e seguirono il servitore, mentre le Sailor li seguivano a loro volta. L’uomo li portò davanti a uno dei tanti televisori che c’erano a Cristal Palace e in generale a Cristal Tokyo.

    -Cosa significa?  chiese il re.

    -Guardate, Vostra Maestà.

Il servitore prese il telecomando e accese l’apparecchio, che mandò l’immagine di un uomo. All’inizio non si vide benissimo, sembrava che ci fossero delle interferenze, però poi i lineamenti si fecero più definiti e infine l’immagine risultò chiara.

Endymion indietreggiò di un passo, quasi inorridito. Il cuore di Serenity fece un balzo.

L’uomo alla televisione assomigliava in maniera impressionante al re Endymion, anzi, era la sua copia perfetta. Neanche un gemello avrebbe potuto essere tanto somigliante. L’unica differenza era l’espressione dipinta sul viso: cinica, cattiva, quasi beffarda.

Anche la sua voce era così carica di malvagità da risultare sgradevole.

- Allora, miei cari cittadini di Cristal Tokyo, cosa aspettate a chiamare la vostra beneamata regina? State attenti, perché se non obbedite ai miei ordini potrei anche mandarvi un altro esercito di Ghosts, magari più numeroso, e ridurvi in polvere, stavolta.

Poi, incredibilmente, sembrò accorgersi che Serenity stava guardando il suo volto sullo schermo, infatti sorrise in modo cattivo e disse, rivolto direttamente a lei: - Oh, ma guarda, finalmente la mia dolce signora si è degnata di venire! Serenity, regina di Cristal Tokyo!

“No, questo è impossibile” pensò Serenity mentre un nodo le serrava la gola “Questo è tutto un brutto sogno, e tra poco mi sveglierò.”

    -è da tempo che non ci si incontra, mia bella regina  continuò lui  l’ultima volta che ti vidi eri ancora una principessa giovane e ingenua, innamorata di un terrestre… - accennò a Endymion col capo.

    -Chi sei?!  chiese il diretto interessato.

    -Chi sono?  fece lui, scoppiando a ridere di gusto  TU mi chiedi chi sono IO?!… Eppure dovresti saperlo bene, chi sono…

 

Il re lo guardò interdetto. Lo conosceva? Quell’uomo non gli ricordava altri che se stesso…

 

    -Bene, bene, a quanto pare ti sei proprio dimenticato di me.  constatò l’uomo sullo schermo  Ma non ti preoccupare. Presto ti tornerà in mente tutto quanto, ne sono certo. Ma non è di questo che intendevo parlare. Ciò che mi interessa è un’altra cosa, molto più importante per me, altrimenti non mi sarei scomodato cercando di mettermi in contatto con voi utilizzando i vostri antiquati sistemi di comunicazione. Regina Serenity, so che avete affrontato i miei Ghosts insieme alle vostre Guerriere… come vi sono parsi?

    -Sembravano invincibili  ammise lei  Ma sono sicura che hanno un punto debole, come tutti i nemici che abbiamo affrontato fin’ora. Io e le mie Guerriere li sconfiggeremo, se tu li manderai ancora.

    -A quanto pare non sei cambiata di una virgola. Sei ancora una ragazzina ingenua piena di stupidaggini in testa.

    -Come osi?!  esclamò Heles, ma Serenity le fece cenno di calmarsi. Una “Bomba di Urano” o un fendente della sua spada avrebbero solo distrutto un televisore… e un muro, perciò non c’era motivo di scaldarsi.

    -Perché ci hai attaccati? Vuoi forse conquistare il nostro regno?  chiese poi la regina.

    -Conquistare il vostro regno, mia regina?  l’uomo scoppiò a ridere di nuovo  No, mia cara, assolutamente. Non mi interessa minimamente né Cristal Tokyo, né la Terra.

    -Allora cosa vuoi?

    -Voglio voi, mia regina.

 

Un silenzio di tomba accompagnò queste parole. Cosa significava quella frase? Le Sailor cominciarono ad agitarsi e a mormoreggiare, mentre Serenity, rimasta di stucco di fronte a quell’affermazione, cercò di farsi forza per sostenere ancora quella conversazione. Tra l’altro, la sensazione di parlare con “l’opposto identico” dell’uomo che amava stava diventando insopportabile. Era una situazione assurda.

 

    -Cosa intendi dire?

    -Intendo dire che voglio riprendermi ciò che era mio fin dall’inizio.

    -Cosa stai blaterando?  esclamò il re, esasperato  Ora basta! Voglio sapere chi sei e quali sono le tue intenzioni, subito!

    -Datti una calmata, Endymion. Qui gli ordini li do io, se mai. Il combattimento di oggi mi è servito per assicurarmi che nessuna delle vostre armi potesse neutralizzare i miei Ghosts. Ora, questo è il mio avviso: attenderò tre dei vostri giorni. TRE, non un’ora di più. Se la regina sarà consegnata nelle mie mani, sparirò per sempre senza una parola. In caso contrario, allo scadere dei tre giorni manderò un esercito di Ghosts cinquanta volte più numeroso di quello che avete affrontato, e per quanto voi tenterete di difendere Serenity, prima o poi cederete e allora lei cadrà lo stesso in mano mia, solo che con qualche spargimento di sangue in più.

 

L’immagine sullo schermo cominciò a sfaldarsi: l’uomo stava interrompendo la comunicazione.

 

    -Ah, siccome penso che voi, Serenity, abbiate il diritto di chiamarmi in qualche modo, vi offro la possibilità di chiamarmi Marzio, o Milord, o ancora Endymion.

 

A Serenity si gelò il sangue nelle vene per un istante.

 

    -Buon proseguimento  augurò lui con falsa gentilezza -  e, non dimenticatelo, il termine è tra tre giorni.

    -Aspetta!  cercò di trattenerlo Rea, ma l’immagine era già scomparsa dallo schermo.

 

Pochi secondi dopo, al suo posto apparve una presentatrice che si scusò imbarazzata con i telespettatori per l’inattesa interruzione.

L’atmosfera sospesa in quella stanza di Cristal Palace venne rotta dalla regina, che cadde a terra esausta e spaventata. Venne prontamente sostenuta da Endymion, che evitò che battesse la testa sul pavimento; tutte le Sailor si fecero intorno preoccupate.

Il servitore, rimasto silenzioso per tutto il tempo, balbettò qualche scusa: - Vi prego di perdonarmi, io non sapevo… è che quell’uomo minacciava che se non gli avessimo presentato la regina…

    -Non ti scusare  disse il re sollevando la moglie tra le braccia  Non c’entri nulla. Guerriere, vi prego, state all’erta. Per qualsiasi problema chiamatemi. Porto Serenity a riposare, dev’essere distrutta. Purtroppo non possiamo nemmeno evitare che tra i cittadini si diffonda la paura, perché quel maledetto è comparso su tutte le televisioni. Probabilmente si formerà una folla intorno al palazzo reale, tra poco. Io e la regina cercheremo di essere presenti, forse riusciremo a calmarli…

 

Le Guerriere annuirono in silenzio, e il re uscì dalla stanza reggendo Serenity ancora svenuta.

 

Capitolo 2

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