02. The only champion! I commentatori annunciarono che la partita sarebbe iniziata cinque minuti dopo del previsto a causa di un problema negli spogliati dello Shohoku: Hanamichi e Kaede stavano sicuramente litigando come al solito! “Quei due non andranno mai d'accordo” pensai rassegnata. Raggiunsi gli altri sulle tribune e mi sedetti tra Yohey ed Haruko: la banda mi saluto’ e poi riprese i suoi pazzi discorsi. Stavano facendo una scommessa, se non avevo capito male. “Ci scommetto che oggi si fara’ sbattere fuori!” disse Takamiya. “Mmmhhh... farsi espellere no, ma 3 falli se li fa tutti.” rispose Noma. “Basta con questi discorsi, ragazzi! In fondo Hanamichi e’ nostro amico e dovremmo incoraggiarlo...” ridacchio’ Mito “Comunque io punto 600 yen: anche oggi si fara’ bastonare hi hi hi!!!” “Anche tu ti ci metti, Yohey?!” esclamo’ Haruko scandalizzata. “E poi dice a noi, eh?” sospiro’ Okusu. Gia’, alla fine Hana ce l’aveva fatta, lui e la sua Harukina si erano messi insieme, complice l’incidente verificatosi durante la partita col Sannoh. Ancora adesso non riesco ad immaginare come le sia passata la cotta per il “suo Rukawa” ma suppongo che sia stato meglio cosi’: a lui importava solo del basket ed era li’ che spendeva tutte le sue energie, non aveva mai avuto tempo per le ragazze. L'arbitro chiamo’ in campo le due squadre avversarie e i giocatori si disposero ognuno al proprio posto. Kacchan sembrava concentratissimo, ma in fondo sapevo che era solo pieno di rabbia. Rabbia per la sconfitta inflittagli un anno prima da Sendoh nella partita di campionato. Speravo che gli passasse in fretta, perche’ quando quell'idiota si scalda non conclude niente... Akira, invece, era calmissimo! Non l'avevo mai visto cosi’ rilassato: avevo la netta sensazione che quella sera sarebbe stato meglio dosare le parole, se non volevo finire morta ammazzata. Fischio dell'arbitro: la partita inizio’. Hanamichi salto’ e passo’ la palla ad Hisashi, che immediatamente cerco’ di dirigersi verso il canestro. Fukuda, pero’, lo stoppo’ e la palla arrivo’ dritta dritta nelle mani di Sendoh: canestro! Ormai era passato un anno dalla partita col Sannoh, ed Hanamichi si era completamente ristabilito. E’ stata una dura battaglia, ma tu non sei il tipo che si arrende tanto facilmente: basti pensare a tutto il lavoro che hai svolto per entrare nel club di basket. Hai avuto delle difficolta’, ma erano cosucce da niente in confronto alla tua voglia di tornare sul campo. E quel giorno... quello era il tuo giorno... ti sentivi bene, vero? Era una sensazione stupenda: la palla che rimbalza sul pavimento di parquet era una musica speciale per te. Alla fine, il “miracolo” (come lo chiama Kacchan) era successo: eri diventato un atleta completo. Non solo eri un ottimo giocatore, ma amavi il tuo sport e questo era ben piu’ importante della tecnica o della bravura. Ero contenta per te e anche per Kaede... nonostante tutto voi due siete diventati amici e anche se spesso e volentieri litigavate, vi volevate bene... Erano passati pochi minuti e le due squadre erano ancora in pareggio, nessuna delle due riusciva ad imporsi sull'altra, ma le azioni erano davvero spettacolari: ci avrei scommesso tutto l’oro di questo mondo che quell'anno lo Shohoku sarebbe arrivato molto, molto in alto. C’erano anche delle ottime matricole: una di queste era Seiichi Watanabe. Era un ragazzo timido e riservato, per certi aspetti mi ricordava Kogure. Non sembrava uno studente del primo anno, era troppo maturo e responsabile... a differenza di un *paio di persone*... (a occhio e croce sto parlando di tutta la squadra, visto che anche quell’anno abbiamo dovuto fare il campo estivo di studio. *Qualcuno* aveva giu’ ben 8 materie... una strage, insomma!) I primi due punti della squadra li segno’ proprio lui, Sei-chan, con una schiacciata spettacolare. Non era altissimo, arrivava appena a 1,78 cm ma saltava almeno quanto Hisashi. E poi aveva una buona tecnica: il nonno era contento di lui. Un po’ meno contento era Kaede, che rischiava di vedersi sottratto il titolo di fuoriclasse dello Shohoku da una matricola. Ma ormai si erano portati piu’ o meno tutti allo stesso livello, quindi era inutile farsi divorare da queste preoccupazioni. In quel momento avrebbe dovuto pensare a battere Sendoh... doveva umiliarlo, fargliela pagare per le sconfitte che gli aveva inflitto! La palla era appena finita in mano ad Hanamichi. Fukuda gli si paro’ davanti, ma con una finta venne smarcato. Tiro da tre punti: canestro. “Vai Hanamichi, sei grande!” sentii Haruko urlare. Io mi limitai a pensarlo: se Kaede mi avesse sentita mi avrebbe uccisa... era gia’ abbastanza nervoso per i fatti suoi e non mi pareva il caso di ingigantire il tutto. “Tutta fortuna ragazzi, preparatevi a sganciare i soldi hi hi!” ridacchio’ Mito. “Non sperateci troppo, le delusioni non sono belle! Ricordatevi che nella partita col Takazato ha segnato 27 punti da solo!” rispose Okusu. “Peccato che il Takazato sia una squadra di mentecatti!” questa frecciatina arrivo’ da Takamiya, che non si era accorto di essere seduto davanti al capitano di quella squadra, un energumeno, il tipico gorillone 2 metri d’altezza per 100 kg di peso. “Chi sarebbe il mentecatto?” disse a denti stretti. Il pugno pronto a colpire. “Aaaaaaaaaaahhhhhh! Scusa, scusa, stavo scherzando, non volevoooo!” ancora un po’ e si sarebbe messo a piangere... che pappamolle! “Dimmelo in faccia se ne hai il coraggio!” ormai gli usciva il sangue dagli occhi. Takamiya, terrorizzato, si alzo’, attraverso’ la fila della tribuna urtando piu’ o meno tutti e scappo’ in bagno. Per come la vedo io se la stava facendo addosso. Sospirai e pensai che in fondo gli amici di Sakuragi erano dei bravi ragazzi. (Piu’ che altro dei bravi buffoni, come amava ripetermi in continuazione Kaede!) A quel punto il “gorilla” scoppio’ a ridere come un matto e i suoi compagni fecero altrettanto. “Scusate se vi ho spaventati...” riusci’ a malapena a dire. Yohey fece un cenno con mano e poi ritorno’ a godersi la partita. Quando l’arbitro fischio’ la fine del primo tempo il punteggio era di 35 a 29 per il Ryonan. Poco male, i nostri ragazzi non avevano ancora iniziato a giocare. “Manico di scopa, adesso vedrai cos’e’ in grado di fare lo Shohoku! Vinceremo!” urlo’ Sakuragi dalla panchina. “Per una volta sono d’accordo!” aggiunse Rukawa. Il nonno scoppio’ a ridere, mentre Miyagi, Ayako e Watanabe rimasero spiazzati, cercando di capire chi fosse “Manico di scopa”. “Sta parlando di Sendoh...” disse Hisashi in un sussurro. Capitolo 3 Torna alla pagina di Slam Dunk Torna all’indice delle Fanfiction |