WARNING: tutto ciò è stato scritto in un momento di evidente squilibrio mentale….E si nota!

NOTE: Dedico questo capitolo a Lucy, che mi sostiene sempre pur non sapendo che scrivo storie yaoi (o meglio non sa che scrivo anche lemon)…Un giorno forse te lo dirò! ^___^

Ehm…Rukawa non è mio e nemmeno Hanamichi, per vostra fortuna me li hanno solo prestati!

Hanako: ok sono pronta! (indossa "fascia da scrittura" per tenere indietro i capelli)

Hanamichi: OMMIODIIO!!!!

Hanako: Cosa c’è ora?

Hanamichi: un nuovo polpettone in cui io penso un mare di cavolate dalla prima all’ultima riga?

Hanako: (falsamente sorpresa)ma come hai fatto a indovinare?

Hanamichi: Secondo te?

Ele: (falsamente pensierosa) Non saprei…Però posso provare a scrivere qualcosa di diverso…

Hanamichi: (guardandola come se avesse appena detto la cosa più bella del mondo…) davvero? Bene bene!

Ele: Ho la tua approvazione allora?

Hanamichi: CERTO CERTO!

Ele: allora firma qui… (porge un contratto)

Hanamichi: (leggendo) Io sottoscritto…bla bla…. autorizzo l’autrice qui presente…bla bla… a scrivere qualcosa di diverso nella sua opera…bla bla…senza intentare processi legali…bla bla…nei confronti della medesima…bla bla…a meno che i contenuti non causino a me suddetto Hanamichi Sakuragi danni fisici di qualsiasi genere…

OK! FIRMO!

Ele: (Prendendo il contratto e firmandolo a sua volta) Perfetto! (sorriso maligno) SENDOOOOOO CAROOOOO! Rukawa ti aspetta nel letto completamente nudo e disponibile per quella scena lemon…. Poi ovviamente dovrai fare un monologo interiore di un ora e mezza… ma sono sicura che tu ti saprai adattare meglio di quel mentecatto che faceva il protagonista prima di te…(sguardo di sufficienza ad Hanamichi)

Sendo: (accorso sul posto) Eccomi sensei! ^___^

Hanamichi: CHEEEEEE? LUI SI FA RUKAWA???? MA IO TI FACCIO CAUSA!!!!

Ele: (ghigno sempre più malefico….) ma veramente ho qui il documento da te firmato che dice il contrario…

Hanamichi: ma io non ho mai firmato che Sendo prendesse il mio posto!

Ele: (mostrando il contratto sotto il microscopio) vedi quella scritta a caratteri minuscoli là sotto… Dice: "io autorizzo l’autrice a cambiare i ruoli dei personaggi a piacimento per il buon esito della storia…" e tu hai firmato… non causandoti danni fisici la tua nuovo parte nel ruolo del buffone dello Shohoku (che ricoprivi prima) dovrai adattarti. Bwaahahahaha!!!!!! (risata malefica)

Hanamichi: (lacrime agli occhi) NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!

Ele: MASSIMA DI OGGI: mai mettersi contro un autrice di ff…soprattutto se può cambiare la storia a tuo sfavore…

CAPITOLO VI

Time will fly

 

La sveglia ticchetta insistente sul comodino. Il rumore ipnotico risuona in modo quasi insopportabile nella stanza vuota in cui il silenzio è scandito solo dal mio respiro, mentre aspetto il sonno che non vuole arrivare.

Sono successe molte cose, troppe cose, in questi giorni in cui mi sei stato accanto. In questi giorni in cui ti sono stato accanto.

Il tempo vola. Vola con te più che su un campo da basket. Quelli che sono 40 minuti sembrano non più di una decina, quella che è una settimana pare un giorno appena.

Il tempo mi ha sempre affascinato; con lui ho misurato la mia vita, le mie speranze e il mio futuro.

La prima cosa che ho imparato è che il tempo un concetto estremamente relativo. Quando sono stato abbastanza grande per capire mi sono chiesto più volte il perché, ma non sono mai arrivato a una conclusione. E’ così e basta. Un lungo, lunghissimo momento può trascorrere in un battito di ciglia, così, all’improvviso, mentre un breve attimo può non trascorrere mai. Il tempo quando eri lontano si dilatava all’infinito. Quella era attesa, mentre ora è l’esatto contrario: se il momento della separazione non arrivasse allora sarei l’uomo più felice della terra. Cosa ho fatto per non meritare l’amore? Anzi, meglio chiedere cosa ho fatto per non poter vivere l’amore… in fondo mi ami . L’hai detto e l’hai dimostrato.

E’ tutto troppo bello per essere vero. Troppo perfetto, troppo splendente.

Ci siamo dunque innamorati l’uno all’insaputa dell’altro, ognuno nella sua solitudine, ognuno senza la benché minima certezza?

Non riesco a convincermene. Io sono sicuro dei miei sentimenti eppure quella che è avvenuta nel mio animo è un’alchimia così strana che mi pare impossibile che si sia verificata anche in te.

Abbiamo davvero affrontato soli il trauma di scoprirci così diversi da come eravamo convinti di essere? E l’abbiamo realmente superato, al punto da ritrovarci come se ci fossimo visti il giorno prima, come se fossimo una coppia normalissima? Hai provato anche tu la tristezza senza fine? La consapevolezza di essere innamorati di una persona che crediamo ci odi, o che nel migliore dei casi prova un certo fastidio non appena ci vede?

Forse sapevi già di essere omosessuale prima di innamorarti di me. Forse hai scoperto di amarmi nell’attimo in cui ti ho baciato. Sono geloso di questa possibilità. Perché significherebbe che hai amato qualcuno prima di me, e mi sentirei l’unico che prova questa sensazione così dolce e allo stesso tempo soffocante per la prima volta…

Quanto vorrei legarti a me in eterno, eppure non c’è modo. Non posso sposarti, ma non servirebbe comunque a nulla. Ho visto così tanti matrimoni spezzarsi a causa della fragilità del legame fra i coniugi, da esserne nauseato. Mia madre e mio padre portavano un anello al dito ma ciò non ha impedito loro di tradire quella promessa di amore eterno. Gli anelli si tolgono e le promesse si dimenticano, i voti si infrangono. Si infrangono come i cuori di chi ama e non è riamato. Si infrangono come questo mio cuore al pensiero di te nuovamente lontano.

Sembri così diverso da come ti conoscevo, eppure so di amarti così tanto da esserne spaventato. Così travolgente la sensazione delle nostre anime che si sfiorano che tremo al pensiero della separazione.

Vivo di te ormai. Mi sei necessario come respirare. Ho bisogno del tuo cuore. Ho bisogno del tuo corpo. Ho bisogno del vento che ti scompiglia i capelli. Ho bisogno di quelle parole e di quei silenzi.

Sento l’anima pesante come se fosse di piombo quando rimango separato da te per un minuto soltanto. Ho troppa paura di questa sensazione; e se fosse un fardello troppo pesante da sostenere?

L’amore teme il dubbio eppure cresce attraverso esso: io non conoscevo i tuoi sentimenti ma questo non ha impedito ai miei sentimenti di crescere al di fuori da ogni controllo.

Ora sei la mia forza perché sei colui che mi può distruggere o donare il paradiso. Non sono mai stato così privo di difese, perché in amore non è consentito averne.

Non mi so dove l’ho sentito, ma ricordo che qualcuno un giorno mi disse: "La magia del primo amore è la nostra ignoranza nel credere che durerà per sempre". Sempre è una parola così bella, eppure così colma di falsità…

Questa è la seconda cosa che ho imparto sul tempo: nulla è per sempre.

Quindi è destino che l’amore finisca. Che io stesso finisca. Io sono come una fiammella pronta a spegnersi al minimo alito di vento. Il mio amore invece sembra così saldo che la mia esistenza stessa perde di significato paragonata a esso.

L’evoluzione di questo sentimento è stata talmente inaspettata e inattesa... Il fatto stesso che tu mi ami mi spiazza, tanto da dubitare della sincerità dell’amore stesso.

Non posso capire, non voglio sapere se quello che dici è la realtà, almeno finché questo mio illusorio "sempre" si sbriciolerà. Allora potrai dirmi tutto, ma prima lasciami vivere questo sfuggente presente.

Non mi sono mai posto un qualsiasi interrogativo su chi io sia in realtà, anche se ho vissuto i cambiamenti della mia anima con serenità sorprendente. La mia personalità è talmente diversa quando sono con te da non capirmi io stesso.

Questi giorni in cui noi stessi ci riscoprivamo l’uno nell’altro mi hanno fatto comprendere che non esiste specchio oggettivo, come non esiste oggettività; è nello specchio degli altri che talvolta ci si riconosce. Tu sei il mio specchio; in te io voglio scoprire me stesso. Non ti amo solo per ciò che sei, ma per ciò che sono io quando sono con te. Voglio che tu mi conosca, voglio conoscerti, voglio amarti di un amore senza limite, affinché sia solo il tempo a decretarne la fine.

Apro gli occhi e il buio sembra travolgermi, spezzato dal mio respiro.

Lentamente mi abituo all’oscurità e scorgo le sagome di camera mia, spaventose come quand’ero piccolo e mi rifugiavo, tremante, sotto le coperte, per proteggermi da mostri inesistenti.

Sono ancora bambino, con te. Sono inesistenti i mostri che temo, infantile è il mio rapportarmi alle paure del mio cuore; eppure riscopro tutto come chi non l’ha mai provato; le emozioni sono nuove e incomprensibili, nessun filtro le cambia, l’età non è un peso, mi ha abbandonato anche la consapevolezza.

Ciascuno negli occhi dell’altro contempleremo la nostra ignoranza, magnifica ancor più che nell’infanzia. L’uno nell’altro, osserveremo il nostro riflesso nel dolce specchio dell’amore. Io nel mio cuore e tu nel tuo cuore conserveremo l’immagine riflessa come il tesoro più splendente, e tutto impareremo dall’amore, la gioia e anche il dolore, finché la rivelazione non avrà termine: ed allora sarà la fine.

Non tentiamo di spiegare quanto è per entrambi incomprensibile. Forse un giorno, osservando quel riflesso, capiremo cosa ci ha spinto a trovarci e amarci. Ora lasciamo sia il tempo a decidere, perché è purtroppo destino ineluttabile che esso distrugga ogni cosa nel suo fluire perenne.

Però, prima che tu parta, amore mio, ti voglio dire questo, soltanto questo: Non temere ciò che potrà essere, nemmeno la morte, perché se anche solo una piccola parte della nostra anima sopravviverà, in quella piccola scheggia dello specchio ormai distrutto si rifletterà per sempre l’istante in cui le nostre vite si sono incontrate, in cui le nostre anime si sono sfiorate.

Giro lo sguardo verso il comodino e le lancette fluorescenti della sveglia segnano le 4 del mattino. E’ terribilmente presto ma decido di alzarmi a fare una passeggiata per vedere l’alba sorgere maestosa sul mare allungandosi a sfiorare le tenebre. Ho bisogno di dimenticare un attimo ogni cosa e di concentrarmi solo su questo infinto attimo fuggente.

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(continua…)

Hanako: OK! Mi sono stufata di questi polpettoni psicologici…Dalla prossima si cambia!

Tutti: EVVIVAAAAAAAA!!!

Hanamichi: era ora…

Hanako: (malefica come sempre) ora infatti scriverò una storia angst in cui tu muori in preda ad atroci tormenti, torturato da Ru che ha perso la testa!

Hanamichi: NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO

Capitolo 7

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