Novecento anni fa, un'armata gigantesca di cavalieri, nobili, contadini, straccioni, partiva dall'Europa per giungere in Terra Santa; missione: liberare Gerusalemme. Iniziava così una delle epopee più affascinanti e controverse della storia: ancora oggi ci si chiede quale fosse la reale natura dei Crociati: guerrieri brutali o cavalieri che volevano raggiungere un obiettivo irraggiungibile?


IL MONDO DOPO L'ANNO MILLE

Il mondo alla vigilia delle crociate era diviso in 4 grandi zone di influenza:

-L'Europa Cristiana appena emersa dalla barbarie in cui era stata spinta dalle invasioni e dalla crisi economica: vi dominavano Franchi, Tedeschi e Normanni 

-L'Impero Cristiano Bizantino comprendente i Balcani e parte dell'Asia Minore, composto da una società complessa e raffinata. Bisanzio era la città più bella e grande al mondo con quasi mezzo milione di abitanti.

-L'Impero Turco Musulmano proveniente dall'Asia Centrale, aveva abbracciato l'Islam e occupato la Mesopotamia sconfiggendo più volte i Bizantini e costringendoli in Asia Minore ad una sottile striscia di terra.

-L'Egitto Arabo dei califfi Fatimidi. Già nel 683 il califfo Omar era entrato in Gerusalemme.

I rapporti fra i 4 blocchi erano complessi e non determinati solo dall'antagonismo fra Cristianesimo ed Islam. "Turchi ed Egiziani si erano più volte scontrati tra loro, pur essendo Musulmani, mentre i Bizantini avevano buoni rapporti commerciali e culturali con gli Arabi, con i quali avevano in comune una eredità: quella della civiltà Greco-Romana. Un Bizantino pur essendo Cristiano si sentiva certo più a casa propria al Cairo o a Bagdad che non a Parigi o a Roma"(Steve Runciman). I rapporti fra Bisanzio e l'Europa erano invece spesso freddi e contrastati. Fra gli abitanti di molte città della Siria, dell'Asia Minore e della Palestina (come la stessa Gerusalemme) vi erano talvolta più Cristiani o Ebrei che Musulmani. E fra di essi regnava buona armonia: lo stesso Maometto aveva prescritto che , mentre ai pagani andava lasciata la scelta fra la conversione e la morte, a Cristiani ed Ebrei, cioè il popolo del libro (la Bibbia) doveva essere consentito di frequentare liberamente i propri luoghi di culto, salvo pagare una tassa e subire alune limitazioni come portare armi o andare a cavallo.

LA CROCIATA DEI PEZZENTI 1095
PRIMA CROCIATA 1096
SECONDA CROCIATA 1147-1149
TERZA CROCIATA 1189-1192
QUARTA CROCIATA 1202-1204
LA CROCIATA CONTRO GLI ALBIGESI 1208
LA CROCIATA DEI BAMBINI 1212
QUINTA CROCIATA -prima parte 1217-1221
QUINTACROCIATA-seconda parte 1228-1229
SESTA CROCIATA 1248-1254
SETTIMA CROCIATA 1270

La storia delle Crociate inizia nell'ultima parte dell'undicesimo secolo nella favolosa città di Bisanzio (o Costantinopoli per i cittadini di lingua Greca), sede dell'Impero Cristiano di Oriente. Il comandante di Bisanzio era l'imperatore Alessio che vedeva in pericolo la sua città, nonostante essa fosse particolarmente sicura. I Turchi Selgiukidi nuovamente convertiti all'Islamismo avevano occupato l'Anatolia Centrale e preso Creta, la Sicilia, la Siria, L'Egitto ed il Nord Africa. Avevano trasferito la loro capitale a Nicea, praticamente alle porte di Bisanzio. Alessio a quel punto si rese conto di dover cercare di scacciare gli invasori, ma per far questo gli serviva un piccolo aiuto e così spedì una lettera a Papa Urbano II a Roma, sperando di ricevere alcune centinaia di mercenari. 


L'avanzata dei Turchi Selgiukidi costituiva una grave minaccia per l'Europa, propspettandole una ripresa di quelle invasioni barabariche, cui gli imperatori Cristiani, da Carlo Magno ad Ottone I avevano posto argine con tanto stento. Ma le vessazioni inflitte dai Turchi ai pellegrini recantisi nella Palestina o Terra Santa a venerare il sepolcro del Cristo, svegliarono tale commozione in Occidente da provocare un vasto moto controffensivo.

San Bernardo di Chiaravalle

Urbano II divenne Papa nel 1095 ed era un ambizioso politico intento a costruire una super-potenza e la richiesta di Alessio gli servì come perfetta scusa per cingere d'assedio la città di Bisanzio e incorporarla alla Chiesa Latina: così per Martedì 27 Novembre del 1095 organizzò un grande concilio a Clermont, annunciando di dover fare un annuncio di rara importanza: e così fece. Pronunciò davanti ad una folla in estasi un discorso pieno di passione che, anche distorcendo la realtà, invocava aiuto verso la Cristianità Orientale: i Turchi avanzavano, Bisanzio era in pericolo, i pellegrini in viaggio verso gerusalemme erano sottoposti a sofferenze indicibili: quindi tutti i Cristiani dovevano mettersi subito in marcia. L'appello suscitò un entusiasmo incerdibile a dirsi, come incredibili furono le spiegazioni e le azioni attea a spingere i Cristiani verso la liberazione della Terra Santa. Infatti sterminare i Turchi non era propriamente una azione da buoni cristiani, ma l'imprevedibile Papa spinse la folla a credere che questa fosse la volontà di Dio: "Deus le volt" (Dio lo vuole), era questo il grido che si sparse per il mondo Cristiano e che spinse molte più persone di quelle che lo stesso Papa si potesse attendere a mettersi in marcia. I beni terreni dei partecipanti sarebbero stati posti sotto la protezione della Chiesa e restituiti ai guerrieri al loro ritorno; per tutti coloro che avessero con buone intenzioni partecipato alla guerra santa, ci sarebbero state la remissione delle pene temporali per i peccati compiuti; ogni guerriero avrebbe dovuto portare una croce rossa sul vestito da battaglia e chi non fosse partito come promesso sarebbe stato scomunicato. Ma la missione non era, almeno per i combatteni, di conquista: infatti tutte le terre .liberate che appartenevano alla Chiesa ad essa sarebbero dovute tornare. La data della partenza ufficiale si fissò per il 15 Agosto dell'anno dopo, appuntamento per tutti a Costantinopoli. Ma le Crociate sollevarono entusiasmo fra genti e popolazioni diverse per motivi altrettanto disparati: ai nobili l'impresa in Terra Santa permetteva di appagare il proprio ideale cavalleresco e la speranza di conquistare terre e bottini preziosi; agli oppressi dal giogo feudale premetteva di evadare dal loro tetro carcere tramandato di generazione in generazione; per le città marinare era un'occasione per conquistare nuovi mercati e fonti di lucro impensabili; per i Normann era la migliore occasione per espandare i loro possedimenti sul Mediterraneo.


Ma la risonanza delle Crociate non influì solamente sulla missione in Oriente ma fu anche una importante spinta per i popoli Spagnoli sotto il potere Musulmano organizzato dal Califfato di Cordova. Ebbe così inizio la Reconquista Spagnola.
LA CROCIATA DEI PEZZENTI

Come già detto l'appello aveva suscitato un entusiasmo incredibile tanto che un folto gruppo di straccioni intraprese una prima crociata non ufficiale, partita all'insegna della disorganizzazione e conclusasi con una inevitabile disfatta. Dapprima gli straccioni assassini uccisero gli Ebrei stanziati in Germania: infatti se qualcuno doveva difendere i Santo Sepolcro del Cristo, la colpa era anche loro poichè il Cristo lo avevano ucciso. in testa erano 2 fanatici: Pietro l'Eremita e Gualtieri Senza Averi. Ad ogni orazione di Pietro a folla si ingrossava e per sfamarsi depredava campagne e città fino a quando gli Ungari ed i Bulgari non si sollevarono decimandoli. Allora i superstiti giunsero di fronte ai Turchi pronti per incappare in una clamorosa sconfitta: l loro capo carismatico Pietro l'Eremita era fugito a Bisanzio lasciando incorrere 20000 uomini verso una trappola mortale: i Turchi impiegarono 5 ore per distruggere le armate di pezzenti che si erano accalcate alle loro porte.Alcuni straccioni si sarebbero uniti in seguito a lla gente della prima crociata, la maggior parte perì, alcuni si persero o addirittura si convertitono all'Islamismo sotto la minaccia Turca.


LA PRIMA CROCIATA

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All'appuntamento dato da Urbano alla civilità Cristiana in quel di Bisanzio si presentarono in molti: il primo ad arrivare fu Ugo di Vermandois, il fratello più giovane del re di Francia, che giurò ad Alessio che tutti i territori conquistati sarebbero tornati all'Impero. Lui fu entusiasta di pronunciare questo giuramento, al contrario non lo furono per nulla Goffredo, Eustachio e Baldovino, discendenti del Duca di Lorena che comunque la Domenica di Pasqua del 1097 giurarono e partirono attraverso l'Asia. Per ultimi arrivarono e giurarono Boemondo di Taranto, Raimondo di Tolosa e Roberto di Normandia. Per raggiungere la Sacra Città i Crociati prevedevano di impiegare circa 5 settimane: la loro previsione si rivelò sbagliata..... Sarebbero stati a gerusalemme dopo 2 anni. La spedizione si componeva di un centinaio di migliaia di uomini: la più grande massa di armati che l'Europa avesse mai visto dalle invasioni barbariche in poi. Questi uomini viaggiavano coperti di ferro in un clima micidiale e ciò costò ingenti perdite, ma le lunghe lancie e la possente cavalleria feudale si imposero all'avversario in modo tale da aprire il passo ai Crociati attraverso l'Asia Minore. Un contingente guidato da Baldovino di Fiandra si staccò a questo punto dal grosso per recarsi in soccorso delle popolazioni Cristiane dell'Armenia, conquistando la città di Edessa, alle soglie della Mesopotamia. Questa era una delle più importanti città cristiane dell'Armenia e Baldovino ne assunse il governo con il titolo di conte. Raimondo di Tolosa strinse d'assedio la città di Nicea, capitale e sede del Sultano Kilij Arslan che, in cambio della sopravvivenza sua e dei suoi uomini, consegnò la città nelle mani dell'imperatore Alessio. Fu fatale per il Sultano l'errore di valutazione compiuto nell'attendere le truppre della crociata: memore della spedizione dei pezzenti sottovalutò le potenze messe in campo dall'appello di Papa urbano II e fu costretto a cedere. Baldovino conquistò anche la città di Antiochia e la diede in feudo a Boemondo di Taranto.La grande città di Antiochia era una icona nella storia Cristiana: in questa città i Santi Pietro e Paolo stabilorono la prima Comunità Cristiana e la vera parola "Cristiana" fu inventata qui. Era anche una città che controllava il passaggio dall'Asia Minore alla Siria e che quindi era molto importante per i Crociati. Ma i suoi muri di cinta si estendevano per 25 miglia e su questo immenso perimetro si trovavano 400 torri di guardia: i Crociati assediarono la città per 4 mesi prima di riuscire ad entrarvi con l'inganno, corrompendo una guardia a lasciar entrare alcuni guerrieri. Nel loro stile una volta entrati massacrarono tutti gli abitanti commettendo atrocità di diverso tipo; alcuni documenti di parte Turca contemporanei agli avvenimenti accusano i crociati addirittura di cannibalismo. Intanto Raimondo di Tolosa era ripartito verso Gerusalemme con i suoi Crociati ma nel frattempo aveva perso l'appoggio di Bisanzio: i rapporti fra la cultura Europea e quella Bizantina non erano mai stati facili, così quando la città di Antiochia fu data ad un principe di una dinastia Normanna, nemico dell'Impero Bizantino, la situazione precipitò ed indusse Alessio ad interrompere l'apporto di viveri nei confronti dei Crociati (vedi "LE CROCIATE E LE REPUBBLICHE MARINARE"). Comunque la Crociata andò avanti e il 7 Giugno 1099 giunse alle porte di Gerusalemme. Il viaggio Crociato fu così lungo che nel frattempo qualcuno aveva già liberato Gerusalemme dal dominio Turco: si trattava dei pincipi arabi Fatimidi dell'Egitto. Il loro dominio sulla Città Santa non era oppressivo come quello Turco ed i loro rapporti con i Cristiani potevano considerarsi buoni: ma i Crociati questo non lo potevano sapere. Il Governatore Egiziano di Gerusalemme Iftikhar al-Duala appena informato dell'arrivo imminente delle truppe nemiche ordinò alcune mosse controffensive come per esempio tagliare gli alberi per rallentare l'avanzamento sulle strade; ma la sua vera preoccupazione era la potenza umana al suo cospetto: in quel momento poteva solo comandare una cavalleria Araba ed un contingente di arcieri Sudanese mentre il Visir d'Egitto gli aveva promesso rinforzi per la fine di Luglio. Ma bastarono il 15 Luglio 1099 2 uomini di Goffredo di buglione per forzare i cancelli della Città e permettere ai Crociati di entrare e di compiere un massacro inaudito. Uomini, donne e bambini furono ucisi, bruciati vivi e sterminati nel nome di Dio: la conquista Turca non aveva procurato nemmeno una minima parte di questi problemi all'intera popolazione. Le strade furono inondate di sangue e fuore dalle mure si costruivano piramidi di corpi umani uccisi. Infine fu anche distrutto l'esercito inviato dall'Egitto nella battaglia di Ascolana. In questo modo, l'intera Terra Santa restava nelle mani degli Occidentali che imposero le loro istituzioni crendo una serie di staterelli feudali uniti tutti sotto il Regno di Gerusalemme attribuito a Goffredo di Buglione. Ma il Papa Urbano II non venne mai a conoscienza della liberazione della Città Santa: infatti perì pochi giorni prima. Stessa sorte, anche se a un anno di distanza, raggiunse Goffredo, il Protettore di Gerusalemme che lasciò il titolo a l fratello Baldovino che però si comportò molto più da re piuttosto che da protettore.


GLI STATI CROCIATI

Alla fine della Prima Crociata nel 1099 le terre catturate dagli invasori Cristiani furono separate in 4 stati Crociati: la Contea di Edessa, il Principato di Antiochia, la Contea di Tripoli, il Regno di Gerusalemme. Nessuno di questi territori era particolarmente sicuro in quanto sempre impegnato in battaglie di diverso genere.

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Per sopperire alla mancanza di difensori si istituirono degli speciali ordini religiosi detti ordini monastico-cavallereschi, i cui membri, oltre ai voti consueti di tutti i monaci, aggiunsero quello di combattere contro gli infedeli. In particolare sono 3 gli ordini più famosi:

-I cavalieri di Malta, nati nel 1099 con lo scopo di ospitare e curare i pellegrini Cristiani a Gerusalemme, appena conquistata dai crociati: per questo motivi i membri sono anche detti ospitalieri. Nel giro di una ventina d'anni però l'ordine si trasforma in una organizzazione di monaci guerrieri, per fare argine alla pressione Saracena. Ci riusciranno combattendo per quasi due secoli, con vittorie leggendarie e sanguinose sconfitte: per un mese nel 1190 a San Giovanni d'Acri terranno testa in poche centinaia a 160000 Saraceni; a Rosi, nel 1522, in 300 si opporrano per 6 mesi ai 200000 uomini di Solimano II, e quindi si arrenderanno ai Turchi rendendo loro l'onore delle armi. Nel 1530 i cavalieri ebbero in dono da Carlo V l'isola di Malta, e la trasfromarono in una roccaforte inespugnabile. Oggi l'ordine dei cavlieri di Malta ha sede a Roma, ed ha una personalità giuridica internazionale: i cavalieri hanno propri passaporti, una targa automobilistica nazionale (SmoM, sovrano militare ordine di Malta), ed il loro gran Maestro è considerato un capo di Stato

-I Templari, erano anch'essi monaci e cavalieri. Il loro ordine fu fondato nel 1119 (con le regole fissate da San Bernardo) con lo scopo di proteggere le vie di comunicazine con la Terra Santa e custodire luoghi come il Calvario o il Santo Sepolcro. Come gli ospitalieri si distinsero per la quasi disumana disciplina che li regolava e per la ferocia e determinazione in battaglia (gli Arabi li chimavano anche diavoli bianchi), con una differenza: i Templari risiedevano stabilmente in Terra Santa, e dunque ebbero modo non solo di combattere gli infedeli, ma anche di approfondire la loro conoscenza, integrando in qualche modo le due culture. Quando Gerusalemme cadde definitivamente, i cavalieri trasferirono in Europa la loro potenza (e le loro ricchezze), al punto di infastidire notevolmente i regnanti. Così furono dapprima perseguitati e poi definitivaente sterminati da Filippo il Bello, re di Francia. Nel 1312 Papa Clemente V soppresse formalmente l'Ordine che tuttvia ancora oggi raccoglie proseliti in tutto il mondo.

-I cavalieri Teutonici, il cui ordine fu fondato sempre a Gerusalemme nel 1128, per proteggere i pellegrini. Ma dopo la caduta di San Giovanni d'Acri se ne accentuòil carattere militare, e l'organizzazione fu modellata su quella Templare. Le loro crociate i Teutonici le effettuarono anche nel Nord Europa e contro le tribù del Baltico. Con propie armate e con propri architetti fondarono tutte le città Baltiche (da Riga a Koenigsberg), combatterono i Mongoli ed instaurarono nell'odierna Prussia un ordine spesso retto dal terrore. Il loro declino ebbe inizio nel '400 e si compì nel giro di un secolo, anche in seguito alle contraddizioni portate dalla riforma Luterana, che spazzò in due il mondo della Cristianità. L'ordine è comunque ancora oggi riconosciuto dalla Santa Sede.`


LE CROCIATE E LE REPUBBLICHE MARINARE

Se le Crociate fallirono (infatti come vedremo l'unica Crociata che ottenne risultati vittoriosi fu la prima) nei loro scopi principali quali fermare l'Islam, riunire la Chiesa Ortodossa sotto la Chiesa di Roma, salvare Gerusalemme e Costantinopoli, ne raggiunsero invece uno a cui forse nessuno aveva pensato: lo sviluppo della potenza marittima di Genova, Venezia e Pisa. Fin dal principio d'altronde, i Crociati avevano dovuto cercare nelle flotte delle città marinare un compenso alla mancanza di aiuto e di rifornimenti da parte di Bisanzio, ed avevano ripagato questo aiuto con la concessione di una serie di privilegi commerciali. Per primi furono i Genovesi a muoversi: nel 1097, saputo che i Crociati che assediaviano Antochia erano in difficoltà per la mancanza di viveri, arrivarono di propria iniziativa con i rifornimenti, venduti a prezzi piuttosto alti, date le circostanze. Da qui si giunse al diritto che i Genovesi avevano di prendere un terzo del bottino di ogni città conquistata. L'accordo si stipulò nel 1100 e fu scritto a lettere d'oro su una parete della Chiesa del Santo Sepolcro, sottoscritto da Baldovino. Nello stesso anno i Veneziani, per altri favori, ebbero il consenso a saccheggiare il centro di Haifa, mentre un anno prima i Pisani avevano avuto un intero quartiere di Giaffa. Ma i nostri connazionali capirono che questo non era il modo per assicurarsi un maggior guadagno, bisognava cercare di "investire", di porre le basi per un guadagno che sarebbe stato lungo, duraturo e redditizio, bisognava approfittare della situazione per impadronirsi dei punti nevralgici del mercato Orientale, che uniti a quelli del mercato Occidentale avrebbero formato un vero impero. Così le Repubbliche Marinare chiesero ai signori delle Crociate privilegi e concessioni più solide e durature: esenzioni dalle tasse, il diritto di organizzarsi e di amministrarsi secondo le proprie leggi, monopoli nell'importazione e nell'esportazione di merci. In questo modo le Repubbliche Marinare in pochi anni crearono e dominarono il sistema economico dei regni Latini di Oriente. Si può dunque ben dire che grazie alle Crociate la penisola Italiana divenne il più ricco paese dell'Europa Medievale e si avviò così ad esercitare quella supremazia economica sl resto dell'Occidente che essa doveva conservare fino all'alba dei tempi moderni. Il contatto con la civiltà Orientale, in un tempo in cui l'Europa feudale era ancora vicina alla barbarie, permise inoltre un eccezionale sviluppo della cultura e del senso artistico nelle città Italiane, arricchite dal traffico con il Levante. Mentre i castelli feudali dei Crociati e degli ordini monastico-cavallereschi sparivano dopo pochi decenni travolta dalla controffensiva Musulmana, questo prezioso capitale di ricchezze e di civiltà accumulato dall'Italia nell'età delle Crociate doveva rimanere per secoli uno dei fermenti vitali più fecondi della storia Medioevale.


LA SECONDA CROCIATA

Nel 1144 l'Emirato di Mossul, capeggiato prima da Zengi e poi dal figlio Nur ed-Din si impadronì della Contea di Edessa scacciando i Crociati che vi si erano insediati. Edessa era la più esposta delle città Cristiane e questo fu interpretato come un nuovo affronto dell'Islam alla Cristianità stessa. La Crociata fu dunque bandita ufficialmente da Papa Eugenio III e fu supportata da un propagandista di eccezione: Bernardo di Chiaravalle, un carismatico ratore capace di raccogliere attorno a sè un grande numerodi persone. Come la Prima Crociata anche la Seconda risvegliò negli animi dei partecipanti l'antisemitismo nei confronti degli Ebrei che vivevano in Germania, sempre accusati di essere i responsabili della morte del Cristo. Fu proprio Bernardo a placare queste sommosse organizzando discorsi in tutta la Germania ed indirizzando i rivoltosi verso la Terra Santa. Fu tanto convincente che anche l'Imperatore Tedesco Corrado III riunì un gran numero di combattenti e partì alla volta di Bisanzio. Corrado III era supportato in questa Crociata da Luigi VII Re di Francia. A Bisanzio regnava intanto Manuele, nipote di Alessio. Corrado e Luigi al momento di combattere però dimostrarono l'astio che c'era fra loro e si separarono a più riprese. A loro volta i 2 non avevano fiducia nell'Imperatore Manuele che non li supportava come avrebbe dovuto. La Seconda Crociata culminò duque con la spettacolare disfatta dell'esercito di Tedeschi, per la maggior parte, e Francesi il 28 Maggio 1148 a Damasco. Dopo questa vittoria Nur ed-Din cominciò ad espandere il suo regno che in seguito passò sotto le mani di un grande combattente che avrebbe domato i Cristiani della terza Crociata.


LA TERZA CROCIATA

Negli anni seguenti alla riconquista mancata della Terra Santa, si era verificato un avvenimento di importante portata per tutta la Cristianità. Quell'Emirato di Mossul contro cui la II Crociata aveva lottato vanamente si era trasformato con il tempo in una grande potenza Musulmana, abbracciante Siria, Egitto e Mespotamia, sotto il comando di Salad ed-Din Jussuf, il leggendario Saladino delleleggende e delle novelle Occidentali. Saladino inoltre muoveva a più ripresa contro le forze Crociate rimaste in Terra Santa conquistando mano a mano i più importanti avamposti della Cristainità in Oriente. Prima il Curdo si impossessò di Acri ed in seguito, nel 1187 sbaragliò le forze di Templari ed Ospitalieri nella Battglia di Hattin. I suoi seguaci stavano combattento per la Jihad ed erano impegnati in una Guerra Santa. Combattento per una ltro periodo di tempo Saladino riuscì ad impossarsi di tutti i territori visti sopra, ponendo quindi anche così fine agli Stati Crociati in Occidente. Quindi appenail Papato fu informato di queste notizie, decise, sotto la persona di Gregorio VIII, di smuovere i principali comandanti dell'Europa Occidentale verso Gerusalemme, che era finita totalmente sotto il comando di Saladino. A tale annunzio Federico I Barbarossa (Imperatore di Germania), Riccardo Cuor di leone (Re d'Inghilterra), Filippo II Augusto (Re di Francia), presero la Croce partendo per il Levante. Ma l'ultma avventura dell'imperatore Federico si chiuse in modo tragico, con il suo annegamento in un fiume dell'asia Minore e con gran parte dell'esercito sterminato come quello di Corrado alcuni anni prima. I Sovrani di Francia ed Inghilterra poterono evitare questi problemi giungendo in Levante attraverso il mare, invece che per terra attraverso l'Asia Minore, e eriportarono sul principio una brillante vittoria con la presa della roccaforte marittima di Acri (1191) ove si coprì di gloria il prode Riccardo Cuor di Leone. Però in seguito le discordie fra i 3 capi carismatici delle Crociate ne paralizzarono le operazioni: Filippo Augusto ripartì ben presto e Riccardo di Inghilterra, restato solo, concentrò i suoi sforzi sull'isola di Cipro, strappandola al Regno Bizantino e fondandovi un regno indipendente sotto i Lusignano, discendenti dello spodestato Re di Gerusalemme. In seguito quando Riccardo giunse in Palestina optò per aprire una trattativa con Saladino ed ottenne che i Cristiani avessero libero accesso al Santo Sepolcro e così nel 1192 ripartì per l'Inghilterra.


QUARTA CROCIATA

La Quarta Crociata fu bandita da un personaggio particolare: Papa Innocenzo III che promosse la quarta spedizione in Terra Santa, composta in gran parte da cavalieri Francesi ed Italiani e che si concentrò nel 1202 a Venezia, sperando che la Repubblica Marinara potesse fornire imbarcazioni per l'Oriente. Mancava però ai Crociati il denaro sufficiente per pagare ai veneziani il loro trasporto al di là del mare, e fu perciò agevole al Doge di Venezia, Enrico Dandolo, offrire loro un singolare mercato: i Crociati sarebbero stati trasportati gratutitamente, se avessero aiutato Venezia a riconquistare la città di Zara che proprio allora si era ribellata al suo dominio. Il patto fu accettato nonostante le proteste del Papa Innocenzo III. Ma quando Zara fu riconquistata, da questa prima derivazione scaturì subito un'alra che finì per snaturare totalmente la IV Crociata. Dopo un ultimo periodo di splendore e di potenza sotto l'Impero di Manuele, Bisanzio si era avviata verso una decadenza sempre più precipitosa. L'antica potenza marinara dell'Impero d'Oriente era diventata un mesto ricordo del passato, in confronto allo sviluppo assunto dalla marineria delle città Italiane. Il commercio era caduto in mano ai Genovesi ed ai Veneziani che spadroneggiavano nella stessa capitale. Il trono imperiale era stato preda di convulse lotte di fazione, mentre continui tumulti popolari abbattevano l'uno dopo l'altro gli imperatori e sfogavano la collera della popolazione Greca contro l'insolente fortuna degli affaristi Italiani, che profittavano della debolezza interna dello Stato Bizantino per arricchirsi sempre più voracemente. Proprio mentre i Crociati erano attorno a Zara, era scoppiato uno di questi tumulti popolari, in cui gli interessi Veneziani erano stati danneggiati gravemente. Enrico dandolo tentò di risolvere drasticamente la situazione invogliando i Crociati a fare vela verso Costantinopoli per conquistarla. Una volta conquistata la città i Crociati la misero a sacco insediando sul trono Imperiale un nobile Francese, Baldovino di Fiandra, dando così vita all'Impero Latino di Oriente. Il territorio Greco fu ripartito in tanti feudi fra i vari partecipanti alla spedizione, per accontentare le brame di potere e di ricchezze. Al Doge toccò il titolo di Aignore della quarta parte e mezzo dell'Impero ed il dominio effettivo di un quartiere di Costantinopoli, di buona parte delle coste della Morea (l'antico Peloponneso), nonchè di molte isole dell'Egeo, che furono date in feudo a quelle famiglie venziane che si offrissero di assicurarne la difesa con le proprie forze. I Greci fuggiaschi però opposero all'imero Latino un loro Impero Greco con sede a Nicea, sulla costa Asiatica, ed il Despotato dell'Epiro, lungo le coste Albanesi. In tal modo l'Impero di Bisanzio, cioè l'unico stato Cristiano capace di opporre resistenza ai Turchi, si venne a frantumare. L'Impero Latino che era gia debole di suo, fu ulteriormente indebolita dall'opposizione Greca. A loro volta i Veneziani costituivano una specie di loro stato nello stato che dominava tutta la vita economica dell'Impero paralizzandone, con la loro potenza, ogni iniziativa. E ben si sarebbe visto quali conseguenze avrebbe portato lo squilibrio nella situazione Europea dopo la scomparsa della potenza Bizantina.


LA CROCIATA CONTRO GLI ALBIGESI

Mentre si didtruggeva l'ultimo avanposto capace di contrastare lo strapotere Turco, Papa Innocenzo II era impegnato a soffocare alcuni moti ereticali che impaurivano molto l'autorità Papale. Già prima di lui altri Pontefici pauosi di vedersi portar via il proprio potere avevano istituito il tribunale dell'Inquisizione col compito di individuare gli eretici e consegnarli al braccio secolare, cioè alle autorità civili, perchè venissero condannati a morte. Innocenzo III però rafforzò i poteri ed estese l'autorità del tribunale dell'Inquisizione. Ma in Provenza e Linguadoca i nobili cercavano di contrastare il potere Papale sempre crescente e quindi presero sotto la loro protezione i Catari, concentrati soprattutto nella città di Albi e quindi detti Albigesi. Il papa allora bandì la Crociata contro gli eretici ed i loro fautori. Una moltitudine di guerrieri si rovesciòcosì in Provenza nel 1208, massacrando spietatamente le popolazioni, senza nemmeno distinguere gli eretici dai cattolici e riducendo il paese ad uno squallore impensabile. La Provenza così ridotta finì anche per perdere la propria autorità politica, riducendosi sotto il Re di Francia.


LA CROCIATA DEI BAMBINI

Se le Crociate, dopo la Prima, fallivano, non sarà stato perchè esse erano affidate ai Signori, ai potenti ed ai ricchi? Questo dubbio cominciò a circolare per l'Europa tra il primo ed il secondo decennio del '200, accompagnato da una inevitabile deduzione: solo i poveri, i deboli e gli innocenti sono degni, agli occhi di Dio di compiere l'impresa di salvare i simboli della fede, Gerusalemme ed il Santo Sepolcro. E chi più di ogni altro incarna queste virtù se non i bambini? Perciò nessuno si sorprese quando nella Primavera del 1212 un pastore di 12 anni, Stefano di Cloyes, si presentò al Re di Francia, Filippo Augusto, dicendogli che Cristo gli aveva ordinato di predicare una nuova Crociata. Il sovrano gli disse di tornare a casa, ma Stefano non si laciò distrarre dal suo obiettivo ed iniziò a predicare ai suoi coetanei in giro per la Francia. Il mae, diceva, si sarebbe aperto davanti a loro e sarebbero arrivati a piedi al Sepolcro di Cristo. Partenza fissata per la fine di Giugno da Vendome. All'appuntamento si presentarono più di 10000 e si misero in marcia per Marsiglia. Molti morirono di stenti per la strada, altri tornarono indietro, ma molti giunsero a Marsiglia ed attesero a lungo che il mare si aprisse. Poichè questo non accadeva, due mercanti: Ugo il Ferro e Pietro il Porco, si offrirono per portarli gratis in Terra Santa con 7 navi. I bambini si imbarcarono e di loro non si seppe più nulla. Dopo 18 anni, un superstite del viaggio raccontò che, avvertiti dai mercanti, al largo della Sardegna li aspettavano i Saraceni ai quali i bamboini furono venduti come schiavi. Nello stesso periodo Stefano trovò un emulo in Germania. Si chimava Nicola ed anche lui era certo che il mare si sarebbe aperto, questa volta a Genova. Cndusse perciò i suoi seguaci attraverso la Svizzera e l'Italia del Nord in un viaggio terribile. Anche a Genova però il mare rimaseimmobile e questo lo indusse a trasferirsi prima a Pisa e poi a Roma, dove il papato si limitò a dirgli di tornare a casa. Si lasciarono convincere ma solo pochissimi riuscirono a tronare a casa e fra questi non ci fu Nicola.


Esistono versioni contrastanti sul numero effettivo delle Crociate che, a seconda delle fonti, varia da 7 a 8. Questo disguido è provocato dalle due spedizioni susseguenti che, secondo alcuni sono riconducibili alla quinta Crociata ed appartengono dunque al periodo temporale che va dal 1217 al 1229, mentre , secondo altri sono da dividersi in quinta e sesta Crociata che occupano stroicamente i periodi che vanno dal 1217 al 1222 edal 1228 al 1229. In questa ricerca si divederà la quinta Crociata in due parti: in questo modo le Crociate saranno nominalmente 7 ma potranno anche essere considerate 8.
LA QUINTA CROCIATA-prima parte

La prima parte della V Crociata era partita nel 1217 alla volta della Terra Santa sotto la guida del Duca Leopoldo d'Austria; ma se gli interessi economici di Venezia erano già riusciti a deviare la IV Crociata dal suo obiettivo iniziale, non diversa fu la situazione del Duca d'Austria che condusse altrove il proprio sforzo. Con il passaggio della Palestina sotto il potente dominio Musulmano del Principato d'Egitto, anche i porti Siriaci o Palestinesi cui le città marinare Italiane si erano dierette al tempo della I Crociata, avevano cominiciato a perdere importanza. Anzichè ad Antiochia od a Tiro, le preziose merci dell'Estremo Oriente facevano ormai capo alle metropoli Egiziane del Cairo e di Alessandria. Col pretesto di colpire nel suo cuore la potenza infedele dominatrice dei Luoghi Santi, anche la V Crociata si era diertta dalla Terra Santa in Egitto, ove essa era finita drammaticamente con un disastro (1221). Era logico pertanto che al Papato premesse di riscattare quell'insuccesso.


LA QUINTA CROCIATA-seconda parte

La seconda parte della Crociata fu dominata da due figure di spicco: Federico II di Svevia che era l'Imperatore che in quel periodo aveva appena ricevuto in eredità il Regno Normanno di Sicilia dalla madre ed il Papa Innocenzo II che spinse lo stesso Federico ad abbandonare il Regno appena preso per partire da Crociato. Ma abban
donare il Regno di Sicilia, proprio quando esso avrebbe avuto più bisogno del sovrano per il completamento della sua organizzazione, non era certo cosa che potesse piacere a Federico II. Una epidemia scoppiata tra le forze radunate in Puglia per la Crociata fu subita presa a motivo di una dilazione nella partenza. Il Papa, che andava cercando un'occasione per una rottura con l'Imperatore, colse l'occasione e lo scomunicò. Ma Federico II a quel punto dimostrò tutta la sua saggezza e presenza di spirito e mise subito il suo avversario dalla parte del torto partendo per la Terra Santa ed accordandosi con il Sultano Egiziano onde ottenere la restituzione di Gerusalemme, Nazareth ed altri luoghi sacri ai Cristiani (1229). Il Papa protestò contro questa Crociata condotta da uno scomunicato che aveva raggiunto i suoi obiettivi attraverso la diplomazia e non attraverso l'onore delle armi e così organizzò un esercito per invadere il Regno di Federico II in assenza del suo Imperatore. Ma Federico prevedendo questa mossa fu più lesto di quanto il Papa potesse immaginare ed una volta tornato fronteggiò la minaccia e costrinse il Papato all'accordo di Ceprano (1230).


Dopo la V Crociata, gli Stati Europei compresero che non era possibile reggere la pressione dei Turchi e tenere per sempre la terra santa, e che dalle Guerre Sante ci guadagnavano solo le repubbliche marinare: prese così corpo l'idea che le Crociate potevano anche avere obiettivi diversi da quello di riconquistare i luoghi Santi e cari alla Cristainità. Così, spostando l'attenzione su "bersagli" più facili da cogliere, le Crociate divennere un mezzo cme un altro di guerre, repressioni e conquiste che non avevano proprio nulla a vedere con la Croce che molti ancora portavano cucita sul vestito. Così la VI e VII Crociata furono due spedizioni fallimentari per forza.
LA SESTA CROCIATA

Il bando papale fu emesso da Papa Innocenzo IV nel 1245 e l'unico sovrano pronto a risponedere fu Luigi IX di Francia. Nel Giugno del 1249 sbarcò in Egitto, conquistò alcune città e poi puntò al bersaglio grosso, il Cairo: non riuscì nemmeno ad arrivarvici, fu battuto a Mansurah, imprigionato e libertao dopo uin anno. Si trasferì a San Giovanni d'Acri dove attese per 4 anni aiuti dall'Europa, salvo poi tornare mestamente in Francia.


LA SETTIMA CROCIATA

Ancora una volta si mosse da solo Luigi IX pronto nel 1270 a rispondere all'appello di Papa Clemente IV. Attaccò Tunisi sperando che il Sovrano locale si convertisse al Cristianesimo e lo aiutasse contro l'Egitto. Speranza vana perchè il Sovrano rimase della sua idea mentre nel campo Cristiano si faceva largo un'epidemia di peste che contagiò ed uccise anche lo stesso Luigi.



ALLA FINE...

Come andò a finire? Chi ci guadagnò? Secondo il medievalista Jacq Le Goff l'unico effetto positivo delle Crociate per l'Occidente è stata l'albicocca. In realtà si ebbe una serie di conseguenze di grande portata:

-Le folle, per non dire le masse, entrarono per la pim avolta nella storia. Una moltitudine di povere gente partì dalle zone centrali d'Europa e si avviò verso Oriente. Erano senza provviste, armati soltanto di forconi e di fede. Parte di questa gente assalì le comunità Ebraiche Tedesche e le costrinse in Polonia e Russia dando vita al grande Ebraismo dell'Est Europeo senonchè anche alle prime manifestazioni di antisemitismo.

-Se si guarda agli scopi iniziali le Crociate furono un totale fallimento: erano state lanciate per salvare la Cristianità Orientale dai Musulmani, finirono lasciando tutte queste comunità sotto lo stesso dominio. Anzi quando si stavano predicando le ultime sommosse i Turchi stavano anche avanzando in Europa, aiutati dalla distruzione dell'originale Impero Bizantino

-Non ci fu alcuna fusione di culture. Tutto ciò che è arrivato in Occidente dagli Arabi ci è pervenuto attraverso la Spagna.

-La decadenza dell'Impero Bizantino comiciò proprio con il saccheggio e la presa di Bisanzio avvenuto nel corso della IV Crociata.

-Nell'immediato, ad ottenere beneficii, oltre alle Repubbliche Marinare, fu la Chiesa di Roma. Tutto il mondo aveva riconosciuto l'autorità spirituale Papale mettendosi al suo servizio.

-L'Islam, pur avendo resistito ai Crociati non entrò in crisi. Esso era concepito come una unità politico-religiosa, ma si trovò invece disgregato dagli scismi.

Cominciò una decadenza culturale alla quale corrispose invece la presa di coscienza ed il risveglio dell'Europa. Con le Crociate, pur perdenti in campo militare, il baricentro della storia cominciò a spostarsi inesorabilmente verso Occidente.



Questa ricerca è stata eseguita da Carlo Caligaris

Le informazioni e le immagini sono state tratte dalle seguenti fonti:

DISEGNO STORICO DELLA CIVILTÀ-VOLUME PRIMO Testo di storia ad uso dei licei classici, scientifici ed istituti magistrali di Giorgio Spini

NUMERO 37 DEL 5 OTTOBRE 1996 DI SPECCHIO Settimanale di attualità. Articolo a pagina 100 di Franco Cardini

NUMERO 32 DEL GIUGNO 1995 DI FOCUS. Articoli da pagina 111 di Lorenzo D. Mariani

NUMERO 10 DELL'AGOSTO 1993 DI FOCUS. Articolo a pagina 118 di Nanni Ruschena

ATLANTE STORICO ZANICHELLI

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