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Lettera congiunta dell' Associazione "Fuori dal Centro" e Associazione "Tofaro Insieme"
inviata a
Al Prefetto di Frosinone
Dott. Aurelio Cozzani
Al Sindaco del Comune di Sora
Dott. Francesco Ganino
Al Consigliere Comunale
Andrea Petricca


Oggetto: rischio esondazione del fiume Liri nel tratto che scorre a valle del Comune di Sora.
Come ogni anno, immancabilmente, il fiume Liri è tornato a far paura. Dopo ore di nubifragi, solo per una questione di centimetri si è evitato che la periferia di Sora, ed in particolare i quartieri di Via Carpine, Baiolardo e Tofaro, considerate da sempre zone ad elevato rischio tracimazione, fossero sommerse dall'ondata di piena. Tutto questo anche grazie, forse, ai lavori di manutenzione ordinaria effettuati quest'anno, su sollecitazione dell'Amministrazione comunale di Sora, dall' ARDIS.
L'Associazione "Tofaro Insieme" e l'Associazione "Fuori dal Centro", da sempre impegnate nel denunciare i rischi idrogeologici del fiume Liri, intendono con la presente chiedere di nuovo alla SS.VV. l'impegno affinché sia possibile l'istituzione nel Comune di Sora di una sede distaccata dell'Autorità di Bacino Liri - Volturno - Garigliano . Questo permetterebbe, in primo luogo, un monitoraggio del territorio costante e minuzioso; ma soprattutto un'analisi attenta e proficua delle diverse criticità e dei diversi rischi, affinché i problemi vengano affrontati e risolti prima che si creino stati di emergenza. Una sede a Sora dell'Autorità di Bacino del Liri avrebbe l'indispensabile compito di coordinare l'organizzazione dell'apparato di emergenza. La pioggia di questi giorni è un evento eccezionale solo se considerata in prospettiva passata. In futuro, così come prospettato da numerosi studiosi, per effetto del cambiamento climatico, assisteremo sempre più spesso ad eventi piovosi brevi ma di eccezionale violenza. E' di fondamentale importanza a questo punto rivedere i piani d'intervento, così come non possiamo più affidarci al caso o a piccoli interventi di manutenzione che hanno solo un effetto palliativo.
Ci preme, inoltre, denunciare l'esigenza di impedire che i tecnici addetti alla diga del Fucino gestiscano arbitrariamente l'apertura delle paratie durante la piena, mettendo così a repentaglio l'incolumità degli abitanti nei comuni più a valle, spesso neanche avvisati in anticipo e, pertanto, assolutamente impreparati ad affrontare sempre più frequenti situazioni di pericolo. Alla luce di quanto esposto, chiediamo che l'eventuale ordine di apertura della diga del Fucino, venga concordato - se non addirittura emesso - dall'Autorità Prefettizia di Frosinone, responsabile e garante generale della sicurezza dei cittadini, soprattutto al fine da consentire per tempo ai comuni interessati di attivare utilmente il piano d'emergenza e non subire passivamente, come è successo anche quest'ultima volta, l'apertura della diga senza essere neppure avvisati.
Certi che della vostra attenzione, ringraziamo anticipatamente e restiamo in attesa di un rassicurante cenno di riscontro.

Sora, 18 gennaio 2003.

Il secondo comunicato di "Fuori dal Centro"

Fuori dal Centro" Via Carpine n. 20/c
(copia della lettera inviata al sindaco di sora Dott. Francesco Ganino)

Spett.le
Sindaco del Comune di Sora
Dott. Francesco Ganino
e p.c. Assessore ai Lavori Pubblici
Sig. Pasquale Savona

OGGETTO: Realizzazione del marciapiede lungo la Via Romana Selva nel tratto compreso tra Via Pietra S. Maria, Via Carpine e Via Chiesa Nuova.

Egregio Sindaco,
I fatti mi costringono a denunciare, con forza, il comportamento irrispettoso che il suo Assessore ai Lavori Pubblici
Sig. Pasquale Savona ha dimostrato nei confronti di tutti i cittadini di Via Carpine, Via Agnone del Prato e Via Vado Pescina.
In data 5 febbraio 2002 ponevamo all'attenzione dell'Assessore il problema della mancata realizzazione del
marciapiede lungo la Via Romana Selva, nel tratto compreso tra Via Pietra S. Maria, Via Carpine e Via Chiesa Nuova. Come Lei sa
benissimo, Via Romana Selva è una strada altamente pericolosa: i limiti di velocità non rispettati, lo svolgersi di vere e proprie
sfide automobilistiche, la segnaletica quasi inesistente, l'irregolarità del manto stradale sono tra i fattori principali
che creano situazioni di pericolo sia per gli automobilisti, sia per i pedoni. Tutto questo impedisce a coloro che abitano in
questa zona, soprattutto alle persone più anziane, di potersi muovere autonomamente, per svolgere quelle ordinarie attività che
dovrebbero rappresentare la quotidianità di ciascun cittadino come, ad esempio, raggiungere il più vicino esercizio commerciale, l'Ufficio Postale, la farmacia o recarsi a far visita ai propri cari.
Alla luce della situazione descritta, chiedavamo all'Assessore di fornirci, per iscritto, quali provvedimenti concreti il suo Ufficio prevedeva di intraprendere per il completamento del marciapiede in argomento, preannunciando, però, che non eravamo e non siamo, più disposti ad accontentarci di semplici risposte di comodo, volte a rinviare ad un incerto ed improbabile futuro la soluzione. Nemmeno l'eventuale
rassicurazione che l'opera sarà presto inserita in bilancio non ci avrebbe entusiasmato particolarmente, piochè è da 15 anni che ce
la propinano. Così come siamo abituati, immancabilmente prima di ogni tornata elettorale, ai proclami propagandistici che danno per imminenti l'inizio dei lavori di completamento del marciapiede.
Non avendo ricevuto nessun tipo di risposta in data 25 novembre 2002 abiamo nuovamente avanzato all'Assessore la stessa
richiesta, anche questa, però, come la prima, non ha "meritato" finora risposta.
Alla luce di quanto sopra esposto, Le chiediamo di riferire personalmente all'Assessore Savona la nostra indignazione per la
poca considerazione che ha dimostrato, nell'occasione, nei confronti di noi cittadini. Da anni si protesta e da anni si muore
lungo questa strada nell'indifferenza di chi, invece, dovrebbe intervenire per porre fine a questa situazione gravissima.
Egregio Sindaco chiediamo a Lei, a questo punto, di interessarsi personalmente alla risoluzione del disagio
denunciato. Vede Sig. Sindaco, noi sappiamo benissimo, perchè ci è stato più volte risposto così, (anche se non riusciamo a
comprenderne le cause e le responsabilità), che l'attuale situazione economica del Comune di Sora non consente l'immediata
realizzazione del marciapiede in oggetto. Chiediamo solo che l'Ufficio preposto ai Lavori Pubblici si attivi affinché l'opera
venga almeno progettata, in modo da permettere, appena la situazione economica lo consentirà, la realizzazione della stessa senza dover attendere ulteriormente.
Certi che la S.V. non mancherà di dimostrare particolare attenzione verso la nostra istanza, la ringrazio anticipatamente e
resto in attesa di un cortese cenno di riscontro.
Sora, 16 Gennaio 2003
Associazione "Fuori dal Centro"
Il Presidente
(Domenico Di Maio)

 

LETTERA APERTA AL CONSIGLIERE REGIONALE ROMOLO REA.

ALLA SINISTRA GIOVANILE.

AD AZIONE GIOVANE.

ALLA STAMPA LOCALE.

FERROVIA AVEZZANO-ROCCASECCA

Da qualche tempo sulla stampa appaiono articoli dove si chiede un collegamento diretto in autobus Frosinone-Sora-L’Aquila per studenti diretti all’Università.

Sul nostro territorio esiste già un servizio che potrebbe in parte soddisfare la richiesta dei tanti studenti che si recano settimanalmente nella città abruzzese.

E’ il treno Avezzano-Sora-Roccasecca-Cassino.

Ricordo che quando andavo io a L’Aquila ero costretto ad aspettare, alla stazione di Avezzano, più di un’ora la coincidenza in autobus via autostrada per recarmi all’università.

Non so se qualcosa è cambiato d’allora, ma sono convinto che la soluzione migliore per affrontare e migliorare uno dei tanti problemi che affliggono gli studenti del nostro territorio è proprio una integrazione treno+autobus, a partire proprio dalle coincidenze tra i due mezzi di trasporto per poi arrivare, se non già attuato, ad un biglietto unico dalla sede di partenza fino ad arrivare all’Aquila.

Per poi affrontare tutti i problemi di orari, velocizzazione, coincidenze delle stesse corse in treno e di eliminazione (da trasformare "a richiesta", come fu fatto in anni passati) di qualche fermata che sulla tratta Sora-Avezzano, nel tratto Balsorano-Sora sono numerose.

C’è da dire che per quanto riguarda l’orario in vigore e valido fino a giugno 2002 sono state eliminate molte corse nei giorni festivi e questo può far pensare ad un ridimensionamento di tutta la tratta. Si è iniziato con la domenica, si proseguirà con il sabato e via dicendo? Corse importanti per i militari, escursionisti e studenti.

Il Comune di Sora, in anni passati, attuò già un collegamento diretto in autobus per l’Aquila che poi non funzionò, forse perché gli studenti non hanno tutti gli stessi orari e quindi il problema potrebbe ripresentarsi.

In conclusione va trovata la soluzione migliore e l’unica via da percorrere, secondo me, é proprio quella del treno anche perché in uno studio fatto proprio dall’Università dell’Aquila si dice che l’unico mezzo di trasporto integrato con il territorio delle nostre valli è la ferrovia in questione. E lo stesso discorso si potrebbe dire per Cassino sede anch'essa di Università. Mi preoccupa il fatto che tutti parlano purtroppo del collegamento in autobus e nessuno parla del treno che cosi è sedotto e abbandonato nel centenario della tratta.

Distinti Saluti.

Sora 5 agosto 2002

Legambiente Sora.

 

 PARCO VALENTE E TAGLIO DI ALBERI: IL VERDE A SORA

 E’ la seconda volta che l’addetto-custode al Parco A. Valente mi vieta il passaggio a piedi lungo i viali con in mano la bicicletta. Mi continua a ripetere che esiste il divieto d’accesso alle biciclette affisso dal Comune. E’ la seconda volta che gli ripeto che non mi va di lasciarla, come permette, incustodita lungo il muro e sul prato che devo calpestare per depositare e riprendere la bicicletta. Come gli ho ripetuto di attivarsi per fare installare una rastrelliera per parcheggiare le biciclette in tutta sicurezza. A Sora purtroppo succede anche questo, le biciclette non possono entrare in spazi verdi, ma si possono lasciare sul prato calpestandolo, ma in questo periodo al parco Valente si sta svolgendo una manifestazione dell’"estate sorana" con tante d’automobili in esposizione lungo i viali e sull’erba. In pratica le biciclette non entrano nei parchi sorani ma le automobili possono entrare in un modo o nell’altro.

Il verde è ridotto cosi nella nostra città, basta vedere in questi giorni il taglio indiscriminato d’alberi nella scuola media A. Carnevale in Viale Regina Elena. Al ritorno in classe i bambini troveranno una bella sorpresa. La scuola continua a svolgere numerosi progetti d’educazione ambientale sulla carta e al chiuso delle aule, ma poi nella realtà la situazione cambia di molto ed è molto diversa.

Sora, 8 settembre 2002. Lettera firmata.

 

Oggetto: raccolta firme sul Mercato settimanale al giovedì.

Lo spostamento del mercato settimanale in altre zone non piace al circolo locale di Legambiente. Da anni si parlava di una collocazione più periferica della più importante manifestazione a Sora. Il mercato al giovedì richiama migliaia e migliaia di visitatori all’anno, forse l’unica occasione per molti di visitare anche la città e i suoi monumenti ancora sconosciuti. Infatti in questi giorni di passeggiate e di visite a Sora molte chiese, per fare un solo esempio, sono ancora chiuse ai turisti. L’unico evento, il mercato, per la città e per il centro quindi di attirare turisti e consumatori. Dopo i tanti scandali (reperti storici, montagna, ex Capitol, ecc.) l’estate sorana" doveva essere caratterizzata anche da visite guidate ed eventi per rilanciare, promuovere e valorizzare quello che la città ha, anche a costo zero utilizzando i ragazzi del Museo civico. Dare una nuova immagine della città.

E’ un errore togliere il mercato dal centro e spostarlo in altre zone. La vecchia idea delle passate amministrazioni, avallata dai commercianti del centro cittadino, trova ora soluzione. Ganino, come per l’isola pedonale, è ancora una volta più attento e vicino ai soli commercianti sorani del centro città? e quale sviluppo deve avere la città di Sora? Sono due domande che ci poniamo e che rivolgiamo ai cittadini chiedendo di firmare la petizione per bloccare il progetto di spostamento del mercato e di ripristinarlo invece nelle vie che sono state ripavimentate, ottenendo cosi una nuova riqualificazione, tornate alla loro vecchia identità e funzione di spazi aperti alla socialità, compresa P.zza S. Restituta e P.zza Mayer Ross. Il mercato settimanale come opportunità per la città ed opportunità di sviluppo.

    19/8/02.  Legambiente Sora. I dati rilasciati servono solo per firmare la petizione nel rispetto della normativa.

Nome                             Cognome                               Indirizzo                                 Città                       Firma

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Comunicato stampa sul mercato settimanale del giovedi a Sora

Il Mercato settimanale a Sora di fatto è stato già buttato fuori dal centro storico. Basta guardare le piazze di S. Restituta, Majer Ross e il Lungoliri Rosati. Piano piano la vecchia idea delle passate amministrazioni locali si sta attuando. Purtroppo a Sora si va in controtendenza si riqualificano delle zone con nuove pavimentazioni e nuovi arredi e poi si lasciano alle sole automobili. Anche P.zza Cesare Baronio, la "Piazza della Verdura" non è un caso che si chiami proprio cosi, verrà esclusa dal nuovo piano. Questo è proprio un’esempio emblematico, la piazza diventerà un parcheggio insignificante e con gli edifici ancora fatiscenti, togliendo alla piazza stessa la propria funzione che ha avuto per anni e anni. Piazza C. Baronio ha la sua funzione ed è piazza solo perché attualmente ci si svolge il mercato. E lo stesso P.zza Indipendenza sarà lasciata libera alle sole automobili. La funzione della piazza a Sora viene cosi stravolta, un luogo di incontri, scambi di merci, punto di ritrovo. Non esiste cosi più un luogo d'incontro nel centro della città, se togliamo P.zza S. Restituta.

La petizione di Legambiente viene lanciata proprio per far tornare in queste aree il mercato settimanale. Manifestazione che richiama migliaia e migliaia di visitatori l’anno, l’unica nella nostra città.

Ormai è tendenza comune in tutta la provincia quella di spostare i mercati settimanali. Il problema dei mercati è anche e soprattutto un problema di traffico e di automobili nei centri storici. Le amministrazioni locali devono decidere cosa fare se buttare fuori le automobili dai centri storici o i pedoni e i consumatori. Lasciando solo le lamiere delle automobili,la desolazione e le "bande" e le risse giovanili.

Sora, 26 agosto 2002.

 

Distretto industriale: quante promesse non mantenute !!!

La Giunta di centrodestra della Regione Lazio, in data 25/01/2002, ha identificato il primo distretto industriale riconoscendo Civita Castellana come unico della Regione.

I distretti industriali di Sora, per l’abbigliamento, e di Coreno Ausonio, per la lavorazione del marmo, sono stati pesantemente "bocciati" dall’assessore Saponaro. Eppure ambedue i distretti erano stati riconosciuti tali dall’ IPI, in seguito ad una ricerca commissionata dalla R.L. stessa, che aveva riscontrato il pieno rispetto dei cinque parametri di classificazione previsti dalla legge 317/91, al pari di Civita Castellana.

Si tratta dell’ennesimo scippo ai danni del nostro comprensorio, perpetrato dal governo di Storace, con la complicità dei consiglieri regionali di maggioranza, compreso il presunto "amico del territorio" Enzo Di Stefano.

Quest’ultimo spalleggiava sorridente le affermazioni rassicuranti dell’assessore regionale Simeone, il quale - nella recente visita al Comune di Sora- assumeva l’impegno pubblico di riconoscimento dello status di distretto industriale ai 14 Comuni del Comprensorio.

Il consigliere Di Stefano, ormai organico alla maggioranza di centrodestra, che appoggia in tutte le votazioni, farebbe meglio a ricordarsi delle sue affermazioni, riportate anche sulla stampa, (ciociaria oggi del 19/10/2001 ad esempio) quando dichiarava: " è tutto a posto".

E’ così talmente a posto che insieme ai suoi amici, Storace e company, ha fatto sparire il distretto industriale dell’abbigliamento, riconosciuto dal mondo economico internazionale, dalla faccia della terra.

L’egregio consigliere Di Stefano dovrebbe capire che un ordine del giorno ed una sigaretta non si negano a nessuno: l’ordine del giorno con cui il Consiglio Regionale impegnava la Giunta a riconoscere Sora e Coreno come distretti industriali, è stato un atto velleitario senza nessuna conseguenza reale.

Ha forse pulito la sua coscienza, ma niente più!

Di fatto restiamo esclusi dalle opportunità di finanziamento e di concreto sviluppo economico del territorio, nel momento in cui avevamo un bisogno enorme di investimenti per contrastare la crescente disoccupazione.

Resta una labile speranza di interventi presso la commissione per cercare di far riconoscere prima alla medesima e successivamente alla Giunta, secondo l’iter procedurale, la qualifica di distretto industriale che proditoriamente ci è stata sottratta.

Sora 26/1/2001   Il Coordinamento dell’Ulivo e Il raggruppamento " a Sinistra per Sora"

 

Oggetto: esiste a Sora un problema di degrado morale, politico, sociale e di civiltà?

L’ultimo esempio può essere quello del mancato riconoscimento del distretto industriale dell’abbigliamento e del tessile.

Ma il tutto si può far partire dalle "lettere anonime" per arrivare ai resti archeologici "scaricati" in Via S. Rosalia e allo scandalo ex Cinema Capitol.

Una città ormai allo sbando e lasciata nel degrado da tutti. Il TG3 taglia la redazione in provincia, alcuni quotidiani riducono le notizie su Sora, Sereno Variabile taglia le riprese sulla città, in alcune ore della giornata in centro non passeggia più nessuno e in altre zone il traffico è caotico. Ormai non è più un problema di schieramenti ma è solo un problema di uomini e di idee. Nella riunione in Consiglio comunale sul Distretto industriale si è detto che a Sora è mancata la progettazione e questa manca tutt’ora. Si è pensato, a nostro avviso, solo ad ottenere i fondi che provenivano da fuori soprattutto per realizzare strade. Siamo bravi a fare solo strade ma neanche troppo. Nella ultima finanziaria si è ottenuto solo un finanziamento di ben 500 miliardi per la Atina-Isernia e per la Sora-Frosinone. Qualcuno ci ha rivolto la domanda "poi noi che facciamo ci mangiamo le strade"? E qualcun altro ci ha detto che queste strade servono solo a far scappare via, soprattutto i giovani. Il territorio è così abbandonato, la disoccupazione è ormai a livelli di Reggio Calabria e lo sviluppo della città non è regolato e guidato nei giusti canali e nella giusta direzione. Non ci sono più regole da seguire con tutti i problemi che ne conseguono. E' arrivato il momento di ripartire dalle piccole cose da progettare e da realizzare. Sora ha molte potenzialità che devono essere riscoperte o addirittura da scoprire, c'è bisogno della volontà non solo politica di iniziare a lavorare nel verso giusto lasciando da parte la "solita politica" che a Sora viene fatta lungo il Corso Volsci e che poi è quella che veramente conta e che incide a volte nelle scelte anche amministrative.

Sora 6 febbraio 2002

A firma di "Alcune associazioni verso il Sora Social Forum".   

 

Inviata da sor***@libero.it

A Sora esiste solo la Lobby "del fare soldi". Chi non si adegua è tagliato fuori come il cittadino comune, gli LSU, gli Scuola-cantiere, i tecnici ecc. che vogliono una città più civile. Ogni occasione è buona, basta guardare l'ultimo esempio della tassa sui fiori al cimitero. Purtroppo chi si accoda, e sono in molti, alla lobby non capisce che siamo tutti ormai nella stessa mer…

     

              Data:   05/07/2001 20:59  
              Da:   attilio tollis 
              A:   sora3valli.it   
              Oggetto: A Vittorio De Sica    
             
            Ci sono domande con le quali si impara a convivere per
            tutta la vita. Come quella che si sente rivolgere chi
            si ritrova sui propri documenti la dicitura "luogo di
            nascita: Sora".
            Quante volte, trovandoci nelle più diverse località
            della penisola, qualcuno, sentendo il nome della
            nostra città, si è rivolto a noi con il solito
            interrogativo: "Sora, ma non è per caso il paese dove
            è nato Vittorio De Sica?".
            E noi, annuendo, abbiamo avuto un'ulteriore conferma
            di quanto fosse inscindibile nella memoria di tanti
            nostri connazionali quel binomio Sora-De Sica.
            Per tanti italiani, infatti, la nostra
            città è nota unicamente in quanto luogo che ha dato i
            natali al grande maestro del cinema neorealista.
            Certo De Sica a Sora era nato un pò per caso. I suoi
            genitori vi si erano trasferiti provenendo da Reggio
            Calabria. Sua madre era incinta di otto mesi e suo
            padre, a cui dedicherà il magistrale "Umberto D", era
            destinato alla locale succursale della Banca d'Italia.
            Sora rimase solo una tappa dei trasferimenti
            della famiglia De Sica da Reggio Calabria a Roma,
            passando anche per Napoli e Firenze. La permanenza dei
            De Sica in riva al Liri dura solo pochi anni ma in
            ricordo del periodo sorano al futuro regista resta,
            come riportato nei registri di battesimo della Chiesa
            di San Giovanni, un emblematico quinto nome: Sorano.
            Mentre il mondo del cinema si prepara a festeggiare
            Vittorio De Sica con serate ed eventi, siamo curiosi
            di sapere se, oltre a Cannes, Taormina, Napoli,
            Locarno e tante altre città italiane, anche la sua
            città di nascita intende celebrarne il primo
            centenario della nascita.
            Vorremmo sapere da Sindaco, Giunta ed Assessore alla
            Cultura quale programma è stato allestito per
            ricordare degnamente un grande figlio di questa città.
            Purtroppo temiamo che nulla sia stato preparato per
            questo straordinario personaggio nato tra i vicoli di
            Cancèglie. Ma forse no. Meglio così. A qualche
            manifestazione organizzata all'ultimo momento
            preferiamo il silenzio. Caro Vittorio, ognuno di noi,
            sorani orgogliosi di condividere con te il luogo di
            nascita ti ricorderà con affetto e tutte le volte che
            qualcuno lo domanderà nuovamente, felice e fiero
            risponderà all'interlocutore incuriosito: "Sì, siamo
            di Sora, la città in cui è nato Vittorio De Sica".
                             attiliotollis@yahoo.it 

 

UN FIUME DA SALVARE

Il fiume Melfa rischia cosi di scomparire. Nel suo breve tragitto, dal Monte Petroso, appartenente al gruppo dei monti della Meta, diventa poi affluente del Liri nelle vicinanze di Roccasecca, è ricco di scorci suggestivi, dagli Appennini protetti dal Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, comprendenti la Valle di Canneto, fino alle Gole tra Casalvieri e Roccasecca. I paesaggi che si possono ammirare rappresentano quanto di più singolare ed affascinante possa offrire la Ciociaria nel suo intero scenario. Grotte di origine carsica si alternano a gole con rocce scoscese, contornate da monti dall’aspetto incantevole e costellati da piccoli paesini e borghi che sembrano ricondurci al passato. Inoltre non capita di rado di ammirare tra le loro cime qualche esemplare di falco pellegrino cacciarvi le sue prede o di nidificarvi. Esistono però situazioni e misfatti che possono rovinare forse per sempre questi posti e luoghi bellissimi quasi da fiaba, riportati in molte guide a carattere nazionale, mete di escursionisti, arrampicatori e sportivi da tutta Italia. Discariche abusive difficili da bonificare e centrali che sottraggono acqua al fiume riducendolo ad un rigagnolo ed impoverendolo, impianti di trasformazione degli inerti che oltre ad inquinare l’ambiente circostante provocano inconvenienti alle popolazioni locali. Il Coordinamento provinciale dei Circoli di Legambiente chiede alle Amministrazioni locali di intervenire per ristabilire la normalità e la legalità dei luoghi e chiama a raccolta tutti, volontari, associazioni, cittadini alla tutela di questo fiume per domenica 21 aprile 2002 organizzando una giornata dedicata alla pulizia di un’ampia zona a Roccasecca sede di una discarica di copertoni e rifiuti vari. Per informazioni: Tel. 347.2529015.

Sora, 4 aprile 2002

Coordinamento provinciale Circoli Legambiente

 

Chiusura supermercato Coop a Sora.

Un’altra occasione sprecata per la città di Sora. E’ la prossima chiusura del supermercato a marchio Coop.

I cittadini-consumatori sorani sono stati poco e male o per niente informati delle tante risorse non solo commerciali del negozio. I dirigenti locali e non solo e i politici locali, tutti, non hanno capito, l’importanza del punto vendita in Viale S. Domenico. Abbandonato, a se stesso.

Un marchio, quello della Coop, che non è il solito supermercato e che ha ottenuto vari riconoscimenti a livello europeo sulla sicurezza e sulla qualità (premio Key Award 2001) e per l’impegno etico (premio Coscience Award), da quest’ultimi anni impegnato sulle tradizioni locali, sui prodotti tipici e biologici dando più garanzie e soddisfazione ai consumatori nel rispetto dell’ambiente. Coop garantisce inoltre un'attenta scelta e controllo del produttore delle materie prime e delle caratteristiche qualitative del prodotto.

Per non parlare poi delle moltissime iniziative che ogni anno in tutta Italia si mettono in cantiere anche con l’apporto delle sezioni soci tra le quali ricordiamo: "Pensa a cosa mangi" e "Coop For Music" riservata ai giovani.

Tutto questo è mancato nel supermercato di Sora.

Se in tutta Italia, inoltre, i punti vendita aumentano e il fatturato delle varie cooperative crescono, bisogna riflettere su quello che è successo a Sora e forse anche per questa vicenda vanno ricercati i motivi e le situazioni che hanno permesso quest’ennesimo "scandalo" alla sorana.

Un territorio che ha bisogno di idee nuove e di persone che hanno da dire cose nuove e semplici da realizzare in poco tempo. Anche la cosiddetta "grande progettualità" in corso e quella che verrà non darà, un risveglio al territorio, anzi. I nuovi progetti rientranti nel PRUSST potrebbero, se non controllati nel rispetto del territorio, dare gli stessi problemi dei lavori in corso: PRU e altri. Per adesso la città ha solo reperti archeologici forse compromessi e territorio stravolto.

Sora 19 febbraio 2002

Legambiente Sora

 

LA LETTERA DI ANNA TATANGELO.

"Dopo la meravigliosa esperienza del Festival di Sanremo, sento il desiderio di esprimere la mia sincera gratitudine a chi mi ha accompagnato verso questo traguardo e a quanti mi hanno manifestato in tanti modi stima e affett. Innanzitutto, permettete che io ringrazi pubblicamente papà mamma, ed i miei fratelli per essermi stati accanto in ogni momento, come pure gli altri miei familiari, gli amici ed il mio staff musicale. Un grazie particolare al Al Governatore della Banca d'Italia, alle Autorità regionali e provinciali, al Vescovo, al Sindaco ed all'amministrazione comunale di Sora, la mia città, che ha voluto festeggiarmi con grande entusiasmo. Non dimenticherò mai quel martedi 12 marzo, quando il mio cuore di 15enne è stato sommerso dall'emozione, prima nella sala comunale e poi in P.zza S. Restituta, dove ho potuto sentire l'abbraccio caloroso di tantissimi miei concittadini e dell'intera Ciociaria! E quando ringrazio i Sorani e i Ciociari mi rivolgo anche a coloro che sono emigrati e vivono in altre città d'Italia e del mondo, ma che in mille maniere mi hanno espresso gioiosa vicinanza. Come non ringraziare, poi, i miei mitici compagni di scuola dell'ITC "Cesare Baronio", con la Preside e gli insegnanti: mi hanno regalato tanto calore ed una grande festa. Non vedo l'ora di tornare a tempo pieno tra di loro! E' davvero bello pensare che mentre io stavo realizzando il sogno della vittoria al Festival di Sanremo ero seguita e sostenuta con apprensione ed orgoglio da un cosi grande numero di persone, peraltro puntualmente informate dalle varie testate giornalistiche, che ringrazio per aver raccontato la mia storia con grande simpatia! Da parte mia, posso solo assicurarvi che continuerò a vivere la passione per la musica con la semplicità della mia età, e questo con l'aiuto della mia famiglia e degli amici di sempre. Voi tutti continuate ad essermi accanto con il vostro calore, perchè, nella mia musica, porterò sempre l'affetto per la mia terra e per ciascuno di voi".

Sora 23 marzo 2002

Anna Tatangelo

 

Ottimo!

Veramente un ottimo sito,ricco di informazioni e notizie sulla nostra e bella Sora.

Vorrei tornare per Agosto, ma gli impegni lavorativi mi fanno rimanere a Toronto.

Un saluto dal Canada

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Edmondo Conetta
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AL MINISTRO DELLA SANITA’ e p.c. al Commissario dell'ASL Domenico Stalteri

Caro Signor Ministro,

qualche tempo fa sulla stampa apparve una Sua intervista dove spiegava perchè si dovevano chiudere i piccoli e vecchi ospedali italiani.

A Sora purtroppo l’ospedale è nuovo e grande ma ha molti problemi simili alle piccole e vecchie strutture ospedaliere italiane.

Dalla mia esperienza avuta di recente mi sono accorto che nel nostro ospedale, molte cose non vanno e non funzionano a partire dalla qualità dei servizi erogati. E questo non dipende, secondo me, dalla struttura dell’edificio.

Ho avuto l’impressione che si vogliono creare dei "malati" ripetendo analisi e soprattutto raggi come Tac e Risonanze magnetiche. Mi chiedo se si possono ripetere due Tac e una Risonanza magnetica in pochi giorni anche se si entra in ospedale per altri problemi. A volte il troppo zelo può celare qualcos’altro? Forse far spendere dei soldi in più per questi accertamenti? Anche perché poi la Risonanza magnetica deve essere fatta a Ferentino e si aspetta in ospedale qualche giorno in più per avere la risposta se non qualche settimana. L’altra mattina sull’autobus ascoltavo una ragazza che essendo stata ricoverata a Sora gli era stata prospettata l’operazione ad un ginocchio per "vedere cosa si trovava" una volta aperto, al rifiuto della ragazza si voleva optare per ingessare la gamba. Il malato così non esiste, è una nullità, gli interessi sono altri.

Poi si esce dall’ospedale senza una terapia attinente, il tutto è lasciato all’improvvisazione si dà una terapia così di facciata, a mio avviso.

Queste sono domande che mi sono chiesto e mi chiedo, come mi chiedo perché presso l’ospedale di Sora non ci sono primari professori e come sono stati nominati e da chi gli attuali primari?

Tutte domande che mi sono venute in mente dopo la mia esperienza negativa presso l’ospedale.

Una situazione che si ripete da parecchio tempo e che secondo me andrebbe almeno affrontata da qualcuno preposto, non si può parlare dell’ospedale di Sora solo in termini di potenziamento di nuovi reparti e macchinari. Con la chiusura dell’ospedale di Isola del Liri, oltre centomila cittadini gravitano sull’ospedale sorano, un po’ troppi per avere dei servizi di tale qualità o forse per non averli.

L’ospedale di Sora è un vero problema forse il principale che si dovrebbe almeno affrontare, io mi chiedo però come?

La Ringrazio per l’attenzione che vorrà prestare a queste poche righe e La Saluto.

Sora 5 marzo 2001 e 6 settembre 2002. Lettera firmata.

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