“Ritiratisi i cavalieri, l’arena fu accesa da innumerevoli fiaccole. Apparve l’Orfeo dei nostri giorni, mi riferisco naturalmente a Lully, alla testa di una grande compagnia di musici che, dopo aver accostato la regina a passi brevi al tempo dei loro strumenti, si allontanarono passando dai lati della tribuna.

Nello stesso tempo, dal viale emersero le quattro stagioni: primavera su un grande cavallo spagnolo, estate su un elefante, autunno su un cammello e inverno su un orso. Le stagioni erano accompagnate da 12 giardinieri, 12 mietitori, 12 vendemmiatori e 12 vecchi. Essi indicavano le loro stagioni spiegandole con una parata di fiori, frutti, messi, covoni.

Nel festival di questa settimana di maggio il re si esibì lui stesso in un balletto. Era montato su uno dei più bei cavalli del mondo. La bardatura color della fiamma scintillava di oro, argento e pietre preziose. Sua maestà e la sua quadriglia erano vestiti da eroi greci. Luigi indossava una splendida corazza argentata, decorata con oro e diamanti. Il suo elmo brillava e sfoggiava una impareggiabile grazia”.

Un memorialista a proposito della festa d’inaugurazione di Versailles nel 1664

 

 

“Vi è un gran litigio alla corte: dal re ai lacchè, tutti vi partecipano. E’ stato Fagon a lanciare la disputa: il cardinale d’Estrées, l’abate de Vaubrun e altri ancora parteggiano per lui; tutto il resto della corte è di parere contrario.

Ecco l’oggetto del litigio: il secolo inizia nell’anno 1700 o nell’anno 1701?

Fagon e i suoi sostenitori sono per il 1700, perché dicono che è in quell’ anno che terminano i cent’anni; gli altri sostengono invece che terminano nell’anno 1701.

Mi piacerebbe avere il parere di Leibnitz.Dovunque si sente parlare solo di questo: anche i portantini se ne impicciano…” 

Principessa Palatina, Versailles, 4 gennaio 1699

 

 

“Il re, dopo aver concesso la pace su richiesta dei suoi alleati e di tutta l’Europa e dopo aver mostrato moderazione e bontà, anche nel pieno delle sue conquiste, aveva ora in mente una sola cosa: occuparsi degli affari del regno.

E per rimediare in un certo qual modo alla sua assenza durante il carnevale, decise di organizzare una festa nei giardini di Versailles.

Tra i vari piaceri offerti da un luogo di soggiorno cosi delizioso, vi fu anche l’incanto per quelle bellezze sorprendenti e straordinarie che questo grande principe sapeva cosi bene aggiungere a tutti i suoi divertimenti”.

Felibien, rapporto sulla festa di Versailles del 18 luglio 1668

 

 

“Credevo di non avere niente di triste da scrivere oggi, al di fuori della dolorosa cerimonia a cui ho dovuto assistere ieri a Versailles. Ma il dolore ci colpisce di nuovo.

Il buon Delfino ha seguito sua moglie nella tomba ed è morto alle otto e mezza.

Potete quindi immaginare la sofferenza di tutti.

Il dolore del re è talmente forte che temo per la sua salute…

Siccome il re è molto raffreddato, non lo hanno svegliato, ma al suo risveglio gli hanno comunicato questa terribile notizia”.

Principessa Palatina, Marly, 18 febbraio 1712

 

 

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