Cappella Reale
“E’
un grande onore trovarsi accanto al Re durante la predica, ma cederei
volentieri il mio posto, perché il Re non mi lascia dormire; appena mi
addormento mi dà una gomitata e mi sveglia”
Principessa
Palatina, Versailles, 20 febbraio 1695
“Il
Re andava a messa e la musica del Re suonava sempre un mottetto.
Rimaneva
al pianterreno solo per le grandi feste o per le cerimonie.
Sul
suo percorso per andare e tornare dalla messa, tutti potevano rivolgergli la
parola o chiederne l’autorizzazione al capitano delle guardie se non erano
persone distinte.
Ognuno
poteva andare ed entrare nella galleria dalla porta dei gabinetti.
Durante
la messa i ministri erano avvertiti e si riunivano
nella Camera del Re, dove le persone distinte potevano andare a parlare o a
chiacchierare con loro.
Al
ritorno dalla messa il re non si divertiva molto: convocava quasi
sempre il consiglio.
E la mattinata finiva”
Saint
– Simon, Memorie
Finita nel 1710, ossia solo 5 anni
prima della morte di Luigi XIV, è la quinta cappella del castello e l’unica
costruita indipendentemente dagli altri edifici. Le piante di Jules Hardouin – Mansart furono approvate nel 1699 e ,
alla morte di quest’ultimo nel 1708, fu il cognato Robert De Cotte a dirigere i lavori.
Dedicata a San Luigi, riprende la
disposizione delle cappelle palatine, con un pianterreno destinato al pubblico
e agli “ufficiali” e un piano riservato al sovrano e alla famiglia reale.
Il re assisteva alla messa dalla
tribuna, situata allo stesso piano del Grande Appartamento, con il quale
comunicava.
l percorso seguito ogni mattina dal re per assistere alla
messa partiva dalla Camera del Re, attraversava la Galleria Degli Specchi, i
grandi saloni e il vestibolo alto della Cappella.
Costituiva un momento importante
nella vita quotidiana della corte.
In questa cappella si svolsero,
tra il 1710 e il 1789, le cerimonie dell’Ordine del Santo Spirito, i battesimi
e i matrimoni dei Bambini di Francia.
Al di sopra
dell’altare, di fronte alla tribuna
reale, si trovano gli organi di Robert Cliquot (1707-1711), restaurati ed inaugurati nel 1995,
dove François Coupertin Le Grand ebbe spesso l’occasione di suonare.