ERITREA 1939-1999
La guerra d' Etiopia (1935-36) voluta da Mussolini portò un benessere insperato all' Eritrea che in
cinque anni progredì in modo prodigioso dall' edilizia ai commerci, dall' industria all' agricoltura. Nel
1940 I' Italia entra in guerra,a fianco della Germania ,nel secondo conflitto mondiale e l' Eritrea del
tutto impreparata ad affrontarla per le difficoltà di comunicazione con l' Italia fu costretta ad affrontare
la guerra in modo autonomo. Nei primi mesi ci furono giorni dì vittoria sul fronte somalo con la conquista
dì Berbera e su quello del Sudan con la seconda occupazione di Cassala (che nel 1896 fu ceduta all'
Inghilterra) e di Gallabat. Intanto i patrioti etiopici, che vengono armati dagli inglesi, combattono gli italiani
mentre gli ascari etiopici, a differenza di quelli eritrei e somali, disertano i nostri reparti. Nei gennaio 1941 gli
inglesi sferrano un' offensiva dal Sudan e riconquistano Cassala, gli italiani ripiegano su Agordat e
Cheren e colà si attestano. La famosa battaglia dì Cheren dura due mesi, vi partecipa Mario Gestri cognato di Luigi,   e il 26 marzo 1941 il generale Carnimeo abbandona Cheren e ripiega verso il mare. 

La strada per Asmara è aperta, gli inglesi entrano in città il 1 aprile 1941 e dopo sette
giorni sono a Massaua. Tutta l'Eritrea passa sotto I' amministrazione inglese. Silvio e Silvana figli di
Luigi avevano rispettivamente 20 mesi e 8 mesi. Ancora Eritrea fortunata con la guerra che è durata 10
mesi e con un' amministrazione inglese lungimirante che utilizza gli italiani in ogni ramo dell' economia e
perfino nella propria amministrazione. Tutto questo rinvigorisce la spinta economico-industriale dei
cinque anni precedenti e porta al “boom" eritreo con esportazioni verso i paesi e le popolazioni ancora
belligeranti e fruttano altri dieci anni di benessere.
Nel 1952 un' Eritrea prospera, evoluta e indipendente viene confederata all' Etiopia con una risoluzione
dell' ONU. Da questo momento comincia il declino economico e politico, I' Imperatore Hailè Sellassìè, non
rispettando le autonomie eritree, fin dal 1952, fece occupare dall' esercito etiopico i punti strategici dell'
Eritrea, nel ‘53 soppresse la libertà dì stampa, nel '55 destituì il capo di governo legittimo sostituendolo
con due ras etiopici, nel 1961 abolì la bandiera eritrea.
Il 1 settembre 1961 inizia la resistenza armata del popolo eritreo e come risposta l’ Imperatore, nel
novembre del 1962, considerò decaduti gli accordi federali e l' Eritrea fu ridotta al rango dì provincia
dell’ Impero etiopico.
Iniziò un periodo di ”pulizia etnica” e di terrorismo di stato che durò fino al 1974 anno in cui fu deposto
Hailè Sellassìè.
Ma per gli eritrei non cambiò nulla e continuarono a combattere contro il “Derg” di Menghistù fino al 1991, infatti il 24 maggio di quell’ anno, dopo trent’ anni di lotta per l’ indipendenza, furono un popolo finalmente libero.
L’ indipendenza, riconosciuta dall’ ONU nel 1993, portò a un breve periodo di pace ma purtroppo la
guerra con l’ Etiopia riprese nel 1998.

Pallanuoto Massaua Eritrea negli anni '50