SILVIO NICCOLAI 1939-
impiegato-cameriere-magazziniere-vigileurbano-facchino-commerciante-intervistatore-operaio
Nasce in Asmara - Eritrea alle ore 0,45 del 28 agosto 1939 all' ospedale Regina Elena. Nell' ottobre di
quell’ anno a Massaua subisce il primo trauma della sua vita cadendo insieme alla madre che sviene alla
vista di un incidente.
Il mese dopo muore il fratello Alberto e Silvio succhia il latte addolorato della madre distrutta dal grande
dolore. Nel marzo del 1940 precipita da un tavolino rompendosi il setto nasale. Nell' agosto del 1940
nasce la sorella Silvana ed egli subisce ansie di gelosia e sensazioni di tradimento da parte della madre.
Dal dicembre del 1940 ad aprile del 1941 subisce i traumi delle fughe nei rifugi antiaerei a seguito dei
bombardamenti inglesi su Asmara. Nel 1943 nascita della sorella Gabriella che muore dopo pochi giorni
a causa della pertosse che Silvio e Silvana avevano in quei giorni, la consapevolezza di questo lo fa
sentire responsabile dì questa morte.
Nel 1945 frequenta la prima elementare alle scuole Principe di Piemonte dì Asmara, l'anno dopo si
trasferisce a Massaua con la famiglia e frequenta, dalle suore, la seconda la terza e la quarta elementare. Sono gli anni dell'amministrazione militare britannica dell' Eritrea e lo scenario che si vive cambia in continuazione: il ritiro dell'esercito italiano, i cambiamenti voluti dagli inglesi, eserciti di tutte le razze, la marina americana padrona del Mar Rosso, alcune frange del popolo eritreo che si dedica al banditismo, altri che vogliono il ritorno dell' Italia e altri ancora che vogliono l'unione con l' Etiopia, tempi difficili che determinano la coscienza di questo bambino.  Nel 1950, con la sorella e la mamma, si trasferisce a Firenze dove frequenta la quinta elementare. Il viaggio a Firenze e la lontananza del padre lo maturano e lo aprono alle realtà del dopoguerra italiano. L'entusiasmo per la vita in Italia lo condizionano per i prossimi dieci anni, infatti tornato Massaua frequenta le Scuole Medie Italiane per quattro anni poi in Asmara l’ ultimo anno, avendo come punto di riferimento il rientro in Italia. Sono gli anni della federazione dell' Eritrea e dell' Etiopia, anni di speranza per gli eritrei ma anche per gli italiani che ancora rimangono in Eritrea desiderosi di "ricominciare da capo".
Nel giugno 1955 viene assunto dalla ditta Carrara Marson Seccenti spedizionieri dove rimase fino al 30
giugno 1960. In questi anni Silvio si affaccia alla vita gustando le realtà degli adulti, lavoro, divertimento, sport e viaggi. Si appassiona alle corse ciclistiche partecipando  a quelle organizzate a Massaua, poi il calcio la pallacanestro e la vela. La Pallanuoto invece è un vecchio amore che lo coinvolge dal 1951 al 1959.In quegli anni vive con sofferenza i traumi della popolazione eritrea rimanendo sempre spettatore,apparentemente indifferente, dei soprusi dei governanti etiopici.
Nel luglio 1960 arriva in Italia dove vive in modo ansioso i disordini di Genova, Licata, Reggio Emilia,
Palermo e Catania.Dopo una breve permanenza a Ischia passa da Napoli a Roma per approdare a Firenze dove trova la più assoluta indifferenza da parte dei parenti. Il viaggio a Pistoia lo consola dell' accoglienza riservategli da parte di alcuni parenti, qui si ferma fino al Gennaio l961 lavorando come barista e cameriere. Prende la strada del nord approdando a Milano, ma, i ripetuti e vani tentativi di rimanerci, falliscono miseramente e rientra a Pistoia, accolto da una zia più comprensiva e con 1' intento di rientrare in Eritrea.
La notizia del prossimo arrivo in Italia dei nonni materni, Mentana e Alberto, lo fanno desistere dal
rientrare e trova lavoro come cameriere fino al loro arrivo. Nel maggio del 1961 partecipa a un concorso
di vigili urbani nel comune di Pistoia e il mese dopo viene assunto in modo provvisorio.
Nell' estate pistoiese dalla vicina Montecatini, dove trascorreva una vacanza, viene a trovarlo un'
amica di Sestri Levante, Arpe Adriana. Lascia provvisoriamente il posto in Comune e nel settembre di quell' anno comincia un rapporto di lavoro come magazziniere con la Società MAS del Bottegone (PT) produttrice di stampati per elettronica.
Nel maggio del 1962 ripete il concorso per vigile urbano e viene assunto in giugno, in pianta stabile.
I viaggi di Adriana verso Pistoia e quelli di Silvio verso Sestri Levante sfociano nel matrimonio che
avviene nell' agosto del 1963. Gli sposi abitano la casa dì via dell' Ospizio 45 che fu occupata dai nonni
di Silvio dal '61 al '63. Nel luglio del '64 nasce la prima figlia Nicoletta e nel settembre 1965 la famiglia si
trasferisce a Sestri Levante. Silvio lascia per la seconda volta i vigili urbani di Pistoia e va a lavorare
come facchino per il suocero Arpe Antonio che ha un commercio all' ingrosso di alimentari e varie.
La casa in Sestri Levante via Sertorio 9/2 ospita la famigliola che, nel giugno del '66, è allietata dalla nascita di Gabriella. Nel 1969, aiutato dal suocero, Silvio tenta l'impresa commerciale mettendosi in proprio, prima come grossista, dal '69 al '77, poi come dettaglio, dal '74 al '82.
Nel '72 nasce Daniele, in un momento critico per la famiglia, e Adriana è costretta ad andare a lavorare
nell’ azienda per aiutare il marito. Nel 1977 cede l’ ingrosso per dedicarsi al dettaglio e nel ‘82 nasce
Matteo quindi Adriana lascia il lavoro e Silvio nell’ agosto di quell’ anno lascia il commercio. Inizia così per Silvio, nel novembre del 1982, un rapporto di lavoro con l’ Istituto di Statistica
DOXA che dura fino al 1994. Nel 1993 viene assunto dalla Società Grandi Appalti S.p.A. di Milano,
impresa di pulizie nel settore ferroviario, che nel 1995 viene rilevata dal gruppo Mazzone di Piacenza.
L’ anno 1999 trova Silvio in questa azienda con la prospettiva di rimanerci fino al 2004, anno in cui
maturerà la sua pensione.