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MONTEDORO
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RICERCHE DI STORICI SUL COMUNE DI MONTEDORO

  1. Trascrizione e ricerca a cura di Gabriele Alfano, Sicilia Licata, Fabio Taibi.

 

MONTEDORO. (Sic. Muntidòru. Lat. Mons aureus), com. di 4311 abit., compresa la fraz. Buompensiere. Prov. e circond. di Caltanissetta, mand. amm., mand. giud., coll. elett. di Serradifalco. Distr. Mil. e dioc. di Caltanissetta. Territorio: superficie ha. 5185 (C.), 1350 (I, A.), 1382 (A. A.). Aria sana, con eccezione di 3 zone malariche : la 1˚ lungo il f. Gallodoro, la 2˚ lungo il torrente Salito, la 3˚ nel versante destro del torrente Nadure (R. Decr. 5 sett. 1904). Miniere di zolfo in esercizio. Pascoli. Cereali ha. 1200, viti [fillosserate] ha. 90, agrumi ha. 6. Fiera: 1˚ domen. di ottobre. Beni rustici posseduti dal comune ha. 96,25 del valore di L. 152420. Centro del comune sopra un monte, a 10 Km. da Serradifalco. Altit. m. 469. Uff. post. e tel. di 2˚ cl. Via rotabile per la staz. ferr. di Serradifalco e via mulattiera per Buompensiere. Origine nel sec. XVII. Appartenne, col titolo di baronia, alla famiglia Pignatelli dei duchi di Monteleone.

Tratto da: Di Vita, Dizionario Geografico dei Comuni di Sicilia. pag. 160.

 

MONTEDORO. Lat. Mons aureus. Sic. Muntidoru (V. M.) Paese nella diocesi di Girgenti e la comarca di Sutera appartenentesi nella metà del secolo XVIII a Fabrizio Pignatelli , e da gran tempo agli Aragona Tagliavia; si ebbe origine nella prima metà del XVII sec. e siede alle radici del monte dello stesso nome verso mezzogiorno. È intitolata la chiesa maggiore alla B. Vcrgine del Rosario; i1 rettore si ha il grado di arciprete e presiede ad altre due chiese minori. Contavansi 78 case 280 anime nel censo dell' anno 1652; indi 369 case 1031 anime nel 1713, e 1656 nella metà del secolo medesimo. Si compete al barone il dritto di vita e di morte ed occupa il XII posto nel parlamento del regno. Ameno e fecondo è il territorio, appresta pingui pascoli al bestiame ed è adatto alla cacciagione (1).

  1. È attualmente un comune in provincia distretto e diocesi di Caltanissetta, da cui dista 15 miglia, circondario di Serradifalco donde 4 miglia. Contava 1589 anime nel 1798, indi 1641 nel 1831 e 1904 nello scorcio del 1852. Comprendesi il piccolo territorio in sal. 791,568, delle quali 0.414 in giardini, 0,161 in orti semplici, 0,084 in canneti, 0,278 in pioppeti, 6,718 in seminatorii alberati, 496,690 in seminatorii semplici, 174,177 in pascoli, 0,853 in oliveti, 2,629 in vigneti alberati, 18,965 in vigneti semplici, 0,476 in ficheti d'India, 5,446 in mandorleti, 0,024 in colture miste, 84,643 in terreni improduttivi, 0,010 in suoli di case campestri. Ci hanno varie zolfare nelle sue contrade, ma è solamente in attività quella che prende il nome dalla contrada Puzzo dove si è, e si appartiene agli eredi di D. Martino Caico; non è soggetta ad inondazione, distante 20 miglia dal luogo dell' imbarco, contigua ai terreni coltivati e con zolfo di 1° qualità; vi faticano 8 braccia per l’intero anno senza sospensione. Esporta principalmente il paese frumento, mandorle, cacio, e zolfo, e vi si respira un. aria sana.

Tratto da: V. Amico, Dizionario topografico della Sicilia. S. Di Marzo Editore, Palermo 1859. pag. 160, 161.