NONO CAPITOLO: CONVINCERE COMMODORO...

 

Lily sedeva sul bordo della Perla Nera, le mani fortemente ancorate al legno ei piedi danzanti nell’aria, a diversi metri dall’acqua profonda dell’Oceano. A mano a mano che il viaggio per la liberazione di Miss Swann procedeva, la ragazza si era rapidamente accorta che la vita dei pirati non era avventurosa e colma d’insidie come quella che era descritta nei romanzi, né gioiosa come quella che ricordava di aver vissuto nei tre anni in cui era stata su quella nave, prima di diventare cameriera a Port Royal. Sospirò e guardò in basso, dove le onde s’infrangevano trasformandosi in bianchi flutti, e il blu profondo dell’acqua era impenetrabile… A causa di quei maledetti della Marina Britannica, quegli spocchiosi figli di papà, anche l’equipaggio, che di solito la viziava come una principessina, non la degnava di un’occhiata, tutto intento a rendere perfetta la Perla Nera, affinché nessuno avesse da ridire sulla pulizia o sull’efficienza dell’imbarcazione. Ben pochi non erano stati contagiati dall’agitazione generale: tra questi il capitano Jack Sparrow, rinchiuso da mattina a sera nella sua cabina, chino su carte nautiche di dubbia precisione e provenienza; Will Turner, che camminava sul ponte della nave ogni giorno per ore, guardando l’orizzonte, come se sperasse di veder comparire all’improvviso Elizabeth, e Commodoro, che ormai considerava inutile persino rimbrottare il suo rivale in amore, e si distraeva in altri modi. Certo, i vantaggi c’erano, la ragazza non doveva occuparsi di stupidi lavori femminili, e poteva permettersi di oziare… Ma il fatto che nessuno le stesse accanto per “proteggerla” aveva anche un lato negativo… che spesso avanzava verso di lei, vestito di blu e con il parrucchino bianco posizionato perfettamente.

Commodoro si distraeva in altri modi. Uno di questi era dar noia a Lily.

 

- Buongiorno Miss Lily. - . Mentre era immersa nei suoi pensieri, la ragazza non si era accorta che colui che la tormentava ormai da qualche giorno le si era avvicinato, e non prestò attenzione all’uomo fin quando non dovette rivolgergli la parola per rispondere al suo cortese saluto. - Buongiorno, signor Commodoro. - . - Il tempo è veramente incantevole, non trovate? - riprese lui, con un linguaggio quasi aulico, guardando davanti a sé. - Sì, signore. - disse l’altra, confusa sia dall’amabilità dell’ufficiale nei suoi confronti sia da quella farsa che continuava da troppo tempo. Il copione si svolgeva uguale ogni giorno: Commodoro si avvicinava quasi furtivo, le rivolgeva qualche parola di circostanza, di solito riguardo il tempo e lo stare attenta alla posizione che assumeva sul bordo della nave, e poi si limitava a starle vicino tutto il giorno, invitandola persino a sedersi accanto a lui a tavola. La situazione iniziava a pesarle, e le attenzioni dell’uomo le davano fastidio. Molto fastidio. - Fate attenzione, mi raccomando. Non è prudente star seduti in questo modo. - . Appunto. Ma non aveva altri argomenti più stimolanti? E poi, fare attenzione… figurarsi se lo stava ad ascoltare! Non badava fin da piccola a tali avvertimenti, neppure se glieli rivolgeva il capitano Jack Sparrow, figuriamoci se si curava di quelli che le venivano dati da un uomo che fino a pochi giorni prima non conosceva! Tuttavia, seppure fastidiosa e noiosa, la ragazza riconosceva che quell’ “amicizia” avrebbe potuto apportare qualche vantaggio. Quindi, spesso, alle raccomandazioni di Commodoro, per non farlo preoccupare ulteriormente, Lily si girava all’interno della barca, e gli rivolgeva un sorriso gratificante, che considerava più significativo di mille parole. L’ufficiale si riteneva sempre soddisfatto.

 

L’odore di chiuso aleggiava sulla cabina come un fantasma nauseabondo, ma l’occupante sembrava non accorgersene, chino com’era su pergamene scolorite e strappate in più punti. Non si rese conto neppure della porta che si apriva, fino a quando colei che era appena entrata non si schiarì la voce. - Sì? - chiese Jack Sparrow, con il tono vagamente infastidito. - Mi mandano ad avvisarla che la cena è pronta… - iniziò Lily, sentendosi a disagio sotto lo sguardo indagatore del capitano. - … e che stiamo per attraccare nella prima isola che si trova sulla nostra rotta. - . - Scott Island, giusto? - domandò il pirata, non accennando a distogliere lo sguardo penetrante dalla sua figlioccia. - Sì, signore. - rispose la ragazza, abbassando il capo per non sostenere lo sguardo del suo “tutore” e sentendo persistere ancora quella fastidiosa sensazione di imbarazzo. - Bene… - mormorò l’uomo. - … Bene… - ripeté di nuovo. Un grande sbadiglio gli deformò il viso per un  momento, poi uscì dalla cabina per dirigersi verso la cucina dove era radunati tutti gli occupanti della nave. Ordinò alla ciurma di lasciar perdere il pasto preparato dal cuoco di bordo: chi avesse voluto mangiare doveva scendere a Scott Island. - Ad eccezione di te, Lily. - continuò, rivolgendosi in tono più sommesso verso la ragazza che l’aveva seguito. - Dovrai rimanere qui... - . - Ma perché… - iniziò la figlioccia, quando un’occhiata del capitano le gelò il sangue. - Sai bene il perché. E non osare contraddirmi! - le rispose Jack Sparrow, avviandosi a gran passi verso il ponte per vedere di persona chi sarebbe sceso. Per quanto lo riguardava, aveva deciso di rimanere sulla nave. Che fare?

 

Passare il ponte travestita da maschio non aveva funzionato, come al solito il capitano l’aveva riconosciuta. Supplicarlo, piangere e urlare erano valsi a poco, solo a strappargli una parola: “No”. Eppure lei voleva scendere! Voleva vedere come era cambiata l’isola dopo tanti anni, come erano diventate le persone che aveva conosciuto! - Se vuoi, Lily, potrei acconsentire a farti scendere se qualcuno ti scortasse e ti proteggesse per le vie della città... - aveva buttato lì, beffardo, il suo “tutore”, sapendo che nessuno della ciurma avrebbe fatto una cosa talmente temeraria e stupida: perché Lily, e ogni pirata lo sapeva, era in grado di difendersi da sola, aveva sempre con sé la sua catena micidiale… Senza contare che tutti i membri dell’equipaggio erano legati ad un patto di assoluta fedeltà al capitano: se uno solo di essi avesse provato a trasgredire un ordine o ad andare contro Jack Sparrow sarebbe stato subito lasciato a terra dai suoi compagni! La ragazza non poteva chiedere a nessuno di accompagnarla, dunque… Stava per rassegnarsi quando le balenò in mente un’idea: il capitano aveva detto “qualcuno”, non aveva specificato l’origine di questo accompagnatore! Poteva essere anche Will, o uno della Marina Britannica… Scartando immediatamente l’idea del fabbro, troppo legato a Sparrow per infrangere una sua sola regola, Lily si decise risoluta verso l’unica sua speranza, felice di aver sopportato tutti i giorni l’estenuante dialogo di Commodoro.

 

La porta del Capitano della Marina Britannica era sorvegliata da un ragazzo che alcune volte era stato nella locanda dove Lily serviva da cameriera. Aveva pressappoco la stessa età della ragazza, così, evitando i convenevoli soliti negli ambienti di città, non si fece scrupolo di chiamarlo per nome. - Harry… - . - Ciao Lily. - rispose lui, sorridendole. La situazione in cui si trovavano, soli, senza nessuno intorno, permetteva ad entrambi di parlarsi come due pari, senza le solite differenze tra uomo e donna che la giovane odiava tanto. - Non scendi? - chiese lei, con tono ingenuo, decidendo di prendere l’argomento alla larga. - No. Vorrei tanto, più che altro per mangiare, ma il Commodoro mi ha ordinato di stare qui a sorvegliare la sua cabina. - rispose il ragazzo, con un sospiro evidente . - Come mai? - domandò Lily, il viso che esprimeva innocenza allo stato puro. Era lo stesso atteggiamento che usava quando il capitano Jack Sparrow si mostrava adirato o sorpreso per delle conoscenze della “una ragazza di buona famiglia non deve assolutamente sapere”. - Non dovrei dirlo a nessuno - esitò Harry. - … Ma… - abbassò la voce per non farsi sentire - Oh, beh, si sta facendo un bagno! - esclamò, sembrando quasi che si liberasse da un grosso peso. - Capisco. - sorrise Lily, mostrando complicità. Poi, come se si fosse ricordata all’improvviso di una cosa importante, chiese: - L’acqua è già dentro? - . - Sì. Ma perché me lo chiedi? - le rispose il giovane uomo della Marina Britannica, incuriosito dalla domanda. - Sai… - iniziò la ragazza - … Mi è appena venuto in mente che il signor Commodoro mi aveva parlato della sua intenzione di farsi un bagno, e mi aveva chiesto se ero disponibile ad aiutarlo con l’acqua, visto che io non faccio mai nulla sulla nave… - continuò con una voce quasi da bambina, sapendo che nessuno avrebbe potuto pensare che un viso così ingenuo potesse mentire facilmente. Inoltre tutti avevano visto i dialoghi mattutini di Commodoro e Lily, ma si erano tenuti sempre a debita distanza… Dunque non potevano neppure immaginare che gli argomenti erano sempre gli stessi. - Però si era dimenticato di dirmi quando intendeva farlo, così ero venuta a chiederlo ora… Mi sembrava un buon momento… Sai, sono scesi tutti, nessuno potrebbe dargli fastidio… - disse ancora. Poi, senza alcun preavviso: - Dai, Harry, fammi entrare… E’ lo stesso Commodoro che voleva che io lo aiutassi… - sorrise, guardando supplichevole il giovane e sfoderando il più avvenente dei sorrisi. - Ma… - iniziò lui, visibilmente a disagio. - Ti prego! - esclamò lei. Senza altri indugi, la porta le fu aperta. Quando voleva, Lily sapeva essere estremamente convincente.

 

Commodoro era già dentro la tinozza per il bagno, l’acqua calda che gli cullava il corpo e la mente. Il cigolio della porta che si apriva lo adirò non poco, perché non voleva essere disturbato, almeno non in quel piccolo momento di quiete che era riuscito a ritagliarsi solo per sé, ma tenendo gli occhi ben chiusi per evitare alla sensazione di appagamento di scivolare via, si limitò a chiedere con voce brusca : - Sì, Harry? - . - Non sono Harry, signor Commodoro. - rispose quietamente la voce di Lily, facendo sobbalzare l’ufficiale della Marina Britannica che si affrettò a coprire le sue parti basse, anche se immerse in acqua, e ad aprire gli occhi. - Miss… Miss… Miss Lily! - riuscì a balbettare, tra lo sconcertato, l’adirato… e, in fondo, anche se non voleva ammetterlo con se stesso, il compiaciuto. - Sì, signor Commodoro? - domandò Lily, mostrando tutta l’innocenza possibile. - Pensavo che Harry le avesse detto che… che… - masticò l’uomo, lo sguardo da tutt’altra parte e il viso arrossato. - Sì, me l’ha detto. Ma io ho pensato che avrei potuto aiutarvi… con l’acqua e la schiena, ad esempio… - iniziò Lily, camminando verso la tinozza e mettendo ancora più in agitazione l’animo dell’uomo. - Suvvia, dopotutto sono cresciuta prima in un bordello e poi trai pirati, non sono cose di questo tipo ad impressionarmi! - continuò, vedendo Commodoro che cercava di prendere, senza successo, un asciugamano troppo distante, per coprirsi del tutto. L’uomo cessò di fare i suoi inutili tentativi e la guardò. - Si rilassi… - sussurrò lei, avvicinandosi del tutto e prendendogli dalla mano la spugna. Iniziò a passarla sulla schiena dell’ufficiale, che quasi automaticamente chiuse gli occhi e cominciò ad assaporare di nuovo le sensazioni dell’acqua calda e del massaggio che Lily effettuava con la spugna.

 

- In realtà pensavo fosse sceso… - disse la ragazza, interrompendo il silenzio fattosi troppo gravoso. - No, non mi piacciono queste isole poco conosciute - rispose Commodoro - abitate solo da gente di bassa lega… Senza offesa nei vostri confronti, ovviamente. Intendevo pirati, prostitute e… - l’uomo si fermò di nuovo, ricordandosi solo in quel momento che la giovane donna era vissuta proprio in mezzo alla gente che stava denigrando. - Nessuna offesa, non si preoccupi. - lo interruppe Lily, evitando che lui continuasse con la lista delle persone che detestava. Alla sua affermazione seguirono alcuni attimi di silenzio, dopo i quali l’uomo si decise a parlare. - E lei? Come mai non scende? Sbaglierò, ma mi sembrava piuttosto desiderosa di abbandonare, anche solo per un attimo, la vita di mare. Sul bordo della nave era piuttosto insofferente. - . Caspita, che occhio aveva avuto! E dire che lei si era sempre vantata di saper mascherare bene le sue emozioni, i suoi pensieri! Era davvero così facile leggerla, come un libro aperto? Oppure, senza che lei se ne fosse accorta, Commodoro l’aveva fissata più di una volta, notando i suoi piccoli gesti… La bocca storta in un moto di noia, il ciuffo sfuggito dalla coda che attorcigliava su un dito o tirava leggermente… Possibile che queste minuzie avessero suggerito all’ufficiale della Marina Britannica il suo stato d’animo? Straordinario… - Effettivamente sì. - ammise Lily, smettendo di passare la spugna sulla schiena dell’uomo e aggiungendo acqua calda alla tinozza. - Ma il capitano mi ha categoricamente vietato di scendere… E immagino che lei sappia che non posso fare altro che ubbidirgli. - aggiunse, mostrando un’aria afflitta da cane bastonato, gli occhi offuscati da una tristezza non solo fittizia. - Ma… è intollerabile! Limitare la libertà di una persona in un modo talmente barbaro… Miss Lily, parlerò immediatamente con Jack Sparrow, non mi pare giusto che… - Commodoro si era talmente infervorato che solo quando si trovò la mano della ragazza sulla bocca si ricordò che sulla Perla Nera le pareti non erano molto solide e potevano facilmente far trapelare le sue parole. - Non servirebbe a nulla - rispose la ragazza, liberando la bocca dell’uomo - ho il permesso di scendere solo se accompagnata… Comunque la ringrazio per il pensiero. - . Tuttavia, appena pronunciate quelle parole, Lily si accorse facilmente dallo sguardo fermo di Commodoro che aveva già fatto la sua scelta.

 

- Lily… no! - disse il capitano Jack Sparrow, ancora a guardia sul ponte, mettendosi davanti alla sua protetta per impedirle di scendere. - Perché no? - chiese lei, mostrandosi sorpresa dal divieto. - Forse perché indosso vestiti maschili? - continuò, non avendo ricevuto una risposta alla sua prima domanda... e poi era estremamente divertente vedere l’uomo che mano a mano che procedeva con le parole cercava di mostrarsi calmo! - Forse perché non hai un accompagnatore, come ho stabilito che dovesse essere per farti scendere… - sibilò il pirata, cercando di fare del sarcasmo. - L’accompagno io Sparrow. Così non correrà pericoli. - lo raggiunse una voce perentoria, alle spalle del pirata… un’odiosa voce. Commodoro era appena arrivato, vestito di tutto punto e pronto a scendere con Lily. Un leggero sorriso diabolico sul volto angelico della ragazza e un ciao-ciao con la mano fecero capire immediatamente a Jack Sparrow che questa volta si era  incastrato da solo.  

 

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