SCUOLA      PRIMARIA      DI
            

     Scuola   Primaria   di Bollengo   via delle Scuole 2   tel 012557201            seboll@libero.it

 

Home

Giornalini
giugno 98-99

aprile 2000
giugno 2000
settembre 2000
dicembre 2000
giugno 2001
giugno 2002
giugno 2003
giugno 2004


Tutta la scuola, partecipa quest'anno ad un grande progetto che coinvolge tutte le scuole del Circolo di Azeglio per la valorizzazione del territorio (legge 285 /98).
La nostra scuola insieme alla scuola materna di Bollengo e alla scuola materna elementare e media di Burolo, si occupa della valorizzazione della Serra "la Morena più bella del mondo". Noi di Bollengo abbiamo pensato di andare alla  riscoperta degli antichi mestieri e usanze di questa zona della  Serra.
In questo primo numero raccontiamo di come si vendemmiava e di come si vendemmia oggi, degli animali che si trovano nei  cortili delle nostre case e di come si faceva il bucato una volta. 
Nei prossimi numeri racconteremo di altre usanze e mestieri. 

LA VENDEMMIA IERI ED OGGI

I bambini di prima e di seconda hanno voluto conoscere come avveniva la vendemmia una volta e come viene fatta oggi a Bollengo.

 IERI

Tanti anni fa, a Bollengo, ogni famiglia aveva una vigna. La vendemmia era considerata una festa che coinvolgeva più famiglie che si spostavano di vigna in vigna  aiutandosi a vicenda.

Mentre si raccoglievano i grappoli, si cantava e si invitavano le persone a non smettere di cantare, così si era sicuri che i vendemmiatori non avrebbero mangiato l'uva, ma l'avrebbero deposta tutta nelle ceste di vimini.
In genere si trattava di canti di montagna: "Quel mazzolin di fiori", "La montanara".

 

Arrivata l'ora del pranzo,, si smetteva di lavorare, ci si sistemava in un posto tranquillo della vigna e si mangiava il “pranzo al sacco" preparato precedentemente a casa. Poi si ritornava a vendemmiare.
Quando le ceste erano piene, venivano svuotate nella bigoncia; 

quando anche questa era piena, veniva portata a casa, vicino alla cantina.
Qui i bambini si divertivano a pigiare l'uva con i piedi nudi, precedentemente lavati, e venivano aiutati dagli adulti.

Qualcuno, invece dei piedi, usava dei grossi bastoni. Il prodotto ottenuto della pigiatura veniva poi messo nelle botti di legno, in cantina, a fermentare.
Dopo un po' di giorni si doveva  fare l'operazione della torchia cioè usare il torchio per separare le vinacce dal vino, 

e .... a San Martino il mosto diventava vino.

OGGI

La vendemmia è considerata un lavoro "in più", un problema da risolvere poiché i contadini sono pochi e la maggior parte dei proprietari delle vigne ha già un suo lavoro principale. Quello del vignaiolo è un lavoro da fare nei momenti liberi .
Per questo la vendemmia avviene preferibilmente di sabato e di domenica.  Si ha fretta di far presto, perché il tempo libero è poco.  I grappoli vengono staccati dai tralci e messi nelle ceste di plastica, poi nella bigoncia o direttamente nella sgranatrice, una macchina che schiaccia i grappoli e separa gli acini dai graspi.

Il prodotto ottenuto viene messo in cantina nelle, botti
di cemento o quelle di vetroresina  o in quelle di acciaio inossidabile.

Dopo un po' di giorni si fa la torchiatura utilizzando il torchio idraulico, che è più piccolo, più maneggevole e più veloce del torchio tradizionale.

E ... a San Martino il mosto diventa vino.


LA  CLASSE PRIMA VA ALLA SCOPERTA DEL TERRITORIO

Ogni settimana noi facciamo delle uscite sul territorio. Durante il  tempo della vendemmia siamo andati a vendemmiare nella vigna di Gianna.

Abbiamo osservato i grappoli appesi ai filari, abbiamo usato le forbici per staccarli e metterli nelle ceste.  Le ceste sono state svuotate nella sgranatrice.  Noi abbiamo guardato come gli acini vengono separati dai graspi.
Dopo la vendemmia, la torchiatura nella cantina di Gianna.
Abbiamo guardato come si fa a torchiare.  Si toglie il mosto dalle botti che hanno finito di fermentare. si
prendono le vinacce e si mettono nel torchio.  A turno
abbiamo girato il braccio del torchio e abbiamo visto
che cade del mosto nel mastello che è sotto. Lo abbiamo assaggiato: è dolce.

OSSERVIAMO GLI ANIMALI CHE VIVONO DA NOI

Nei nostri cortili vengono allevati oche, anatre, polli, tacchini, nelle gabbie i conigli,, nelle stalle vitelli e maiali. Siamo andati a casa di alcuni nostri compagni per osservarli da vicino.
Nella stalla dei nonni di Alberto abbiamo visto un vitellino tutto nero, piccolo che ci leccava le mani;  nel recinto i maiali che grugnivano, nel cortile le oche dal becco nero.

Dai nonni di Sara abbiamo rincorso i tacchini, la nostra attenzione è stata attirata dai bargigli che pendevano sotto al becco.

Dai nonni di Nicole abbiamo visto le galline, i conigli e abbiamo giocato con i gatti.
Presto andremo a vedere le arnie che sono vicino alle casa di Manuela.

continua