Obiettivo Marib: COSTI QUEL CHE COSTI!

Sveglia prestissimo in quanto alle 5 abbiamo il bus gran-turismo per Aden (1400Ry a testa). In verità il nostro obiettivo non è Aden ma Marib, abbiamo deciso che la sera dobbiamo essere a Marib, costi quel che costi. Sulla guida Lonely Planet abbiamo letto che c’è una strada che attraverso Ataq porta a Marib, speriamo bene!

Dopo aver costeggiato a lungo il mare Arabico arriviamo al bivio Aden-Ataq, scendiamo ed iniziamo una contrattazione con una decina di persone che non parlano inglese. Alla fine saliamo su un taxi con due poliziotti ed andiamo ad Ataq, il servizio ci costa 300Ry per la scorta e 650Ry per il taxista.

 

 

 

Siccome questi ci hanno portato al 22 Mayo Hotel pensando che noi volevamo soggiornare lì ad Ataq, intraprendiamo una discussione veramente stressante che ci porta più volte dal capo della polizia. Con questa gentilissima persona arriviamo ad un accordo, saranno i poliziotti con un pick-up 4x4 a portarci a Marib. Un taxista ‘abusivo’ ci aveva chiesto una cifra folle per accompagnarci attraverso un’altra strada.

Il viaggio ‘in prima classe’ ci costa 5200Ry, l’equivalente del pieno di benzina (248 litri ad un calcolo approssimativo di lire 250 al litro), che abbiamo deciso di pagare noi, altrimenti probabilmente ci sarebbe costato molto meno se non addirittura gratis.

Fatto stà che questo bellissimo viaggio attraverso il deserto si fà (notare che la strada è tutta asfaltata, anche se in alcuni punti il deserto si sta facendo sotto per riprendersi il territorio ‘rubato’ dall’uomo). La gentilezza dei poliziotti non si ferma lì, ci permettono (senza chiederlo) di bere delle bevande durante il Ramadan; per rispetto gli abbiamo dato le spalle.

Arrivati a Marib, ci consegnano alle autorità del luogo dopo averci mostrato un albergo, a noi è parso troppo caro.

Una curiosità della giornata è la presenza continua di cunette per rallentare la marcia dei veicoli.