-----------------Sacro Impero Sanpaolense

Ordine Goliardico de lo Catapanato

 

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---La Goliardia



Cercare di spiegare la Goliardia a chi non la conosce è impresa quasi impossibile. È come spiegare perché si ama il mare. Uno può dare una spiegazione fisica, e l'altro psicologica, può esserci una ragione o mille....



...non necessariamente tutte giuste o sbagliate. È un fatto di sensazioni estremamente personale. Come per l'arte si può innanzitutto sostenere che goliardi si nasce, non si diventa. Uno deve possedere un gusto implicito dello sberleffo e il piacere della compagnia, l'indipendenza dell'anarchico e l'intelligenza del dialettico, l'autoironia del comico e la comprensione di uno psicologo. 
Può sembrare ridicolo allineare decine di qualità per fare bagordi, ma essere goliarda non è solo fare bagordi. E' una delle ragioni per cui molti sono goliardi a vent'anni, pochi lo sono per tutta la vita. Da giovani, chi più chi meno, molti hanno le qualità che li avvicinano alla Goliardia. Poi si cambia. Si accettano pian piano le mille regole e autolimitazioni del borghese per bene e non ci si sente più a proprio agio a cantare nella notte con la voce, forse, un poco rotta dal vino.

Altri non cambiano mai. Hanno stretto legami con strane persone, che vedono talvolta si e no una volta l'anno, ma che sentono vicini come fratelli. Persone con cui continuare lo stesso discorso interrotto da un anno all'altro. Quello che per alcuni è solo una stagione dell'esistenza, per altri diventa un modo di vita.

La Goliardia è fatta di eccessi e antinomie, rigidamente gerarchica, è in realtà la burla del potere, poiché l'unica cosa che il goliarda realmente rispetta è l'intelligenza. Vessazioni e processi cui è sottoposta la matricola lo conducono ad accettare: prima, che gli altri possano ridere di lui senza per questo intaccare la sua dignità, poi, a replicare alle domande, dimostrando di saper reagire in ogni situazione. Il goliarda è l'ultimo a rimanere senza parole.

La domanda che più spesso mi sento fare è "Ma ha ancora un senso la Goliardia?" "Perché no!" Qual è il suo limite temporale? Nessuno. Il limite oggi potrebbe essere quello numerico, se tutti rincominciassero a fare goliardia come una volta, cinquant'anni fa, quando la metà degli studenti era goliarda e l'altra metà, bene o male, la Goliardia la viveva occasionalmente.

Al pensiero dell'università di oggi occupata da venti o trentamila goliardi più di uno tremerebbe... ma forse qualcosa andrebbe meglio.

È chiaro che pensare di avere oggi migliaia di goliardi è assurdo. Sempre più gli studenti di oggi lavorano, hanno altri impegni, e la Goliardia rimane fenomeno, più o meno marginale, ma non per questo sorpassato.

La Goliardia potrà non essere più un movimento comune dello studente, oggi diviso in mille rivoli politici, religiosi e sociali, ma può avere ancora una funzione educativa, oltre che ricreativa. Personalmente ho incontrato più amici in goliardia che compiendo qualsiasi altra attività. Non sono certo così ingenuo da pensare che tutti coloro che fanno goliardia siano spinti da alti ideali o siano persone eccezionali in cui confidare ciecamente, ma sicuramente posso sostenere di avervi incontrato la più alta percentuale di persone intelligenti, tolleranti, aperte alla discussione seria come al riso, disponibili alla baraonda più sfrenata ma anche al gesto più sensibile e delicato, e questo, scusatemi, non è dir poco di nessun gruppo!


Tratto da www.pontefice.it                 






 



 



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