L’ORGANIZZAZIONE SOCIALE

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I nativi americani non conoscevano prima dell’arrivo dei bianchi il concetto di “stato”Nelle tribù regnavano l’uguaglianza e la democrazia,poiché mancava l’idea di una struttura che potesse contemplare una rigida gerarchia di potere.Nessun membro della tribù era obbligato a lavorare o a pagare tributi per un’altra tribù: ciascuno lavorava secondo i propri bisogni,e quelli della famiglia e non era costretto a seguire ritmi di vita che gli erano estranei. Ciò non significa che all’uguaglianza si accompagnasse l’ egoismo delle singole tribù  o dei singoli membri delle tribù.Al contrario,vigeva uno stretto rapporto di cooperazione e di reciprocità, espresso in riunioni in occasione della caccia o delle cerimonie religiose e nello scambio di aiuti quando se  ne presentava l’occasione.Da un punto di vista amministrativo, la tribù erano suddivise in città,accampamenti e bande; ciascuno di questi nuclei era comandato da un capo locale.Ogni comunità sceglieva il proprio capo e aveva il proprio consiglio;manteneva inoltre depositi di risorse comuni,per esempio granai,in cui vaniva accumulato il cibo per l’inverno e per le situazioni di emergenza.In quest’ultimo caso(durante una carestia o una calamità naturale),le scorte alimentari venivano divise equamente.Nelle occasioni più importanti,come quando si dovevano prendere decisioni in merito alla guerra, alla pace o a trattati di alleanza, tutti gli anziani e i capi degli accampamenti e delle bande delle tribù si riunivano in un  consiglio. Le decisioni venivano prese sulla base del consenso  generale; ogni comunità era comunque sempre libera di agire autonomamente.Frequenti erano anche le alleanze, che furono particolarmente numerose durante l’invasione degli europei;quando duravano a lungo nel tempo, le alleanze si trasformavano in leghe. Nessuna tribù possedeva un corpo di polizia, delle prigioni o un potere giudiziario “statale” che esercitasse il controllo e la repressione sulla base di un’autorità esterna, superiore e vincolante rispetto  ai singoli membri delle tribù.Le leggi della tradizione, tramandate esclusivamente  per via orale, erano conosciute da tutti ed estremamente costrittive, tanto da rendere superflua qualsiasi codificazione. La giustizia indiana era però ferocemente punitiva.La vendetta,considerata una passione nobile,era  estremamente diffusa tra le tribù e un torto subito veniva di solito vendicato con qualunque mezzo.Vendette e ritorsioni venivano quasi sempre compiute da un parente  della persona che  aveva subito il torto. La punizione di  crimini come l’adulterio,l’omicidio  o il furto venivano puniti vari modi nelle diverse culture indiane,ma  sempre da persone nella loro veste privata, che agivano secondo le usanze della tradizione e con il consenso generale di tutta la tribù, che appositamente si riuniva per prendere questo tipo di decisioni.              

 

I CAPI

Tanto in tempo di guerra quanto nei periodi di pace, a designare i capi delle tribù erano i capi-clan che generalmente si orientavano non sul figlio del vecchio capo ma piuttosto sul primo nipote della sua sorella maggiore. I capi potevano essere deposti in qualunque momento se esisteva un motivo valido per esempio quando essi agivano senza il consenso generale.Nel mondo indiano il capo non era nient’altro che il portavoce della tribù,benché si facesse carico di una grande responsabilità poiché era considerato il modello a cui i membri della tribù  si dovevano sempre ispirare.Egli non possedeva  una vera e propria autorità sui membri del clan e della tribù.Il capo era soprattutto un buon oratore , perché la sua autorità si basava soprattutto sulla sua capacità di persuasione durante le riunioni delle tribù e con gli altri capi, non possedendo la sua parola potere di legge.Solo durante i periodi di guerra il capo aveva parola di potere.

 

TRIBU’ E CLAN

Le tribù erano spesso divise in clan,il cui nome derivava dall’animale rappresentativo:totem (lupo,coyote,tartaruga,lontra,orso,castoro) nelle quali erano riuniti tutti coloro che discendevano in i parte da uno stesso progenitore.Nel sistema dei clan i membri erano legati a tutta una rete di comunità attraverso vincoli di amicizia. Il clan ostacolava l’insorgere di rivalità  tra  le comunità e soprattutto consentiva una sorta di unità nazionale tra più villaggi 

I membri dei clan dovevano assicurarsi aiuto reciproco,partecipavano alle riunioni, ed inoltre ereditavano i beni dei defunti. Quando si sposavano,gli uomini lasciavano il loro clan e si trasferivano presso i parenti della moglie.Il divorzio era praticato:quando si verificava la donna teneva il bambino e manteneva la proprietà della propria casa.

I BAMBINI E LE DONNE

Il bambino indiano era figlio di tutta la comunità,l’intera tribù diventava la sua famiglia. L’educazione del bambino era affidata ai saggi del villaggio e al padre. I giovani imparavano presto ad usare l’arco,a riconoscere e a rispettare gli animali,a sopportare la sete , il cado,il freddo e la fame.Dai saggi anziani essi imparavano il coraggio,,la prudenza e l’arte della guerra. L’educazione delle bambine era affidata alle donne e alle madri,che insegnavano loro a cucinare, a conciare pelli, cucire coperte e mocassini.La donna rivestiva un ruolo importante nella tribù, veniva rispettata, partecipava alla vita politica(presso alcune tribù) e si occupava del raccolto.In tribù del sud -ovest era l’uomo ad occuparsi del raccolto e la donna si  dedicava al vasellame ,alla tessitura di abiti.

 

LE ABITAZIONI

Le abitazioni indiane erano differenti a seconda delle tribù e dei luoghi dove erano stanziate.Gli indiani delle regioni desertiche come i paiate, i shoshono, gli ute vivevano in capanne intrecciate di cespugli.Le tribù delle pianure, in genere cacciatori e nomadi come i sioux, cheyenne,i piedi neri  abitavano nei teepe ; capanne ricoperte di pelle di daino o di bisonte .In cima al teepe un foro consentiva il passaggio del fumo,il fuoco era posto al centro dell’abitazione. Nell’accampamento i teepe erano collocati in modo circolare  e ciascuno occupava una precisa posizione.Gli algonchini, che vivevano a nord nella regione dei Grandi Laghi abitavano nei wigwam.Il wigwam poteva essere conico oppure a volta, ed era costruito con pali lunghi di salice e rivestiti di corteccia di betulla.Il pavimento all’interno era cosparso di aghi di pino o ricoperto con pelli di daino o foca per proteggere dall’umidità. I pueblos vivevano e vivono tutt’ora in case costruite con mattoni di fango e paglia chiamate idobe.Le abitazioni venivano raggiunte con le scalette che venivano ritirate.