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Streghe, adolescenti e vecchi sogni.

(a cura di Francesca P.S.)

 

Il fumetto ha un ruolo di spicco della realtà degli adolescenti e pre- adolescenti. E’ interessante indagare su gli elementi d’identificazione non espressa che attirano il ragazzo verso il fumetto dandogli la possibilità di creare un mondo in cui porsi in relazione con se stesso, ma anche con gli altri, lasciando gli adulti, genitori compresi, fuori. Un piccolo contributo per cogliere quegli aspetti, a volte oscuri, del mondo adolescenziale.

Senza toccare casi patologici, quindi senza avvicinare esperienze difficili dove il ragazzo esprime particolari disagi attraverso comportamenti eccessivi, seguiremo un tentativo di decodifica dei messaggi iconografici e narrativi che permettono al giovane di lasciarsi andare a fantasie, consce ed inconsce.

Il fumetto Streghe, dal titolo completo Isa e Bea Streghe tra noi, nasce sulla scia del grande interesse per le storie di magia, ed è dedicato ai giovanissimi. Si rivolge ad un pubblico in maggioranza femminile e ad oggi resta, dopo due anni, un fumetto molto letto: vende circa 100mila copie in Italia, ed è tradotto ed esportato in Brasile e in Francia.

Forse è un fumetto come tanti, ma resta interessante curiosare sulla capacità di Streghe di toccare in profondità i ragazzi in quanto ben rappresenta i loro dolori e difficoltà, come i loro sogni e desideri.

La storia di Streghe è semplice, Isa e Bea, le protagoniste principali, sono due adolescenti, con tanti amici e una strada obbligata tra doveri e desideri. Il difficile cammino verso la maturazione per l'ingresso nella vita adulta si snoda attraverso esperienze molto simili a quelle che nella realtà i ragazzi devono necessariamente affrontare. L'elemento psicologico di identificazione gratificatoria sale in superficie e crea un cerchio magico all'interno del quale il lettore sopravvive insieme al personaggio ed elabora, a poco a poco, le esperienze che nella vita vissuta, a volte se impreparato, potrebbero lasciarlo senza fiato. Incontriamo così la prima vera grande scommessa di un adolescente: uscire da casa dei genitori e non venire ucciso, ovviamente in senso figurato.

Isa e Bea sono costrette a vivere da sole nel mondo contemporaneo per imparare le regole di una magia da usare a fini speciali e non personali; così il giovane sa che per crescere deve imparare ad uscire da una posizione megalomane, onnipotente (magia) e iperprotetta (genitori).

Il ragazzo sperimenta presto che da solo le cose si fanno davvero difficili, comprende a proprie spese che gli amici sono importanti e necessari, cerca di integrarsi in un gruppo di pari, il punto di riferimento al di fuori della cerchia familiare grazie al quale scoprire se stesso e imparare a conoscere gli altri.

Le due streghette trovano difficile farsi accettare come streghe dagli amici che incontreranno per la strada, al contempo però si sentono costrette ad aprirsi e svelarsi così come sono: le loro avventure mirabolanti saranno vincenti solo se affrontante insieme!

Le storie delle due eroine si snodano in un continuo andare tra il passato, nel Medioevo, e il presente, il mondo contemporaneo. Un’altalena incessante piena di colpi di scena e di verità rivelate. Isa e Bea, e alcuni dei loro amici, affrontano l’avventura vita ben consapevoli di dover iniziare una lunga e dolorosa ricerca, che di solito tocca a tutti noi, e che l’adolescente scopre inattesa all’indomani delle prime delusioni.

Si domanderà: chi sono? da dove vengo? dove vado?.

Chi più chi meno, si troveranno tutti a fare i conti con una forza interiore assoluta che cerca di spingerli ogni oltre limite. Il rapporto con i coetanei aprirà porte sconosciute che parlano di relazione e differenza: conoscere se stesso attraverso la conoscenza degli altri. Nell’esplorare questo mondo di emozioni nuove e dolori procederanno al ridimensionamento delle proprie aspettative.

E un giorno, tristi, guardando alla finestra, mormoreranno pensando a sé: dove vado?

Non sapendo di aver dato inizio all’altro difficile compito: direzionare la propria forza verso obiettivi soddisfacenti che, a poco a poco, li aiuteranno a diventare persone adulte.

In questo oscillare tra confuse sensazioni, a volte drammatiche, spunta l’amore che soddisfa il bisogno di rassicurazione, protezione, sostegno. Se va bene, altrimenti si allarga la voragine, ma non è il caso di Isa e Bea. Per un fumetto commerciale è spesso obbligatorio sollecitare emozioni profonde che tendono quasi esclusivamente all’armonia, al positivo.

L’investimento su un oggetto d’amore diverso dalle figure genitoriali è una scommessa, la scelta in questa fase segue l’esigenza di un aiuto per superare le difficoltà del crescere.

Isa e Bea amano, e sono riamate, da due ragazzi che per la loro posizione non dovrebbero amare, si narra di un’esperienza tipica. L’amore negato dai grandi che diventa necessario e incontestabile per il giovane.

Per fortuna l’amore trionfa, ed il sogno di tutti riprende forma nelle pagine del fumetto. Anche se Isa ama un mago, ma lei è una strega e appartengono a due scuole diverse, magia bianca e magia nera, e Bea ama un demone, che per sua natura non può amare, è il sentimento che supera le differenze e le distanze.

Non si sa se vissero felici e contenti, la storia continua e così anche le difficili e inquiete esperienze di tutti gli adolescenti, che cambiano, in relazione alla società dove vivono, ma mantengono dei profili comuni, tanto comuni da far esportare in Brasile e Francia il nostro fumetto, tutto italiano.

 

 

 

Francesca Pecoraro Scanio

fpscanio@tin.it

 

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