OSSERVATORIO LETTERARIO

 

*** Ferrara e l'Altrove ***

 

ANNO VII – NN. 33/34    LUGLIO-AGOSTO/SETTEMBRE-OTTOBRE 2003     FERRARA

 

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SAGGISTICA GENERALE

 

György Tarr *

IL DIRITTO ALLA VITA DEL NASCITURO (FETO)

 

- Prima Parte -

 

A)

 

   Anatol France disse: «Il valore piů grande č lo stesso uomo». Il perché perň non l'ha dato. Quello si trova cosě nel Libro della Genesi: «Dio disse di nuovo: "Facciamo l'uomo a nostra immagine,  e somiglianza. Domini sui…" Dio creň l'uomo a sua immagine, maschio e femmina li creň.» (Bibbia 1. 26—27)

   Continuiamo a leggere  il Libro della Genesi: «Dio li creň, e disse loro: "Siate fecondi, moltiplicatevi, riempite la terra…"» (Bibbia 1. 28)

   Come interpreta tutto questo un giurista credente in Dio? Eccolo:

   L'uomo č l'immagine di Dio,  gli assomiglia. Di conseguenza l'uomo č una persona che possiede la consapevolezza. Ma l'uomo dal fatto di essere l'immagine di Dio — particolarmente perché possiede la consapevolezza, cioč con la definizione psicologica il fatto obiettivo del possedere la coscienza dell'IO — l'uomo č obbligato ad accettare la volontŕ divina. E questo č nient'altro che l'obbligatorio ordine morale che originato dall'assomiglianza al Dio dell'uomo.

   Questo rispetto alle altre creature — la grandezza dell'uomo. La sua particolare vocazione  viene data invece dal fatto che  Dio all'uomo porse il diritto di procreazione. Questo fatto — moltiplicatevi! —  dŕ l'origine divina della generazione della prole dell'uomo. Perň, nello stesso momento dŕ la responsabilitŕ allineata all'ordine morale prima accennato, e dobbiamo ammettere che la generazione della prole non puň  essere semplicemente — il piů sacro sentimento, amore  piantato in  noi pure dallo stesso Dio —  degradata in desiderio sessuale, considerato soltanto un meccanismo da levare tale voglia, ma č la volontŕ dell'accentuata responsabilitŕ per la garanzia della nascita delle future generazioni, della prole. Proprio per questo non si puň abusare di questo diritto divino.

   Ecco: Č la rivelazione divina, č  il diritto nascente donato all'uomo. Č il provvedimento di legge creato da Dio: č l'insieme dell'obbligo e del diritto.

B)

 

   Con la ricerca  delle basi biologiche iniziamo la questione del diritto alla vita del nascituro, motivati da questa concessione donata da Dio per creare l'uomo.  

   L'esame  del diritto alla vita — ed entro questa questione l'esame del diritto alla vita del nascituro —   necessita, in primo luogo, non soltanto della logica giuridica, ma anche della logica biologica, in secondo luogo — come compito — un compito interdisciplinare.

   Di questo il giurista — che č nello stesso momento č anche un magistrato — ritorna alle basi biologiche.

 

 

I.

 

Cosa č la vita? — Quando inizia la vita?

 

   Con riguardo al diritto alla vita č indispensabile chiarire particolarmente:

 

1. Cosa č la vita?

 

      Secondo l'interpretazione generale linguistica la vita č la forma attiva dell'esistere, la quale č particolarmente caratterizzata  dal metabolismo, dall'accrescimento e dalla riproduzioneą. La piů piccola unitŕ, la quale in ogni aspetto esaurisce i criteri dell'essere vivente č la  cellula. La dinamica della cellula si manifesta nel metabolismo.˛

   I gameti — lo sperma e l'ovulo — a riguardo della riproduzione dell'uomo hanno una grande importanza. Dall'unione dei  due differenti maturi gameti nasce lo zigote, da cui inizia l'evoluzione.ł Il fatto compiuto della fecondazione dell'ovulo č il concepimento.

 

 Quindi, dal concepimento nasce una nuova vita, quindi un nuovo uomo.

 

   Il giurista  razionalmente valutando queste tesi biologiche trae quella conseguenza giuridica secondo la quale la vita umana č la forma attiva dell'esistenza umana che inizia — come fatto di diritto nascente — con il concepimento.

 

   Dopodiché si puň formulare la domanda:

 

 

2. Quando inizia la vita umana?

 

   Dr. Czeizel scrive, che oggi giŕ la maggior parte dei biologi considera la vita dal concepimento… Di seguito al concepimento possono essere verificate le condizioni biologici individuali… Trae anche la conclusione che «dal momento del concepimento possiamo parlare dell'uomo e della vita» 4.

 

   Dr. Med. Josef Nick, il primario della clinica femminile di Luzern dichiara fermamente  che il nascituro deve essere accettato quale essere umano dagli aspetti scientifici e dell'etica generale.5

 

   Secondo l'embriologo Erich Bleschsmidt l'embrione non diventa uomo perché lo č giŕ esso stesso.6

 

   Secondo il teologo morale odierno  Dr. Johann Reiter: «Nell'ovulo fecondato vi si trova tutto ciň che č necessario per la personalitŕ umana, non manca niente di ciň che ulteriormente  si potesse ancora recuperare. Tutto quello che appartiene all'«IO» umano, gia dall'inizio  č presente.»7

 

   Secondo Pozaič Valent: «In quale momento dello sviluppo diventiamo uomo? Per questa domanda la risposta e esclusivamente questa: giŕ dal momento della fecondazione siamo uomini.»8

 

 

II.

 

La conclusione del giurista:

 

  Dall'opinione di questi scienziati nazionali e stranieri si disegna davanti a noi quel quadro generale (generalplan) che:  con l'unione dei gameti femminili e maschili tutte le sostanze necessarie all'ereditŕ si registrano e diventano determinanti per la nuova vita umana. Quindi, da questo momento č sicuro che cosa si svilupperŕ.

 

   Il giurista basandosi su tutto questo osserva il periodo dal concepimento fino alla morte e trae le seguenti conclusioni:

 

·               la vita umana inizia col concepimento   come fatto giuridico del diritto nascente —,

·              questa vita dall'inizio ha diverso ritmo di sviluppo e dinamica da quelli della madre,

       perciň

·              la madre — accanto alla trasmissione delle sue sostanze genetiche accoglie anche le sostanze genetiche del padre — nel suo utero  a questo nuovo essere vivente assicura il nutrimento e le condizioni ideali per lo sviluppo,

·              con la morte come fatto giuridico del diritto cessante (morente) — cessa la vita,

·              il periodo tra questi due termini di tempo   — fatto giuridico del diritto nascente e fatto giuridico del diritto cessante — č la vita umana,

·              la quale ha due — localmente ben distin-guibili — periodi, vale a dire:

 

- la vita intrauterina ed

- extrauterina

 

·              tra i due  il fatto giuridico dello spazio vitale modificante, č  il fatto della nascita

·              dal concepimento fino alla morte  per tutto  il periodo della vita ecco i diritti che spettano all'uomo:

 

- il primo e piů importante, il diritto alla nascita.    

- e  con stretta connessione con questo il diritto di nascere sano,

 

·              poi dopo la nascita i diritti umani assicurati dagli odierni ordinamenti giuridici.

 

   Se volessimo definire questi due periodi appena accennati della vita umana con le definizioni professionali, vedo piů appropriato  utilizzare le seguenti  nozioni - adottandole dalla sfera del linguaggio medico alla sfera del linguaggio giuridico -:

 

   Quando l'espressione «in vivo» significa i processi svolti nell'ambiente creato dal corpo vivente, dentro l'organismo vivente; venga nominato, la vita prenatale con l'espressione «vita in vivo».

 

Quando invece l'espressione «in vitro » significa  l'ambiente  non creato dal corpo vivo, al di fuori dell'organismo, allora la vita dopo la nascita sia «la vita in vitro».

 

 

ą Magyar Nyelv Értelmező Szótára/Dizionario Illustrato della Lingua Ungherese, vol. 2, Akadémiai Kiadó, Budapest, 1966, p. 137;

˛ Természettudomány Kisenciklopédiája/Piccola Enciclopedia della Scienze della Natura, Gondolat Kiadó, Budapest, 1975, pp. 291 e 300;

ł Biológiai Lexikon/Enciclopedia della Biologia,vol. 2, Akadémiai Kiadó, Budapest, 1975, sulle tracce della p. 312;

4 Dr. Czeizel Endre: Születésünk titkai/I segreti della nostra nascita, RTV-MINERVA, Budapest, 1878, sulle tracce delle pp. 39, 54, 55;

5 Neue Zürcher Zeitung: Recht auf Leben, 1985. NN.118, 125; tramite il Jogi Tudosító/Informatore Giuridico, Anno XVI. NN. 19-20;

6, 7 Frankfurter Allgemeine Zeitung; Kraunig E.: Lebensrecht ist Menschenrecht, 1986, N. 135, tramite il Jogi Tudosító/Informatore Giuridico, Anno XVII.- NN. 17-18;

8 Pozaič Valent: Bioetika tanulmányából/Dallo studio della Bioetica

 

NOTA: Lo studio č stato presentato alla IV Conferenza per la Difesa della Vita del 1995 (Ungheria).

 

1) Continua

 

Traduzione © di Melinda Tamás-Tarr

 

 

* Prof. Dr. GYÖRGY TARR PhD, magistrato in pensione (1992) č nato nel 1928, vive a Veszprém (Ungheria) — padre illustre di tre femmine, tra cui del Direttore dell'Osservatorio Letterario —, dal 1996 Professore ordinario di Diritto, Preside della Facoltŕ del Diritto di Commercio della Giurisprudenza presso l'Universitŕ Cattolica «Péter Pázmány» di Budapest,  pure Professore ordinario di Diritto all'Accademia Teologica Arcivescovile — istituto parauniversitario — di Veszprém. Fino alla nomina a Professore universitario ha ricoperto i seguenti ruoli professionali: 1952—53 giudice praticante al Tribunale Provinciale di Kaposvár, 1953—54 giudice al Tribunale Provinciale di Marcali, 1954—57 giudice al Tribunale Provinciale di Bonyhád, 1957—59 presidente del Tribunale Provinciale di Barcs, giudice ai Tribunali Provinciali di Kaposvár (1959—61), di Putnok (1961), di Ózd (1962—63); 1963—71 vicepresidente del Tribunale Provinciale di Veszprém, 1971—92 giudice al Tribunale Regionale di Veszprém, 1980—92 presidente del Consiglio Giuridico, 1992 direttore dell'Ufficio del Protocollo dei Registri delle Licenze per le imprese presso al Tribunale Regionale di Veszprém, 1980—94 Segretario della Commissione di Lavoro del Diritto Privato della Sezione di Veszprém dell'Accademia delle Scienze d'Ungheria, 1994—98 membro della Commissione del Controllo delle Persone con incarichi importanti presso al Parlamento ungherese, dal 1990 presidente della Commissione di Lavoro del Diritto della Difesa della Natura, sottosegretario della Commissione Tecnica dell'Economia — Diritto — Scienze Sociali, presidente dell'Alleanza degli Intellettuali Cattolici di Veszprém. Le aree delle sue ricerche scientifiche sono: i diritti dell'uomo, i diritti della persona, i diritti alla vita, il diritto della natura. Gli hanno insignito la grande onorificenza della Chiesa Cattolica: «Cavaliere della Sacra Corona» (1999) e «Prode» (2002). I suoi hobby: intaglio, disegno, pittura, poesie. [N.d.R.]

 

 

 

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