A FURIA DI ANDARE A FONDO DELLE COSE, UNO CI RIMANE SOTTO(Jean Cocteau)

 

 

 

CONSIGLI UTILI PER LA RISOLUZIONE DEGLI ESERCIZI

 

 

I consigli che seguono derivano dalla mia esperienza personale e quindi sono limitati, incompleti e forse inutili. Spero comunque che possano in qualche modo aiutarvi.

 

 

Vi è mai capitato di leggere una sola volta una cosa alla quale eravate molto interessati e di averla memorizzata e capita immediatamente? (ad esempio i risultati delle partite del campionato di calcio (non è un sale!), le modalità per partecipare ad un concorso di bellezza, le istruzioni per l’uso del cellulare, ecc.). La molla di questo rapido apprendimento sono il vostro interesse per l’oggetto della lettura e l’estrema concentrazione su ogni parola del testo.

Bene, se leggeste allo stesso modo il testo di una traccia di un esercizio di chimica (o di qualunque altra materia) sareste ad un ottimo punto sulla via della sua risoluzione. Poiché, però, trovare un alunno appassionato di chimica è più difficile che far reagire un atomo di elio (bella questa!), le tracce degli esercizi vengono lette svogliatamente, o, peggio ancora, con l’intima, irriducibile convinzione che voi non sarete mai capaci di risolverli. Questo attacco porta a un vicolo cieco. Allora:

 

1.      Disponetevi in modo positivo davanti al problema, dicendo con convinzione a voi stessi che siete in grado di risolverlo. (Questo atteggiamento sarà tanto più efficace, quanto più avrete studiato. Ricordatevi che la coscienza di avere svolto al massimo delle nostre capacità un compito che ci viene assegnato (lo studio, in questo caso) ci dà la pace del cuore e una carica potente).

 

2.      Poiché non è la passione che vi guida alla lettura della traccia dell’esercizio, ma la costrizione, supplite all’inevitabile scarsa concentrazione leggendo molte volte la traccia. In questo modo vi accorgerete di particolari che vi erano sfuggiti, di dati numerici ai quali inizialmente non avevate dato importanza, focalizzerete bene la o le domande dell’esercizio, vi renderete conto che alcuni dati sono espressi in unità di misura che necessariamente dovranno essere cambiate in altre attraverso fattori di conversione, ecc . Terminate la lettura della traccia solo quando “siete entrati nel problema”, cioè quando in modo del tutto naturale vi sorprendete attori del vostro film mentale nel quale state operando in un laboratorio di chimica ed eseguendo le operazioni indicate nella traccia.

 

 

Ho sempre tratto molti vantaggi dalla lettura di “Topolino”, poiché ciò mi ha permesso di esprimere in vignette un concetto mentale, ed in questo modo ho tradotto in figure e simboli gli oggetti e le operazioni del film virtuale, facendomelo sembrare realistico. Allora:

 

3.      Disegnate, come meglio sapete o potete, gli oggetti e le operazioni indicate nell’esercizio. Ad esempio:

……a 250 ml di una soluzione al 20% m/V di solfato di sodio si aggiunge acqua fino ad ottenere una soluzione al 5% m/V…….

 

      In questo modo possono venirvi ottime idee per la risoluzione dell’esercizio.

 

4.      In base all’argomento che tratta l’esercizio o alle grandezze incognite delle quali l’esercizio vuole il valore, scrivete, anche senza nessuna strategia in mente, tutte le formule che possono essere potenzialmente utili e manipolabili ai fini della soluzione (ricordate la frase famosa: “gettate le formule sul foglio!”).

 

5.      Cominciate a elaborare una strategia, senza affrontare nessun calcolo o usare formule, ma semplicemente formulando passaggi logici, possibilmente con l’uso di diagrammi di flusso, in modo da “sminuzzare” il problema.  Riprendendo l’esempio precedente, possiamo scrivere, se il problema chiede il volume di acqua da aggiungere:

 

                                                                                se si diluisce la soluzione       

        

 

 

                                   la quantità di sale inizialmente presente deve essere sempre la stessa

  

                     

 

                                              allora si calcola prima di tutto la massa di sale presente nella soluzione iniziale

 


                                                                                                                         

 

               Poiché, aggiungendo l’acqua, tale massa deve rimanere costante, calcolo il volume totale nel quale essa

           è presente in ragione del il 5%

 

 

 


  Ma il problema vuole il volume di acqua da aggiungere: allora sottrarrò dal volume totale calcolato, quello della  soluzione iniziale

 

6.       Passate dalla strategia ai calcoli, utilizzando le formule opportune per il calcolo delle grandezze fisiche o chimiche da voi individuate nella sequenza dei passaggi logici. Dovreste trovare le formule utili a tale scopo tra quelle da voi scritte inizialmente, in base alle leggi o alle definizioni che secondo voi, dopo la lettura attenta della traccia, potrebbero essere essenziali alla risoluzione del problema.

 

6.      Un utilissimo modo per controllare la correttezza dei passaggi algebrici necessari per isolare le grandezze incognite è quello di effettuare in ogni calcolo l’analisi dimensionale. Essa consiste nello scrivere e mantenere nei calcoli, accanto ad ogni dato numerico, le corrispondenti unità di misura. Le operazioni fatte sui dati numerici, pertanto, saranno le stesse per le unità di misura. Alla fine l’unità di misura che accompagnerà il dato numerico risultante dovrà essere coerente con la grandezza che è stata calcolata. Facciamo un esempio banale: se dobbiamo calcolare la massa del sale in 250 ml di soluzione al 20% m/V, impostiamo la proporzione:    20 g  :  100 ml  =  x g :  250 ml .  Supponiamo di sbagliare nell’isolare la x, ottenendo:

                   notiamo subito l’incongruenza del risultato, dall’unità

       

                       di misura ottenuto. Accortici dell’errore, rivediamol’impostazione e i calcoli, evitando così l’errore grossolano. Se non avessimo fatto l’analisi 

                       dimensionale, non ci saremmo probabilmente accorti di tale errore.

 

I calcoli ormai sono effettuati (purtroppo) solo con le calcolatrici. Sebbene l’uso di queste abbia liberato (ancora: purtroppo) voi ragazzi  dall’effettuare i calcoli a mano, con la conseguente possibilità di fare errori, è necessario altresì ricordare che gli errori di battitura delle cifre o gli errori di impostazione delle operazioni aritmetiche sulla calcolatrice sono molto più frequenti di quanto non si creda. Non cessa mai di meravigliarmi il fatto che quando viene svolto un esercizio in classe e chiedo ai ragazzi di usare le loro calcolatrici per effettuare gli opportuni calcoli, mi vengono forniti solitamente quattro o cinque risultati differenti (e in qualche caso nessuno di questi è giusto!). Allora:

 

7.      Per controllare l’esattezza dei calcoli effettuati con la calcolatrice è importante utilizzare il cosiddetto calcolo rapido. Tale tecnica   consiste nel trasformare in notazione scientifica tutti i numeri da introdurre una formula, trasformandoli cioè in numeri decimali, con una sola cifra prima della virgola, moltiplicati per una corretta potenza di dieci. Esempio: a) 1345 =1,345·103;  ancora:          

      b) 0,000432=4,32·10-4. Come si vede, l’esponente della potenza in base 10, nel caso di numeri > 1

      (come nell’esempio a), è positivo ed è uguale al numero dei “posti” che dobbiamo contare, a partire dalla cifra a destra, per arrivare alla virgola. Se il numero è < 1 (esempio b), l’esponente è negativo ed è uguale al numero totale di zeri che precedono la prima cifra diversa da 0. fatto ciò, si procede alle operazioni con le potenze in base 10 per ottenere l’ordine di grandezza del risultato. Esempio:

 

 

 

la potenza 101 è l’ordine di grandezza cercato della grandezza x. Le operazioni alla sinistra dell’ordine di grandezza si svolgono rapidamente approssimando i numeri ( che ormai sono compressi nell’intervallo 1-9) all’intero più vicino. Nel nostro caso:

 Il numero che dovremmo vedere sul display della calcolatrice dovrebbe essere vicino al valore     6,7·101 = 67.  Il numero esatto, ottenuto con la calcolatrice è 66,085, molto vicino a quello approssimato. Se avessimo fatto errori di battitura, ad esempio dimenticando una cifra, aggiungendo o dimenticando uno o più zeri, battendo il tasto x al posto di ,ecc., avremmo fatto un errore che senza dubbio si sarebbe propagato ai calcoli successivi, facendoci sbagliare tutto. Se invece si fa precedere il calcolo rapido ogni volta alle operazioni sulla calcolatrice, si ha un controllo e un riscontro immediato della esattezza delle operazioni effettuate. Molto spesso mi viene detto che il calcolo rapido non è affatto “rapido” e che quindi farebbe perdere troppo tempo. E’ solo questione di pratica e si diventa padroni di questa tecnica in men che non si dica. E’ utilissimo anche nella vita di tutti i giorni e consente un allenamento costante del cervello.

 

 

 

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