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Da Claudio Lolli (Lovesongs)
“Provate a immaginare un ragazzo, verso la fine
degli anni ’60 che non riesce a dormire. (Non ci riuscirà mai…). Cosa
può fare? Una delle prime radioline portatili, una cuffietta improbabile
e ascolta. Tutta la notte. Ma nessuno trasmette. Suoni in onde corte che
vanno e vengono, lingue incomprensibili; verso le sei di mattina,
finalmente, le trombe di Radio Tirana. Ma è troppo tardi, bisogna
alzarsi e andare a scuola. Frequenze. Provate ad immaginare, solo
qualche anno dopo, lo stesso ragazzo, un po’ cresciuto, con la stessa
radio ed una cuffia un po’ migliore che, girando la magica rotellina
della sintonia trova un mondo che trasmette, che ha voglia di
trasmettere: mille radio libere, Radio Alice, che sembra parlino di lui
e che lo chiamino, lo invitino a parlare ad altri. Una iniezione
straordinaria di energia. Oggi niente di tutto ciò, oggi l’inferno.
Nelle ultime malebolge Dante metteva i seminatori di zizzania, i
fomentatori di odio, i dispensatori di disamore. Sintonizzatevi su
“Radio Padania Libera” e capirete benissimo, se ancora non lo avete
capito, cos’è l’odio moderno, contemporaneo, cos’è la nostra colonna
sonora infame. Frequenze.
Le mie "frequenze" le sintetizzo in questa pagina, in attesa di una webradio in cui espandere tutta la potenzialità e
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