L'ambiente intorno a QUINTODECIMO

Panorama


Così Guido Piovene (" Viaggio in Italia ", 1957) descrive le Marche:

L'Italia, con i suoi paesaggi, è il distillato del mondo; le Marche dell'Italia. Qui abbiamo l'esempio più integro di quel paesaggio medio, dolce, senza mollezza, equilibrato, moderato, quasi che l'uomo stesso ne avesse fornito il disegno. Non esiste una terra meno gotica, o meno barocca... Non c'è bisogno di aggiungere altro.

Il territorio








 Piena lato est  Secca lato est Piena lato ovest Secca lato ovest

Il nostro bel paese si colloca in quel particolare contesto che sono le pendici collinari del gruppo dei Monti della Laga, continuazione naturale della catena dei Sibillini. Ed è proprio dal versante occidentale della Laga, sotto la cima della Laghetta a m. 1903, che sorge il Tronto, il fiume che divide in due l'abitato moderno di Quintodecimo.

Il paesaggio a morfologia dolce modellato sui terreni prevalentementeargillosi che circondano il paese offre scorci di rara suggestione; dorsali pittoresche con boschi d'alto fusto, ripidi canaloni, impetuosi torrenti, spumeggianti cascate, fresche sorgenti. Immensi i panorami che si possono ammirare dalla sommità delle vette, raggiungibili in brevissimo tempo dal paese.

Qui le montagne sono state scavate dall'erosione degli antichi ghiacciai durante la loro ultima fase di vita quando, ritirandosi progressivamente, hanno disegnato enormi circhi glaciali concentrici. Anche i fenomeni carsici hanno profondamente segnato il volto di questi monti, disseminandoli di cavità naturali, fori, nicchie e doline.

La vegetazione è prevalentemente costituita da querceti, nonche' da splendidi boschi di castagno, interrotti saltuariamente da coltivazioni vinicole lungo decisi declivi che ricordano la presenza umana altrimenti impercettibile in queste aspre vallate.

Fauna e Flora






 Strada per Novele Erosione eolica  Le Piana

Gli Orti

Anche la fauna e flora offrono in questa zona quanto di meglio possa favorire il clima temperato-collinare rendendo straordinariamente interesante una escursione in montagna. Passeggiando per i nostri boschi ci si imbatte subito nel Pungitopo accanto agli Agrifogli, Bucaneve, Primule e Orchidee varie.

Nonostante tutti conosciamo l'impoverimento animale, di questi ultimi anni, ancora è possibile incontrare in ottobre, mese migliore per osservare le migrazioni, branchi di Colombacci e di Storni, Allodole, Fringuelli e Tordi. Nel 1989 è stato fatto l'ultimo censimento delle Volpi e il rilevamento faunistico della zona nel quale si riportano le specie presenti (Lontre, Faine, Donnole, ecc.) e i nuovi arrivi come l'Istrice proveniente forse dalla Toscana.

E' stata segnalata, inoltre, la presenza di Gracchi comuni e Gracchi corallini alle alte quote, Codirossi seppur in numero ridotto rispetto alle precedenti rilevazioni, mentre Gheppi, Poiane, Barbagianni, Civette e Gufi sono facilmente visibili. Altri volatili presenti sono Passeri, Ballerine bianche e Balestrucci. Il Merlo acquaiolo la fa da padrone sui torrenti ricchi di Trote, Cavedani, Farii e Gamberi di cui è rigidamente vietata la pesca. Tra i cespugli nidificano Averle piccole e Merli mentre tra le conifere abbiamo Tordelle e varie sottospecie di Picchi.

Poche sono le Lepri ed i Fagiani continuamente minacciati dai numerosi predatori come Volpe, cani randagi e qualche Lupo. Sopravvivono, anche se reintrodotti, i Caprioli e i Daini. Oltre a Lucertole, Colibri' e Ramarri sono presenti la Vipera comune e la rara specie della Vipera dell'Orsini. Impossibile da dimenticare la presenza di numerosi esemplari di Cinghiale.


Le Casette

I nostri "Canali" visti da Paggese


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