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ORIZZONTI

Di: Andrea Bertuccioli  

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Lame d'irrequietezza tagliano

l'aria densa dei nostri giorni,

nodi d'angoscia stringono le gole

Nell'abbandono infinito della storia.

Qui non s'odono più voci, né grida.

Lontani gli orizzonti della salvezza.

Abbiamo chiuso porte e finestre,

murati nei bunker dell'anima,

abbiamo lasciato scorrere la vita,

senza ritmo e respiro, intorno

al suo vortice. Tutto si è fatto

oblio e trepida attesa nella fredda

luce di questo tempo esausto.

Siamo frammenti sparsi d'un racconto

perduto, siamo un sogno dimenticato?

Lasciateci almeno queste parole disperse

sulla terra, questi cocci di verità,

lasciateci essere così sul fondo delle cose

e non diteci, vi prego, cosa sia la vita.

A noi basta un pozzo d'acqua

sorgiva nel deserto

una ghirlanda di forme,

l'incanto delle visione

il silenzio delle prime albe

a cui non sappiamo dar nome.

Ingrossa il mare

incalzano le onde

sfumano i presagi

in lontananza

e l'attesa resta

avvolta nel vento.

Fummo sogni lucidi

e canti sepolti nella polvere

Fummo esodi e ritorni

origini e colpe

siamo tracce

sul corpo del tempo.

Nessun fuoco

brucia la radice

antica dell'albero

e il rumore non spegne

l'appello dell'anima

Passi e speranze

Sangue e illusioni.

Cammini. Passaggi. Vie di fuga.

Immagini che si sovrappongono

e tacciono.

Andrea Bertuccioli

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