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INNAMORARSI DI DIO

Di: Antonio Sbisà  

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Dio mio,

infinita fonte di gioia,

di mistero, di amore,

rivelami la tua presenza,

aiutami a sentirti, a pensarti,

a percepirti.

Mio Dio

io so che sei infinitamente amabile:

lo so che ci si può innamorare di te,

molto meglio e più profondamente,

di quanto ci si possa innamorare

di un altro essere umano.

Ma la nostra mente è distratta,

il nostro cuore è pesante,

la nostra energia dispersa.

Aiutami ed aiutaci

a reinventare l’innamoramento di Dio.

Quante sensazioni ci da

di piacere, di felicità,

di entusiasmo,

l’innamoramento comune:

sono sì riferite all’essere umano,

alla presenza dell’amato,

ma prima di tutto sono sensazioni

che abbiamo dentro di noi, sono nostre.

L’amore, l’innamoramneto,

la meraviglia,

vivono dentro di noi.

Possiamo quindi certamente

rivolgerle a te, riferirle a te.

Certamente, mio Dio,

non puoi rivelarti a noi

nella tua bellezza, nella tua potenza:

non riusciremmo a contenere tanto amore,

a percepire tanti misteri.

Tu ci doni il libero arbitrio,

affinché noi impariamo ad amare, a credere,

anche senza vedere, senza avere

una rivelazione improvvisa davanti,

Non possiamo vedere ed abbracciare Dio

come possiamo vedere ed abbracciare

una donna, un uomo.

Se io mi innamoro di una donna,

se contemplo

i suoi occhi, la sua anima, le sue forme,

certamente arde la fiamma del mio amore,

ed essa si erge, si eleva, si slancia,

fino a raggiungere

il tuo cuore, o mio  Dio.

Mi innamoro di Dio

riconoscendolo

nella donna amata.

Se contemplo la natura,

 sensazioni di bellezza e di espansione

attraversano il mio cuore,

e si elevano a te,

principio infinito,

una gratitudine immensa,

un innamoramento gentile.

Ogni amore, ogni felicità,

parla di Dio.

Mio Dio,

tu sei innamorato di me.

Sorgente infinita ed eterna, ami me,

tua creatura, ami me,

scintilla divina nel tuo grembo.

Sei infinito, bello e sapiente,

fonte di meraviglie e di misteri:

per questo, mio Dio, sono innamorato di te.

Mi ami, mi cerchi, mi scruti, mi stimoli,

sei innamorato di me: anche per questo,

mio Dio, sono innamorato di te.

Certamente, mio Dio, tu ti nascondi:

la tua prova d’amore non è il rivelarti

esplicito ed immenso,

ma il porre gli indizi, gli stimoli,

nel cuore della natura,

nel cuore delle

persone schiave e sofferenti

nel cuore delle persone

gioiose e creative,

nel cuore degli eventi.

Aiutami mio Dio a scoprire le tue tracce,

aiutami ad innamorarmi di te.

Credo in Te,

credo nella tua presenza in me:

ovunque tu sei, ami e crei.

Concedi, mio Dio, agli esseri

di comprendere

che cosa voglia dire

innamorarsi di te,

anche partendo dai nostri limiti.

Allora sarai sempre

nel cuore e nelle menti degli esseri.

Come l’innamorato pensa sempre all’amato,

e gioisce, e desidera,

e fantastica, e ne parla a tutti,

come l’amore provoca ondate

di entusiasmo e di creatività,

così, a maggior ragione, o amante divino

tutti parlerebbero e vivrebbero te

nell’entusiasmo, nell’abbandono,

nell’amore, nella creazione.

Tutti sarebbero sempre in cammino,

per inabissarsi

nell’infinita beatitudine divina.

Lode a te, amante divino:

concedi a tutti gli esseri

la possibilità

di riconoscere e cantare

la tua presenza.

Antonio Sbisà

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