Pagina dedicata alle rubriche.

ESTER. MOTO(1). Lunedì 4 luglio 2011.

Ad Osoppo, qualche domenica fa, c'è stato un raduno di Bikers, con partecipazione europea, con un numero di persone che ha sfiorato le 20.000 unità. Sono arrivati da Francia, Germania, Austria, Slovenia, Danimarca, Spagna, Russia,.... oltre che ovviamente dall'Italia. La giornata minacciava pioggia dal mattino. Il maltempo ha rovinato la festa. Si spera che il prossimo anno il ricordo non scoraggi chi pensava di ritornarci. Io ero con la moto di un mio amico. Ci siamo fermati poco. Con lui ho girato gli stends allestiti per l'occasione. Volevano tatuarmi ma per il momento resisto; non mi sembra una cosa sensata tenere un disegno sulla pelle che poi non puoi più cancellare. Il mio amico invece ne aveva parecchi. Alla birra non ho saputo dire di no. Un po' a gesti e un po' con l'aiuto di qualcuno, qua e la, abbiamo conosciuto alcuni dei partecipanti. Tra le altre cose dette ci siamo fatti dare i posti e le date di alcuni prossimi motoraduni non molto distanti dall'Italia, da fare in due giorni. Sperando che il tempo sia migliore di quello odierno. Comunque i baikers sono speciali.

FRIDA. PERSONAGGI(1). Martedì 5 luglio 2011.

Ultimamente mi capitano degli incontri fuori dall'ordinario. Forse perchè all'inizio dell'estate la gente incomincia a muversi, complice il bel tempo, con giornate quasi sempre calde e terse. La temperatura alta rende le eventuli piogge a sprazzi e sopportabili. In questi incontri almeno due persone non riesco a dimenticamele nonostante siano passati alcuni giorni. Però la prima è quella che mi ha più colpito. Si chiamava Paolo e stava mangiando una grossa coppa di gelato seduto ad uno dei tavolini del bar principale della zona. Vicino a lui eravamo sedute io ed altre due mie amiche. Stavamo conversando di problemi legati al lavoro. D'improvviso Paolo si rivolse a noi chiedendo se potevamo spiegargli dove si trovava il campeggio che stava cercando. Era vestito con abbigliamento da ciclista. La sua bicicletta era appoggiata al parapetto della capiente pedana messa all'aperto davanti al bar dal gestore. Sopra di essa due file di tavolini sormontati da un telone avvolgibile per proteggerle dalla pioggia. Conoscendo il posto che cercava gli ho risposto io dando le dovute ma essenziali indicazioni su come arrivarci. Lui aveva una piantina geografica aperta, tolta dalla tasca della maglietta, qualche momento prima. Veniva dall'Olanda e viaggiava solo. Solo con la sua bicicletta. Non aveva ne bagaglio ne tenda. Solo un sacco a pelo per eventuli inconvenienti. Dormiva in bungalow o in caravan e, se non combinava così, passava la notte nell'albergo più vicino. Per essere olandese parlava bene l'italiano. Il motivo l'ho capito quando ci ha rivelato di essere figlio di emigranti italiani. Tanti anni fa suo padre, moglie al seguito, si era trasferito lì avendo trovato posto di lavoro come minatore e vi era rimasto. Guardando le mie amiche stavamo pensando di dargli ospitalità nella nostre case, per sapere qualcosa di più su di lui , su come era il Belgio, l'Olanda...Ma era quasi l'ora di cena e nessuna di noi era preparata ad accogliere ospiti. Un fuori programma al quale eravamo impreparate. Così l'offerta di ospitalità rimase solo nelle intenzioni senza essere manifestata. Da lì a poco lo abbiamo visto alzarsi, inforcare la sua bicicletta e pedalare nella direzione che gli avevo indicato. Era alto, biondo, occhi azzurri,asciutto di costituzione e poteva avere sui 45 anni. Forse un giorno imiterò Paolo. Ma per una donna viaggiare sola è più difficile; e il ricordo di Pippa Bacca (si chiamava così?) mi si è prepotentemente emerso nella mente.

GILDA. SPORT(1). Mercoledì 6 luglio 2011

Una partita di hockey sul ghiaccio. Poco prima che finisse il campionato di serie A di hockey sul ghiaccio sono andata a vedere l'incontro tra la squadra del Pontebba (Ud) e la squadra del Cortina d'Ampezzo (Bl): le aquile contro gli scoiattoli. E' stato molto intenso e combattuto. Il campionato si è concluso, poco dopo, con con il Cortina nell'ultima posizione di classifica (quindi escluso dai play off). Il Pontebba, ammesso, è arrivato ultimo nella successiva classifica. Alla fine, entrambi , chi in un modo chi in un altro, sono stati il fanalino di coda. Una partita di hockey sul ghiaccio è uno sport che non è difficile da seguire. Durante un incontro un po' leggendo le regole su un foglio ( ad esempio scaricato da internet) un po' seguendo la partita si impara subito come funziona. Le regole fondamentali non sono molte. La seconda volta che si va al palazzetto del ghiaccio ( ben coperti) a vedere una partita si guarda solo e non si consulta più la guida. A me è dispiaciuto sapare che la squadra delle Aquile FVG dopo il prossimo anno si scioglierà: società soppressa per motivi economici. Mi auguro che in qualche modo riescano a fare quadrare i conti. E forza Aquile.

HELGA. MONTAGNA(1). Giovedì 7 luglio 2011

Nel tarvisiano, confine dell'Italia con l'Austria e la Slovenia, ci sono nei boschi dei sentieri di stupenda bellezza: passeggiate da consigliare; sono molti ben segnati e ben tenuti. La vegetazione è rigogliosa. I sempreverdi danno alle montagne un tono di austerità. Negli ultimi anni questi posti sono diventati sede di location televisive e cinematografiche (come ad esempio "la ragazza del lago" di Andrea Molaioli). I due laghetti di Fusine di sotto e di Fusine di sopra si possono raggiungere dopo aver camminato tra i boschi, trovando così, nei posti di ristoro posti sulle loro rive, un momento di sosta gradevole e rilassante oltre alla possibilità di rifocillarsi con specialità locali. Quando ero piccola c'erano molti più animali, sopratutto uccelli, di vario tipo e dimensioni, come ad esempio il gallo cedrone. Oggi è difficile incontrarli. Non è più come allora. La Lipu assieme ad altre organizzazioni stanno cercando di recuperare il perduto con interventi anche importanti. C'è di nuovo l'orso, la lince,...., anche se in numero di pochi esemplari (controllati). Invece scoiattoli, marmotte, volpi,..., si possono ancora vedere facendo attenzione a non fare rumore. E poi ci sono le montagne: il gruppo del Montasio e del quello del Canin (il ghiacciaio non c'è più da qualche decina d'anni a causa dei cambiamenti climatici) con le due Babe quella grande e quella piccola. Tutte le volte che sento parlare di Tarvisio mi vien voglia di partire e camminare in mezzo a quei boschi di quelle montagne dell'arco alpino orientale che sono le Giulie.

ILENA. ARTE(1). Venerdì 8 luglio 2011

Rigoletto. Questa opera lirica scritta da Piave e musicata da Giuseppe Verdi è in programmazione per tutto luglio in Friuli. La rappreserntazione è itinerante, nelle piazze, con numerose tappe (una decina). E', forse, l'unica rappresentazione così strutturata dell'estate friulana. Dell'opera mi ha colpita il personaggio principale che è il Rigoletto. Egli è un giullare di corte del Duca di Mantova all'epoca rinascimentale. Con epitaffi e sberleffi attacca chi gli capita sottomano senza timore di nessuno. E' provabile che la sua vita a corte abbia altre funzioni e impegni oltre a quello appena illustrato. Rigoletto è storpio e deforme. Ma nella sua sventura umana ha una gioia che gli riempie il cuore e la vita. Questa gioia è costituita da sua figlia Gilda che tiene nascosta agli occhi di tutti, in attesa che si sposi e abbia una vita sua. Gilda è giovane e bella. Ecco che il destino è atroce verso Rigoletto. Per una beffa del destino la perderà. Ma in modo molto, molto atroce. Non so che morale dare a questa storia: chi di spada ferisce di spada perisce.....oppure piove sempre sul bagnato.

ESTER. MOTO(2). Lunedì 11 luglio 2011

Harley-Devidson. Si, proprio lei! la mitica. Qualche giorno fa un mio amico mi ha fermata mentre camminavo con il mio cane di ritorno a casa. Eravamo vicini ad una panchina. Lui ha parcheggiato la sua Harley-Devidson fuori dai pericoli e mi ha invitata a sedere. Mi ha raccontato dell'ultimo suo incontro con le "due ruote"a Pordenone. Mentre parlava il mio cane lo annusava per capire di che razza fosse l'intruso, se ci si poteva fidare. Mi ha raccontato di come ha passato il 2° week-end di giugno, 11-12 /06/2011. In quella città c'è stata la manifestazione Country Summer Festival: due giorni di eventi aperti a tutti con la partecipazione dell'imponente camion americano "The Leggend on Tour". Padrone di casa il concessionario Harley-Devidson (H-D) di Pordenone. Il mio amico mi ha detto di aver provato vari modelli di moto di questa marca e la sua gli è sembrata ancora attuale e di buon mercato. Ha proseguito illustrandomi i vari eventi collaterali a questa manifestazione. Ha concluso dicendo di avere bevuto, contenendosi, della buona birra. Prima di andarsene ha tolto dalla tasca della sua moto un foglio piegato e me l'ha passato dicendo:" guarda che roba!". Poi è risalito sulla sua moto e mi ha salutato con un:"ci vediamo". Nel foglio c'erano riportati dei dati relativi a 2 modelli di H-D che lo avevano impressionato: uno apparteneva alla famiglia di moto "Custom", l'altro apparterneva alla famiglia di moto "Touring". Custom: Modello 883 Roadster ( Lunghezza moto: 2245 mm; altezza sella 760 mm; peso a vuoto 251 Kg; capacità serbatoio carburante: 12,5 litri; cilindrata 883 cc, ecc....) costo 8.900 euro. Il modello Touring non lo illustro ma tutti i dati sono assai maggiorati, compreso il prezzo. Ho pensato: magari ne affitto una così la provo; ma il posto più vicino a me è Bolzano a quasi 300 Km da dove abito. Irrealizzabile. Ho ripiegato il foglio, l'ho nesso in tasca e con il cane ho ripreso a camminare verso casa.

FRIDA. PERSONAGGI(2). Martedì 12 luglio 2011

Stavo rovistando nella cassapanca di casa mia. Mi venne tra le mani un gadget che avevo conservato come ricordo di un avvenimento di qualche mese fa... Che lo conoscevo di vista è vero, però non pensavo lavorasse in banca. Frequentavamo lo stesso bar durante la pausa di lavoro delle 10.00 h del mattino per un caffè. Era il bar più vicino a dove lavoravo io e a dove lavorava lui. Era alto circa 1.90, slanciato. Provabilmente faceva della attività sportiva perchè aveva dei movimenti agili. Rossiccio di capelli, poteva avere una 40-ina d'anni. Al bar avevamo conoscenti diversi per cui non abbiamo mai parlato assieme. Avevo incominciato a notarlo circa 3 mesi fa. Doveva essere arrivato da poco. Forse un trasferimento di lavoro, oppure una trasferta, o qualche altro motivo. Forse se ne sarebbe andato via di li a poco. E così passarono i giorni. Finchè ci trovammo alla marcia/corsa amatoriale di alcuni chilometri a Lignano, l'ultima domenica di marzo, in primavera: la marcia del mare. Ci venne spontaneo salutarci. Lui era con un amico. Io avevo dei conoscenti vicino alla località balneare che mi avevano invitata. Abbiamo corso assime per tutto il percorso. Di tanto in tanto scambiavamo delle frasi; andavamo piano, così il fiato non mancava. Mi disse che lavorava in banca. Avevano aperto una succursale della sua attuale banca fuori regione. Uno si era trasferito lì, così lui, a sua volta, si era trasferito da dov'era, rimpiazzandolo. Non sapeva per quanto tempo sarebbe rimasto, stava ancora ambientandosi. Alla fine della corsa eravamo quasi amici. Dopo la sosta al posto di ristoro con bibite, the, paste e torte ci siamo salutati. E così la marcia/corsa è finita con una nuova conoscenza che avrei ritrovato domani, al solito bar. Questa volta almeno un saluto ce lo saremmo scambiato. Rimisi il gadget dov'era. Chiusi la cassapanca assieme ai ricordi appena riemersi.

GILDA. SPORT(2). Mercoledì 13 luglio 2011

Quest'anno l'Udinese Calcio, squadra di serie A, ha fatto un campionato eccezionale riuscendo a centrare il 4° posto in classifica generale che le consente di partecipare ai preliminari di Champion League, massimo trofeo calcistico a livello europeo. Nel caso di qualificazioni c'erano, oltre alle soddisfazioni sportive, anche dei buoni tornaconti economici che avrebbero consentito di rifare lo stadio "Friuli" ex novo e di avere a disposizione una rosa di giocatori ancora competitiva per fare bene in Europa ma anche nel prossimo campionato di serie A. E per una squadra di piccola provincia non è poco. Io il calcio non l'ho mai praticato. Faccio sopratutto atletica in varie specialità. Però conosco le regole. Ho degli amici che praticano questo sport e così qualche volta sono andata a vederli giocare; ovviamente ho fatto il tifo per loro. Quest'anno c'è stato un momento cruciale del campionato di A. Mancavano pochi incontri alla fine dello stesso e le due contendenti al 4° posto si sono incontrate a Udine. Scontro diretto: chi ne usciva vincitore era quasi di sicuro qualificato (e così è stato). Un pareggio serviva di più alla squadra avversaria. Udinese contro la Lazio. Domenica 8 maggio 2011 ore 15.00. In pentola c'erano parecchie cose che bollivano, di cui ho detto. Per questo i miei amici hanno contaggiato anche me con il loro entusiasmo sportivo e siamo andati assieme a vedere la partita di pallone. E' stata una gara mozzafiato. Continui capovolgimenti di fronte. Sanchez davvero geniale. Di Natale e Pinzi che sembravano saette. La Lazio però faceva paura e verso la fine, dopo l'espulsione di un giocatore bianconero, sembrava avesse partita vinta. Due pali e una traversa e la palla dava l'impressione di finire ineluttabilmente in porta da un momento all'altro. Allo stremo delle forze i giocatori bianconeri hanno stretto i denti contrastando i laziali con quello che restava delle energie che avevano in corpo. Corradi che continuava a chiamare palla ad Handanovic (il portiere) per andare poi a trincerarsi sulla bandierina del calcio d'angolo per guadagnare secondi e forse un corner. Poi il fischio liberatorio dell'arbitro: Udinese vittoriosa sulla diretta avversaria. Boato dello stadio Friuli, tripudio di bandiere bianconere. All'uscita tutti a gurdarsi compiaciuti. Si con Udinese-Lazio mi sono proprio divertita.

HELGA. MONTAGNA(2). Giovedì 14 luglio 2011

A chi mi dice che la montagna è bella solo d'estate perchè d'inverno fa troppo freddo e non si può camminare per la neve devo rispondere: provare per credere. A tal proposito vi racconto una mia domenica di febbraio di alcuni mesi fa, a Sappada 2000. Sì! E' inportante il sole perchè la giornata diventi piacevole; anche con nuvole, nebbia e quantaltro gli appassionati dello sci frequentano con soddisfazione le località sciistiche. Ma con il sole è un'altra cosa. Così' è stato per me.... Finalmente una domenica libera da altri impegni, finalmente il sole. Corriera alla mattina presto. I viaggiatori ancora un pò addormentati che stavano recuperando le ore rubate al sonno. Verso le 9.00 h arrivo a Sappada (Bl), località ridente, ben innevata su tutte le piste e non solo, senza bisogna di cannoni per la neve artificiale. Sulla base della conca su cui si sviluppa la località turistica cadorina c'è un bislungo anello di pista da fondo. Da dove mi trovo vedo lontane tante tute da sci di tutti i colori che si muovono piano, più velocemente, in modo ritmato, ferme. Un caleidoscopio di colori, o meglio, dei coriandoli di carnevale sparsi per terra, di tutti i colori, che a me danno tanta allegria. Verso le 11.00 h salgo con la seggiovia a 2 posti al rifugio Sappada 2000. Pur non sciando ho passato bene il tempo. Il cielo era terso e il sole era lì: sdrai e maniche corte, chi a dorso nudo. E il self-service non era caro e variegato. Ma il momento più entusiasmante è stato vedere a 360° tutte le montagne vicine e lontane: dalle Tofane al Montasio giù fino al Monte Nero. Provare per credere. Anche se non scii Sappada è un bel posto; i localini sono numerosi e i motivi di interesse non mancano Si! La montagna è bella anche d'inverno.

ILENA. ARTE(2). Venerdì 15 luglio 2011

Lo fanno quasi tutti quando passano davanti a questo ottantenne che dipinge le sue tele con un polso di ferro: polso fermo, che non ha la minima esitazione ne tremolio. Si fermano e guardano la tela sul cavalletto, poi guardano le case, poi riguardano la tela. Quasi sempre una sonora esclamazione di stupore, spontaneo tributo alla sua bravura. E' un pittore che il realismo sa cos'è e anche la prospettiva. E' stato a suo tempo insegnante d'arte, anche all'estero, in scuole "alte". Oggi continua a fare quello che ha sempre fatto, quello che è stata ed è la sua passione, con risultati più che incoraggianti. Dipinge sopratutto paesaggi, con piazze, file di case con monumenti e negozi, mercati, e altro ancora. Alle volte non mancano le persone volutamente schizzate; con 3 o 4 colpi di pennello riesce a dare quasi sempre l'idea di cosa fanno, quasi di cosa pensano. E i suoi quadri vanno a ruba: non si trovano: bisogna commissionarglieli in anticipo: c'è lafila di prenotazioni. Quando anch'io passo e lo vedo, fermo in in qualche angolo del centro città , ritrarre quello che vede, non posso fare a meno di fermarmi, qualche minuto, a guardarlo dipingere.

ESTER. MOTO(3). Lunedì 18 luglio 2011

Il primo "viaggio"in moto non si scorda mai. Il mio l'ho fatto un po' tardi, verso i 17 anni. Un giovane mi ha chiesto se volevo salire. Era uno che connoscevo solo di vista ma era amico di amiche mie. Per cui mi fidavo. Per un momento ho pensato che volesse "rimorchiarmi" e gli ho risposto di no. Ho continuato a camminare. Lui si è riavvicinato chiedendomi se ero mai andata su una moto. Gli risposi di no. "Voglio che tu la provi!" disse. Perchè risposi io."Perchè mi sei simpatica". "Hai dei secondi fini" dissi io. No, rispose lui, ti ho vista e mi è venuta voglia di fare un giro con te, come ho già fatto con le tue amiche. Nessun altro fine? dissi io. Mi rispose di no. E così salii sulla sua Honda 500 cc. "Tienti forte" disse e subito partenza a razzo ed io incollata con mani e braccia ai suoi vestiti. Tutti e due senza casco. Le curve le prendeva piegandosi assai. Mi sembrava di cadere. Alla fine della corsa, durata una decina di minuti, ritornammo al punto in cui ero salita. Scesi in fretta. Stavo come chi si sente salvo dopo un scampato pericolo. Appena scesa dissi a lui e a me stessa che non sarei mai più salita su una moto! E invece.....A dire il vero, un due tre anni prima, su una moto c'ero già stata. Ero su un motorino "Ciao" della Piaggio: niente marce, solo freno e acceleratore: velocità massima 50 Km/h. Ma quella è un'altra storia, non c'è paragone. Tutte e due le volte, ancora oggi, sono impresse vividamente nella mia memoria.

FRIDA. PERSONAGGI(3). Martedì 19 luglio 2011

Sull'epigrafe di carta ho letto il suo nome: E.C.,e così sono andata all'appuntamento per l'ultimo saluto. Di lei conoscevo il fratello, uomo forte, su negli anni. Con lui, quando ancora era in vita, abbiamo parlato più volte nel negozio che gestiva. Aveva le sementi che compravo per l'orto di mia nonna. Un giorno, vedendolo arrivare, gli ho fatto i complimenti per come guidava il furgone per il trasporto delle merci."Lei guida con bravura encomiabile e anche nel parcheggiare ha una buona prontezza di riflessi e le sue tolleranze sono millimetriche, alla faccia dei suoi 90 anni". Forse per quanto detto mi ha preso in simpatia e quando passavo davanti al negozio se non salutavo io lo faceva lui sorridendomi. Qualche tempo dopo venni a sapere da una persona che era mancato un paio di settimane prima. E adesso, dopo qualche anno, è toccato alla sorella. Anche se non la conoscevo sono andata per l'ultimo saluto.Sopra la bara una composizione di floreale semplice. Un piccolo cuscino di fiori di calle bianche e di ortensie bianche poggianti su un a base di foglie verdi.

GILDA. SPORT(3). Mercoledì 20 luglio 2011

Il nuoto è una disciplina sportiva in cui c'è un elemento fondamentale: bisogna essere "rilassati", essere un tuttunico con l'acqua. Quando diversi anni fa presi alcune lezioni di nuoto l'struttore mi raccomandava di stare rilassata, di fare delle bracciate non necessariamente sincronizzate con il battito dei piedi, di inspirare a braccio destro allungato in avanti ed espirare quando il braccio destro andava indietro, e con quella mano, doveva seguire, verso al fine, una spinta in avanti. Sto parlando ovviamente dello stile libero (o crawl). Avevo un bel dirgli che se stavo rilassata le gambe, pian piano, andavano giù e mi ritrovavo in verticale; senza parlare delle prime "bevute" a causa di una errata respirazione o movimenti maldestri. Poi, dopo alcune settimane, cominciai a contare le vasche che facevo e, piano piano, il movimento divenne "naturale". Prima però ho dovuto usare assai la tavoletta per le sole braccia e poi per le sole gambe per guadagnare anche in potenza. Ora non ne faccio più uso. Nuotare a "rana" mi rilassa, ma non come nuotare a "dorso". Tutti e due sono un pò innaturali, ma non come il nuoto a "farfalla" che richiede una preparazione fisica iimpegnativa. Il nuoto a stile libero è quello che mi riesce più facile. Tempo fa in piscina ho conosciuto due persone anziane. Nuotavano a stile libero. Facevano bracciate lente. Le braccia sembravano cascare nell'acqua invece di infilarsi ed allungarsi; sembravano allo stremo delle forze e invece continuavano a macinare vasche su vasche. Avevo capito vedendoli che facevano lunghe distanze, fondo, come nella corsa (la maratona). Quando sono usciti dall'acqua li ho salutati. Chiaccherando con loro ho saputo che durante l'estate avevano in programma di percorrere un lungo tratto del fiume Po dalle parti di Torino. E non era la prima volta. Sono rimasta perplessa. Pensavo all'acqua inquinata. Ma loro non erano preoccupati affatto. Cose così le avevano gia fatte senza avere iinconvenienti. Li ho salutati e visti andare via. Sono rimasta a pensare tra me e me che nei fiumi al più avevo visto dei canottieri (vogatori, canoe e remi). Non mi era mai capitato di vedere nuotare volutamente delle persone per chilometri e chilometri. Mah! magari li vedrò nel fiume Isonzo, in un prossimo futuro, mentre con l'auto lo attraverso sul ponte della strada che da Udine porta a Trieste.

HELGA. MONTAGNA(3). Giovedì 21 luglio 2011

In genere quando si fa una escursione in montagna, da fare in giornata, andata e ritorno lungo la stessa strada, si sceglie un obbiettivo da raggiungere. Può essere una vetta, una sella, un pianoro. In genere, posti che hanno un particolare valore paesaggistico, storico, di difficoltà o altro. Non di raro, per escursioni non molto impegnative, adatte a tutti, non molto lunghe in distanza e durata, si decide di raggiungere un rifugio oppure una malga. Così facendo, dopo aver camminato, si arriva in un posto dove è possibile mangiare e trovare altra gente con cui scambiare impressioni e curiosità o semplicemente fare quattro chiacchiere. Anch'io tempo fa ho raggiunto a piedi una malga : "malga Coot" in val Resia...... Il ritrovo era in un paese poco distante da dove si trovava la sede del parco. Si era formato un gruppo di una decina di persone. La guida era un triestino trasferitosi in montagna da giovane, diversi anni fa, per passione, e qui rimasto facendo a tempo pieno questo lavoro. Con lui ci inerpicammo lungo il sentiero passando, di tanto in tanto, davanti a qualche casa isolata, non più di abituale uso. Intanto la guida ci erudiva sui tipi di piante e di fiori che incontravamo nel procedere. Man mano che si saliva in altezza ci mostrava come cambiava la vegetazione diventando sempre più bassa . Ci faceva anche notare come un fiume, con il suo riverbero, causante qualche grado di temperatura in più, può privilegiare lo sviluppo di una specie di pianta rispetto ad un'altra. E così passava il tempo, passo dopo passo. Ad un certo punto incominciò un pianoro erboso e si sentirono in lontananza i primi muggiti. Abbiamo capito che eravamo arrivati. La malga, oltre alla stalla e alle vasche all'aperto per l'acqua, aveva gli alloggi per i malgari e il laboratorio per fare il burro e il formaggio. Oltre a ciò era stato aggiunto nel tempo un piccolo fabbricato che funzionava come bar, con panche, tavoloni, sedie e un bancone. Non mancavano la macchina per fare il caffè, bibite, succhi. panini e qualche dolce. Ci sedemmo e consumammo qualcosa di veloce. Poi la guida ci sollecitò a riprendere il cammino fino alla sella da cui si poteva vedere il versante sloveno delle montagne. Io ero stanca a causa di un fuori programma "sportivo" del giorno prima, così decisi di aspettare il ritorno del gruppo dove mi trovavo. Restai solo con il malgaro che incominciò a parlare della monticazione, di come erano le loro giornate dalla mattina presto (mungitura) fino alla sera, di quali erano i nomi delle molte mucche. Mentre lui parlava le vedevo camminare, quà e là, addentando quel pò di erba che riuscivano a prendere. Arrivavano fino ai tavoloni dei clienti per vedere se c'era qualcosa di più facile da ingerire, per riprendere quasi subito l'abituale alimentazione: l'erba del prato. E intanto il malgaro e sua moglie continuavano a raccontarmi della loro attività mescolando ricordi a fatti attuali e parlando del futuro. "Per noi è sempre più difficile andare avanti. I giovani non fanno questo tipo di attività perchè non conviene economicamente. Ci vorrebbero degli incentivi per sostenerla, se no, come è successo in altri posti, anche noi, che siamo rimasti in pochi, saremo costretti ad abbandonare". Ad un certo punto in lontananza vidi arrivare il gruppo. Erano passate quasi due ore. Salutai i malgari e ripresi con i miei compagni il cammino verso il punto da cui eravamo partiti, dove c'erano le nostre auto parcheggiate, chiedendomi se i malgari la prossima volta li avrei rivisti.

ILENA. ARTE(3). Venerdì 22 luglio 2011

Il nome "museo" ai suoi tempi significava:"sede delle Muse". E le Muse, nella mitologia classica, sono le 9 figlie di Zeus e Mnemosine. Sono le protettrici dell'arte: del canto, della musica, della danza e della poesia. Anche Dante le cita all'inizio dei suoi lavori letterari: "O muse, o alto ingegno, or m'aiutate" (chiede aiuto a loro per l'opera che sta per incominciare). Con questo ho voluto fare una piccola premessa prima di parlare della "danza". Solo qualche cenno passando dalla più popolare a quella più impegnativa. Dal ballo sul "brear" (il liscio) a quello di discoteca fino al balletto classico (il più impegnativo, con palcoscenico)..........Anni fa qualche lezione di ballo liscio l'ho presa. Spinta più dalla curiosità che da una particolare esigenza interiore. Durante le lezioni, prese nella palestra di ballo, mi sono impadronita dei passi del valzer, del tango, della mazurca, della polca, del fox-trot. Il rammarico è che al corso c'erano solo donne e così a turno ci toccava fare il maschio, il che voleva dire fare i passi al contrario. Nonostante ciò, a fine corso, via in sala da ballo, con l'orchestra che suonava, dal vivo. Qui i risultati non sono stati proprio perfetti vuoi per l'emozione per la numerosa gente presente in sala, vuoi perchè era la prima volta senza istruttore, vuoi per il ballerino che non conoscevamo. Comunque all'uscita eravamo tutte felici per esserci arrivate. Questo "fine corso" me lo ricordo ancora. E' andata meglio in qualche sagra all'aperto , d'estate, dove, avendo aquisito un po'dì di pratica in più, anche con un ballerino autodidatta ("fai da te"), ci si arrangiava abbastanza bene. In queste occasioni vedevo quella donna di quasi 90 anni che ballava da sola, ritmando la musica con dei gesti , in un ballo che forse solo lei capiva. Ella era immancabile nelle feste paesane dei dintorni. Vestiva un tailleur spaiato: giacca, con sotto una camicetta e una gonna di altro colore. Portava un cappello chiaro a falde larghe e calzava una specie di ballerine, forse un po' troppo rigide. Ma lei, alla sua età, ogni tanto, con il suo complesso, suonava il "Liron" (il contrabasso) che ha imparato da sola a forza di dai e dai (chiedendo un po' a uno e un po' all'altro) diventando poi virtuosa.......In discoteca sona andata qualche volta quando ero ragazzina. Non ero molto in armonia con il tipo di musica "martellante" così la mia frequentazione è stata rara e sporadica, limitata ad eventi eccezionali.........Della danza classica non ho esperienza. Conosco una istruttrice che da anni insegna a bambini ed adolescenti ( fa anche un corso serale per adulti). Una volta, non tanto tempo fa, sono andata a teatro a vedere il saggio di fine anno dei suoi allievi. Sono rimasta impressionata per la loro bravura. Non c'erano solo calzemaglie e tutu ma anche costumi variopinti e casual: non solo rappresentazioni artistiche classiche ma anche moderne. All'uscita ho pensato:"Non si può fare tutto nella vita" e con le mani appoggite al bancone ho lanciato la gamba sinistra all'indietro con un allungamento che andava dalla testa ai piedi, ricongiungendola subito dopo all'altra a terra: una simulazione di mezzo inarcamento all'indietro. E ridendo me ne sono andata .