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ITINERARI NEL SALENTO

COSTA IONICA: DA TORRE INSERRAGLIO A TORRE DALL'ALTO

Questo itinerario comprende il tratto di costa ionica che va da Torre Inserraglio che è il limite meridionale della riserva marina di Porto Cesareo (Le), fino alla Torre Dall'alto che sovrasta da nord la località balneare di Santa Caterina posta a pochi chilometri da Gallipoli.

Questo tratto di costa è caratterizzato prevalentemente da basse scogliere di origine vulcanica, ad eccezione della zona compresa tra "Torre Uluzzo" e "Torre Dall'Alto" che è invece caratterizzata da alte scogliere, spesso a picco sul mare, che racchiudono suggestive insenature dall'acqua cristallina sovrastate dalla pineta del parco (solo terrestre) di Porto Selvaggio.

Questo itinerario è adatto sia ai neofiti che ai più esperti, che potranno optare per la partenza dalla riva, magari utilizzando un "aquascooter" o una plancetta, oppure per l'utilizzo di un natante. 

In particolare, l'utilizzo di un'imbarcazione è necessario per perlustrare il tratto di costa compreso tra Torre Uluzzo e Torre Dall'Alto in quanto per arrivare sulla scogliera si deve scendere a piedi attraverso sentieri alquanto ripidi.

Anche la costa rocciosa di questo itinerario è abbastanza frequentata nei mesi estivi, anche se sicuramente in misura inferiore rispetto alle lunghe spiagge sabbiose di Porto Cesareo. Pertanto, l'azione di pesca è meno disturbata dalla presenza di bagnanti ma è sempre opportuno stare molto attenti ai diportisti che sovente, per ignoranza o indifferenza, passano a pochi metri dalla scogliera e dalle boe con le loro imbarcazioni!

Nei mesi autunnali e invernali, ovviamente, niente disturba la quiete del mare a parte le piccole imbarcazioni dei pescatori locali. Ed è proprio in questi mesi che nel sottocosta roccioso, soprattutto in condizioni di mare mosso, è possibile effettuare sorprendenti catture di pesce bianco.

Tra le linee tratteggiate in rosso il tratto di costa esaminato

Percorrendo l'itinerario da nord a sud, incontriamo Torre Inserraglio, una delle antiche torri di avvistamento poste a guardia della costa per prevenire le scorrerie saracene. Guardando verso il mare, alla destra della torre vi è una piccola baia dove a poche decine di metri dalla costa è possibile trovare dei lastroni poggiati sul fondo che ospitano saraghi di mole già a 14-16 metri di profondità. Sottocosta è possibile insidiare pesce bianco quali cefali, salpe, spigole e ancora saraghi. Sono presenti anche le corvine ma risiedono in poche tane nascoste, anguste e profonde. Nella bella stagione è possibile portare a tiro mormore di taglia record, mentre in autunno può capitare di incontrare cefali da 3-4 kg di peso.

Al fine di non incorrere in pesanti sanzioni si deve prestare molta attenzione a non sconfinare nel vicino parco marino che, comunque è debitamente segnalato con delle "paline" sia a terra che in mare. Altra cosa a cui bisogna stare attenti sono le pericolose reti da posta che i pescatori professionisti calano a 4-5 metri dalla scogliera, e che contribuiscono in maniera notevole al depauperamento dei fondali sia all'esterno che all'interno del parco marino, vanificando la stessa ragion d'essere dell'area marina protetta.

Spostandoci nelle immediate vicinanze della torre troviamo un fondale che digrada velocemente verso i 20 metri di profondità. Anche qui è possibile insidiare il pesce bianco e nei periodi giusti si possono incontrare, soprattutto spingendosi al largo, numerose pesci pelagici quali ricciole, leccie, palamite e tonni. In particolare, al largo di Torre Inserraglio si trovano dei relitti di navi ad una profondità di circa 31 metri, che sono segnalati in ogni carta nautica e che offrono al possibilità di effettuare la pesca in caduta o a mezz'acqua nonché, per i più allenati, l'aspetto ai pelagici e ai dentici.

Nel periodo autunnale, invece, quando enormi branchi di cefali transitano a pochi metri dalla costa, può capitare di incontrare tonni e ricciole di grandi dimensioni che inseguono i cefali in pochi metri d'acqua. 

Quindi è sicuramente opportuni portarsi appresso delle armi lunghe e potenti, dotate di un buon mulinello che consenta di contrastare la furiosa reazione di qualche grossa preda.

Dirigendoci verso sud incontriamo ancora una lunga scogliera i cui fondali, sabbiosi o rocciosi, sono da esplorare alla ricerca di agglomerati di grotto e di lastroni di roccia che con le loro tane offrono rifugio a varie specie di pinnuti.

LA CARTINA DELL'ITINERARIO

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Continuando verso sud e, superata una piattaforma in legno (realizzata sugli scogli) che in estate ospita i bagnanti del villaggio turistico di Torre Inserraglio, incomincia una tratto di costa, lungo svariate centinaia di metri, in cui si alternano una lunga serie di piccole baie che sono ideali, soprattutto con mare mosso, per praticare la pesca all'agguato al fine di insidiare il pesce bianco in acqua bassa.

A profondità maggiori, soprattutto oltre i 18-20 metri, è possibile effettuare la pesca in tana o in caduta sugli agglomerati di roccia o grotto che si alternano al fondale sabbioso o fangoso.

Più a sud incontriamo la località denominata "Li cafari", dove è presente un piccolo scivolo per le imbarcazioni che costituisce anche un buon punto di partenza per le battute di pesca senza imbarcazione. Anche qui è possibile insidiare saraghi, salpe, spigole, cefali, nonché orate, leccie e ricciole nei mesi più tranquilli, soprattutto nelle vicinanze di alcune sorgenti d'acqua dolce.

Giunti in prossimità di Torre Uluzzo inizia un tratto di costa che, data la sua morfologia, è preferibile perlustrare con una imbarcazione. In questa zona, in cui la pressione antropica è minore, i pinnuti sono sicuramente meno disturbati rispetto alle zone più vicine a Torre Inserraglio ma le profondità di esercizio sono più elevate già nel sottocosta.

Superato la bellissima località di Porto Selvaggio, si arriva ai piedi di Torre Dall'Alto che, come dice il suo nome, si eleva molto al di sopra del livello del mare rispetto alle altre torri e delimita la marina di Santa Caterina. Nelle immediate vicinanze della scogliera sottostante è possibile praticare ancora le tecniche dell'aspetto e dell'agguato che consentono di catturare belle sorprese sotto forma di ricciole, spigole e leccie di taglia soprattutto con mare agitato.

                               Daniele  Pancosta 

Puoi inviare un itinerario della tua regione o di un posto che conosci bene.

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