RACCONTO: SPARUS
AURATA
Era una settimana di luglio del 2001, e ricordo che
c'era stata una bella mareggiata di tre giorni. Io pescai il giorno di
mare levante catturando il mio primo barracuda di circa 1 kg e un
fasciato dello stesso peso entrambi all'aspetto, il giorno di mare
calante (il terzo) prendendo un ricciola di 2,5 kg e avvistando un'oratona,
e il 4 giorno a mare ormai calmo.
Tutto si svolse il quarto giorno.
Ci alzammo prestissimo e ormai reduci da belle catture consecutive
decidemmo di portare la macchina fotografica; una volta in acqua subito
inizio la serie di aspetti utilizzando i soliti nascondigli ma al primo
tuffo con mia grande sorpresa non girava nessun pesce! Decisi allora di
risalire...neanche il tempo di staccarmi dal fondo che notai una spigola
enorme che nuotava velocemente verso di me! Ma purtroppo ormai il danno
era fatto e il pescione accortosi della mia presenza fece
irrimediabilmente dietro front! Durante la pescata presi un sarago
pizzuto e "spiedai" una spigoletta (m'era venuta
voglia dopo il bestione!) fino a quando arrivai nel posto in cui il
giorno prima avevo visto l'orata. Mi ventilo con calma (c'era appena 1 metro
d'acqua) scendo e mi apposto rivolto verso terra. Il fondo era composto
da posidonia e roccia! Passò parecchio tempo quando all'improvviso vidi
il testone che mi puntava dritto! Era già a tiro ma aspettai che si
girasse. Non potevo permettermi di sbagliare!
Ad un certo punto fece uno scarto a destra e sparai in centro corpo!
L'avevo colpita e l'asta era entrata fino all'altezza della prima tacca.
Riuscii a recuperare il pesce quasi subito e lo mostrai a Jacopo, il mio
amico che poi farà le foto. Troppo felice lo riposi nel carniere e
ricaricai il fucile per continuare a pescare e qui una sorpresa: l'orata
aveva piegato l'asta del 100 da 6 mm di circa 30° e appena provai a
raddrizzarla mi si spezzo in mano! Fui costretto a uscire! Il pesce
fotografato fu pesato 3kg e alla brace la stessa sera risultò qualcosa
di meraviglioso.
Francesco
Sacco
Francesco con
l'orata
|