ALLESTIRE UNA BOA
SEGNASUB
In questo articolo vengono date alcune indicazioni su
come allestire la boa di segnalazione del subacqueo in immersione. La boa
segnasub è una delle componenti dell'attrezzatura di maggiore importanza
non solo perchè è obbligatorio usarla per legge al fine di aumentare la
sicurezza del subacqueo in immersione, ma anche perchè è possibile
attrezzarla come una vera e propria base d'appoggio per la nostra
pescata. Tralasciando la categoria delle "plancette", i tipi di boa
utilizzabili sono due: la "boa rotonda" e la cosiddetta "boa a
siluro".
In questa sede ci occuperemo di trattare
dell'allestimento di una boa a siluro in quanto, a nostro avviso, si
presta maggiormente ad essere personalizzata in base alle esigenze del
pescasub. va da sé che molte delle soluzioni illustrate per la boa a
siluro vanno bene anche per la boa rotonda.
Una volta acquistata la nostra boa vediamo quale è il
materiale occorrente per allestirla:
-
sagola e relativo avvolgisagola;
-
moschettoni vari;
-
una girella maxi in acciaio (di
quelle usate per i palamiti);
-
uno spillone portapesci;
-
piccoli galleggianti per reti a
forma di barile;
-
10 o 12 metri di monofilo in nylon
da 169;
-
nastri isolanti di colore nero e
bianco;
-
un peso di piombo da utilizzare
come pedagno.
-
dei piccoli pesi di piombo per
bilanciare la boa.
Dato per scontato che avvolgere la
sagola al suo avvolgisagola e collegare quest'ultimo alla boa non comporti
alcuna difficoltà, ci soffermeremo in particolare sull'allestimento di
moschettoni e girella, sull'applicazione dei pesi per bilanciare la boa, sulla realizzazione del terminale in monofilo anti-incagliamento
e sulla realizzazione del pedagno.
ALLESTIMENTO DI MOSCHETTONI E
GIRELLA
Dotare la boa di alcuni moschettoni
consente di appendervi vari oggetti e portarseli appresso durante la
battuta di pesca. In tal modo avremo a portata di mano uno o più fucili di
riserva, la torcia subacquea, una fiocina di riserva, uno spillone
portapesci, etc. etc.
UN MOSCHETTONE ED UNA GIRELLA PER PALAMITI
I
moschettoni possono essere assicurati direttamente agli appositi attacchi
di cui sono dotate le boe oppure mediante uno spezzoncino di sagola.
Alla
girella per palamiti appenderemo il portapesci. Il vantaggio di usare
questa girella consiste nel fatto che, in caso di onde e corrente molto
forte, eviterà che la sagola venga attorcigliata intorno a se stessa in
seguito all'effetto "bandiera" che fanno le prede appese sotto alla boa.
Chi si è trovato in questa situazione sa di cosa parlo.
APPLICAZIONE DI PESI PER BILANCIARE LA BOA
Nella
maggior parte dei casi le boe di segnalazione non sono bilanciate e
tendono ad inclinarsi o addirittura ribaltarsi sulla superficie
dell'acqua. Ecco perchè è opportuno mettervi sotto uno o due pesi di 100 -
200 grammi per bilanciarla. Potete usare anche dei piombi per canna da
pesca oppure realizzarli da soli. Nel mio caso ho preso un peso da cintura
di un Kg e l'ho tagliato in due con un seghetto. Una delle due metà l'ho
ulteriormente tagliata in due per ricavarne i due pesi per bilanciare la
boa. L'altra metà l'ho usata per fare il pedagno della boa, come vedremo
in seguito.
DETTAGLIO DELLA PARTE POSTERIORE DELLA BOA A
SILURO
Nella
foto precedente si notano uno dei due pesi per bilanciare la boa, un
moschettone e la girella per palamiti a cui vi è appeso il portapesci.
REALIZZAZIONE DEL MONOFILO IN NYLON ANTI INCAGLIAMENTO
E' buona
norma che gli ultimi metri si sagola che vincolano il sub alla boa siano
costituiti da un monofilo in nylon di diametro 140 o, meglio ancora, 160.
Vediamo come realizzare un terminale anti incagliamento. L'utilità di
questa soluzione consiste nel fatto che, durante i nostri
appostamenti/spostamenti sul fondo, limiterà notevolmente la probabilità
che la sagola si incagli su qualche roccia o asperità del fondale.
MONOFILO DI NYLON E
GALLEGGIANTI PER RETE A FORMA DI BARILE
Nella
foto precedente, potete vedere l'occorrente per realizzare il terminale
anti incagliamento e cioè il monofilo ed i galleggianti a forma di barile
che chiameremo "barilotti".
L'idea è
quella di mettere 3 o 4 di questi galleggianti lungo il terminale in nylon
in modo che questo venga spinto in alto dai galleggianti durante
l'immersione.
Nelle
foto seguenti, potete vedere le varie per assicurare i barilotti al nylon.
In particolare, si deve aver cura di avvolgere prima i galleggianti con
del nastro isolante nero per evitare che il nylon tagli letteralmente il
galleggiante in due. Un altro aspetto da considerare è che non è opportuno
usare dei galleggianti di sughero in quanto, in seguito ad un utilizzo
frequente, tendono a marcire.
Come si
evince dalle immagini precedenti, per prima cosa si fa passare il nylon
all'interno del galleggiante avendo cura di incrociare il filo all'interno
del foro passante, si stringe il monofilo sul galleggiante e poi lo si
riveste di nastro isolante nero per consolidare il tutto.
E'
importante tenere conto che il primo galleggiante deve essere posizionato
ad almeno 2 metri dal pedagno. infatti, in caso fosse posizionato ad una
distanza inferiore, finirebbe per incagliarsi continuamente sulle pinne
ostacolando la pinneggiata.
IL PRIMO DEI
GALLEGGIANTI COLLEGATO AL PEDAGNO
REALIZZAZIONE DEL PEDAGNO
Nell'immagine precedente potete già vedere un esempio di pedagno
realizzato colando del piombo fuso in uno stagno. Al pedagno è connesso un
grosso moschettone che potrà essere utilizzato per ancorare la boa ad una
barca, ad un gommone, ad un pontile, ad un acquascooter, ad un altra boa
oppure alla cintura di zavorra, anche se personalmente preferisco
semplicemente bloccare il pedagno sotto la cintura, senza vincolarmi col
moschettone per una questione di maggiore sicurezza. Notate nella foto che
la parte di monofilo più vicina al pedagno è stata ricoperta da un
tubicino in PVC per evitare che venga logorata dallo sfregamento con le
rocce del fondale.
Per chi
non volesse cimentarsi nella fusione del piombo, illustro un'altra
tipologia di pedagno di più facile realizzazione. Ricordate che in
precedenza ho detto che avrei usato la metà di un piombo di zavorra
tagliato? Ebbene, nell'immagine seguente vedrete come l'ho usato per
realizzare un pratico pedagno da mezzo Kg.
Il
pedagno è stato rivestito di nastro isolante nero e bianco per attutire il
rumore nel caso di urto con le rocce del fondale e per renderlo facilmente
visibile.
Nella
foto seguente una panoramica della boa a siluro. Si noti la striscia di
camera d'aria che può essere utilizzata per portarsi appresso le ciabatte
fermandole tra la camera d'aria e la boa.
Nella
foto seguente un ulteriore dettaglio da notare. Un pezzo di filo di rame
rivestito in gomma assicurato alla boa e che può essere utilizzato come
portapesci di riserva oppure per appendervi degli oggetti.
Concludo
questo articolo dicendo che queste soluzioni adottate dal sottoscritto,
sono soltanto degli spunti da cui prendere delle idee per allestire le
vostre boe. Ognuno di voi allestirà e personalizzerà la propria boa in
base alle proprie esigenze, per potersi portare appresso, ad esempio degli
arpioni (ricavando delle piccole tasche dalla striscia di camera d'aria)
oppure mettendo due strisce di camera d'aria sotto le quali infilare le
aste di riserva, etc. etc.
Insomma,
spazio alla fantasia e all'inventiva di ognuno di noi !!
Daniele Pancosta
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