La Poesia  

Chi sei tu, lettore che leggi
le mie parole tra un centinaio d'anni?
Non posso inviarti un solo fiore
della ricchezza di questa primavera,
una sola striatura d'oro
delle nubi lontane.
Apri le porte e guardati intorno.
Dal tuo giardino in fiore cogli
i ricordi fragranti dei fiori svaniti
un centinaio d'anno fa.
Nella gioia del tuo cuore possa tu sentire
la gioia vivente che cantò
in un mattino di primavera,
mandando la sua voce lieta
attraverso un centinaio d'anni.

Tu sei la nube della sera
che vaghi nel cielo dei miei sogni.
Sempre ti dipingo e ti modello
con i miei desideri d'amore.
Tu sei mia, soltanto mia,
abitatrice dei miei sogni infiniti!
I tuoi piedi sono rosso-rosati
per la fiamma del mio desiderio,
spigolatrice dei miei canti al tramonto!
Le tue labbra sono dolci-amare
del sapore del mio vino di dolore
Tu sei mia, soltanto mia,
abitatrice dei miei sogni tristi e solitari!
Con l'ombra della mia passione
ho oscurato i tuoi occhi
frequentatrice degli abissi del mio sguardo!
T'ho presa e ti stringo, amore mio,
nella rete della mia musica.
Tu sei mia, soltanto mia,
abitatrice dei miei sogni immortali!

Calma, calma questo cuore agitato,
tu, notte tranquilla di luna piena.
Troppe gravi preoccupazioni,
più e più volte
gravano sul mio cuore.
Versa tenere lacrime
Sopra brucianti pene.
Con i tuoi raggi argentati,
portatori di sogno e di magia,
morbidi come petali di loto,
o notte, vieni, accarezza
tutto il mio essere
e fammi dimenticare
tutte le mie pene.

I tuoi occhi m’interrogano tristi.
Vorrebbero sapere i miei pensieri
come la luna che scandaglia il mare.
Dal principio alla fine ho denudato
la mia vita davanti ai tuoi occhi,
senza nulla celarti o trattenere.
Ed è per questo che non mi conosci.
Se fosse soltanto una gemma,
la romperei in cento pezzi
e con essi farei una catena
da mettere attorno al tuo collo.
Se fosse soltanto un fiore,
rotondo e piccolo e dolce,
lo coglierei dallo stelo
per metterlo nei tuoi capelli.
Ma è il mio cuore, mia diletta.
Dove sono le sue spiagge e il suo fondo?
Di questo regno tu ignori i confini
e tuttavia sei la sua regina.
Se fosse solo un momento di gioia
fiorirebbe in un facile sorriso,
lo potresti capire in un momento.
Se fosse soltanto un dolore
si scioglierebbe in limpide lacrime,
rivelando il suo più intimo segreto
senza dire una sola parola.
Ma è il mio cuore, amore mio.
Le sue gioie e i suoi dolori
sono sconfinati, e infiniti i suoi
desideri e le sue ricchezze.
Ti è vicino come la tua stessa vita,
ma non puoi conoscerlo interamente.

 

                                                                                       

Non celare il segreto del tuo cuore,
amico mio.
Dillo a me, solo a me, in segreto.
Tu che sorridi tanto gentilmente,
sussurralo sommessamente,
il mio cuore l'udrà,
non le mie orecchie.
La notte è fonda,
la casa è silenziosa,
i nidi degli uccelli
son coperti di sonno.
Dimmi tra le lacrime esitanti,
tra sorrisi titubanti,
tra dolore e dolce vergogna,
il segreto del tuo cuore!

Il mio cuore, uccello del deserto,
ha trovato il suo cielo nei tuoi occhi.
Essi sono la culla del mattino,
essi sono il regno delle stelle.
I miei canti si perdono
nella loro profondità.
Lascia che io spazi in quel cielo,
nella sua solitaria immensità.
Lascia che io squarci le sue nuvole
e stenda le ali al suo sole.

Non lasciarmi, non andartene,
perché scende la notte.
La strada è deserta e buia,
si perde tortuosa. La terra stanca
è tranquilla, come un cieco senza bastone.
Sembra che io abbia aspettato nel tempo
questo momento con te
così accendo la lampada
dopo averti donato fiori.
Con il mio amore ho raggiunto stasera
il limite del mare senza spiaggia,
per nuotarci dentro e perdermi in eterno.

Tento di riempire le mie braccia della sua bellezza,
di rubare con i baci il suo dolce sorriso, di bere
i suoi neri sguardi con i miei occhi.
Ah, ma dov'è? Chi può appropriarsi
dell'azzurro del cielo?
Cerco d'afferrare tanta bellezza; ma mi sfugge,
lasciando solo il corpo nelle mie mani.
Stanco e deluso io me ne vado.
Come può il corpo toccare il fiore
che solo lo spirito riesce a sfiorare?

 

Sono per te come la notte.
Non posso darti che pace e silenzio,
nascosti nell'ombra.
Quando all'aurora aprirai gli occhi,
ti lascerò al ronzio delle api, al canto degli uccelli.
La mia offerta non sarà che una lacrima versata
nella tua giovinezza.
Saprà velare la crudele gioia del giorno.
Più freschi ne usciranno i tuoi sorrisi.

Qualcuno mi ha
segretamente lasciato
in mano un fiore d'amore.
Qualcuno mi ha rubato
il cuore e l'ha sfogliato
in cielo.
Io non so se l'ho trovato
o se vado a cercarlo ovunque
e se c'è un tremore di gioia
o di pena.

Amore, il mio cuore desidera giorno e notte
d'incontrarsi con te, in un incontro simile
alla morte che tutto consuma.
Abbattimi, come fa la tempesta;
prendi tutto quello che possiedo;
invadi il mio sonno e ruba i miei sogni.
E in quella desolazione, nella nullità dello spirito,
uniamoci nella bellezza.
Ahimè, che vano
desiderio!
Che speranza c'è d'essere uniti
se non in te, mio Dio?

Chiederei ancora
qualcosa se possedessi il cielo,
le sue stelle e il mondo
con le sue infinite ricchezze.
Sarei però contento
anche d'ogni piccola cosa
se lei fosse mia.

Scrivetemi e pubblicherò con immenso piacere le vostre Poesie, i vostri Pensieri, i vostri Racconti...

penelope.sm@libero.it

    

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