Associazione Pendolari Piacenza

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Lo sfratto è illegittimo! Lo ha deciso il giudice. Il Comune deve restituirci immediatamente la sede (29/6/2012)

Avevamo già parlato dell’azione di forza condotta dalla precedente amministrazione comunale che con un colpo di mano ha sostituito la serratura della sede che occupiamo legittimamente dal 1997. Abbiamo dichiarato da subito che si è trattato di un atto illegittimo.
Per riottenere quanto ci spettava di diritto abbiamo dovuto rivolgerci al giudice. Ebbene, il giudice ci ha ascoltati e ci ha dato pienamente ragione: “il ricorso è fondato e merita di essere accolto”
Cito alcuni passaggi del provvedimento:

Riferendosi alla sostituzione della serratura:
Tale condotta costituisce chiaramente uno spoglio della detenzione della ricorrente [Associazione Pendolari] sui locali in oggetto, spoglio che ha le caratteristiche della violenza e della clandestinità.

In merito al fatto che il comune aveva sostenuto di aver trovato la porta aperta
In ogni caso, laddove anche si volesse dare per ammessa la rinvenuta apertura della porta di ingresso, il comportamento del Comune risulterebbe comunque ingiustificato e contrario a buona fede, poiché l’ente ben avrebbe potuto avvisare dell’accaduto il responsabile dell’associazione chiedergli di intervenire e, solo in caso di mancato riscontro, intervenire in proprio-

Tale atteggiamento è peraltro indicativo della sussistenza dell’animus spoliandi, cioè del fatto che la condotta qui contestata è stata in realtà posta in essere dal Comune con la finalità di estromettere l’associazione ricorrente dai locali adibiti a propria sede.

In conclusone, il giudice:
accoglie il ricorso proposto dall’Associazione Pendolari di Piacenza e, per l’effetto, ordina al Comune di Piacenza di reintegrare la ricorrente nella detenzione: qualificata dei locali, adibiti a sede dell’Associazione Pendolari di Piacenza, sita in Piazzale Marconi, mediante consegna di copia delle nuove chiavi di accesso, nonché di astenersi dal pone in essere qualsiasi altra condotta idonea a ledere o molestare il possesso della ricorrente.

#meetFS: quando il social network ti si ritorce contro (21/6/2012)

Se il tuo prodotto/servizio fa pena,i investire in PR (Public Relations) più o meno digital fa solo incazzare i clienti.
Questo è uno dei commenti apparsi oggi su twitter, tutto sommato un concetto di buon senso che chi si occupa di marketing dovrebbe conoscere, ma come ben sappiamo ferrovie e buon senso nella stessa frase non di stanno.
Ma raccontiamo la storia dall’inizio!
Tutto inizia quando qualche alto dirigente del gruppo FS pensa di sfruttare i social network per diffondere l’immagine di Trenitalia come azienda affidabile e che offre servizi di qualità tanto cara a Moretti a agli altri manager strapagati che passano il tempo in ufficio guardandosi bene dal salire su in treno locale.
Cosa si inventano? Convocano una serie di blogger/utenti di twitter, selezionati secondo criteri che non ci è dato di conoscere, li battezzano influencer e li invitano a una visita guidata “dietro le quinte”; dovranno condividere la loro esperienza su twitter utilizzando l’hashtag #meetFS.

L’esperimento era già stato tentato a Roma e non aveva avuto grande risalto, ieri si è replicato a Milano e il risalto è stato notevole, anche se molto diverso da quello che i manager di FS si aspettavano.
L’hashtag è una parola preceduta dal simbolo #, il motore di ricerca di Twitter consente di raggruppare tutti i messaggi (tweet è il termine appropriato) con lo stesso hashtag e di visualizzarli in un'unica pagina. Ogni utente scrive il proprio tweet e nessuno lo può censurare, diversamente da una pagine Facebook cove c’è un amministratore che ha il potere di cancellare i messaggi che non gradisce.

Cosa è successo ieri? Evidentemente gli influencer dovevano avere un certo seguito, perché altri utenti hanno cominciato a leggere, ma soprattutto a scrivere messaggi con la “parolina magica” #meetFS.
I tweet hanno cominciato a raccontare una storia diversa da quella voluta dalla propaganda ufficiale: hanno cominciato a parlare di treni affollati, in ritardo, caldi in estate e freddi in inverno, sporchi, puzzolenti… insomma hanno dipinto un quadro realistico della situazione. L’hashtag si è diffuso talmente da raggiungere il primo posto nei “Top Trends” della giornata (e questo ha innescato un circolo vizioso che ha portato altri utenti a dire la propria opinione), il numero di messaggi “scontenti” del servizio ferroviario è stato talmente alto da eclissare quelli degli influencer che parlavano dei frecciarossa e delle officine tirate a lucido per l'occasione, e dei pochi che osavano dirsi contenti del servizio. La notizia è uscita da Twitter rimbalzando su bolg, giornali e testate nazionali.

Un “incidente” simile era già successo a Mc Donalds, che aveva invitato i propri clienti a scrivere della propria esperienza con l’hashtag #McDStories e che ha visto scrivere tante storie di disservizi e di pessima qualità, evidentemente in FS non hanno la capacità di imparare dagli errori altrui.
Gli account ufficiali di FS su Twitter @LeFrecce e @fsnews_it hanno provato a far buon viso a cattivo gioco dichiarando che si tratta dell’inizio di un percorso di ascolto della clientela finalizzato a risolvere i problemi. Sarà vero?
Ai posteri l’ardua sentenza.
Io, personalmente, mi permetto di dubitare!

Ogni giorno ne inventano una (14/6/2012)

Quando pensi che le italiche ferrovie abbiano toccato il fondo e non possano gare figuracce peggiori di quelle che fanno ogni giorno facendo viaggiare (in ritardo) treni sporchi e sovraffollati, ecco che se ne escono con qualcosa che non ti saresti mai immaginato!
Il tema è caldo: qualcuno sta andando a scavare nella loro miniera d’oro: le tratte ad alta velocità che, fino a poco fa, vendevano a carissimo prezzo! Allora il gruppo presieduto da Moretti cosa fa? Si mette a competere sulla qualità del servizio? Maaaa Noooo, per competere sulla qualità del servizio ci vogliono dei manager in gamba, scelti sulla base delle competenze e non nominati dai politici!
Allora qual è il piano B? Mettere i bastoni tra le ruote alla concorrenza nella maniera più subdola! Nella stazione Roma Ostiense, NTV inaugura “casa Italo”, un centro servizi per chi sceglie la compagnia ferroviari alternativa a Trenitalia, e RFI (una società del gruppo FS, guardacaso) innalza in cancello tra “casa Italo” e i binari, così il percorso per raggiungere i treni passa da 10 a 400 metri. Incredibile vero? Eppure c’è scritto sui giornali!
Qualcuno ha il coraggio di dire che non c’è conflitto di interesse? Che è bene che la rete e i treni siano nelle stesse mani? In queste condizioni come possiamo aspettarci che qualcuno possa farsi avanti per gestire il traffico pendolari?
Ci auguriamo che il sottosegretario alle Infrastrutture, Guido Improta, oltre a sentirsi indignato e imbarazzato faccia qualcosa!

Era meglio tacere! (12/6/2012)

L’amministratore delegato del gruppo FS non perde occasione per stare zitto: nel corso di un convegno all'università Bocconi di Milano ha affermato "Nel 2013 se non ci saranno soldi a bilancio non faremo il servizio regionale".

Il “buon” Mauro ha poi snocciolato una serie di dati a sostenere che, all’estero, il servizio ferroviario locale è remunerato meglio che in Italia. Il “buon” Mauro ha però trascurato di dire che, nei Paesi da lui citati, i pendolari vengono trattari come persone e non come bestiame, nei paesi da lui citati non solo i treni sono puntuali (puntuali davvero non secondo statistiche costruite ad arte), ma sono anche puliti, caldi in inferno e freschi in estate. Quando avremo un servizio di questo tipo, allora l’AD del gruppo FS potrà avanzare delle richieste, perché ricordiamo che il gruppo FS, pur essendo formalmente insieme di società privato, è posseduto al 100% dal ministero del tesoro per cui è un servizio pubblico!
Infine il “buon” Mauro, forse non si rende conto che se, in uno dei Paesi da lui portati ad esempio l’AD di una società posseduta al 100% dallo stato avesse fatto un’affermazione del genere, sarebbe stato licenziato su due piedi!
Ma non vogliano solo criticare senza fare proposte, se mancano i fondi, cominciamo a licenziare Moretti e il suo entourage!

Un messaggio per ogni occasione (8/6/2012)

Ormai le notizie “curiose” passano dai social network, questa volta si passa per Twitter, ma il risultato finale non cambia: Trenitalia fa l’ennesima figuraccia. Ma raccontiamo la storia fin dall’inizio...

Roma, 6 giugno 2012, sul Frecciarossa partito da Napoli alle 19:17 e in arrivo a Termini un annuncio gela i passeggeri: un bambino è stato rapito!
Tra i passeggeri c’è Riccardo Luna, presidente di Wikitalia ed editorialista di Repubblica, nonché accanito utilizzatore di twitter. Proprio attraverso twitter Riccardo interpella @lefrecce, l’account che Trenitalia usa per dialogare con il pubblico e, con una efficienza stupefacente, @lefrecce risponde: “è partito inavvertitamente il messaggio preregistrato. Adesso informeranno del disguido”!!!!
Come!!!! C’è un messaggio pre-registrato che dice che è stato rapito un bambino?????
Trenitala non finisce mai di stupirci, chissà quanti annunci pre-registrati hanno!

Si scusano per il disagio (7/6/2012)

Nei giorni scorsi avevamo segnalato la scomparsa di alcuni treni dagli orari consultabili attraverso i siti web del gruppo FS, treni che in realtà viaggiano “regolarmente” (per quanto regolarmente possa viaggiare un treno di Trenitalia/Trenord) ci eravamo augurati che la “scomparsa” fosse da attribuire a problemi di caricamento dei dati in vista dell’entrata in vigore dell’orario estivo e non all’effettiva soppressione dei treni in questione a partire dal 10 giugno, la questione è rimbalzata anche sui social network.
Ebbene, in un comunicato stampa, FS dice: “Sono in via di risoluzione le problematiche relative all’aggiornamento dati che in queste ore hanno comportato alcune lacune nella consultazione degli orari ferroviari sui siti Internet di Trenitalia e Ferrovie dello Stato Italiane”…. Pare che tutto tornerà a funzionare dal 10 giugno….. Comunque

SI SCUSANO PER IL DISAGIO!!!!

Questi fanno le peggio caz...ate e poi si scusano per il disagio!!!

Lo conferma anche Peri con un comunicato sul suo blog: "Si tratta di un disguido del sito di Trenitalia. Così tiene a precisare l'assessore regionale ai Trasporti Alfredo Peri, rispondendo agli utenti del servizio ferroviario che in queste ultime ore si stanno rivolgendo ai mezzi di informazione denunciando la soppressione dei treni interregionali in direzione Milano e di quelli che dalla Romagna raggiungono Bologna"

In sostanza, secondo il nostro assessore preferito, gli utenti si starebbero lamentando per niente, come mai facciamo tanto casino per un "problema del sito..". In risposta cito un commento comparso su Facebook che riassume in maniera esemplare la vicenda:

"se causassi un disservizio così grande ad un cliente la mia società mi fustigherebbe a sangue e mi farebbe lavorare giorno e notte x risolverlo...mah con trenitalia le normali regole di condotta sembrano nn valere..."

Orario estivo: il giallo dei regionali scomparsi (4/6/2012)

Si avvicina il cambio di orario e, anche “a questo giro” le istituzioni Trenitalia in testa e la regione Emilia Romagna a ruota, si sono guardate bene dal farci avere le bozze dei nuovi orari. Le uniche “indiscrezioni” le abbiamo dalla presentazione del nuovo orario fatta da Moretti in persona (che però riguarda solo alta velocità e Freccabianca) e i siti delle ferrovie in cui è possibile consultare gli orari.
Su questo tema di sono due notizie, una buona e una cattiva.
La buona notizia, è che è confermata la resurrezione del 9825 (Frecciabianca in partenza da Milano Centrale alle 18:35) che avevamo già ipotizzato in questo post, la cattiva è che i regionali veloci sembrano spariti dal nuovo orario. Addirittura, stando all’orario di Trenitalia, oggi treni fondamentali come il 21232 (7:08 per Milano) o il 2885 (7:38 per Parma), oggi, non dovrebbero esistere, pur essendosi “regolarmente” presentati sui binari della stazione di Piacenza.
Vogliamo quindi credere che si tratti di un ritardo nel caricamento dei dati, fatto che conferma la “professionalità” e l’attenzione verso i pendolari dimostrata dall’azienda guidata da Moretti: i viaggiatori di serie A (alta velocità) vengono trattati coi guanti, degli altri (pendolari) chisseneferga!
E’ ora di cambiare questo stato di cose!

Estate 2012: torna il Frecciabianca delle 18:35? (30/5/2012)

Ieri Moretti si fatto bello presentando il nuovo orario estivo 2012 (visto che parte dal 10 giugno poteva aspettare ancora un po'...). Nella sezione news del sito di FS si trova un riassunto di questa opera di auto incensazione priva di contraddittorio e, ovviamente, tutta orientata sui servizi "di mercato": quelli venduti a caro prezzo ad utenti a cui è stata tolta ogni alternativa.
Un pendolare che è riuscito a vincere la nausea provocata dalla lettura di una presentazione piena auto-compiacimento, è arrivato a una slide (tema Frecciabianca) in cui si dice:

Più offerta: 2 Milano – Ancona
(Ancona 06:10 - Milano 10:25;
Milano 18:35 - Ancona 22:40)

Il pendolare in questione, dopo essere sobbalzato sulla sedia, ci ha segnalato la cosa! Per chi volesse vedersi la presentazione completa, è possibile scaricarla qui.

A parte il fatto che il ripristino di una situazione precedente (il 9825 soppresso con l'entrata in vigore dell'ultimo orario invernale) viene venduto come novità (ma a questo siamo abituati), la notizia, se confermata, sarebbe una bomba: il 9825 era un treno usato da molti pendolari piacentini che attualmente si sono riversati sul 2285 (18:15 da centrale) causando situazioni di congestione al limite dell'umano.
Il problema è che la notizia non è confermata: sui siti di trenitalia, anche per le partenza successive al 10 giugno non c'è traccia del Frecciabianca in partenza da Milano alle 18:35!

Dico sui siti, perché attualmente i siti di trenitalia in cui consultare gli orari sono due!
http://www.trenitalia.com/ con l'interfaccia nuova.
http://www.fsitaliane.it/ che mantiene l'interfaccia precedente.
Facendo una ricerca su Milano - Piacenza per l'11/06/2012 si ottengono due risultati diversi (sul primo compaiono anche i regionali, sul secondo solo le "frecce") in ogni caso, il 18:35 non compare da nessuna parte!!!
Chi avrà ragione? La morettiana presentazione, o i fantastici siti del gruppo presieduto dal moretti di cui sopra?
Probabilmente lo scopriremo solo l'11 giugno!!!

Terremoto in Emilia: bloccata la circolazione treni (29/5/2012)

Come molti avranno avvertito in prima persona, e come riferito dai giornali sul web stamattina alle 9 si è verificato un forte terremoto con epicentro nella zona di Mirandola (MO).
A seguito di questo evento, il gruppo FS ha comunicato di aver sospeso la circolazione dei treni: "Per consentire le verifiche sulla stabilità delle infrastrutture al momento la circolazione è sospesa sulle linee Bologna - Verona, Bologna - Padova, Bologna - Piacenza e Verona - Modena. Non ci sono treni fermi in linea"

I dati di viaggiatreno confermano forti ritardi sia sulla tratta Piacenza - Parma che sulla Piacenza - Milano.

Non ci sentiamo di criticare una scelta legata alla sicurezza dei viaggiatori, però ci auguriamo che la situazione torni alla normalità il più presto possibile consentendo un rientro a Piacenza "normale".

Es:
Milano - Piacenza - REG 2275
Il treno viaggia con 89 minuti di ritardo
Ultimo rilevamento a CODOGNO alle ore 11:33

Parma - Piacenza - REG 2276 - ore 11:43
Il treno viaggia con 4 minuti di anticipo
Ultimo rilevamento a PARMA alle ore 08:59
(il treno è fermo a Parma dalla 8:59)

Nella sezione news del sito di trenitalia dovrebbero comparire aggiornamenti mano a mano che la situazione evolve.

5 per mille: dateci il vostro sostegno, non vi costa nulla (28/5/2012)

Informiamo tutti i pendolari e cittadini che anche quest'anno è possibile destinare il 5 per mille dell'IRPEF alla nostra associazione fornendo il nostro codice fiscale 91060430336 durante la dichiarazione dei redditi. Ricordiamo che non costa nulla visto che quei soldi sarebbero comunque incassati dal fisco.

Il denaro raccolto servirà per mantenere le iniziative dell'associazione. Ricordiamo che, per statuto, nessuno dei consiglieri dell'associazione riceve compensi per l'attività svolta per l'associazione che è completamente gratuita.
Ricordiamo anche che chi destina il 5 per mille alla nostra associazione ha diritto ad ottenere la tessera di socio senza versare alcuna quota.

Spargete la voce.

Quale sicurezza (21/5/2012)

Il 26 aprile, nella stazione di Roma Termini si è verificato un incidente tra due treni Frecciarossa che, per fortuna, non ha causato vittime.
RFI si è affrettata ed affermare che tutti gli standard si sicurezza sono stati rispettati (affrettata si fa per dire, visto che la precisazione è arrivata il 15 maggio). In ogni caso il dubbio sorge spontaneo!

Se si è potuto verificare un incidente di questo tipo (e non è il primo in cui sono coinvolti i Frecciarossa) che vede coinvolti i convogli "di punta" delle ferrovie (gli unici a cui le italiche ferrovie dedicano attenzione), cosa potrebbe succedere sulle nostre linee?
Secondo la Direzione generale per le investigazioni ferroviarie del Ministero infrastrutture, c'è poco da stare allegri. In questo post si trovano dettagli sulle indagini e sulle "indicazioni" che l'autorità da dato a RFI.
Ci auguriamo che il caso svegli qualche coscienza all'interno del gruppo FS e che anziché continuare ad auto incensarsi si cominci a fornire veramente un servizio pubblico attento alle esigenze dei cittadini/viaggiatori.

Dosi-Paparo confronto fra i candidati Sindaco (17/5/2012)

Ieri? sera molti piacentini hanno seguito l'interessante confronto tra gli aspiranti candidati Sindaco: chi lo avesse perso può rivedere la registrazione che è disponibile sul sito di PiacenzaSera.
Tra i tanti argomenti trattati si è parlato anche di partecipazione, un tema che come Associazione abbiamo molto a cuore.
Invitiamo tutti gli elettori a costruirsi una opinione, di recarsi questo week-end alle urne ed effettuare una scelta consapevole.
DAL MINUTO 33 IN AVANTI si PARLA DEI PENDOLARI

Il dermatologo (9/5/2012)

Su tanti fronti Trenitalia sarà inefficiente ma, quando si tratta di scrivere battute comiche, i loro autori non sono secondi a nessuno!
Ieri, attraverso il loro sito, hanno comunicato che sui frecciarossa ci sarà un dermatologo pronto a dare consulenze gratuite alle clienti. A parte il fatto che l'evento è sponsorizzato da una casa produttrice di creme per il corpo (per cui chissà quali consigli dispenseranno i dermatologi ferrovieri) il vero ironico è un altro.

Il dermatologo servirebbe davvero, ma sui treni locali! Viste le situazioni di pulizia delle carrozze in cui ci fanno viaggiare, arrivare a casa senza prendersi le zecche o altre malattie della pelle di vario tipo, è un miracolo! L'assistenza di un dermatologo sarebbe veramente utile!
Inutile dire che se, forse, riusciremo a scampare all'irritazione alla pelle, sicuramente l'irritazione di altro tipo non ci manca!

Bonus mese di maggio (27/4/2012)

Ieri sera, 26 aprile, dopo avere letto il comunicato della Regione Emilia-Romagna presente sul sito (ad oggi non modificato) all'arrivo da Milano mi sono recato in biglietteria alla stazione di Piacenza per verificare lo status dei rimborsi.
Questo proprio perché il comunicato stesso dava ancora come in corso la definizione delle modalità per chi fosse titolare di un abbonamento Piacenza-Milano che come è noto, ricade come tariffazione nel contratto di servizio lombardo, pur essendo Piacenza città dell'Emilia Romagna.
Fortunatamente in biglietteria ho trovato uno dei due addetti informati e disponibili ed ho avuto la conferma che, sia per chi ha un mensile od un annuale Pontenure - Milano od un Piacenza- Milano non ci sono problemi per ottenere rispettivamente o un abbonamento mensile gratuito per maggio od il prolungamento di validità di un mese per quello annuale. Differiscono leggermente le modalità, ovvero se hai un mensile Piacenza-Milano ti chiedono, oltre ad un vecchio abbonamento tra gennaio ed aprile, un documento per verificare la residenza ed appongono un timbro. Se hai un Pontenure-Milano presenti soltanto un vecchio abbonamento. Io avevo entrambi, dato che fino a gennaio era più conveniente il Pontenure-Milano, ed ho presentato quello. C'era altri pendolari allo sportello dietro di me che mi hanno chiesto informazioni, in quanto dotati di mensile e di annuale Piacenza-Milano, ho ripetuto quello che mi aveva appena comunicato l'addetto, ed anche loro hanno ottenuto il gratuito per maggio.
Rimane comunque il problema di chi ha gli abbonamenti per gli Eurostar, che non ricadono nel contratto si servizio del trasporto regionale, e dei Mi Muovo Lombardia integrati per la libera circolazione sulle linee urbane ATM.
Non possiamo fare altro, come Associazione, che sollecitare e pungolare di nuovo ma, credetemi, il dialogo tra le due Regioni, anche perché a questo punto le società che erogano il servizio sono diverse, è un vero e proprio casino.

Controllati e controllori (27/4/2012)

Abbiamo più volte affrontato il tema dell'efficacia dei controlli sull'operato di Trenitalia che la regione Emilia Romagna ha affidato a.... Trenitalia.
Un po' come se un professore universitario, al momento dell'esame dicesse ai propri studenti di correggessi da soli il tema d'esame e di darsi il voto.
A quanto pare le l'Emilia Romagna piange, la Lombardia non sta meglio.

La regione Lombardia ha pubblicato gli indici di affidabilità sulle tratte servite da Trenord per il mese di febbraio. Che ha rilevato l'indice di affidabilità? ..... Trenord, ovviamente!
Qual è il risultato? Sulla tratta Milano - Piacenza, in febbraio, tutto bene! Non c'è neanche bisogno di dare il bonus!
Qualcuno si è forse dimenticato di cosa è successo in febbraio? Forse qualche politico si, ma i pendolari sicuramente NO! Anche il nostro report di puntualità parla chiaro! E' possibile ridere a una affermazione del genere!
Per quanto tempo le amministrazioni regionali continueranno a farsi "menare per il naso"? Quanto tempo ci vorrà prima che capiscano che la verifica dell'affidabilità deve essere affidata a un ente indipendente? La soluzione migliore sarebbe affidarla chi il treno lo prende tutti giorni: i pendolari! Noi sicuramente non faremo sconti!

Informazioni contrastanti sul bonus di maggio (26/4/2012)

Come avevamo preannunciato e come la stampa aveva riportato, a maggio avremo un abbonamento gratuito.
Molto meno chiare erano (e in parte sono tuttora) le modalità di ottenimento del bonus ma, soprattutto, le tipologie di abbonamenti con cui è possibile ottenere il bonus per chi viaggia verso Milano.
Il comunicato stampa della regione Emilia Romagna chiaro: nell'elenco degli aventi diritto c'è "chi è in possesso di un abbonamento mensile nominativo Trenitalia, Trenord e FER/Tper utilizzato nel periodo gennaio-aprile 2012".
Visto che Trenord arriva fino a Piacenza, è evidente che l'abbonamento Piacenza - Milano rientra tra quelli rimborsabili. Ricordiamo che per le ferrovie Piacenza è in Lombardia per cui, in passato, agevolazioni simili sono state concesse a chi aveva un abbonamento Pontenure - Milano e non ai possessori di un Piacenza - Milano.
Negli anni passati l'abbonamento con origine da Pontenure costava meno di quello di Piacenza. Da febbraio, causa aumenti, non è più così e sono molti ad avere un abbonamento Piacenza - Milano: il tema del bonus è diventato di attualità. Rinunciare al bonus (182 euro, per i due mesi che saranno "abbuonati") solo per il nome della stazione di partenza scritto sull'abbonamento, darebbe parecchio fastidio, visto che i disagi li abbiamo subiti tutti!

Nei giorni scorsi molti pendolari ci hanno segnalato che i bonus venivano riconosciuti solo per chi aveva abbonamenti con origine a Pontenure, addirittura nei commenti a questo post, qualcuno ha sollevato il problema degli abbonamenti acquistati su Internet e che si sono diffusi parecchio nell'ultimo periodo.

Non sappiamo se qualcosa sia cambiato recentemente, ma un pendolare che si è recato in stazione il 25 aprile con un annuale Piacenza - Milano ci ha segnalato di aver avuto il bonus senza problemi: è bastato esibire l'abbonamento e il bigliettaio ha apposto un timbro che prolunga la validità di un mese (il timbro è quello che si vede nella foto all'inizio di questo post). Quindi è possibile ottenere il bonus con l'abbonamento da Piacenza! Visto che a volte non tutto il personale di biglietteria è adeguatamente informato, in caso di rifiuto invitiamo tutti a insistere per ottenere ciò che spetta di diritto!
Per quanto riguarda gli abbonamenti "elettronici", al momento non abbiamo riscontri: invitiamo chiunque abbia informazioni a darcene comunicazione nei commenti di questo post o per e-mail pendolari.piacenza@libero.it.

Fuga di cervelli (24/4/2012)

L'avvicinarsi delle elezioni riporta di attualità un comunicato stampa di Ettore Fittavolini che risale allo scorso ottobre che si intitola "Ci ascoltate solo quando si vota?". In effetti, adesso si vota...
Il tema è quello del collegamento con Milano: alcuni esponenti politici avevano provato a farci credere che un treno ferma un tutte le stazioni come soluzione a tutti i problemi dei pendolari su Milano solo perché si chiama collegamento metropolitano, la risposta della nostra associazione è lì da leggere ed è tuttora valida.
Estremamente interessante il commento che un anonimo ha pubblicato da pochi giorni e che si può leggere in fondo al post:

Per favore, fate presente questo tema ai candidati sindaci.
Pensate che ho preferito trasferirmi (residenza compresa) a Milano piuttosto che fare il pendolare, perché trovavo ingiustificato pagar le tasse ad un comune che non è stato capace di tutelarmi(ci)

La fuga dei cervelli è sicuramente un problema di rilevanza nazionale, ma anche su scala più piccola Piacenza risente dello stesso problema, l'anonimo ex pendolare non è infatti l'unico ad aver abbracciato l'idea di trasferirsi a Milano per migliorate la qualità di vita, anzi sono molti i compagni di viaggio che sentiamo fare discorsi simili. E la cosa è paradossale, visto che i Milanesi vengono a Piacenza per rilassarsi!
Invitiamo veramente i candidati sindaco a fare una riflessione, noi cercheremo di stimolarli... A breve ulteriori dettagli.

Cronaca di un'assemblea sotto la pioggia (23/4/2012)

Come avevamo preannunciato, il 19 aprile si è tenuta la l'assemblea dei soci che organizziamo con cadenza mensile.
Come temevamo l'assemblea si è tenuta all'aperto e sotto la pioggia. Infatti l'amministrazione comunale non ha ascoltato la nostra richiesta di consegnare le chiavi della serratura che è stata sostituita. Peccato, sarebbe stata un'ottima occasione per dare una dimostrazione di buon senso....

Nonostante le complicazioni logistiche possiamo dire che, dal punto di vista della partecipazione, è stato un successo: ancora una volta erano presenti, in prima persona o tramite propri delegati, quasi tutti i candidati sindaco (mancava solo Tansini dei pensionati piacentini), assieme a loro giornalisti di tutte le testate piacentine, pendolari e cittadini.

Per ovvi motivi il tema principale è stato quello della sede: in questo caso le risposte non sono state soddisfacenti. Paolo Dosi che era presente con la doppia veste di candidato sindaco e di assessore delle giunta uscente non ha portato le chiavi (perdendo l'occasione di fare un'ottima figura), ha "promesso" che la chiave ci sarà consegnata dopo le elezioni aggiungendo che probabilmente la stessa chiave sarà consegnata anche "ad altri" in nome di quella condivisione a cui non ci opponiamo in via di principio ma che vogliamo sia regolata in base alla rappresentatività dei "coinquilini".

Sul fronte degli due mesi gratuiti, probabilmente uno sarà "erogato" a maggio mentre l'altro potrebbe arrivare addirittura nel 2013. Molti dubbi restano anche sulla fruibilità degli abbonamenti gratuiti per chi viaggia verso Milano. Temiamo infatti che il bonus possa essere utilizzato da chi è in possesso di un abbonamento Pontenure - Milano, ma non da chi ha scelto il Piacenza - Milano. Infatti il bonus è emiliano e Piacenza, per la ferrovie è in Lombardia. Attendiamo maggiori informazioni (e un corso di geografia per Moretti).
Appena avremo maggiori dettagli li renderemo divulgheremo.

A proposito di altre balle spaziali (19/4/2012)

Chi non conosce l’Associazione Pendolari di Piacenza, o chi è abituato a non leggere i giornali, oppure a guardarne solo i titoli, non sa chi siamo, il che però non lo esime dal non dovere scrivere stupidaggini o fare domande provocatorie.
Tutti gli altri, ovvero quelli che viaggiano sui treni, che ci conoscono e che ci vedono tutti i giorni, sanno molto bene chi siamo e che cosa facciamo, ed ogni qualvolta ci chiedono notizie, puntualmente hanno risposte.
Da vent’anni (era il 1992) quando l’Associazione si è costituita (la più antica d’Italia) ed è diventata un punto di riferimento nazionale (chiedete ai giornalisti dei principali quotidiani nazionali ed quelli delle televisioni) per tutti colori i quali lottano, da pendolari, in difesa della mobilità sostenibile.
Apolitica, apartitica ed aconfessionale per statuto.

Per potere replicare alle fandonie che ho letto stamattina pronunciate da personaggi che farebbero meglio a stare zitti, in dettaglio :

1) Che un associato in pensione, non pendolare, occupi una carica al Crufer, organismo regionale che abbiamo purtroppo sperimento nel suo asservimento alla Regione stessa, è oltremodo pittoresco.
E tanto per chiarire i termini il pensionato Gino Luigi Acerbi, che sedeva a quel tavolo e faceva il presidente, quando ancora era da noi, sa benissimo cosa succedeva a conosce altrettanto bene (ci sono i verbali)
le motivazioni per le quali ne siamo usciti, 7 (sette) anni fa.
Ovviamente, pur di non perdere una poltrona, ha pensato bene di scappare con qualcuno altro (in verità non abbiamo perso granché) e di fondare un‘altra associazione.
Ed all’assessore Peri non è parso vero di mantenere sullo scranno un applaudente.

2) La Signora Chiodaroli spieghi ai piacentini quali sarebbero le cose non vere.
Spieghi come mai a fine 2005, dopo avere firmato, in qualità di allora presidente, il ricorso al Tar avverso la decisione di sopprimere il servizio dei treni interregionali, ha disconosciuto la firma apposta in tutta libertà
ed è sparita dall’associazione, insieme al succitato pensionato ed all’allora tesoriere. Lo spieghi ai 150 pendolari che avevano sottoscritto tale richiesta.
Spieghi come mai, a fronte delle nostre legittime richieste di chiarimenti circa il bilancio che il sottoscritto, in qualità di nuovo presidente, si era rifiutato di firmare, per ovvii motivi, siamo dovuti ricorrere tramite i
nostri avvocati, al giudice di Pace di Piacenza, e si è addivenuti ad una transazione, a seguito della quale ha staccato un assegno a nostro favore.
Ma lo spieghi bene perché ci sono dei documenti legali che cantano.

3) Ricordo alla smemorata di cui sopra che la sede dalla quale è scappata (lei con altri 2 profughi) è stata concessa non ai pendolari genericamente, ma all’Associazione Pendolari di Piacenza, con una delibera di
Giunta nel 1997, Sindaco Vaciago ed Assessore Reggi (oplà, guarda caso) in comodato d’uso gratuito a tempo indeterminato.
E che l’eventuale richiesta del Comune per averne di nuovo il possesso, lo dicono le carte di assegnazione, doveva essere causata da gravi e motivate urgenze. Quali sono ?
La condivisione non sta scritta da nessuna parte e come abbiamo ribadito a chiare lettere al vicesindaco Cacciatore, per questi ed altri motivi di cui sopra, è impossibile, posto che un cambiamento delle carte
coinvolgerebbe un nuovo pronunciamento di Giunta in quel senso, ed un insussistente documento, quale l’ordinanza di sgombero firmata da un dirigente comunale, vale come una pipata di tabacco.
La Signora ed altri si presentano dopo anni e sempre casualmente coinvolgono richieste da parte di un’associazione formata da gente come lei scappata ?
La Signora sa benissimo che con lei ed altri come lei non condivideremmo nemmeno un bidone della spazzatura.

4) La Signora Stefania Ponzini, che non conosce i numeri dei nostri iscritti, né li conosceva prima, a partire dalla sessantina di persone che ogni anno ci devolvono il 5 per mille tramite la loro dichiarazione dei redditi,
per poi parlare di tutti gli altri soci, spieghi ai pendolari piacentini i suoi comportamenti in sede di riunione in Provincia, dove ha brillato per richieste che riguardavano i 2 treni (Intercity) che prendeva lei e non altro.
Spieghi come mai di tutto punto, mai vista prima, si è presentata e si è messa in prima fila, quando ha saputo che arrivava RAI 3 in sede da noi per una diretta, pretendendo spazio e togliendolo alle altre mamme
pendolari o addirittura ad altri pendolari del Comitato di Parma che arrivavano appositamente per l’occasione.
E come mai ambiva a candidarsi addirittura al nostro consiglio, peccato che la candidatura fosse arrivata fuori tempo massimo, e che volesse riaprire i termini (ma noi non siamo come qualcuno che in Puglia
lo fa con i concorsi pubblici….)
Oppure spieghi, ma controlli quello che scrive, dove sono le fantomatiche firme apposte sotto una petizione della quale conosce solo lei il testo finale, se ne ha copia , visto che dice di avere depositato il tutto
all'ufficio Protocollo del Comune. Tenendo conto che un paio di nostri consiglieri l’hanno firmata, ma solo dove averla letta ed avendo riscontrato che chiedeva la sicurezza della zona stazione e non la messa a
pagamento del capannone delle biciclette. Lo spieghi anche alla presidente ed al segretario dell’Associazione dei Giardini Margherita e Merluzzo, che noi abbiamo incontrato personalmente, e che non si sono
mai sognati di affidarle una raccolta firme avente un oggetto di quel tipo, e che tale motivo hanno richiesto chiarimenti. A tutt’oggi non pervenuti.
Alla nostra associazione, egregia Signora, non interessa fare politica, ma battersi per i diritti dei pendolari (ed il sottoscritto lo è da 30 anni), anche sul tema deposito biciclette, ove è evidente che ci sono invece 372 firme di pendolari protocollate e già fornite alla stampa da tanto tempo che lo vogliono come era prima (su 400 posti disponibili), e che non accettano quello che il sindaco-imperatore ha combinato.
Logico che poi noi si dia fastidio.

5) Il Signor Carlo Lazzari ignora la materia Crufer ed in tale stato dovrebbe stare zitto.
Posto che ci eravamo dall’inizio, dal Crufer siamo usciti noi nel 2006 (come lo ha fatto Legambiente Emilia – Romagna per le stesse nostre motivazioni ) e non dobbiamo essere riconosciuti da nessuno, men che meno da questo organismo. Posto che riceviamo regolarmente le convocazioni per il tavolo istituito dalla Provincia al quale il Presidente Trespidi ci invita, noi come Peri, le Ferrovie ed i colleghi pendolari della Valdarda.
Se il pensionato Acerbi millanta poteri magici attraverso i quali sarebbe riuscito lui solo a fare ripristinare la fermata soppressa dell'IC delle 8,24, o ad ottenere le due mensilità gratuite, ci offende (ma è caratteristica del suo stile rozzo) e fa un grosso torto alle altre associazioni del Crufer stesso, ai verbali del Crufer disponibili sui siti, all’oceano dl lamentele e di lettere che hanno inondato social network e Regione, ma soprattutto a chi ha potuto assistere ai suoi “ discorsi “ in occasioni delle riunioni in Provincia, alle quali erano ben presenti i giornalisti.
Mancava solo il bacio dell’anello all’anulare di Peri ed eravamo a posto.
A quello di Reggi, lo si è capito da tempo, è già stato dato.

Balle spaziali (7/4/2012)

Non è il titolo di un film, ma la constatazione delle menzogne distribuite con la velina di stampo staliniano in data 5 aprile dai due assessori Cacciatore e Dosi.
Che firmando tale scritto, certificano di raccontare frottole.
Se per il primo si acclara un modus operandi della giunta di cui fa parte, per il secondo, che si presenta come candidato sindaco del centro-sinistra alle elezioni comunali, è un pessimo biglietto da visita.

Nella fattispecie:
è una menzogna colossale che il 4 aprile la porta della sede fosse aperta, men che meno forzata.Tutti i consiglieri che ne hanno le chiavi hanno certificato di avere fatto il loro dovere, ovvero di averla sempre chiusa, considerando che all'interno ci sono i materiali informatici, l'archivio e gli arredi, di cui si è sempre avuta la massima cura, trattandosi di cose di nostra proprietà, e non di altri. Inoltre ogni giorno consiglieri e soci, passando davanti alla sede per recarsi sui binari della stazione, verificano mattina e sera se vi sia corrispondenza nella casella della posta che si trova appesa a fianco alla porta d'ingresso. Se vi fosse stato un problema, ce ne saremmo accorti immediatamente: quando la città dorme, siamo già svegli e per strada. Qualcuno ha fatto le foto delle condizioni in cui è stata trovata la porta della sede, prima e dopo? Il Comune ha l'abitudine di andare in giro per la città a controllare gli ingressi delle abitazioni, e se li trova aperti, di cambiare le serrature delle porte ? Senza poi avvisare e consegnare le nuove chiavi ai proprietari?


E' falso che il legale dell'associazione, l'avvocato Umberto Fantigrossi, sia stato immediatamente informato. Il legale ha ricevuto un fax, intestato Direzione Generale Comune di Piacenza, dott.ssa Crippa, inviato alle ore 10,46 di venerdì 6 aprile, ovvero ben due giorni dopo dall'avvenuta forzatura della serratura (perché di questo si tratta) con relativa sostituzione della stessa. Il sottoscritto ha ricevuto notizia di quanto era successo tramite una telefonata ricevuta alle ore 21,00 di giovedì 5 aprile da un giornalista di Libertà, quindi assoluta mancanza di comunicazione. Pittoresco, visto che i numeri di telefono del sottoscritto e gli indirizzi mail sono ben noti agli uffici comunali ma non solo.
E' falso, oltreché una vera e propria castroneria linguistica, che il Comune, come dichiarato nel suo comunicato stampa, abbia preso in consegna i locali. Per prendere in consegna qualcosa, sia esso un bene mobile od un immobile, ci vogliono due soggetti, chi da e chi riceve. In questo caso il Comune ha fatto tutto da solo.

E' inoltre un falso che il personaggio, che ancor oggi millantava come appartenente al Crufer benemerenze circa gli abbonamenti gratuiti che verranno concessi dalla Regione quali minimo ristoro dei disservizi patiti, sia un pendolare. Da pensionato, se vuole essere utile alla comunità, dovrebbe avere la decenza di smetterla di prendere per i fondelli chi il pendolare lo fa per davvero e dedicarsi ai lavori socialmente utili: imparerà che a lavorare si suda e passa la voglia di dire stupidaggini quale quella odierna.

Ovviamente, per tutta la materia di rilevanza penale (e ce ne è parecchia) i nostri avvocati presenteranno opportuna denuncia in sede penale.

Da ultimo, cogliamo l'occasione per ringraziare tutti quanti, politici o semplici cittadini come noi, ci hanno manifestato la loro piena solidarietà a parole e nei fatti.
Non saranno sicuramente dimenticati.

Sfrattati (6/4/2012)

Quello che non pensavamo possibile è successo, e lo abbiamo dovuto sapere dai giornali!
Ieri sera un giornalista ha chiamato il nostro presidente e gli ha raccontato in anteprima i contenuti di un comunicato stampa del comune: mercoledì 4 aprile è stata sostituita la serratura della sede che l’Associazione Pendolari Piacenza occupa legittimamente dal 1997. La notizia è ripresa dalla stampa e dalla testate web. Cominciano a fioccare i commenti anche su facebook e sui blog.
E’ una delibera della giunta Vaciago, assessore Reggi, che concede in comodato d’uso la sede all’Associazione Pendolari Piacenza e non, genericamente, alle associazioni di pendolari.
Nessuno ha mai sollevato la questione sede fino a quando abbiamo preso posizione con forza contro la scelte della giunta relative al posteggio a bici a auto in zona stazione (posteggio bici a pagamento, rimozione dei velocipedi posteggiati in piazzale Marconi, riduzione del numero di posti auto in via dei Pisoni), è evidente che l’amministrazione ha voluto punirci con la motivazione ufficiale che dovevamo condividere la sede con un’altra associazione.
Abbiamo posto un’obiezione relativa alla rappresentatività di questa associazione: nessuno ci ha mai voluto dire quanti fossero i consiglieri e di questi quanti effettivamente pendolari, quanti fossero i soci e quanti seguissero e sostenessero l’associazione attraverso blog, social network ecc.; non abbiamo neanche mai saputo se e quando l’associazione di cui sopra avesse tenuto assemblee e quanti vi avessero partecipato (ricordiamo che alla nostra ultima assemblea hanno partecipato quasi tutti i candidati sindaco). C’era poi un problema di “incompatibilità” tra noi e l’altra associazione dovuta a eventi passati che sono arrivati anche davanti al giudice (che ci ha dato ragione).
Vista la nostra resistenza, il comune ha emesso un’ordinanza di sgombero che i nostri legali hanno ritenuto completamente priva di valore nella forma e nella sostanza (tanto per dirne una, quando l’abbiamo ricevuta il termine per fare osservazioni era già scaduto). Il primo marzo, davanti alla sede ci siamo incontrati con i rappresentanti del comune, presenti giornalisti e consiglieri di opposizione: è stato rilevato che i locali non erano stati liberati e sembrava finita lì.
Ieri questa sorpresa! Ovviamente ci saranno sviluppi: ci rivolgeremo al giudice per riavere quello che ci spetta!

In tutta questa storia stupisce la posizione dell’assessore Paolo Dosi che, per chi non lo sapesse, è anche il candidato designato dall’attuale amministrazione alla prossime elezioni amministrative.
L’assessore Dosi si era attivato per giungere a una soluzione di compromesso: lo avevamo giù incontrato una volta e, proprio ieri, avevamo fissato un nuovo incontro per discutere civilmente della questione. Ci chiediamo: come mai l’assessore era all’oscuro di tutto?
Forse qualcuno all’interno della sua amministrazione non ritiene necessario metterlo al corrente delle decisioni prese in merito a un tema di cui si sta occupando in prima persona? Ci piacerebbe capire meglio.

L'Associazione Pendolari Valdarda scrive a Peri (4/4/2012)

Riportiamo la lettera che qualche giorno fa l'Associazione Pendolari Valdarda ha inviato all'assessore Peri per sollecitare le risposte promesse e che condividiamo in pieno.
Nel frattempo sul tema dei risarcimenti una risposta è arrivata: a maggio avremo un mese gratis, daremo maggiori dettagli appena possibile, per il resto siamo ancora in attesa di risposta.

Egregio Assessore Peri,
faccio seguito all'incontro tenutosi in Provincia in data 27 febbraio 2012 alla presenza del Presidente della Provincia Trespidi, dell'Associazione Pendolari Piacenza, dell'Associazione Pendolari Val
D'Arda, dell'Unione Pendolari e dei Sindaci di Fiorenzuola, Cadeo e Pontenure.
Sono state tante le promesse fatte e siamo convinti che tali promesse, grazie al suo ruolo, saranno celermente ed efficacemente soddisfatte.
La domanda ora è: a che punto siamo?
Per semplicità Le riepilogo quanto avevamo condiviso:
conteggio delle sanzioni da applicare a Trenitalia per il disservizio continuativo; sono stati svolti? Quale sarà il beneficio per i pendolari?
predisposizione del bando di gara per la riorganizzazione del trasporto regionale; considerando che tale bando dovrebbe uscire ufficialmente a metà anno 2012 e che deve essere preventivamente condiviso con le Associazioni Pendolari, è possibile ricevere una bozza su cui poi discutere in una nuova riunione da richiamare in Provincia entro la fine di aprile 2012?
Revizione dell'iniqua modalità di calcolo del costo dei biglietti/abbonamenti sulle tratte che si sviluppano su più regioni (sovraregionali). Tale modalità è infatti sbagliata perché produce importi superiori rispetto al calcolo pro-quota sulle tariffe regionali interessate. Ha avuto novità in merito?

Confidando in una Sua pronta risposta, la saluto cordialmente.
Pres. Fabrizio Uggeri
Associazione Pendolari Val D'Arda

Cronaca di un'assemblea (3/4/2012)

Buono il successo dell’assemblea che si è tenuta presso la nostra sede giovedì 29 marzo. Volevamo ascoltare i candidati sindaco e i candidati sindaco abbiamo avuto, erano presenti Andrea Paparo, Piero Solenghi, Massimo Polledri, Lorenzo De' Luca di Pietralata (in sostituzione di Pier Paolo Gallini) e Mirta Quagliaroli. Unico assente Paolo Dosi che ha comunicato di non poter partecipare causa concomitanza con l’assemblea del PD. Presenti anche numerosi giornalisti delle testate tradizionali e web della città.

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Le posizioni dei candidati sono sostanzialmente allineate su tutti i temi trattati: il capannone delle biciclette deve tornare gratuito, il comune deve impegnarsi di più nel sostenere le posizioni dei pendolari contro Trenitalia, il provvedimento di sgombero dalla nostra sede è assurdo e deve essere cancellato. Ci sarebbe piaciuto sentire il rappresentante dell’amministrazione uscente ma come già detto, non ha potuto partecipare causa precedenti impegni.

I numeroso pendolari presenti hanno potuto dire la loro sui temi dei disservizi ferroviari e non, della sicurezza in zona stazione e, soprattutto, sull’utilizzo della tratta ad alta velocità per il collegamento con Milano, tema che la nostra associazione ha affrontato da anni e che potrebbe migliorare in maniera significativa la vita di migliaia di cittadini; tra l’altro su questo tema l’amministrazione comunale ha delle frecce al proprio arco e, fino ad ora, non le ha mai voluto usare.
Ci auguriamo, qualora un dei candidati presenti diventi sindaco, che quanto affermato giovedì diventi realtà e non rimanga una promessa elettorale.

Idee stravaganti: per fortuna c’è ancora qualcuno coi piedi per terra (29/3/2012)

Nei giorni scorsi avevamo ricevuto notizia di una possibile “sperimentazione” messa in atto da Trenitalia per far viaggiare i treni senza capotreno. In sostanza, il “buon” Moretti (o qualche suo alto dirigente) ha avuto la brillante idea di risparmiare sui costi eliminando il personale sui treni.

E’ pur vero che le probabilità di incontrare un capotreno su un regionale sono paragonabili a quelle di vedere il mostro di Loch Ness, ma, in alcuni casi, l’intervento del capotreno può risolvere problemi, specie quando di tratta di sicurezza.
Il sindacato dei ferrovieri aveva segnalato la cosa alla autorità competenti e l’ANSF (Autorità Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie) che è intervenuta diffidando Trenitalia dal mettere in atto la sperimentazione e ricordando che “il quadro normativo vigente impone la presenza del capotreno sui treni viaggiatori”.
Evidentemente il buon Moretti aveva fatto l’abitudine a are quello che voleva senza che la controparte muovesse un dito (ogni riferimento all’assessore Alfredo Peri è puramente casuale), ma non tutti sono così, per fortuna. Auspichiamo che in nostro “amato” assessore impari qualcosa da Alberto Chiovelli, direttore dell’ANSF e firmatario della lettera.

Secondo i giornali un incendio causa disagi: non ce ne siamo accorti! (27/03/2012)

Ieri (26 marzo) gli organi di stampa hanno dato ampio risalto ai disagi causati alla circolazione dei treni da un incendi appiccati tra le stazioni milanesi di Rogoredo e Lambrate. Per esempio Repubblica dice: “Particolarmente penalizzati sono i treni dei pendolari in ingresso in città, provenienti da Genova e Bologna” riprendendo probabilmente un comunicato ANSA che riporta esattamente la stessa frase.
Ebbene, noi pendolari che ogni giorno andiamo a Milano non ce ne siamo accorti.
Il post che pubblichiamo quotidianamente sul nostro blog fotografa una situazione assolutamente normale per i treni del mattino: il 2274 ha accumulato 10 minuti di ritardo, c’è qualcosa di strano? No.
In realtà il 2272 in arrivo da Bologna ha fermato la sua corsa a Piacenza, ma anche qui nulla di strano: i pendolari che erano in stazione alle 6:48 hanno sbuffato e sono saliti sul 20410 che è partito alle 6:57 (con 5 minuti di ritardo) ed è arrivato a Rogoredo e Lambrate con un ritardo inferiore ai 5 minuti.
Mediamente è stata una giornata tranquilla, decisamente meglio di tante altre che abbiamo vissuto di recente, con il “piano neve” che si è protratto anche quando le temperature si sono fatte primaverili.
Allora ci vuole un atto di violenza, sempre deprecabile e che condanniamo con forza, perché i giornali si accorgano che il servizio ferroviario fa schifo?

La partecipazione secondo Moretti (22/3/2012)

Chi amministra la “cosa pubblica” ha un concetto di partecipazione molto particolare: lo avevamo già detto a proposito di Reggi, ma anche gli alti dirigenti del gruppo Fs (che è pur sempre un’azienda di proprietà pubblica) non si dimostrano da meno.
Questo post dell’associazione “in marcia” che raggruppa i macchinasti di Trenitalia, racconta di come l’azienda voglia organizzare una prova di emergenza in galleria senza coinvolgere gli RLS (i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza) e gli enti che dovrebbero intervenire in una situazione reale: vigili del fuoco, 118 e protezione civile.
In sostanza si vuol fare una simulazione di emergenza “fai da te”. E’ importante sottolineare che l’RLS non ha nulla a che vedere con il rappresentante sindacale. La figura dell’RLS è prevista dal D.Lgs. 81/2008 (il testo unico sicurezza) e rappresenta i lavoratori per i temi connessi con la loro sicurezza.
La domanda sorge spontanea: perché? Se si volesse simulare una vera situazione di incendio in galleria, perché non coinvolgere tutte le parti interessate, soprattutto chi deve intervenire dall’esterno? Forse hanno paura che il risultato possa non piacere? Vogliamo augurarci che non sia così…
Ogni altro commento è superfluo.

C'è qualcuno peggio di Peri? (21/3/2012)

E’ proprio vero che quando si è toccato il fondo si può cominciare a scavare. Pensavamo che l’assessore Peri dal 2005 a oggi si fosse aggiudicato ogni anno il premio “peggior assessore ai trasporti”, ma ci sbagliavamo.
Quest’articolo di “il Tempo” racconta di come la regione Abruzzo non paghi i (dis)servizi di Trenitalia in base ai km percorsi, ma in base ai tempi di percorrenza.
Voi direte, giusto! Se Trenitalia riduce il tempo di percorrenza tra due città, dando vantaggio agli utenti, è corretto che venga pagata di più! Così sarebbe logico, ma non funziona cosi!!!!
La regione Abruzzo paga “un tot al minuto” sulla base dell’orario fatto da chi? Ma da Trenitalia, ovviamente! Sulla linea Teramo-Pescara si è passati dai 58 minuti di viaggio degli anni Settanta ai 75 minuti attuali. Per raggiungere Roma da Pescara, un tempo occorrevano 3 ore e 17 minuti, mentre oggi si arriva nella capitale dopo 3 ore e 43 minuti.
Direi che questa volta Giandonato Morra, assessore ai trasporti della regione Abruzzo, batte Alfredo Peri. Speriamo solo che quest’ultimo non impari dalla sconfitta introducendo un criterio simile nella gara che ha promesso di bandire per quest’anno.

Perché nevica dentro i treni (19/3/2012)

Treno_aperto.JPG (15631 byte)

Nello scorso febbraio abbiamo avuto forti nevicate non solo in pianura ma anche dentro ai treni. Il sospetto che le nevicate non fossero dovute a condizioni do microclima che si creano specificamente dentro alle carrozze, lo avevamo, ma adesso ne abbiamo la prova.
La foto all’inizio è stata scattata dal posteggio di via dei Pisoni in una tiepida giornata di quasi primavera e rappresenta un treno in sosta con carrozze e finestrini aperti. E’ facile immaginare cosa sarebbe successo se porte e finestrini fossero rimasti aperti durante una nevicata, non ci vuole neanche tanta fantasia, lo abbiamo visto con i nostri occhi in febbraio.
Al di la dalle considerazioni legate a situazioni meteo particolari, c’è da chiedersi se il sig. Moretti ritenga che questo sia un modo corretto e sicuro di gestire il parco rotabile. In queste situazioni chiunque può salire e, nella migliore delle ipotesi, sporcare. Poi ci vengono a dire che non ci sono i soldi e che il prezzo degli abbonamenti deve aumentare.

Saremmo noi quelli che non vogliono il confronto? (15/3/2012)

Proviamo di nuovo ad enumerare qui di seguito sotto tutte le domande che in questi mesi abbiamo lanciato al sindaco di Piacenza, sperando che questo elenco diventi un utile promemoria e che Reggi (o chi per lui, visto che è troppo impegnato a fare emettere ordinanze di sgombero…) trovi il tempo di rispondere.

Perché non si è dato seguito alla annunciata diffida verso Trenitalia per il mancato rispetto degli accordi sul tema TAV? Perché si è iniziato a parlare di "metropolitana leggera" quando i pendolari piacentini potrebbero già beneficiare della tratta ad alta velocità per raggiungere Milano in circa 20 minuti?
Perché non sono state mantenute le promesse elettorali, che prevedevano 1000 posti auto per il parcheggio dei pendolari e custodia gratuita per le biciclette?
Perché non è stata consegnata alla nostra Associazione copia della documentazione riguardo le delibere ed il progetto di ristrutturazione del capannone delle biciclette? Perché si continua a negare questa trasparenza nonostante il Difensore Civico abbia certificato il diritto della Associazione di prenderne visione?
Perché nessuno ha mai potuto esaminare la fantomatica petizione mediante la quale centinaia di pendolari chiedevano che fosse attivato il servizio di deposito custodito delle biciclette? Avete verificato le firme che vi sono state consegnate o vi siete fidati dell'organizzazione/persona che ha curato la raccolta ?
Perché è stata emessa una ordinanza anti-parcheggio delle biciclette valida solo in P. Marconi, mentre nel resto della città si tollera il parcheggio selvaggio? Perché la stessa severità non si riscontra con le auto che parcheggiate in divieto che intralciano il traffico e creano code durante l'attesa dell'arrivo dei treni?
Perché le rastrelliere delle biciclette rimosse in occasione della riqualificazione di P.Marconi al termine dei lavori non sono state reinstallate, adducendo vincoli della Soprintendenza che pare non esistano?
Perché tutte le rastrelliere sono state posizionate lontane dagli ingressi della stazione, costringendo i virtuosi ciclisti a dover attraversare a piedi P.Marconi con ripercussioni anche sul traffico automobilistico?
Chi ha autorizzato il posizionamento delle rastrelliere "a sbalzo" dello scivolo di BorgoFaxhall, in situazione di evidente pericolo che fortunatamente è stata sanata a seguito della denuncia di un pendolare?
Perché è stato concesso di installare una isola ecologica nello stradello di BorgoFaxhall, proprio sull'angolo di P.Marconi? Non era meglio collocarla verso il fondo, sia per questioni di decoro sia perché in quello spazio si potevano posizionare delle rastrelliere che avrebbero servito sia il centro commerciale che i viaggiatori?
Perché nell'ambito della revisione dei posti riservati alle forze dell'ordine non sono stati considerati i posti Polfer? Perché è stata esclusa la possibilità di spostarli dietro al capannone delle biciclette ove attualmente vi è un numero sproporzionato di spazi destinati al parcheggio custodito? Perché non si destina tutto lo stradello al posteggio delle biciclette, vietando il parcheggio alle auto?
Perché non si è tenuto conto del progetto di tracciatura dei posti auto nel parcheggio di Via dei Pisoni, commissionato alla Associazione Pendolari e redatto da un architetto urbanista, che avrebbe permesso di ottenere circa un centinaio di posti regolari in più?
Perché il servizio di parcheggio a pagamento, attivato in via sperimentale, dopo mesi di poco totale inutilizzo da parte dei pendolari, non è ancora stato chiuso e gli spazi riconsegnati alla cittadinanza?
Perché è permesso alla cooperativa di svolgere attività di manutenzione e riparazione, in diretta concorrenza ai meccanici provvisti di regolare licenza che operano in città? Che garanzie di professionalità fornisce la cooperativa che svolge le riparazioni?
Perché, nonostante gli sforamenti sui limiti dei PM10 registrati ad inizio anno siano superiori a quelli consentiti per legge, si sono attuate decisioni che hanno disincentivato molti pendolari all'uso della bicicletta?
Nella scelta di riaprire il sottopassaggio in P. Marconi e quindi di installare le scale mobili è stato condotto uno studio che stimasse il numero di passaggi? E' stato misurato il reale utilizzo e valutata quindi a posteriori l'opportunità della decisione?
Perché si è sospesa la Consulta del pendolari? Perché l'Associazione Pendolari non è più stata convocata per discutere sui temi del pendolarismo?
Perché il Comune non ha appoggiato il ricorso al TAR contro l'abolizione del servizio interregionale (come ha fatto invece Fiorenzuola, ad esempio )?
Perché il comune non sostiene le cause dei pendolari contro Trenitalia (come fa invece la Provincia)?
Perché il Comune non partecipa al tavolo istituzionale promosso dalla Provincia, a differenza degli altri Comuni del circondario (Fiorenzuola, Cadeo, Pontenure, etc ???
E poi saremmo noi quelli che si sottraggono al confronto ……

Dalla padella alla brace (14/3/2012)

In più occasioni l’assessore Peri ci aveva promesso di bandire una gara per l’assegnazione del servizio di trasporto regionale in Emilia Romagna. Avevamo individuato questa gara come ultima luce in fondo al tunnel di disservizi in cui siamo impantanati da tempo. La tendenza a vedere il bicchiere mezzo pieno ci aveva fatto sperare in una partecipazione di NTV o di qualche gestore europeo.
L’analisi di Italia Oggi ci ha gelati.

Secondo il quotidiano, il vincitore designato sarebbe Trenord. Si tratta, ovviamente, di ipotesi ma, come ha detto un noto politico italiano: “a pensar male di fa peccato ma spesso ci si azzecca”.
Trenord già la conosciamo perché alcuni perché effettua già molti collegamenti tra Piacenza e Milano offrendo un livello di disservizio assolutamente allineato a quello di Trenitalia (che d'altronde detiene una bella fetta di azioni della società lombarda).
Tutto come prima allora? Sembrerebbe di si, ma nonostante tutto vogliamo mantenere un barlume di speranza: l’assessore ci aveva promesso che il bando sarebbe stato “condiviso” con i pendolari.
Ci impegneremo perché siano inserite penali significative per i ritardi, per le cancellazioni e per tutte quelle situazioni in cui si viaggia in condizioni tipo carro bestiame, ci riusciremo??
Fateci in bocca al lupo.

Condizioni di trasporto non adeguate (13/3/2012)

Di recente un trafiletto di giornale ha attirato la mia attenzione: parlava un agricoltore multato di 3.000 (diconsi tremila) euro per aver trasportato maiali su un mezzo non idoneo.
Mi sono chiesto: quanto pagherà Trenitalia per il trasporto di pendolari su mezzi non idonei? Ma soprattutto, al di la delle singole penali che sono estremamente difficili da estrapolare dal contratto di servizio, pagherà di più Trenitalia o l’agricoltore?
La risposta non è facile, specie perché il contratto di servizio è estremamente nebuloso (senza considerare che la regione si fa raccontare da Trenitalia medesima in quali condiziona trasporta i suoi animali, pardon… clienti).
Molto più facile è risalire alla sanzione per i trasportatori: da una breve ricerca in Internet salta fuori il D.Lgs. 151/2007 “Disposizioni sanzionatorie per la violazione delle disposizioni del regolamento (CE) n.1/2005 sulla protezione degli animali durante il trasporto e le operazioni correlate"
Interessante leggere alcune della violazioni e le relative sanzioni. Qualcuno si riconosce in qualcuna della situazioni riportate nella tabella qui sotto?
Mezzo non idoneo per la protezione da intemperie, da variazioni climatiche avverse (da € 1.000,00 a € 4.000,00)
Mezzo non pulito e disinfettato (da € 1.000,00 a € 4.000,00)
Mezzo con pavimento sdrucciolevole (da € 1.000,00 a € 4.000,00)
Ventilazione non sufficiente (da € 1.000,00 a € 4.000,00)
Vogliamo moltiplicare la sanzione per il numero di carrozze? Per esempio, un treno con 8 carrozze dai finestrini chiusi e l'aria condizionata non funzionante (ventilazione non sufficiente) paga una sanzione da 8.000 e 32.000 €?
Se qualcuno ha la risposta ce lo dica....

A proposito dell'uscita di Moretti (9/3/2012)

Pubblichiamo la lettera che abbiamo inviato ai giornali in risposta dell'intervista in cui Mauro Moretti a Sky tg 24 ha affermato che i prezzi degli abbonamenti devono aumentare.

Gentile Direttore,

un’associazione che da oltre vent’anni è impegnata nella tutela dei diritti dei pendolari non può lasciar passare sotto silenzio le dichiarazioni rilasciate dall’ingegner Mauro Moretti, amministratore delegato di Trenitalia, nel corso di un’intervista a SkyTg24 e riportate anche dal Suo giornale.
Secondo l’ing. Moretti, infatti, a fronte dell’innegabile miglioramento del servizio offerto dalla sua azienda in questi ultimi cinque anni, il prezzo pagato dai pendolari italiani per l’abbonamento sarebbe irrisorio rispetto a paesi quali la Spagna e meriterebbe dunque di essere almeno raddoppiato.

Da quotidiani fruitori del mirabolante servizio fornito da Trenitalia non possiamo non chiederci in quale ambito si siano verificati i tanto decantati miglioramenti.

Puntualità. L’effetto di apparente diminuzione dei ritardi è stato ottenuto in un modo semplice e antico: se i treni non riescono a rispettare i tempi di percorrenza dichiarati, la miglior soluzione è allungare i tempi medesimi, stabilendo che da un giorno all’altro lo stesso treno avrà bisogno di 5 minuti in più per fare il solito tragitto. Inoltre, per monitorare i ritardi è stato istituito il sistema denominato RIACE, che, guarda un po’, è gestito da RFI ed elabora i dati forniti da Trenitalia. Essere i controllori di se stessi è utile ed economico, insomma, poiché solleva dall’onere di pagare fastidiose penali.

Qualità. Senza ripetere l’usuale litania di lamentele sulla sporcizia o il mancato funzionamento di riscaldamento e aria condizionata, la recente “emergenza neve” (protrattasi anche con temperature che hanno superato i venti gradi) ha reso evidenti le imperdonabili carenze nella manutenzione: se fuori nevica, perché anche internamente le carrozze sono piene di neve? E perché la neve si accumula anche all’interno delle porte bloccandone l’apertura? La débâcle è stata così completa da costringere addirittura Trenitalia a ritirare alcuni treni dalla circolazione per giorni (anche una decina), nel disperato tentativo di mettere una toppa a un vestito ormai troppo logoro.

Sicurezza. Ci chiediamo secondo quali standard Trenitalia pretenda di garantire la sicurezza dei suoi utenti, se i pendolari sono perennemente costretti a viaggiare in piedi nei corridoi, stipati come sardine su treni che spesso contano un numero elevatissimo di porte rotte e inutilizzabili, anche fuori dall’emergenza neve. Senza contare poi i numerosi casi in cui le porte si sono aperte inopinatamente con il treno in corsa.

Ebbene, a fronte di questi “innegabili miglioramenti”, gli abbonamenti mensili dei pendolari emiliani sono aumentati dall’inizio di febbraio del 23%. Rispetto alla fine del 2005, poi, l’abbonamento mensile di prima classe Piacenza-Milano, per esempio, è passato da 77 a 136,50 euro. Ritiene dunque l’ingegner Moretti che questo non sia ancora sufficiente?
Siamo ormai rassegnati al fatto che l’ad Moretti si sottragga caparbiamente al confronto con i suoi utenti, ma vorremmo invitarlo, quanto meno, a confrontarsi con la realtà.

Faccia di tolla! (7/3/2012)

Dal dialetto piacentino : " fasia ad tola " ovvero spudoratezza senza confini.
Aveva vinto a mani basse, sbaragliando la concorrenza nel 2011, ma con l’ultima esternazione, datata ieri, ha già calato l’asso di briscola che gli consente di aggiudicarsi con largo anticipo l’ambito trofeo anche nel 2012.
Chi, direte voi ? Ma il buon Mauro Moretti, amministratore delegato delle italiche ferrovie, il risanatore, l’uomo che non deve chiedere mai…
Peccato che di nuovo chieda soldi ai pendolari, e li chieda con una spudoratezza che gli fa rivincere, appunto, il premio.
Si dimentica, lo smemorato di Rimini, di essere l’a.d. di una società interamente pubblica, posseduta da un unico azionista, il ministero del Tesoro, ovvero i soldini degli italiani tutti, che usino il treno o meno.
E che il suo stipendio (tanti soldi, secondo lui tutti meritati….) glielo paghiamo tutto noi, con i soldi delle nostre tasse.
Giova ricordargli che paragonarci come prezzi e non come servizi agli spagnoli, od anche ai francesi ed ai tedeschi, come fatto in passato, è deleterio ed improprio.
Per quello che spendiamo, ovvero per un piacentino che si rechi da abbonato per lavoro o per studio a Milano, una scandalosa prima classe (continuiamo a viaggiare al freddo da giorni, ed anche stamattina il termometro alle 6,45 segnava 2,5°, ) che costa € 136,50 al mese, è un insulto all’intelligenza, e la trita e ritrita litania che aumentando i prezzi aumentano i servizi e la qualità non convince nessuno.
Non si spiegherebbe infatti come da € 77,00 al mese di fine 2005 si è arrivati alla succitata cifra a botte di percentuali annuali superiori ad ogni tasso d’inflazione, con uno scadimento della qualità, della puntualità e della pulizia che sono sotto gli occhi di tutti. Si stava meglio quando si stava peggio, o ci sembrava di starci.
Ed il servizio le Regioni lo pagano, ma chi lo eroga è Trenitalia, e non sta scritto da nessuna parte che per i soldi concordati non ci debbano essere pulizia, puntualità e qualità.
O facciamo finta di fare i contratti di servizio, e sappiamo già che quello che è scritto è una frottola e non potrà essere rispettato ?
Di chi è la colpa dello schifo nel quale viaggiamo tutti i giorni, porte automatiche rotte, riscaldamento che non funziona d’inverno e condizionamento inesistente d’estate, carrozze impraticabili, finestrino rotti tenuti assieme con lo spago (volete le foto scattate ieri sera sul regionale per Bologna ? ) condizioni di sicurezza sistematicamente violate? Vogliamo per caso parlare della frottola del piano neve ?
Lo smemorato vuole forse dire che se pagassimo di più non avremmo le 15 porte guaste 15 contate anche recentemente su di un treno, o le ghiacciaie nei vagoni ?
Come direbbe Totò, ma mi faccia il piacere !!!
Qui tutti si stanno dimenticando che scientemente da anni si è lasciata gestire la politica del trasporto pubblico in Italia, in assenza di una controfigura di ministro, dall’a.d. delle FS.
Con il risultato che si è investito il 95% delle risorse disponibili per le rotaie arrivate dallo Stato, ovvero i soldi delle nostre tasse (leggasi TAV od AV che dir si voglia) per il 5% dei viaggiatori , lasciando il 95% dei passeggeri giornalieri (ovvero dei 3 milioni di pendolari che quotidianamente usano il treno come mezzo di trasporto per lavoro o studio) in balia del 5% delle risorse.
E si vanno ad acquistare con soldi delle nostre tasse treni per il trasporto regionale tedesco, dopo avere investito altri denari pubblici italiani, in una compagnia di trasporto locale di quel paese.Addirittura oggi poi si paventa il taglio di servizi (con se non se ne fossero già tagliati abbastanza) perché si affaccia un nuovo operatore (NTV) e finalmente almeno nell’AV si apre il mercato alla pseudo concorrenza, e ci si racconta subito la frottola che perdendo passeggeri e conseguentemente meno introiti dalle Frecce Rotte, calerebbero soldi per ripianare i servizi in perdita.
Qualcuno mi spieghi, con una semplice operazione matematica, come ciò sia possibile, ovvero che con il 5% dei denari totali incamerati si ripianano i presunti debiti del 95% del resto del servizio.
Se lo è chiesto anche la Corte dei Conti, analizzando appunto i conti delle FS, e qualcosa nemmeno a loro quadra.
A meno che non siamo un vero sproposito i costi dei biglietti, cosa alquanto veritiera se il sottoscritto la settimana scorsa per un Milano – Roma - Milano in giornata con tariffa Flexi e avendo provato un mitico secondo livello di servizio ha sborsato la modica somma di € 270,00 !!!
L’unica verità vera è che finche non ci sarà la netta operazione di separazione tra proprietà dell’ infrastruttura ferroviaria (attualmente nella pancia delle FS tramite RFI, sua controllata) che deve rimanere in capo allo Stato e la società attualmente figlia della stessa mamma che fa servizio (Trenitalia) che invece deve andare in modalità paritaria agli altri operatori in regime di liberalizzazione e quindi di concorrenza, non ci potrà mai essere scelta alternativa, ma continueremo a rimanere schiavi e sudditi gabellati di un monopolista di stato.
Scientemente, perché ad oggi anche il governo tecnico (ma il Sig. Passera che competenze pregresse ha sui trasporti ???? ) ipnotizzato dai peana dell’ a.d. Moretti (che in quanto incantatore di serpenti ha pochi rivali anche in India) ha deciso di non decidere,. E, mettendo in capo la scelta ad una fantomatica Authority, di lasciare tutto come prima.
Se viaggiasse perlomeno un paio di settimane sui nostri treni, il Signor Superministro con deleghe varie, invece di essere scorrazzato in auto blu con autista, forse capirebbe che così non si può andare avanti.
E che sotto sotto i cittadini abitanti della Val di Susa, quelli veri, una qualche ragione di essere incavolati ce l’hanno.
Noi le loro ragioni le sosteniamo e le comprendiamo tutte, avendo l’AV che ci passa sotto il naso e che ha fatto scempio della nostra terra, senza dare nulla in cambio.
Come ha scritto qualcuno proprio oggi, ricordiamo ancora le parole del povero Necci, ex ad delle FS, che risuonarono nei saloni di Palazzo Gotico a Piacenza, e decantavano le mirabilie della TAV per la nostra provincia. Come il titolo di un film, Balle Spaziali.

Il pendolare e l'edicola (7/3/2012)

"Ogni mattina, a Piacenza, un pendolare si sveglia, sa che deve correre più in fretta possibile per riuscire a parcheggiare la macchina o non troverà posto .
Ogni mattina, a Piacenza , un altro pendolare si sveglia, sa che deve correre più in fretta del fratello di sventura, o resterà lui senza parcheggio.
Purtroppo però, quando il sole sorge, non importa se ti sei svegliato prima o dopo, troverai in edicola il giornale con la scempiaggine giornaliera sparata dal sindaco sui pendolari, sui chilometri fatti in macchina per
andare a Roma e a Bologna (ma perché non ci è andato in treno ???) a questuare soldi per noi, (capito? per noi !!! ) e sui fantomatici incontri con Moretti (???!!!???)
E ti domanderai: perché non è stato zitto ? avrebbe fatto una figura più bella….
E ti verranno in mente altri aforismi tipo : ” Il bel tacer non fu mai scritto “ …oppure “ E’ meglio stare zitti e dare l’impressione di essere ……, che aprire bocca e confermarlo … “ o anche “ al peggio non c’è mai fine “
L'importante però è che tu, pendolare dagli zebedei fracassati dalle lapidarie esternazioni di uno che il treno doveva prenderlo e mettersi sui binari con la fascia tricolore per difendere i diritti dei suoi cittadini, non pensi alla stupidata giornaliera, tanto i sindaci così sono come il raffreddore, passano, lasciano qualche scoria ma passano, e cominci a correre per non perdere il treno, evitando l’edicola…..."

Ci scuserà il buon Kipling per avere preso a prestito in maniera poco poetica la sua splendida massima, ma ne valeva la pena.

La corte dei conti esprime delle perplessità sulla gestione FS (6/3/2012)

La corte dei conti ha esaminato i bilanci del gruppo FS e, pur esprimendo apprezzamento per il risultato “di cassa” positivo (e ci mancherebbe, il loro mestiere è far quadrare i conti dello stato) ha espresso alcuni dubbi sulle modalità con cui il pareggio è stato ottenuto e sugli investimenti all’estero del gruppo.

La notizia compare su il fatto quotidiano, testata che sicuramente non simpatizza con Moretti, ma viene ripresa anche dal sito di borsa italiana che sicuramente non può essere accusata di simpatizzare per falce e martello.
In sostanza, la corte dei conti afferma che il gruppo FS non deve dimenticare il proprio ruolo di servizio pubblico: “vi e' ancora insoddisfazione da parte degli utenti del c.d. Servizio Universale, specialmente di quello a livello regionale” e, per quanto riguarda l’allargamento dell’offerta all’estero evidenzia : “la necessità che le recenti iniziative aziendali mirate ad acquisire quote di mercato sugli scenari internazionali non distolgano l'attenzione dall'obiettivo prioritario di fornire sul territorio nazionale un servizio di trasporto, sia passeggeri che merci, qualitativamente accettabile, anche attraverso il reperimento di risorse aggiuntive più significative rispetto a quelle finora ad esso dedicate”.
Troviamo che le opinioni della corte dei conti siano perfettamente allineate con le nostre: le ferrovie erogano un servizio pubblico essenziale, pertanto non possono perseguire la ricerca del pareggio di bilancio con le stesse logiche che usurerebbe un’azienda privata.
La corte dei conti arriverà a farsi sentite da orecchie sorde alla voce del popolo? Speriamo….

Cronaca di uno sgombero che non c’è stato (1/3/2012)

Il comune di Piacenza ci ha notificato una ordinanza con cui intima di sgombrare, entro le ore 15:30 del 1 marzo, la sede della che la nostra associazione utilizza legittimamente dal 1997.
La stessa sede che ci era stata concessa con delibera di giunta (sindaco Vaciago, assessore Reggi).
Il motivo ufficiale è la necessità di condividere i locali con un’altra associazione di pendolari.


Le ragioni che ci fanno storcere il naso al solo pensiero di questa convivenza sono numerose e questa non è la sede per descriverle nel dettaglio. Si tratta di una divisione nata per gravi motivi e che saremo lieti di illustrare e documentare a chiunque fosse interessato.
Altro tema è la rappresentatività di questa associazione:

quanti sono i consiglieri?
di questi, quanti sono effettivamente pendolari e quanti sono pensionati o lavorano a Piacenza?
quanti sono gli iscritti?
Qual è la loro posizione in merito agli aumenti tariffari di febbraio?
Qual è la loro posizione in merito ai disservizi causati dalle nevicate di febbraio?
cosa pensano delle azioni messe in atto dalla regione a seguito dei disservizi?
Nessuna di queste domande ha una risposta: hanno un blog il cui ultimo post risale al 9 aprile 2011 (annunciano che l’assemblea è rinviata per motivi organizzativi).
Abbiamo fondato motivo di ritenere che questa associazione sia stata fondata “alla bell’e meglio” per reggere il gioco dell’amministrazione comunale: l’unica loro presa di posizione a memoria di pendolare era del tenore “quanto è bello pagare per posteggiare la biciclette”.
Nonostante tutto ciò, non abbiamo chiuso la porta in faccia al comune, abbiamo detto che eravamo disposti a valutare la convivenza a patto che ci venisse messo a disposizione uno spazio esclusivo per l’archivio e la cassa. E’ chiedere troppo?
Evidentemente si, perché il comune ha emesso la famigerata ordinanza.

Arrivano i rappresentanti del comune

I nostri avvocati hanno vari motivi per ritenere che tale ordinanza sai priva di ogni valore giuridico, in ogni caso, il 1 marzo alle 15:30 ci siamo trovati davanti alla nostra sede per vedere cosa sarebbe successo. Di sicuro è successo che l’evento ha attirato l’attenzione dei media: erano presenti giornalisti di tutte le testate piacentine: stampa, radio, televisione, testate web ecc...
Erano presenti anche pendolari, consiglieri comunali e cittadini che volevano esprimerci solidarietà.
La cosa ci ha fatto molto piacere e ringraziamo tutti quelli che sono intervenuti.
Alle 15:30, con una puntualità impressionante, sono arrivati anche due funzionari del comune accompagnati da un vigile urbano. I nostri avvocati hanno ben rappresentato la nostra opinione ed i motivi, anche legali, per cui non abbiamo alcuna intenzione di sgomberare i locali. La discussione è sempre stata civile e pacifica anche se, ovviamente, ognuno è rimasto delle propria opinione.

La discussione tra i nostri avvocati ed i funzionari del comune

La stampa intervista i protagonisti della discussione

I due funzionari hanno constatato che i locali non erano stati liberati e se ne sono andati, faranno un verbale.
Nei prossimi giorni staremo a vedere quali saranno gli sviluppi, ci piacerebbe che il confronto continuasse senza atti di forza da parte del comune (es. non vorremmo mai che qualcuno arrivasse in un tranquillo pomeriggio, quando i pendolari sono al lavoro e cambiasse la serratura).

VIVA IL COMUNE DI PIACENZA!!! (1/3/2012)

Ringraziamo con sincera devozione ed ammirazione il Comune di Piacenza per lo show andato in onda oggi, all'ingresso della sede dell'Associazione Pendolari di Piacenza (perché questa è la nostra esatta denominazione).

A fronte della task force che si è presentata, composta da due solerti funzionari e vigile urbano al seguito, i quali, muniti di ordinanza di sgombero, volevano prendere possesso dei locali che legittimamente occupiamo dal 1997 (in virtù di una delibera di Giunta Comunale che ce li ha assegnati in comodato d'uso gratuito) si sono opposti i nostri avvocati, che hanno reiterato l'atto di significazione e diffida con il quale si eccepisce la nullità del provvedimento, inesistente per così come è stato formulato.
Dopo un civile conciliabolo, così come sono sempre state le nostre rimostranze, e che la stampa e le televisioni locali hanno potuto riprendere in tutto il loro svolgimento, i succitati funzionari comunali se ne sono ritornati da dove venivano.
Non abbiamo quindi occupato alcunché, visto che la sede è di nostro uso legittimo, né tantomeno abbiamo fatto o faremo ricorso contro qualcosa, essendo il provvedimento di ordinanza di sgombero inesistente.
Attendiamo quindi l'evolversi degli eventi.
Tre cose soltanto volevamo dire.

In primis un sentito ringraziamento a tutti quanti i consiglieri comunali e regionali che con atti e presenza ci hanno dimostrato la loro solidarietà, oltre ovviamente ai pendolari presenti ed a quelli che, impossibilitati stante l'orario, ci hanno scritto o hanno dato sostegno sui social networks.
Evidentemente la nostra storia ventennale ha lasciato sin ora qualche traccia.

In secundis che il couso e la tanto declamata partecipazione di cui i Comune si fa vanto, evidentemente dovrebbe avere riscontro nella storia e nelle attività delle persone.
Perché quindi si vuole che noi si condivida con altra associazione, composta da fuoriusciti (molto pochi per la verità, e nemmeno più pendolari...) che ci hanno causato problemi e con i quali per i metodi ed i comportamenti è acclarata come impossibile ogni forma di dialogo e di convivenza ? Ce la deve imporre il Comune, il quale si erge a Dio in Terra ?

Da ultimo, se pensavamo che l'asticella della decenza fosse già stata oltrepassata con precedenti dichiarazioni o atti, stavolta i comportamenti comunali hanno stabilito un nuovo record negativo.
Francamente non pensavamo che si potesse arrivare a tale bassezze, ma ce ne faremo una ragione.

Quando qualcuno farà qualcosa? (1/3/2012)

La notizia è stata lanciata dell’associazione “in marcia” che rappresenta i macchinisti di Trenitalia e ripresa dai maggiori quotidiani nazionali, tra cui Repubblica e il Corriere.
Sul frecciargento 9482 in servizio il 27 febbraio da Roma a Brescia e che viaggiava a quasi 250 km/h, si è aperta una porta. Il fatto si è verificato all’ingresso di una galleria e l’effetto è stato tale che la porta si è “volata via” andando a sbattere contro la carrozza successiva.
Di treni che viaggiano con le porte aperte ne abbiamo visti più d’uno ma quanto meno, visto la velocità degna di una tartaruga che caratterizza i convogli dei pendolari, le porte sono sempre rimaste attaccate al treno.
Il fatto che eventi del genere si verifichino (e meno raramente di quanto si possa credere) sui treni “di lusso” orgoglio e vanto delle italiche ferrovie, dà molto su cui riflettere.
Ormai siamo alla frutta: Moretti e soci continuano a raccontare la favola in cui tutto va bene il bilancio è in positivo, ma tutto questo è stato ottenuto a scapito della sicurezza.
Pochi giorni fa un treno si è schiantato nella stazione di Buonos Aires provocando 50 morti e 600 feriti. Dopo quanto successo in febbraio per un po’ di neve, c’è ancora qualcuno che pensa che la situazione di sicurezza dei treni italiani sia migliore di quelli argentini?
Dobbiamo aspettare una tragedia prima che qualcuno, dall’assessore regionale ai trasporti fini al Ministro si decida a fare qualcosa?

Sgombero (29/2/2012)

Come avevamo anticipato in questo post e nel corso dell'assemblea del 23 Febbraio, domani scade il termine che comune di ha "concesso" per liberare la sede che legittimamente occupiamo dal 1997, a fronte di una delibera di giunta (Sindaco Vaciago assessore Reggi).
Le motivazioni ufficiali sono che dobbiamo condividere la sede con un'altra associazione: qualcuno li ha sentiti? hanno preso qualche posizione a fronte degli aumenti tariffari di febbraio e dello sciagurato "piano neve" che abbiamo dovuto subire?
I motivi veri sono sotto evidenti: abbiamo commesso reato di lesa maestà sostenendo che i pendolari hanno diritto di parcheggiare gratuitamente la propria bicicletta al coperto e vicino alla stazione. Guarda caso, uno degli ultimi interventi pubblici dell'associazione di cui sopra era proprio del tipo "come è bello pagare per il posteggio delle biciclette".

L'ordinanza di sgombro del comune è priva di ogni fondamento: le amministrazioni locali possono emettere ordinanze di questo tipo solo nel caso in cui sussistano gravi motivi di urgenza e di ordine pubblico.
Riteniamo in tutta coscienza di non costituire un pericolo di ordine pubblico: abbiamo sempre manifestato le nostre opinioni in modo pacifico e nel rispetto delle regole.
Siccome riteniamo di essere nel giusto, ci rifiuteremo di lasciare la sede e il 1 marzo alle 15:30, termine imposto per rilascio dei locali, ci troveremo presso la sede per "vedere cosa succede" (si presenteranno davvero i vigili) ed esprimere in modo pacifico la nostra opinione.
Contiamo sulla presenza di giornalisti, di rappresentanti delle istituzioni (consiglieri comunali) e di esponenti della società civile e invitiamo chiunque ne abbia la possibilità ad unirsi a noi.

Giovedì 1 marzo, ore 15:30
Piazzale Marconi 32a (di fianco al capannone delle biciclette)

Riunione in provincia del 27 Febbraio (28/2/2012)

Innanzitutto un ringraziamento a quei pendolari che, nonostante l'orario infame per chi lavora o studia fuori città, sono riusciti a venire all'incontro in Provincia. Abbiamo fatta sentire ancora una volta chiara e forte la nostra voce. Questo significa lottare, senza mai abbassare la guardia, per rivendicare il nostro diritto a quella mobilità sostenibile che viene quotidianamente calpestata dalle vessazioni e dall'inefficienza del monopolista di stato. Il messaggio è stato chiaro e forte: i disagi immani subiti dal pendolari devono ritornare interamente a loro sotto forma di bonus, e non è pensabile una parte dei soldi delle multe che la Regione ha intenzione di comminare a Trenitalia possa essere utilizzata per i soliti, fantomatici miglioramenti del servizio. Si tratta di trite e ritrite asserzioni, le stesse che ormai da anni hanno accompagnato ogni aumento tariffario, con il risultato che le cose hanno continuato invece a peggiorare senza sosta, in una china irreversibile.
Mentre plaudiamo all'iniziativa della Provincia che vuole giustamente fare causa per i disagi subiti e rispetta nei fatti il ruolo istituzionale che le compete, non possiamo che stigmatizzare ancora una volta la scelta della Regione, la quale ritiene inutile un'iniziativa di tal genere. Bel modo di schierarsi dalla parte dei cittadini !!! Sul Comune di Piacenza, anche ieri convitato di pietra, pur regolarmente invitato, francamente ormai scarseggiano gli aggettivi per definire i comportamenti. Se è la solita manfrina politica, contraddice nei fatti quanto strombazzato dal sindaco tutto minuscolo e part-time in sede di campagne elettorali. Evidentemente il sindaco di Fiorenzuola e gli amministratori di Pontenure, che di centro-destra certamente non sono, non la pensano in questo modo, e considerano il problema come deve essere, ovvero trasversale agli schieramenti. Che è quello che la nostra Associazione predica da anni, giudicando l'operato degli amministratori dai fatti, e non dalle parole o dalle tessere di partito dietro le quali si nascondono.
Ovvero se sali su in treno con la tessera del PD o quella del PDL, rimani lo stesso al freddo e fai ritardo.
Un'ultima annotazione.
Basta con il personaggio piacentino ex-pendolare e da anni pensionato che con la psuedo erre-moscia e dal look multicolor fa il cavalier servente al Crufer ed alle riunioni in Provincia tiene bordone all'assessore, così come fa a Bologna. E' patetico, ha veramente stufato, e fa solo danno ai pendolari, quelli veri.

Ordinanza di sgombero della sede dell'Associazione (25/2/2012)

Il 1° marzo alle ore 15,.30, a meno di sospensioni dell'ultima ora, arriveranno presso la sede dell'Associazione Pendolari Piacenza dei vigili urbani per seguire un'ordinanza di sgombero della sede, che legittimamente occupiamo dal 1997, a fronte di una delibera di giunta (Sindaco Vaciago e guarda caso assessore Reggi) . Evidentemente stiamo sui coglioni, veniamo fatti passare come antidemocratici perché non vogliamo condividerla con un'altra fantomatica associazione chiamata unione pendolari, peraltro nota per non avere pendolari al seguito (ma quanti sono ???)
Invito tutti i soci e simpatizzanti ad essere presente e ad effettuare un civile presidio democratico. Io ovviamente sarò li a difendere un nostro diritto.

Tutti (o quasi) da Peri (24/2/2012)

Abbiamo più volte segnalato la necessità di una forte presa di posizione della regione nei confronti di Trenitalia.

Ebbene, l'assessore Peri, dopo una serie di affermazioni che neanche l'ufficio stampa di Trenitalia avrebbe avuto il coraggio di fare (in sostanza dice che bisogna dare più soldi a Trenitalia), ha accettato di incontrarci.

Purtroppo l'incontro non è in un orario adatto ai pendolari e questo sicuramente non depone a favore dell'assessore qualora cercasse di atteggiarsi a personaggio politico attento alle esigenze dei pendolari....
In ogni caso, la riunione si terrà:

lunedì 27 febbraio alle ore 17:00
presso la sede della provincia in via Garibaldi 50.

Ci rendiamo conto che per molti non sarà facile, ma invitiamo chiunque ne avesse al possibilità a partecipare all'incontro per far sentire la nostra voce.

Il ritorno del 2274? (20/2/2012)

Da FSNews apprendiamo che domani (finalmente!!) il RV 2274 delle 7.54 per Milano dovrebbe tornare a viaggiare (il condizionale con Trenitalia è d'obbligo), mentre per il 2067 e 2069 dovremo ancora aspettare (non si sa cosa).

Ovviamente noi ci limitiamo a riportare le notizie che abbiamo trovato, non ci assumiamo responsabilità per successive modifiche ai piani: abbiamo imparato a nostre spese che da Trenitalia ci si può aspettare di tutto.

Più di ieri, meno di domani! (16/2/2012)

Non è la pubblicità della UnoErre, ma la certezza che il disservizio di oggi sarà inferiore a quello di domani.
Stamattina il 2272 delle 6,48 arriva in orario e (miracolo !!!!) in composizione decente, e come al solito ti illude che stai per lasciarti il peggio alle spalle ! Mai fidarsi delle impressioni... Senza che nessun annuncio venga prodotto da quella congrega dei muti dell'ufficio movimento di Piacenza, il treno rallenta e si ferma a Casalpusterlengo a raccattare pendolari incazzati (1a fermata straordinaria) cui ne segue una seconda, parimenti straordinaria, a Secugnago, con altrettanto incazzati pendolari... E i corridoi si riempiono, in attesa che a Lodi, ove il treno effettua quella che doveva essere l'unica sosta sulla tratta prima di Milano, si intasino del tutto. Pare che come al solito un paio di tradotte della mitica Trenord siano collassate, il perché rimane ignoto. Alla fine, i minuti di ritardo a Milano Centrale, causa una ulteriore interminabile sosta a Rogoredo, a passeggeri scesi, sono 31. Apprendiamo poi che anche il 2122 delle 7,08 non se la è passata meglio, tra carrozze gelate ed un bel ritardino ! Stasera, tanto per non farsi mancare niente, cancellato il 17,20 da Milano per Bologna, ed il 18,15 stracolmo in ogni pertugio e con il ritardino anch'esso !!!
Que viva Italia !

Risposta all'Assessore Peri (16/2/2012)

Abbiamo ricevuto ieri, dopo la nostra vibrata lettera di protesta, del 1° febbraio scorso, a fronte dei pazzeschi aumenti tariffari, la risposta dell'Assessore Regionale Peri. A questa sua, abbiamo immediatamente risposto. Eccovi il testo qui di seguito :

Egregio Assessore,

riscontriamo in giornata la sua mail con i relativi allegati.

Innanzitutto una precisazione doverosa.
Il sottoscritto è Presidente dell’Associazione Pendolari Piacenza e non dell’Associazione Pendolari Valdarda (che lei tra l’altro ben conosce, per essere sempre presente alle riunioni regolarmente indette dalla Provincia di Piacenza) che è altra associazione, guidata da Fabrizio Uggeri, pendolare anch’esso e incidentalmente anche collega.
Ovvero le sue percezioni di quanto scritto con mail del 1° febbraio derivano da due soggetti diversi, anche giuridicamente, con sedi in due località diverse, uniti comunque nello scritto e nelle valutazioni, da cui la firma congiunta in calce.

Passando poi alla sua missiva, già dal titolo “ Assessorato Programmazione territoriale, urbanistica, reti di infrastrutture materiali e immateriali, mobilità, logistica e trasporti” (che quasi non ci sta tutto nella riga indirizzo) si evince come mai ci siano voluti 14 giorni perché dalla nostra lettera venisse partorita, dopo due settimane di silenzio assordante, una risposta.
Evidentemente troppe incarichi gravano su di lei e pertanto non è riuscito a rispondere.
Quindi il caldo consiglio che le diamo, a costo zero è quello di fare poche e meno cose, ma di cercare di farle bene.

Parafrasando il suo incipit, siamo noi pendolari che dovremmo fare ogni sforzo nel non venire sotto la sede della Regione con i forconi, a causa degli aumenti inaccettabili scattati il 1° febbraio ( ma vogliamo parlare di quelli per i quali dal 2006 il prezzo degli abbonamenti regionali è aumentato di oltre il 50 % , a botte del 10% all’anno ???)e delle inenarrabili odissee di disagi e di disservizi che stiamo subendo da ormai 15 giorni, e che continuano imperterriti, anche oggi che splende il sole.
Sole che peraltro splendeva anche ieri, e l’altro ieri, e domenica scorsa.
Ad esempio, se lei avesse viaggiato stamattina con noi, si sarebbe posizionato su di un treno (regionale da Parma 2272 delle 6,48) con 8 carrozze scandalose, di cui 3 chiuse in quanto dichiarate fuori servizio e con 5 porte automatiche guaste. Tutti in piedi appassionatamente. Mentre il regionale 2122 da Bologna per Milano delle 7,08 accusava 27 minuti di ritardo all’arrivo, ed il 2913 da Piacenza per Bologna veniva cancellato
Oppure ieri sera, avrebbe atteso inutilmente che l’unico treno da Milano Centrale per Bologna (gli altri tutti immotivatamente soppressi) il 2285 delle 18,15 , fosse posizionato sul binario, con prima 15, poi 30, poi 45 minuti di ritardo, ed essere costretti, in centinaia, a correre per prendere un Milano-Mantova, occupando ogni spazio fisicamente disponibile, per poi scendere a Lodi, e sperare in Dio che arrivasse un locale per Piacenza.
Abbiamo acceso un cero alla Madonna, noi di Piacenza, per essere riusciti ad arrivare alle 19,35 in stazione (mentre il 2285 accusava 61 minuti di ritardo con carrozze chiuse e porte guaste), mentre i colleghi pendolari di Fiorenzuola, anch’essi sul treno, erano purtroppo costretti ad aspettare, per potere tornare a casa, il miraggio di regionale da Genova, in quanto nulla si profilava all’orizzonte.
Oppure stasera, visto che ci hanno appena informato che il regionale 2283 da Milano Per Bologna delle 17,20 è cancellato, chissà mai perché.

Tutti treni che fanno parte del magnifico Contratto di Servizio da lei ripetutamente incensato (si rilegga la pomposa dichiarazione fatta sul sito della Regione ai tempi della sottoscrizione) e che oggi dimostra nei fatti la sua assoluta vacuità.
Ovvero Trenitalia fa quello che vuole, chi paga subisce e sta zitto.
Tanto, come ha scritto lei tra ieri ed oggi, la Regione non ha scelto la via giudiziaria ma solo quella della ramanzina, addirittura pensando a delle multe ove già mettete le mani avanti, dichiarando di volerle destinare al miglioramento dei servizi. Ma quali ???? Sono le stesse cose che ci ripete da anni ad ogni aumento delle tariffe regionali, e che puntualmente vengono smentite dallo schifo di disservizi che giornalmente ci tocca subire.
Addirittura il suo peana di ieri rivolto al pianeta è quello di altri soldi, e qui sicuramente deve avere recepito in toto le parole del padrone di vapore (leggasi Moretti Mauro) che anche lui in quanto a richieste di denaro non scherza.

Infine, per delineare i contorni di questi scandalosi aumenti, lei sostiene che la Regione fece notare l'errato calcolo della tariffa sovra-regionale già al momento della sua entrata in vigore.
Ma perché ha permesso allora che questo calcolo venisse utilizzato? Inoltre, se ammette che la sua precedente segnalazione non ha avuto esiti positivi, cosa spera succeda ora?
Che Trenitalia (pardon, Ritarditalia) cambi rotta perché definisce la necessità di cambiamento "indifferibile"?
Perché prima era "differibile"? Stiamo parlando, egregio assessore, di soldi che "ingiustamente" i poveri viaggiatori sono costretti a versare a Trenitalia

Ci sembra sembra che ce la siamo presa un po' comoda con i nostri soldi, o no?

Nella sua missiva, lei allega una lettera inviata a Trenitalia ieri, 14 febbraio; ma se non la sollecitavamo noi, quando avrebbe scritto a Trenitalia (se mai avesse deciso di farlo)?

Ci aspettiamo quindi, e lo vogliamo vedere con i fatti, una salatissima multa che si configuri in quanto tale mediante un non pagamento, visto che anche nel corso dell’ultima riunione ci ha detto che multare Trenitalia richiede poi Equitalia come riscossore (non pagano !) e che l’importo di questi pagamenti bloccati venga interamente devoluto sotto forma di abbonamenti gratuiti per sanare in piccola parte gli enormi disagi causati ai pendolari della regione.
E che ovviamente, visto che noi nella giustizia ci crediamo, ma non in quella sommaria, la Regione attivi immediatamente i suoi uffici legali perché si perseguano penalmente e con durezza tutti i disservizi dei quali Trenitalia si è macchiata. Basta che gli avvocati leggano i giornali, guardino le foto ed i filmati, per trovare tonnellate di prove materiali.

Alla ricerca dei treni perduti (16/2/2012)

Abbiamo ufficialmente contattato la trasmissione di Rai tre per supportarci nelle ricerche di alcuni dei treni normalmente usati dai pendolari piacentini, di cui si sono completamente perse le tracce.
In particolare:
il 2274 (7:54 da Piacenza a Milano centrale) è stato visto l'ultima volta sabato 11 febbraio, sul binario 18 di Milano centrale con 21 minuti di ritardo.
il 2062 da Torino Porta Nuova per Bologna Centrale è scomparso da 22 giorni.
Da tempo sono partite delle squadre di pendolari volontari con il supporto dei cani antivalanghe gentilmente messi a disposizione dalla protezione civile, ma ancora non si è riusciti ad ottenere nessun risultato.
Si teme che il 2274 sia finito in uno dei temutissimi crepacci che si trovano tra Fidenza e Fiorenzuola e che sono noti per aver messo in difficoltà Reinhond Messner la termine degli anni '60 convincendolo ad intraprendere l'impresa, che riteneva più semplice, di scalare tutti gli 8000 (anziché viaggiare quotidianamente tra le province di Parma e Piacenza).
Il 2062 sembrerebbe invece disperso sull'appennino nella zona di Isola del Cantone, sarebbe stato visto da un gruppo di sci alpinisti intenti in una scalata.
Entrambi e treni erano sprovvisti dell'Arva, lo strumento usato da chi ha escursioni sulla neve e che consente un rapido recupero in caso di seppellimento da valanga. Questo complica enormemente le ricerche.
Secondo altri, i due treni, avrebbero invece approfittato della confusione per cambiare vita e smettere di viaggiare (sogno di molti pendolari) e ora gestiscono una chiosco che vende piadine su una spiaggia del Costarica.
Chiunque avesse notizie può contattare la nostra associazione.

Ma quando finirà questo delirio ? (15/2/2012)

A questo punto ci manca solo che piova cacca dal cielo e le abbiamo vissute tutte!!!
Il regionale 2285 delle 18,15 è defunto a Lodi, e nel delirio di informazioni mancanti, noi che c'eravamo sopra siamo scesi e siamo riusciti a prendere un locale in ritardo, stracolmo in ogni pertugio, che le ha fatte tutte fino a Piacenza, dove siamo arrivati alle 20,00. Non male, per uno che era uscito dall'ufficio alle 17,40. Ai colleghi pendolari di Fiorenzuola come al solito l'ulteriore aggravio di attendere in stazione a Piacenza ed di salire su di un altro treno, il primo utile che li portasse a casa. Stasera però a documentare il tutto c'era anche una giornalista di Libertà, che partita da Milano con noi ha potuto vivere in diretta una giornata di ordinaria follia ferroviaria, e raccogliere dal vivo tanto materiale per un articolo. Stavolta non smentibile dal ministero delle menzogne (leggasi ufficio stampa di Trenitalia). Se ci provassero, avvisiamo che sul treno nel nostro vagone c'era un vicequestore della Polfer che lavora a Milano, pendolare esasperato pure lui, che nel caso non è smentibile...
dimenticavo, ma ormai sono dettagli, sono partito da Milano con 3 carrozze fuori servizio e 5 porte automatiche guaste.

Attenzione al portafogli (15/2/2012)

Tra i disservizi vari capita di dimenticare che sui treni viaggiano dei personaggi poco raccomandabili, per cui è necessario fare sempre attenzione ai propri effetti personali.
Riportiamo nel seguito la segnalazione che abbiamo ricevuto da una pendolare che ha subito il furto del portafogli su un regionale.

Alla cortese attenzione dell'Associazione Pendolari,
ieri sera ho preso il regionale 20435 Greco Pirelli-Piacenza, tra Lodi e Piacenza mi sono addormentata per stanchezza e al risveglio non ho più trovato il portafogli. Sono sicura di essere stata borseggiata sul treno perché un'amica mi ha portato in auto in stazione e salita sul treno ho controllato come sempre la borsa.
Vi scrivo questa mail in modo che possiate avvisare altri viaggiatori attraverso i vostri mezzi di comunicazione, preferisco non scrivere di persona sulla bacheca di facebook per motivi di privacy e anche per sicurezza visto che non ricordo quanti e quali documenti conteneva il portafogli oltre al bancomat e alla patente.

VERGOGNA ! VERGOGNA ! VERGOGNA ! (14/2/2012)

Al peggio non c'è mai fine.
Dopo avere soppresso immotivatamente 4 treni 4 da Milano Centrale per Bologna (3 regionali ed un FB) l'unico treno che si rendeva disponibile era il 2285 delle 18,15, che alle 18 non era ancora segnalato a binario. Alle 18, 15 veniva dato prima con 15 e poi con 30 minuti di ritardo. Abbiamo ripiegato in tanti sull'unica soluzione possibile, insieme ai supersfigati pendolari di Fiorenzuola, ovvero il Mantova delle 18,20 per scendere a Codogno e poi alla sperindio per il primo locale in transito verso Piacenza. C'è andata, a noi locali, veramente di culo, in quanto prendendo il locale da Sesto S.G. siamo riusciti a contenere i danni ed arrivare alle 19,35 a Piacenza. I colleghi di Fiorenzuola sono invece purtroppo rimasti nell'atrio della stazione in attesa di un treno da Genova per Bologna che era dato in arrivo alle 19,44. In viaggio tempestati di telefonate dai giornali e Tv locali, alle quali avevamo già inviato in tempo reale le notizie di questa ennesima Caporetto. Sono riuscito a fare un'intervista a Telelibertà a TG finito che probabilmente andrà in onda domani.
Registriamo in questa ignobile giornata, la virgola di cacca sulla montagna di letame delle dichiarazioni di Peri, che finalmente ha ritrovato l'uso della parola (ma era meglio se stava zitto) . L'innominabile assessore alla fine del pistolotto demenziale, non ha fatto altro che battere cassa, dopo averci inchiappettato un bel 23% di aumenti con il 1° di febbraio, dichiarando che se non ci sono altri soldi il sistema crolla. Ma dove cazzo avete messo tutti quelli che in questi anni ci avete fottuto sotto forma di aumenti, a botte del 10% all'anno ???
Ci aspettavamo come minimo la notizia di una mega multa a quegli incapaci di Ritarditalia con bonus del mese di marzo, ed invece il nulla. Allucinante.
Una ulteriore domandina. Abbiamo in giunta regionale ben 2 assessore 2 piacentine ed un consigliere, tale Carini, tutti e 3 di maggioranza. Hanno tutti e 3 perso anche loro l'uso della parola, sono emigrati su Marte o semplicemente perché è un loro compagno di partito anche se è incapace non lo toccano?

COMUNICATO ! (14/2/2012)

L'Associazione Pendolari Valdarda e l'Associazione Pendolari Piacenza,
a fronte di un suo perdurante ed inspiegabile silenzio, sollecitano con la presente la Regione Emilia Romagna ad un impegno immediato e concreto affinché i pendolari piacentini siano risarciti per tutti i disagi che hanno e continuano a subire, a causa dell'incapacità conclamata da parte di Trenitalia di gestire forse cm 20 di precipitazione nevosa, e delle reiterate violazioni del Contratto di Servizio.
Disagi che continuano anche in questi giorni, ancor più sconcertanti in assenza di ogni precipitazione (splende il sole anche oggi) e riguardano aspetti fondamentali quali la sicurezza delle condizioni di viaggio (la quasi totalità delle porte automatiche di accesso ai vagoni guaste), il comfort (carrozze gelide), le soppressioni (che continuano immotivate lasciando a piedi i pendolari, ieri sono stati cancellati i regionali 2274 e 2283 da e per Milano), ed i ritardi.
La stessa Trenitalia ha ufficializzato la data del 31 marzo 2012, entro la quale potranno essere presentate le domande di rimborso per i disagi dei viaggiatori occasionali, ammettendo di fatto la gravità della situazione succitata.

Alcune Regioni italiane hanno preso importanti provvedimenti nei confronti di Trenitalia: basti pensare alla Liguria, che ha fatto causa per interruzione di pubblico servizio, o al Piemonte che ha momentaneamente sospeso i pagamenti a Trenitalia.
La regione Emilia-Romagna, sicuramente una delle più colpite dal maltempo e di conseguenza dai disagi causati da Trenitalia, invece tace.

Chiediamo quindi ai Comuni di Piacenza e Fiorenzuola d'Arda in primis, nonché alla Provincia , ma anche e soprattutto ai Consiglieri ed agli Assessori Regionali piacentini, che si affianchino nella richiesta alla Regione per il ristoro dei danni subiti dai pendolari piacentini.

La porta! (14/2/2012)

Questa foto,

scattata in una delle stazioni della zona urbana di Bombay, rappresenta la soluzione che le ferrovie indiane hanno trovato al problema della manutenzione delle porte: le tengono sempre aperte. Ebbene, il buon Moretti, sempre pronto a cogliere quanto di buono si fa nelle ferrovie estere, deve aver colto questa ispirazione: da inizio febbraio, sta applicando alle italiche ferrovie la filosofia delle porte sempre chiuse.
Moretti ha ragione, tenendo le porte aperte si rischierebbe di far entrare il freddo, tenendole chiuse, invece...

Negli ultimi giorni stiamo assistendo quotidianamente a situazioni in cui su un treno di 8 carrozze funzionano 2/3 porte su ogni lato (contro le 16 che teoricamente dovrebbero essere utilizzabili), questo comporta, come minimo, ritardi significativi dovuti al tempo necessario ai viaggiatori per salire e scendere (bisogna percorre tre o quattro carrozze prima di trovarne una con una porta funzionante). Non osiamo pensare a cosa succederebbe nel caso si rendesse necessario evacuare il treno in situazioni di emergenza (ne a chi si prenderebbe la responsabilità di aver fatto partire un treno in quello stato).
Tornano a quanto succede in India, l’ente che si occupa dello sviluppo delle infrastrutture nella zona di Bombay, si chiama MMRDA (Mubai Metropolitan Region Develpomnet Authority). Ebbene, anche qui troviamo una similitudine: chi, nelle ultime settimane, non ha pensato ma che viaggio di MMRDA?

Prigionieri nei vagoni! (13/2/2012)

Continua imperterrita la Caporetto delle ferrovie.

Stamattina il treno 2272, regionale proveniente da Parma per Milano delle ore 6,48 si è presentato in vergognosa composizione con sole 7 carrozze, con la bellezza di 15 porte 15 non funzionanti, (contate e fotografate, in allegato alcune perle !)

I 17 minuti di ritardo all’arrivo a Milano Centrale sono stati causati tutti dalla processione verso le uniche porte che consentivano la salita/ discesa nelle stazioni di Piacenza- Lodi-Rogoredo-Lambrate, che ovviamente non avvengono tutte dallo stesso lato (a Piacenza a sinistra, a Lodi a destra, a Rogoredo a sinistra, a Lambrate a sinistra, in Centrale a destra rispetto alla testa del treno).
Un treno del genere, come confermato dal capotreno, non doveva nemmeno partire, in quanto in assenza delle più basilari norme di sicurezza. Siamo in attesa di ricevere dai nostri legali le conferme che ci permetteranno di sottoporre un esposto denuncia all’Autorità Giudiziaria, perché la situazione oltre che vergognosamente insostenibile (è inconcepibile che gli interni presentassero ancora neve e non fossero stati puliti !!!) ha pesanti profili di norme di sicurezza totalmente inevase (se qualcuno si fosse sentito male, come sarebbe stato soccorso? se fosse scoppiato un incendio saremmo sicuramente morti asfissiati o bruciati) !!! La segnalazione pervenutaci con la presente mail da un collega pendolare che si accingeva a prendere il treno successivo (regionale 2122 da Bologna per Milano delle ore 7,08 – arrivato a destinazione con 23 minuti di ritardo) è eloquente del medesimo schifo :
Qualcuno di voi ha visto le condizioni del 2122 alle 7.08 di questa mattina???
Si è presentato con 7 (le ho contate) carrozze di cui le prime due fuori uso e le altre con solo DUE porte funzionanti. Le altre erano bloccate dalla neve.
Mi sono rifiutato di salire su quel carro bestiame. Tutte la gente stipata in carrozze sigillate con solo due porte agibili su tutto il treno.
Non oso immaginare cosa sarebbe successo in caso di incidente.
Questi sono pazzi!
In tutto ciò assistiamo al totale ed inconcepibile silenzio dell’assessorato ai trasporti regionale (ma esiste ancora ?) nonché degli assessori regionali piacentini.
Del Comune di Piacenza, si sono perse da anni le tracce.

Le scelte sbagliate che hanno reso il sistema ferroviario vulnerabile ed inaffidabile (13/2/2012)

Qui di seguito vi riproponiamo il testo del pezzo pubblicato in data odierna da "Ancora In Marcia" la rivista dei macchinisti italiani, che esemplifica e chiarisce quanto sta avvenendo ai danni dei cittadini, ovvero lo sfascio del servizio ferroviario. E se lo dicono loro, c'è da crederci ....

MALTEMPO E CAPORETTO FERROVIARIA: PROGRAMMA SOPPRESSIONI TRENI PASSEGGERI DEL 13-2-2012

LE SCELTE SBAGLIATE CHE HANNO RESO IL SISTEMA FERROVIARIO VULNERABILE ED INAFFIDABILE

In questi giorni appare chiaro a tutti quanto sia rilevante "l'interesse pubblico" al buon funzionamento dei treni.
A fianco degli innumerevoli disagi subiti dai viaggiatori (di cui per primi ce ne scusiamo) si consolida la discutibile scelta aziendale di sopprimere un grande numero di treni in occasione di precipitazioni nevose.
Le enormi risorse investite su treni e infrastrutture ad alta velocità hanno prodotto un sistema ferroviario diventato incapace di affrontare, come avveniva in passato, le normali avversità dell'inverno.
Oggi si preferisce invece negare la realtà con comunicati stampa omissivi e propagandistici e sopprimere centinaia e centinaia di treni
Riscaldare gli scambi, effettuare frequenti passaggi di mezzi spazzaneve, dotare di rostri tutti i treni, predisporre un numero adeguato di locomotive diesel e garantire la presenza di personale in tutte le stazioni in cui e' necessario manovrare gli scambi, consentirebbe, al contrario, di attenuare gran parte dei disagi.
Ma la scelta strategica dei tagli e la decisione di smantellare tutto l'apparato tecnico che ne garantiva la funzionalità anche con la neve e il freddo invernale, hanno reso la nostra rete vulnerabile ed inaffidabile.
Solo se parlamento, governo e regioni imporranno, con atti istituzionali di controllo ed indirizzo, al gruppo FS, una correzione della gestione, il trasporto ferroviario potrà continuare a rappresentare uno strumento sicuro e affidabile per la mobilità collettiva.

Questo ed altro lo trovate su questo sito

Qui ci vuole Jonny il bassotto (13/2/2012)

Le affermazioni di questi giorni di Mauro Moretti secondo il quale "solo 8 treni hanno avuto problemi" mi ha risvegliato un ricordo di tanto tempo fa, quando Bruno Lauzi cantava del poliziotto Jonny Bassotto che indagava sulle bugie raccontate dai bambini.

Che poliziotto Jonny bassotto,
ha un pappagallo che gli fa da radiospia
e un elefante come aiutante
quando è proprio troppo grossa la bugia.

Beh, in questo caso, senza ombra di dubbio, la bugia è troppo grossa, servono Jonny bassotto e l'elefante.
Per fortuna gli organi di stampa danno qualche informazione sullo stato reale della situazione, in questa galleria fotografica del Corriere della Sera si vede la situazione di un Livorno - Milano innevato e pronto ad accogliere gli sciatori.
Sempre il Corriere, pubblica il video ripreso da una pendolare di Lodi sul 2272, uno dei treni maggiormente usati anche dai pendolari piacentini. Interessante anche questo articolo in cui si analizzano le "colpe": è si nevicato, ma negli ultimi anni si sono molto ridotte le risorse: un tempo a Bologna c'erano 4 squadre adibite al compito di pulire in caso di neve e gelo gli scambi o di applicare le scaldiglie, adesso nel è rimasta una. Le locomotive di soccorso sono passate da 5-6 a due.
C'è altro da dire?
Si, a Moretti e alla sua cricca di alti dirigenti:
Andate a spalare cazzo!

Un degrado senza fine (11/2/2012)

Anche oggi registriamo, per quanto incredibile possa essere, un peggioramento delle infime condizioni di viaggio alle quali siamo sottoposti da ormai 10 giorni.
Nel mitico Nord, polmone trainante dell’ economia italiana, ove l’efficienza, la qualità e la puntualità dovrebbero regnare sovrani.
Le immagini allegate scattate stamattina (ed i filmati girati con i telefonini sono disponibili a chiunque che ne faccia richiesta) documentano in maniera inequivocabile in che schifo siamo costretti a viaggiare.
Stamattina il treno regionale 2272 da Parma per Milano delle ore 6,48 è arrivato a Piacenza con 15 minuti di ritardo, 3 carrozze fuori servizio in quanto ghiacciate ed invase dalla neve.
E’ partita l’affannosa ricerca delle cuccia calda, che ha portato all’ammasso nella prima vettura di testa, ove abbiamo viaggiato rigorosamente in piedi per 72 km fino a Milano, dove siamo arrivato con 21 minuti di ritardo.
Ad una richiesta di chiarimenti circa il pietoso stato delle vetture, il capotreno ci ha risposto che per lui quel treno non era in condizione di potere viaggiare, ma che l’ufficio movimento di Parma gli ha chiesto se per favore lo metteva sui binari, altrimenti lo si sarebbe cancellato, con tutti i problemi del caso.
Ora ci domandiamo come sia possibile che un treno che origina da Parma alla 6,10 di mattina, che dovrebbe essere in attesa con porte automatiche e finestrini chiusi, si possa presentare a Piacenza, a nevicata avvenuta (a Piacenza i centimetri erano 20, ma sulle strade, non nei treni) in queste condizioni, che nulla hanno a che vedere con il ghiaccio e le bufere.
Che qualche genio se lo sia dimenticato aperto ? E che comunque nessuno lo abbia sistemato prima di farlo partire?
A fronte di un assessorato regionale inesistente, registriamo le dichiarazioni lunari del padrone del vapore che su “ La Stampa “ , che per l’ennesima volta distorce la realtà sotto gli occhi di 3 milioni di pendolari, affermando che solo 8 treni in Italia hanno avuto dei problemi !!!
Per favore, andate a spalare, cazzo !!!

Schettino assunto come macchinista? (10/2/2012)

All'arrivo nella stazione di Piacenza, la info visualizzata sul tabellone era di quelle che nebulizzerebbe in pochi istanti un elefante: treno reg (veloce) 2274 = 45 minuti di ritardo!!
Rassegnato e sempre più disperato, decido quindi di accomodarmi sul regionalissimo R20414 che è già pronto al binario 6.
Si , avete letto bene, accomodarmi!!! La "macchina" è costruita con materiale VIVALTO, il fiore all'occhiello del trasporto ferroviario regionale.... le carrozze sono riscaldate adeguatamente..... magra consolazione: raggiungeremo Milano confortevolmente in ritardo, considerando che il convoglio, nonostante sia già pronto da un'oretta, riesce a partire alle 8.12 anziché alle 8.09!
Il treno viaggia lento lento , ma si….. che fretta c'è??? ma andate tutti a ca.are!!!
A Casalpusterlengo siamo già saliti a 12 minuti..... scommetto che il treno ES9802 ci sta già mordendo le caviglie , sento i suoi denti affilatissimi aggredire le rotaie..... se dovesse superarci a Lodi scendo dal Vivalto e mi sdraio sui binari!
Certo che se in una giornata "normale" come oggi abbiamo questo tipo di performance, cosa dovremo "vivere" domani, dato che è previsto un nuovo peggioramento meteorologico????!!!!!
E' troppo buono il collega Ettore quando scrive che si tratta dell'ennesima "Caporetto"; qui stiamo perennemente "navigando" in balia di uno tsunami di cacca!
Per la serie "dobbiamo riderci su", mentre il treno stava viaggiando a singhiozzo verso Milano, dalle retrovie ho udito chiaramente un viaggiatore che diceva ridacchiando "Ma Schettino è stato assunto come macchinista???"

La distorsione della realtà (9/2/2012)

Il record delle panzane raccontate in un intervista è stato nuovamente superato da Mauro Moretti in questa Intervista rilasciata a La Stampa che ha superato ogni decenza arrivando ad affermare che solo otto treni hanno avuto problemi.

Forse l'AD del gruppo ferrovie dello stato si è sbagliato e voleva dire sono 8 treni su 42.000 non hanno avuto problemi. Questa probabilmente è una stima corretta, anche se ottimistica, del numero di treni che hanno viaggiato regolarmente
O forse è la definizione di problema che è un attimino distorta: se per problema intendiamo situazione apocalittica di cui parlano i telegiornali, allora potremmo essere d'accordo.
Ritiene forse, il sig. Moretti, che un treno che viaggia con 8 carrozze, di cui due/tre e chiuse e delle restanti una o due con in riscaldamento funzionante non abbia problemi?
Ritiene forse, il sig. Moretti, che un treno che arriva a destinazione con un ora di ritardo (su un viaggio teorico di 50 minuti) non abbia problemi?
Ritiene forse, il sig. Moretti, che i treni soppressi non creino problemi agli utenti?

Rinnoviamo l'invito formulato nei giorni scorsi dal nostro presidente:
Vada a spalare cazzo!

Più che il freddo poté il capostazione (8/2/2012)

Mi unisco al coro delle innumerevoli segnalazioni diffuse in questi giorni dai colleghi pendolari perché ritengo che il disservizio nel disservizio del quale siamo stati vittime questa mattina non sia da addebitare alle avverse condizioni meteo o a non meglio specificati problemi del materiale rotabile, ma alla fenomenale decisione assunta dal capostazione o capo ufficio movimento della stazione di Piacenza.


Il treno regionale veloce….2274 (delle h.7:54) è annunciato con 15 minuti di ritardo: di questi tempi sembra quasi uno scherzo!
Il treno regionale delle h.8:09 destinazione Milano Greco Pirelli è pronto sul binario 2.
Sono trascorse le h.8:09 da qualche minuto, nel frattempo il R2274 è arrivato sul binario 3 ed è pronto a partire (nonostante ci siano mucchi di neve tra una carrozza e l’altra che costringono i viaggiatori ad acrobazie impreviste….
Siamo “comodamente” seduti in una carrozza di prima classe con riscaldamento funzionante!!
Attendiamo con ansia la chiusura porte e la sospirata partenza, i secondi sembrano interminabili; si ode un fischio dal marciapiede….. dai che si parte?
Noooooooo, si chiudono le porte del treno sul binario 2 (che da Piacenza a Lodi effettua fermata in tutte le stazioni!!!)
Il capostazione ha deciso di dare precedenza al convoglio che a rigor di logica dovrebbe averne meno, ma perché? Perché? Perché? E’ assurdo!!!!
E’ prudente non scrivere ciò che ho esclamato ad alta voce davanti ad una decisione così “fenomenale” e nemmeno ciò che ho udito da altri pendolari nei confronti del capostazione….. Inoltre, due “addetti ai lavori” presenti a bordo hanno condiviso pienamente la nostra delusione commentando negativamente l’operato del collega dell’ufficio movimento.
Come previsto quindi il suddetto treno ci ha fatto da rallentatore fino a Lodi e ci ha permesso di raggiungere la stazione di Rogoredo con soli 38 minuti di ritardo. E’ sempre più un disastro!

Ci state rubando la vita... (7/2/2012)

Anche stasera, quando pensavamo che l'asticella della decenza fosse al massimo grado, le FS sono riusciti a stupirci di nuovo ! Il treno 2285, regionale da Milano Centrale delle 18,15 per Bologna, ha confermato essere come materiale rotabile il regionale 2272 Parma -Milano della mattina, in partenza alle 6,48 da Piacenza. E la conferma si è avuta quando si è palesato sul binario in ritardo, le stesse porte della mattina non si aprivano, la stessa carrozza chiusa fuori servizio, e la carrozza di 1a classe con 3 delle quattro porte guaste. E' stata un'odissea salirvi, ovvero riuscire a trovare una porta che si aprisse di suo, senza che dovesse intervenire il capotreno, con la chiave quadra. E' stata un'odissea attendere che il treno partisse, con 15 minuti di ritardo, sempre a causa di queste porte infami, arrivare a Lambrate, con il treno strapieno, e dovere lasciare gente a terra, che voleva salire ma non poteva farlo, ed il treno è rimasto fermo, tra gli insulti dei pendolari esasperati, che non volevano essere lasciati a piedi, nel sottozero dei binari. La stessa scena si è ripetuta a Rogoredo, e lentamente siamo arrivati, senza riscaldamento funzionante, a Piacenza, con 55 minuti di ritardo. E' stata un 'impresa scendere, abbiamo dovuto percorrere 3 vagoni prima di trovare una porta funzionante e calpestare il marciapiede del binario 4. Perché non c'eri anche tu, Moretti dei miei stivali, invece di andare a Porta a Porta a sparare cazzate colossali sui treni IC bloccati per ore in mezzo al Paese, a difendere l'indifendibile, ovvero il dilettantismo, l'improvvisazione, e l'arroganza che ha contraddistinto la tua gestione ???
Perché non c'eri anche tu, Federico Fabbretti dei miei stivali, responsabile di uno dei più inutili uffici media che esistano in questo paese, quello delle FS, che anche oggi hai rubato spazio sul Corriere della Sera con una penosa lettera che nemmeno ai tempi del MInculpop sarebbe stata scritta, nella quale invece di scusarti con i viaggiatori, hai sparato minchiate colossali sulla durata oraria dei disagi ???? Dove cazzo eravate, invece di stare con il badile in mano a spalare neve per capire cosa vuole dire veramente lavorare ??? Per colpa vostra anche stasera, sotto la neve, a -3, sono arrivato casa alle 21,00, dalle 6,30 di stamattina, ed anche oggi avete rubato 4 ore della mia vita.

Trenitalia e RFI: fioccano le critiche e le (altre) regioni si danno da fare. (6/2/2012)

Ne abbiamo parlato in questo post, e i dati sui ritardi che pubblichiamo ogni giorno ne danno le prove: è bastato un po’ di maltempo, ampiamente previsto, per mandare in crisi tutto il sistema ferroviario nazionale (a guardar bene proprio tutto no… i costosi Freccarossa sembrano funzionare regolarmente….)
Per fortuna, questa volta, non siamo stati i soli a parlare di disservizi ferroviari: tutti i principali giornali in versione cartacea e on-line hanno parlato del disastro, il Corriere della Sera ha intervistato il nostro presidente e portavoce: Ettore Fittavolini, che con la semplice descrizione dei fatti ha delineato un quadro tragico.
Alcune regioni si sono date da fare più di altre:

La Regione Liguria ha denunciato RFI e Trenitalia alla Procura della Repubblica di Genova per i disservizi del trasporto ferroviario e i disagi che gli utenti hanno subito in Liguri.
In Piemonte, l’assessore regionale ai Trasporti Barbara Bonino ha dichiarato “non verseremo un solo euro per questa settimana di disservizi interminabili. I pendolari piemontesi non possono viaggiare su treni ridotti a ghiacciaie. I ritardi e le soppressioni di questi giorni sono inaccettabili, hanno dovuto subire maggiorazioni delle tariffe fino al 23% e devono poter usufruire di un servizio adeguato invece dobbiamo constatare percentuali inaccettabili di ritardi e soppressioni dei convogli regionali, imputabili nella massima parte a difetti del materiale rotabile.”

E in Emilia Romagna, Peri cosa fa? Anche lui ha parlato:

“Lo sforzo in atto per garantire comunque una quota di servizi non è sufficiente per offrire un livello accettabile di qualità. A ciò si aggiunge l’eccezionale gravità di quanto accaduto all’Intercity Bologna-Taranto, rimasto bloccato ieri nella campagna forlivese per sette ore, provocando disagi assolutamente insopportabili a centinaia di passeggeri, Non ha assolutamente funzionato la comunicazione che lo stesso Gruppo FS ha rivolto alle istituzioni locali e alla Protezione civile. In questa regione, dove da sempre siamo abituati a fronteggiare le emergenze con il massimo della collaborazione, non è accettabile lasciare per ore e ore centinaia di persone prive di assistenza sull’asse della via Emilia. Come Regione stiamo monitorando le modalità di gestione da parte del gruppo di queste giornate d’emergenza, anche per assumere eventuali provvedimenti”

Eventuali provvedimenti? Assessore! I suoi colleghi agiscono, e lei cosa fa?
Valuta???? Peggio di così cosa deve fare l'azienda amministrata da Moretto?
Quando ci dimostrerà di essere in grado di mettere in atto un’azione vera e credibile contro FS?

Ricominciare dai fondamentali (5/2/2012)

Quando si inizia a giuocare a pallone da bambini, prima di metterti un numero di maglia addosso e darti un ruolo in squadra, ti fai un mazzo tra giri di campo, palleggi, ripetute, ti insegnano come pulirti le scarpe e come ingrassarle dopo averle lavate e lucidate...normalmente l'allenatore queste cose te le insegna perché le ha imparate prima di te e quando lo fa da l'esempio.
Si chiamano i fondamentali.

Il badile da neve, per chi ha a che fare con la coltre bianca, è un fondamentale, e quando ti mandano in giro a spalare c'è sempre qualcuno che ti fa vedere come si fa, con l'esempio, ovvero invece di parlare spala e tu gli vai dietro, e spali finche non ti si gonfiano le braccia e ti vengono i calli alle mani.
Questo badile da neve è il gentile omaggio che i pendolari piacentini, ma non solo, inviano all'assessore regionale Peri ed al " padrone del vapore " Moretti, seduti sulle loro sedie , con un caldo invito, stile comandante di capitaneria a Schettino : " Alzate le chiappe e andate a spalare, cazzo !!! "
Ne abbiamo le scatole piene dei vostri sproloqui e giustificazioni davanti a normali fenomeni di brutto tempo che si ripetono ad ogni inverno nel freddo del Nord Italia, e che tutte le volte vengono descritti invece come apocalittici ed eccezionali. Di eccezionale c'è una cosa sola: la vostra colossale improvvisazione unita al cronico dilettantismo con il quale ad ogni nevicata gestite le ferrovie.

E dopo avere spalato, se riuscite a farlo, abbiate la decenza di dimettervi.

Un anno di blog (3/2/2012)

Buon compleanno, blog APP!
Stiamo diventando grandi, in tutti i sensi: è già passato un anno dal primo post inaugurale ma anche i numeri testimoniano un apprezzamento in continua crescita.

Quando un anno fa abbiamo deciso di buttarci in questa avventura nessuno di noi era un blogger professionista e sapevamo che sarebbe stato un progetto impegnativo: tuttavia credevamo nelle potenzialità di questo strumento ed eravamo sicuri che sarebbe stato un servizio utile ai tanti pendolari piacentini.

Ed avevamo ragione: il nostro blog è diventato il punto di riferimento indiscusso per la comunità di pendolari piacentini che vi ritrovano ogni giorni informazioni sempre aggiornate.
Inoltre questo blog è diventato un punto di contatto anche con le altre associazioni di pendolari perché cambiano le tratte ma i problemi di chi viaggia sono spesso uguali da Roma a Milano.

Qualche dato: dall'apertura, mese dopo mese, abbiamo triplicato i contatti, passando dalle 2.078 visite di marzo 2011 alle 7.618 visite di gennaio 2012, per un totale di oltre 57.000 contatti in un questo primo anno.
Abbiamo pubblicato quasi 600 post e siamo stati ricambiati dal pubblico con centinaia di commenti, email e messaggi via Facebook.
Gli argomenti che hanno riscosso maggiore interesse sono stati quelli relativi alle tariffe e gli aggiornamenti sugli scioperi.
Anche le informazioni sui ritardi che pubblichiamo tutti i giorni in automatico riscuotono un discreto interesse: alcuni nostri followers ci confessano che dare una sbirciatina ogni giorno al post sui ritardi fa oramai parte della loro routine quotidiana, come leggere l'oroscopo e guardare il meteo.

Per il futuro il nostro progetto ambizioso è quello di aumentare ancora di più l'interazione e lo scambio con chi ci segue: per questo cercheremo di dare sempre più spazio alle vostre segnalazioni, alle vostre storie, alle vostre denunce.

Concludiamo questo post autocelebrativo rinnovando il nostro GRAZIE a chi con il proprio impegno ha contribuito al successo di questo blog: come Associazione saremo felici di accogliere chi vorrà affiancarsi al gruppo di volontari che attualmente si occupano della gestione.
Chiunque vorrà cimentarsi nel ruolo di giornalista, analista, fotografo, reporter, vignettista, grafico, web designer troverà il giusto spazio e la giusta attenzione: vi aspettiamo a braccia aperte.

Qualche fiocco bianco ed ecco servito il mercoledì nero (2/2/2012)

Il giorno in cui entrano in vigore aumenti tariffari spropositati, le ferrovie dello stato dimostrano tutta la loro incompetenza: sono bastate temperature di poco inferiori allo zero e un po' di neve per bloccare praticamente tutto il sistema.

Sulle nostre linee si sono registrati ritardi di ore ma il peggiore disagio lo hanno patito certamente i viaggiatori di un Intercity bloccati al freddo per 7 ore!

Cominciamo a raccontare l'epopea che hanno subito i pendolari piacentini: chi ieri ha scelto la combinazione classica 2122-2285 per raggiungere Milano (ovvero partenza con il 7:08 e rientro con il 18.15) ha accumulato 129 minuti di ritardo all'andata e solo 116 al ritorno.
Fanno 4 ore in totale: c'è da rabbrividire.

Così come devono essere rabbrividiti i passeggeri dell'Intercity che è rimasto bloccato per 7 ore tra Forlì e Cesena con il riscaldamento spento: ne hanno parlato tutte le televisioni e i giornali on line pubblicando anche testimonianze da far accapponare la pelle.

Il tutto mentre le alte sfere delle ferrovie, dal caldo dei loro uffici, annunciavano ritardi massimi di 15 minuti...

V E R G O G N A !!

L'ennesima porcata tariffaria (1/2/2012)

Egregio Assessore Peri,
non pensavamo che il vecchio detto di indossare intimo rinforzato per evitare pericolosi “ spifferi “ non richiesti da dietro dovesse ancora una volta diventare trista realtà, ovvero prevenire con tali indumenti il rischio della fregatura in fase di atterraggio.
Come al solito, nella sua gestione del trasporto ferroviario al peggio non c‘è mai fine, e la porcata è dietro l’angolo.
Non abbiamo altro epiteto infatti, se non quello di una coltellata alla schiena dei pendolari, per definire gli aumenti che siamo ritrovati a dovere subire da oggi, 1° febbraio 2012, per gli abbonamenti mensili ed i biglietti.
Per sua informazione, magari non se ne è reso conto quando, all’insaputa di tutti, noi utenti per primi, a Piacenza, arrivati in biglietteria ci si sono presentate le seguenti nuove tariffe:
Mensile Pontenure – Milano 1° classe : € 139,20 (da € 113,10)
Mensile Pontenure – Milano 2° classe : € 92,80 (da € 75,40)
Ovvero aumenti secchi del 23 % rispetto alle tariffe del mese precedente.
Una enormità, senza alcuna giustificazione oggettiva, ancor più grave perché avvenuta nella totale assenza di informazione.

Per inciso, in un mese in cui sul Piacenza – Milano ci sarebbe (e c’è !) il bonus del 20% , stante le disastrose performance sulla tratta. Tale bonus non è ottenibile a Piacenza, pur essendo arrivata tanto di circolare in biglietteria, in quanto il sistema permette di fare l’abbonamento, ma solo a prezzo pieno. Per avere lo sconto, bisogna farlo in una qualsiasi stazione lombarda ! Cornuti e mazziati, ovvero lombardi o emiliani a seconda di come dobbiamo essere fregati.
Potremmo capire, ed avremmo fatto molta fatica comunque, se il prezzo di tale aggravio avesse comportato in cambio un improvviso miglioramento delle condizioni di viaggio, carrozze pulite, riscaldate, treni in orario, materiale in perfetto stato di manutenzione.
La Caporetto di stamattina, l’ennesima a fronte di 4 falive di neve cadute nella notte sulla Pianura Padana (cosa dovrebbero fare i popoli del Nord ???? chiudersi in casa per 6 mesi ???) con temperature gelide ma nella norma (lontane dalle cassandre dei meteorologi, stamattina a Piacenza alle 6,45 il termometro segnava -3 , cosa normale in gennaio, mese più freddo dell’anno) che ha portato a ritardi inenarrabili (il sottoscritto in stazione alle 6,45 ha strisciato il cartellino a Milano alle 10,15 !!!) ed a condizioni di viaggio indegne di una pese civile non ha scusanti, di nessun tipo.
Tanto è vero che il suo alter ego della Liguria, l’assessore Vesco, ha annunciato oggi che sta pensando di denunciare Trenitalia per interruzione di pubblico servizio.
Cosa che lei non potrebbe nemmeno fare in quanto dovreste denunciare voi stessi, posto che la gara ed il relativo contratto di servizio ve lo siete cantati e suonati in consorzio tra Fer (di proprietà della Regione stessa) e Trenitalia.
Grave anche il fatto che, e qui mi rivolgo agli assessori regionali piacentini, che vediamo regolarmente andare in treno a Bologna, non ne sapessero niente, oppure, ancor più grave, se sapevano qualcosa, non hanno avvisato noi magari per amore di partito e tirato lei per la giacchetta, ricordandole che si stava per compiere l’ennesimo sopruso.
Potessimo avere una scelta alternativa, quantomeno ci rivolgeremmo ad un altro gestore.
In un paese in cui il monopolio regna sovrano, e le pseudo liberalizzazioni sono chiacchiere da bar sport, in questo momento in cui, oltre alle tasse del governo Monti (anche mio nipote di 5 anni sarebbe stato capace di aumentare le accise sui carburanti !) ci abbattete nel sacrosanto diritto alla mobilità sostenibile con questa ulteriore mazzata, ci rimangono ormai solo gli insulti.
Si ritenga quindi pesantemente insultato dai pendolari piacentini ma non solo, e per cortesia abbia la decenza di stare lontano da Piacenza, per le ormai inutili riunioni alle quali partecipiamo.
Se i risultati sono questi, che Dio ce ne scampi e liberi.
Poco cordialmente.
Associazione Pendolari Piacenza e Associazione Pendolari Valdarda

Il Frecciabianca delle 8:22 tornerà a fermare a Rogoredo (1/2/2012)

Secondo questo articolo di Piacenza 24, il Frecciabianca 9802, quello che ferma alle 8:22 a Piacenza diretto a Milano tornerà a fermare a Rogoredo.
La fermata era stata soppressa, senza alcun motivo valido, a partire dal 12 dicembre scorso causando disagi a un buon numero di pendolari che, nonostante il costoso supplemento "mi muovo tuttotreno", lo trovavano un ottima soluzione per raggiungere Milano con un tempo di percorrenza breve, per esempio era molto usato da chi deve portare i bambini all'asilo prima di andare a Milano.

Si tratta di un contentino che ci viene dato e che sicuramente contribuisce a migliorare una situazione disastrosa, ma molto rimane ancora da fare. Per esempio, sempre in tema di Frecciabianca, andrebbe ripristinato il 9825 che partiva da Milano centrale alle 18:35 e che contribuiva ad alleggerire notevolmente il 2285 (in partenza da Centrale alle 18:15) che attualmente viaggia ogni giorno come un carro bestiame.
Non parliamo poi dell'aumento del 25% (circa) delle tariffe che ci è capitato tra capo e collo senza che nessuno, a partire dall'amministrazione regionale, si premurasse di avvertirci. Anzi, l'assessore Peri, quando lo abbiamo incontrato il 22 dicembre di aveva tranquillizzati, dicendo che la Regione aveva trovato le risorse per garantire il servizio...

Che ratassada (31/1/2012)

I pendolari che in questi giorni sono andati in biglietteria o sul web per rinnovare l'abbonamento hanno sicuramente pensato a questo classico dalla commedia dialettale piacentina.
Per chi non avesse confidenza con il piacentino "del sasso", "ratassada" si potrebbe tradurre con "batosta".
Una batosta è infatti quella che abbiamo ricevuto senza preavviso da Trenitalia/Trenord, solo per fare qualche esempio:
Il mensile Pontenure - Milano in seconda classe (fino a ieri il più conveniente) passa da 74,50 € a 92,80 € con un aumento secco del 24,56%!!!!!
Stessa sorte per l'abbonamento in prima classe che passa da 113,10 € a 139,20 € (+23%)
Anche l'annuale Pontenure - Milano subisce la stesa sorte, passando da 704,60 a 867,00 con un aumento del 23%, il Piacenza - Milano costa 7 euro in più.

Il mensile Piacenza - Milano rimane invece fermo a 91 € per la seconda classe, mentre dal sito web di Trenitalia non sembra più possibile acquistare un abbonamento di prima classe (mistero).

Ricapitolando, considerando che adesso l'abbonamento più conveniente è quello con origine da Piacenza, l'abbonamento più economico sulla tratta Piacenza - Milano passa da 74,50 a 91,00 €, con un aumento del 22,14%.
Alla faccia dell'inflazione!!!!

Per chi sceglie il mensile, da valutare con sempre maggiore attenzione l'abbonamento "lombardo" io viaggio ovunque in Lombardia: la fase promozionale a 85 € è finita, ma con 99 € (solo 8 in più del Piacenza - Milano) si può viaggiare sui treni regionali della Lombardia (ricordiamo che per le ferrovie Piacenza è in Lombardia) e sui mezzi ATM. Bastano 6 viaggi al mese su metropolitana/tram/autobus per coprire la differenza.

Arriva l'inverno: che sarà di noi?

Le previsioni meteo per i prossimi giorni in Emilia e Lombardia configurano una situazione tipicamente: invernale: potremo avere un po' di neve tra giovedì e venerdì e le temperature scenderanno bruscamente, arrivando anche a -10.

A parte, forse, il freddo eccezionale, si tratta di una situazione normale per i "giorni della merla". Tuttavia, in passato, è bastato un po' di neve o un po' di freddo per causare disservizi a non finire.
Abbiamo visto vagoni con la neve.... DENTRO, sui sedili
Abbiamo visto ritardi e soppressioni causate da scambi gelati
L'Associazione Pendolari Piacenza che, secondo il sindaco Reggi, è formata da 4 ragazzi ha previsto l'arrivo del generale inverno, il colosso Trenitalia saprà fare altrettanto?
Secondo me no! Temo che giovedì e venerdì saranno giorni d'inferno.... Spero di sbagliarmi....

Certo che questi candidati... (28/1/2012)

Egregio Signor Mazzoli,
durante la puntata di Tempo Reale andata in onda su Telelibertà ieri sera, 27 gennaio, lei ha dichiarato, in risposta al quesito da me posto a tutti i candidati delle primarie del centro sinistra presenti, di avere incontrato diverse associazioni di pendolari piacentine e non Fittavolini, che mi propongo di " incontrare ".
Ora, molto modestamente vorrei capire, in quanto lei candidato per elezioni che riguardano la carica di sindaco del comune di Piacenza, a quali associazioni si riferisce. Posto che la nostra, ovvero l'Associazione Pendolari di Piacenza, che esiste dal 1992, e della quale mi onoro di essere presidente, regolarmente eletto dal 2006, è una ed una sola. Ha per caso incontrato pendolari genericamente tali, iscritti o non alla nostra associazione, al bar ???
O gli amici dell'Associazione Pendolari Valdarda, con i quali combattiamo da anni battaglie unitarie contro le FS, che però con le elezioni comunali di Piacenza, essendo di Fiorenzuola, poco c'entrano ?? Visto che le vostre primarie sono il 5 febbraio, e siete in ballo da mesi, che noi abbiamo un sito Internet, un blog, una pagina Facebook, .... ci avrebbe potuto contattare e quindi non avrebbe avuto quel calo di ignoranza che le ha prodotto l'altra sua battuta " cosa volete che siano pochi euro per parcheggiare una bicicletta ..." . Battuta che parifico a quella infelice uscita del vice ministro Martone (nobile figlio d'arte anche lui) sui laureati italiani.

Viva il coraggio viva la democrazia (20/1/2012)

Il coraggioso sindaco si lamenta su Facebook per il tono, a suo dire poco rispettoso, con il quale lo approcciamo, ma inibisce i commenti sulla sua pagina a chi, invero molto rispettosamente, non la pensa come lui e tenta di creare un contraddittorio.
Il coraggioso sindaco ha la coda di paglia, oppure la memoria molto corta, facendo finta di dimenticare del come si è arrivati ad una situazione di questo tipo nei rapporti con i pendolari.
Andiamo a braccio, su alcune cose, anche poco note ai più, perché ci sono anni di prese per fondelli da ricordare: si dovrebbe scrivere un romanzo, ma tempo e spazi sono tiranni.

Esisteva, ed esiste tuttora, fino a prova contraria, perché mai abrogata, la Consulta dei Pendolari, istituita tra Comune, Provincia e Associazione Pendolari Piacenza, che prevedeva riunioni con cadenza regolare tra le parti. Questi incontri, non sono più stati fatti, ovvero il Comune ha smesso di incontrarci e non ne ha mai fornito motivo.
Ancora oggi il Comune deve dare seguito alla diffida ad adempiere per il rispetto dei protocolli di intesa sottoscritti ai tempi dell’esecuzione del tracciato TAV, sinora disattesi dalle FS, in tema di utilizzo della linea AV per i pendolari.
Il Comune ha fatto finta di sentire pareri e proposte (bollandole poi come irreversibili) dei pendolari sul tema capannone deposito biciclette della stazione, sul rifacimento del Piazzale stesso e sulla tracciatura degli spazi sosta auto in via dei Pisoni, incurante poi di tutto e di tutti, con il solo risultato, a fronte delle massicce contestazioni ricevute, di bollarci come quattro gatti ed una minoranza, accusandoci di fomentare il discredito perché volevamo entrare in politica (dichiarazioni fatte anche da Ricciardi in Consiglio Comunale), fregandosene della raccolta di firme effettuata e depositata all’ufficio del protocollo in Comune (372 pendolari hanno firmato per il mantenimento della gratuità, su 400 posti bici disponibili) sfrattando le biciclette da Piazzale Marconi e relegando la gratuità del parcheggio in spazi lontani e non coperti.
Buttando poi in piedi una ordinanza " moster " che non esiste in nessuna città d’Italia, di rimozione dei velocipedi, per obbligare i pendolari ad andare nel capannone.
Certamente, si voleva fare lavorare un cooperativa ( ma anche se fosse un’opera pia di CL non cambierebbe di una virgola il concetto) che si prende € 50.000 all’anno a fondo perduto dal Comune, e si lamentava per un capannone ancora mezzo vuoto, con orari ridotti, chiuso al sabato pomeriggio ed alla domenica, in cui comunque le biciclette custodite le rubano lo stesso ( e ne abbiamo le prove, mail di pendolari che incavolati ci segnalano lo spiacevole accaduto).
Regalando poi loro 40 posti auto a pagamento in via dei Pisoni, a fronte di una tracciatura degli spazi che li ha ridotti di un centinaio (la proposta migliorativa del pendolare, architetto urbanista del Politecnico di Milano, consigliere dell’associazione, richiesta dal Comune stesso, è stata poi commentata in modalità irricevibile) e che ha prodotto il risultato di intasare dalle 6,30 di mattina anche il parcheggio di viale Sant’Ambrogio.
Il disastro della soluzione viabilistica di Piazzale Marconi è sotto gli occhi di tutti.
In questo frangente, e sempre in tema di incontri farsa, ove fanno finta di ascoltarti ma hanno già deciso tutto prima, grande fu la sorpresa di Brambati, Carbone e soci, quando tirammo fuori il progetto che avevamo avuto in anteprima, ma non da chi ce lo doveva dare (Il Comune, come da accordi) , e che commentammo molto negativamente perché in Associazione non ci sono 4 ragazzotti, ma tra gli altri anche architetti, professionisti seri e stimati che non parlano per criticare a prescindere, ma su temi oggettivi e con cognizione di causa.
I dirigenti comunali ed i tecnici, ce lo ha detto in faccia Brambati, loro si che sono perfetti (ma chi doveva controllare che Cibic fosse laureato, architetto e docente universitario, quale capo della commissione chiamata a giudicare un progetto da 25 milioni di €uro ??? ?) .
In Piazzale Marconi vige il caos viabilistico ed il parcheggio selvaggio ad ogni ora (dove sono finiti i vigili sbandierati ed apparsi per un paio di giorni dopo l’inaugurazione ???), gli accessi separati del progetto non esistono più (chiedere ai tassisti…) i bus sono costretti a fare lo stesso percorso che facevano prima, gli attraversamenti pedonali a ridosso di due micro-stupide rotonde rendono problematica la sicurezza e lo scorrimento del traffico, che la nuova soluzione doveva invece fluidificare, le scale mobili, costate 400.000 €uro alla collettività, sono senza protezione (che cosa c’entra la Soprintendenza, se poi appaiono come per magia le pensiline dei bus ????) spesso guaste e mai utilizzate.
Ricordo perfettamente un sms ed una telefonata con il consigliere Galvani che chiedeva a noi Associazione se avessimo chiesto le scale mobili (ma quando mai ??) , visto che lui si batteva, come presidente ANMIL, per gli ascensori per i disabili !!!
Al sindaco, in tutta questa esemplare gestione, non è parso poi vero di attaccarsi a quei 4 - veramente 4 – gatti che, espulsi dalla ns. associazione per irregolarità statutarie, ed irrintracciabili, dopo averne chiesto riscontro, (ci sono documenti legali a controprova) , si sono inventati una fantomatica Unione Pendolari (che piglia lo stesso contributo comunale nostro come associazione !) ove la presidente lavora si in Cariparma, ma a Piacenza, ed il compagno di merende fa il pensionato da anni, ed in questo ruolo fino all’altro giorno il presidente del Crufer (!!!) a Bologna.
Quelli che senza essere pendolari plaudevano al deposito bici a pagamento, si iscrivono alle Consulte Comunali e poi non si fanno mai vedere, salvo quando ogni due anni, c’è da dare il parere per il bilancio sociale di mandato, e ci sono gli assessori. Allora spuntano di nuovo dalla pensione…la pantomima dell’altra sera (17 gennaio) alla Casa delle Consulte.
Naturalmente questi 4 gatti hanno chiesto una sede per riunirsi ed il coraggioso sindaco ha pensato bene, visto che siamo diventati scomodi, di volerci fare improvvisamente condividere la nostra, assegnata con delibera di Giunta Vaciago nel 1997 (era lui assessore) all’Associazione Pendolari Piacenza. Al nostro diniego, motivato dagli accadimenti di cui sopra, ma non solo quelli, ci sfratta, e ci dice che non siamo democratici.
Come se uno vivesse in un appartamento in affitto con la moglie, lei scappa con l’amante, si separa , il giudice da ragione al marito nella causa di divorzio, ed il padrone di casa vuole che l’ex marito divida l’appartamento in affitto con l’ex moglie ed il suo amante.
Gli avevamo posto una ventina di domande, al Sindaco, per iscritto e reiterate: ha mai risposto ????.
Abbiamo indetto regolarmente assemblee aperte a tutti, pendolari e non, invitando tutti i rappresentanti comunali, consiglieri ed assessori, sindaco compreso.
Le uniche persone che si sono fatte vedere, cito a memoria e mi scuso se ho dimenticato qualcuno, sono i consiglieri Gattoni, Putzu e D’Amo.
Salvo poi avere le classiche telefonate pre - tornata elettorale, nelle quali tutti i partiti, ma proprio tutti, nessuno escluso, vengono a chiederci cosa vogliamo e promettono senza poi mantenere (vedasi il volantino di campagna elettorale di Reggi: si è mai visto in stazione o sui binari ?) perché ovviamente siamo in migliaia, noi pendolari, e ci si ricorda di noi solo quando bisogna votare.
Allora i nostri pareri e le nostre proposte sono motivate e competenti.
Viva la democrazia !!!

C'è chi è messo peggio i noi parte II (20/1/2012)

Il mese scorso abbiamo parlato dei pendolari di Vigevano che, per ottenere un abbonamento al deposito biciclette, devono discutere con il custode, ma in giro per il mondo ci sono altri posti in cui gli utenti ferroviari sono “a mal partito”.
In quest’articolo il Corriere della Sera parla della situazione nella popolosa provincia di Jawa Barat, sull'isola di Giava, in Indonesia (ci sono dei pendolari anche li). Come dice il giornale: “i treni passeggeri sono notoriamente sovraffollati” tanto che, nelle ore di punta, molti sono i viaggiatori che si “accomodano” sul tetto del treno. Per scoraggiare il fenomeno, le ferrovie indonesiane hanno adottato molteplici metodi, perlopiù fallimentari: la minaccia con i cani, le prediche in moschea, il filo spinato sul tetto, ma anche le pistole caricate con vernice rossa indelebile da spruzzare sui temerari della strada ferrata.
Pare che dopo aver letto le affermazioni di Mateta Rizahulhaq (portavoce del Moretti indonesiano) il Moretti nostrano, al pensiero di un paragone tra le situazione indonesiana e la nostra, sia andato su tutte le furie affermando: “quando si tratta di adottare metodi fallimentari non siamo secondi a nessuno!”
L’ultimo ritrovato per dissuadere i viaggiatori sul tetto sarebbe una serie traverse poste sopra i binari e che sorreggono delle grosse sfere di cemento che servono a fare cadere a terra gli abusivi dei treni. Ma Mulyanto, pendolare su Giacarta, ha dichiarato che non si arrenderà; allo stesso modo Fittavolini, pendolare su Milano, esprime solidarietà e, già ieri ha dichiarato che le “sfere” che la abbiamo anche noi, foderate al carbonio.

E’ venerdì e mettiamola sul ridere, ma è triste che trovare qualcuno messo peggio di noi occorra andare in Indonesia.

Non è colpa sua (19/1/2012)

In un’intervista pubblicata sul sito web del settimanale l’Espresso, Mauro Moretti ottiene il nuovo record mondale nello sport dello scaricabarile. All’intervista hanno assistito i commissari del guinnes dei primati che provvederanno ad omologare il risultato e a pubblicarlo sulla prossima edizione del libro.
Non è colpa sua: all’estero gli abbonamenti ferroviari costano di più, certo trascura di dire che il prezzo dell’abbonamento Working - Londra include anche l’accesso illimitato alla rete di trasporto urbano della capitale britannica, mentre quello del Velletri – Roma non include la metro di Londra (e questo non darebbe fastidio più di tanto ai pendolari), ma neanche quella di Roma (vedi l'articolo originale della BBC).

Non è colpa sua se i pendolari viaggiano su carri bestiame, è colpa delle regioni che non pagano abbastanza, ma ciononostante la sua azienda ci garantisce servizi accessori come: carrozze gelate, porte non funzionanti, sedili talmente sporchi da far preferire viaggiare in piedi (voi non avete idea di quanto costa garantire sedili sporchi per tutti).

Ma la perla migliore è quella secondo cui la concorrenza non funziona per dare servizi migliori. Il sig. Moretti ci dovrebbe spiegare perché ha messo tali e tanti bastoni tra le ruote ad Arenaeways (divieto di effettuare fermate intermedie, tracce in orari impossibili) da portarla al fallimento.

Ci vuole più coraggio a fare il sindaco o il pendolare? (18/1/2012)

Pubblichiamo la nostra risposta al sindaco di Piacenza che, in una trasmissione televisiva, ha affermato che siamo "quattro ragazzotti con poco da fare". La stessa lettera è stata mandata ai giornali e ai siti web piacentini.

“Quattro ragazzotti che hanno poco da fare in ufficio e che non hanno il coraggio di entrare in politica“
Le succitate affermazioni del sindaco - ormai a mezzo servizio – di Piacenza, rilasciate nel corso della puntata di una recente trasmissione televisiva locale, e riferite ai consiglieri della nostra Associazione, dimostrano come ad ogni nuovo sproloquio il prode personaggio riesca a oltrepassare il livello della decenza superato nella precedente dichiarazione.

Ricordiamo allo smemorato che dal 1992, prima ed unica associazione nata sotto tale forma in Italia, quindi ormai da 20 anni, siamo un riferimento sia per i pendolari piacentini, che per quelli italiani, per la battaglia che continuiamo senza sosta per il diritto costituzionale ad una mobilità sostenibile.
Siamo per statuto APOLITICI ed APARTITICI, unici interlocutori diretti del Comune e della Provincia nella Consulta dei Pendolari (che ormai giace come lettera morta da almeno 6 anni… non per colpa nostra) presenti nei registri del volontariato, riceviamo regolarmente da anni il 5 per mille dalle dichiarazioni dei redditi di tanti che riconoscono valenza ed impegno sociale nella nostra attività che viene svolta, come rigorosamente e doverosamente deve essere, GRATUITAMENTE e nel tempo libero.

A differenza di chi, nel tempo occupato ed in quello libero, ormai tanto, non trova di meglio che delegittimare denigrando coloro i quali non la pensano come lui, ma non per il colore politico, ma perché nei fatti ha agito in danno ai pendolari, promettendo e realizzando l’opposto delle panzane sparate nei volantini elettorali, che molto spesso compagni di rotaia arrabbiati ci fanno arrivare per non dimenticare.
Imbucandoli nella cassetta della posta di una sede che è stata assegnata nel 1997 alla nostra Associazione (e non ai pendolari genericamente) proprio dal provvedimento di una giunta, quella Vaciago, della quale il futuro (ahimè) sindaco era novello assessore.
Sede dalla quale adesso ci vuole sfrattare, in nome della “ parità “ dei diritti, per darla ad un’altra associazione (ma quale ???) composta da sedicenti pendolari, quattro gatti noti per fare la claque ad ogni sospiro del catechista mancato.
Evidentemente “ le opinioni “ , come diceva un famoso attore, “ sono come i fondoschiena, ognuno ne ha uno “ , ma anche stavolta il prode sindaco a mezzo servizio ha toppato, visto che a fine 2011, Anno Europeo del Volontariato, ci è arrivata una missiva, a firma del Presidente dell’Assemblea Legislativa dell’Emilia Romagna, Matteo Richetti, con la quale in allegato ci viene recapitato, a noi, Associazione Pendolari Piacenza, un Attestato di Merito, (in copia alla presente) :
“per l’insostituibile attività svolta al servizio della società regionale“: così recita la motivazione. .
Che dire ?

Invitiamo quindi il sindaco a mezzo servizio, in tema di coraggio, a venire in stazione a Piacenza (dopo avere lottato per trovare un parcheggio auto oppure in bicicletta spendendo soldi per posteggiare) se non gli daranno fastidio le pernacchie dei tanti piacentini che non la pensano proprio come lui, e prendere un treno per andare a lavorare, invece di usare la macchina, per capire cosa vuol dire avere gli attributi foderati di carbonio di cui noi pendolari di lungo corso, lavoratori e studenti, dobbiamo essere dotati per sopportare quotidianamente questo tipo di vita.
Costretti da una città che non offre nulla, ma nella quale paghiamo fior di tasse e spendiamo i nostri soldi, pur producendo reddito altrove.

Il Consiglio Direttivo dell’Associazione Pendolari Piacenza

Ettore Fittavolini, quadro direttivo bancario
Anna Solimando, architetto
Maria Paola Canepari, avvocato
Federica Albini, dott.ssa, redattrice editoriale
Franco Trespidi, ingegnere
Umberto Turini, ingegnere
Mauro Trespidi, ingegnere
Massimo Lazzarotti, architetto
Massimo Cassinari, ingegnere
Lorenzo Groppi, universitario
Alessandro Daffra, dottore commercialista
Emanuele Zanotti, ingegnere
Valeria Lena, avvocato
Marco Andrei, dottore
Luca Tosi, dottore
Umberto Fantigrossi, avvocato Associazione e docente universitario
Andrea Rigolli, quadro direttivo
Giancarlo Vecchi, tesoriere Associazione
Franco Parisi, tesoriere Associazione
Nunzio Malpeli, resp. iniziative Associazione

NTV apre al trasporto regionale (17/1/2012)

In questo post avevamo auspicato che il decreto sulle liberalizzazioni che il governo Monti sta elaborando, potesse abbattere il monopolio di Trenitalia sul trasporto regionale.
Sembra che non siamo i soli ad aver colto il fatto: la compagnia NTV, che tra poco comincerà ad operare sulle linee ad alta velocità, ha pubblicato sul proprio sito in cui annuncia la volontà di entrare nelle gare per l’assegnazione del servizio di trasporto regionale.

Se i prossimi contratti di servizio verranno affidati attraverso gare realmente aperte alla concorrenza, NTV parteciperà. L’assessore Peri ci ha promesso che nel corso del 2012 la regione Emilia Romagna bandirà una gara per l’assegnazione del contratto di servizio, per cui gli “ingredienti” dovrebbero esserci tutti….
Nel caso la gara si facesse, auspichiamo che anche altro gestori partecipino, per esempio le ferrovie tedesche sembrano avere interesse ad entrare nel mercato italiano (i treni di Deutsche Bahn collegano Monaco a Bologna e a Venezia).
Se la gara ci sarà, non importa chi sarà il vincitore, quello che ci interessa è che il bando imponga ai partecipanti di garantire condizioni di viaggio, in termini di tempi di percorrenza e qualità del treni, degne di un Pese civile (cosa che attualmente non è). Vogliamo anche che il bando preveda penali pesanti per i disservizi e un sistema di controllo realmente efficace e non affidato al gestore stesso del servizio. Se così sarà avremo potremo nutrire qualche speranza per un futuro migliore (almeno per quanto riguarda i treni).

Riuscirà Monti a rompere il monopolio ferroviario? (13/1/2012)

In questi giorni sui giornali sono apparse le prime indiscrezioni sull bozza del decreto sviluppo che il governo Monti starebbe preparando. Tra i vari temi affrontati, l'art. 23 tratta il tema della liberalizzazione del trasporto ferroviario, nel seguito ne riportiamo uno stralcio

"Al fine di consentire il raggiungimento di una piena autonomia e indipendenza del gestore dell'infrastruttura ferroviaria, sul piano giuridico, organizzativo e decisionale, dalle imprese operanti nel settore dei trasporti - si legge nel testo - le azioni della società Rete ferroviaria italiana sono cedute al ministero dell'Economia e delle finanze, che esercita i diritti dell'azionista d'intesa con il ministero dello Sviluppo economico"

Il controllo dell’infrastruttura dovrebbe passare direttamente al Ministero delle finanze. Questo significa che Trenitalia S.p.A. dovrebbe essere trattata come un qualsiasi altro concorrente (e non come uno di famiglia, come accade oggi) quando si tratta di accedere alla rete, ottenere le tracce orarie ecc. Questo dovrebbe favorire l’ingresso di gestori alternativi, vedi NTV di Montzemolo, ma anche Arenaways o altri. Questa separazione dovrebbe rendere più appetibile anche la gara per l’assegnazione del servizio di trasporto regionale in Emilia Romagna che l’assessore Peri ha promesso di bandire nel 2012: i gestori alternativi che si presenteranno alla gara non dovranno più far viaggiare i propri treni “sul terreno del nemico”.
Ci auguriamo che questo aspetto non subisca variazioni nell’iter di approvazione del decreto, così come ci auguriamo che, una volta ottenuto il controllo di RFI, il ministero delle Finanze non guardi con un occhio di riguardo Trenitalia di cui detiene il 100% delle azioni.

Disservizi ferroviari e danno esistenziale (11/1/2012)

Umberto Fantigrossi, avvocato e pendolare piacentino, è stato il primo ad ottenere da Trenitalia, con una sentenza storica, un risarcimento per il danno esistenziale causato dai continui disservizi.

In seguito Fantigrossi, assieme agli avvocati della nostra associazione, ha assistito un gruppo di circa 30 pendolari, sempre piacentini, in una serie di cause basate sugli stessi presupposti e mirate a far riconoscere l’esistenza del danno esistenziale. In molti casi siamo riusciti ad ottenere il risarcimento nel giudizio di primo grado e attendiamo che vengano discussi i ricorsi sollevati da Trenitalia.
In quest’articolo pubblicato su “Consumatori, diritto e mercato” di dicembre 2011, Fantigrossi analizza il suo “caso” descrivendo le proprie argomentazioni e quelle della controparte alla luce della legislazione vigente (che risulta piuttosto vaga), per concludere con una riflessione sul significato di “servizio pubblico”.

Signor sindaco, quando la vedremo sui nostri treni? (10/1/2012)

È con fervida commozione che apprendo da Libertà del 5 gennaio del rientro del nostro sindaco Reggi al lavoro, per quanto part time. Ma è con altrettanto viva sorpresa che leggo di come abbia deciso di raggiungere la sua sede di lavoro (Sesto San Giovanni) in auto anziché in treno.

Ritiene forse, il signor sindaco, che Trenitalia non offra un servizio adeguato alle esigenze dei pendolari? Eppure, in tempi non troppo lontani, il signor sindaco e l’amministrazione tutta della città di Piacenza non hanno ritenuto necessario impegnarsi per far rispettare a Trenitalia l’accordo sottoscritto all’epoca della realizzazione della tratta ad Alta Velocità! Dopo aver addirittura promesso (ah, bei tempi, quelli!) di scendere sui binari a fianco dei pendolari, il sindaco Reggi ha abbassato di molto il proprio profilo, preferendo far finta di niente e limitandosi ad alzare le spalle se qualcuno gli chiedeva conto delle mancate promesse.
O forse il signor sindaco non si fida a lasciare la propria auto nel parcheggio di via dei Pisoni, quello che con tanto acume è stato “razionalizzato” dalla sua amministrazione con la conseguente perdita di qualche decina di posti? Ma no, sindaco, coraggio! I posti a pagamento sono sempre rigorosamente liberi, e con 6 euro al giorno risolve tutti i problemi di parcheggio! In subordine, è sempre vuoto anche il capannone delle bici, dove quindi è sicuro di trovare un posto (cosa sono 8 euro al mese, suvvia!) per la sua bicicletta. Insomma, ci dimostri che i 50.000 euro (spese escluse) che il Comune sborserà anche nel 2012 per tenere aperta questa cattedrale nel deserto sono ben spesi, no?!

Moretti vuole diventare leader delle lega nord? (9/1/2012)

Avevamo già parlato in questo post di come Mauro Moretti ha, nel giro di una notte, ottenuto il risultato che Umberto Bossi inseguiva da oltre 20 anni: dividere in due l’Italia.
Nei giorni scorsi sul web è infuriata un’altra polemica che lascia pensare ad un avvicinamento tra le idee delle lega e il modello di business di Trenitalia.

Di recente Trenitalia ha rivisto la suddivisione delle tariffe sui treni ad alta velocità passando dalle “classiche” due classi a quattro livelli di servizio, questo video di Natalino Balsso descrive in maniera molto efficace la nuova classificazione.. Due sono gli elementi che hanno gettato benzina sul fuoco delle polemiche: il primo è la segregazione degli utenti della classe “Standard” (la più economica) ai quali è stato negato l’accesso alla carrozza bar/ristorante. La porta che collega le carrozze di casse “Standard” al resto del treno sono chiuse a chiave e chi, durante il viaggio, volesse prendersi un caffè o pranzare/cenare deve accontentarsi del carrellino bar.
Come se non bastasse, nella campagna pubblicitaria lanciata per promuovere i nuovi servizi compaiono gruppi di persone felici che viaggiano in frecciarossa. Nelle classi più elevate troviamo “bianchi”, ma in classe “Standard” troviamo una famiglia di colore. Il fatto è stato segnalato della principali testate nazionali: corriere, repubblica, la stampa e altre. Ancora una volta, grazie all’azienda gestita da Moretti, facciamo una figura di m… a livello internazionale.
In prima battuta Trenitala ha emesso un comunicato stampa in cui negava tutto, azione ben commentata dall'espresso, poi però lo spot e le immagini sul sito sono state modificate. Questa è coerenza.
A dirigenti di questo calibro ci affidiamo ogni giorno....

Chi viaggia male a inizio anno , viaggerà male tutto l'anno!! (3/1/2012)

Con questo grande entusiasmo abbiamo effettuato il primo viaggio da Piacenza a Milano con il treno regionale veloce (ah ah ah) 2122 delle h.7:08
All'orario previsto di partenza dalla stazione di Piacenza il RV2122 non è nemmeno annunciato il tabellone naturalmente non indica ritardi (omertà!)

Sul marciapiede dei binari 2-3 si commentano i primi disservizi dell'anno 2012; in genere , in questo periodo il traffico ferroviario è decisamente ridotto, ciò nonostante i treni riescono ad accumulare ritardi
Ore 7.13 il treno di m... si "presenta" finalmente in stazione: la carrozza di prima classe è stranamente semi-vuota; mi siedo nel mio posto preferito, ma il treno non parte; i minuti trascorrono inesorabili.... nessuna info viene diffusa circa le cause dell'ulteriore ritardo ad un certo punto noto due agenti Polfer che si dirigono verso la "testa" del treno, nessuna news, siamo sempre in balia della disinformazione
Finalmente alle 7.22 si chiudono le porte e si parte!
Cosa sarà successo? Non lo sapremo mai
Sappiamo solo che l'incavolatura è già alle stelle e che raggiungeremo Milano con almeno 15 minuti di ritardo
Buon anno a tutti i pendolari! e un grazie di cuore a Trenitalia / Trenord per il meraviglioso disservizio quotidiano

Anno nuovo gestore nuovo? (2/1/2012)

Come avevamo anticipato in questo post, il 22 dicembre si è tenuto il tanto agognato incontro con l’Assessore ai trasporti della regione Emilia Romagna, Alfredo Peri.
Dopo aver ascoltato le segnalazioni dei comitati pendolari, l’assessore ha tentato di spiegare il motivo per cui la regione è stata assolutamente assente nel contraddittorio con Trenitalia in occasione dell’entrata in vigore dell’orario invernale.

In assenza dei trasferimento da parte dello stato per far fronte al contratto di servizio, la regione si trovava nella condizione di un cliente “squattrinato” e quindi senza la forza di far valere i propri diritti. Non vogliamo entrare nel merito di questa affermazione anche perché, come qualcuno ha sottolineato durante di dibattito, la Lombardia, nella stessa situazione, è riuscita ad avere i treni e le bozze di orario prima del 12 dicembre.
La notizia veramente nuova è che nel 2012 la regione Emilia Romagna bandirà una gara per l’assegnazione del servizio di trasporto pubblico regionale. Si tratterà di un’assegnazione della durata di 15 anni e, a fronte di una durata di questo tipo, sarà possibile chiedere il rinnovo completo dei terni entro i primi tre anni. Secondo Peri la gara sarà tale da attrarre altri competitors oltre alla famigerata Trenitalia.
Altro fatto estremamente interessante è che l’assessore ha pubblicamente annunciato, davanti alla stampa, che le associazioni pendolari saranno coinvolte nella preparazione del bando (e con queste, requisiti del materiale utilizzato, qualità del servizio, penali ecc…). Al momento non credevamo alle nostre orecchie, ma lo conferma anche la stampa locale, per cui è vero: lo ha detto!!!!
Allora apriamo questo anno con una speranza: speriamo che parta veramente questo percorso di partecipazione, speriamo che veramente il bando risvegli un ampio interesse e che, dopo tanti anni di peggioramento continuo, possiamo ottenere qualcosa.

Le ferrovie sono un servizio pubblico (27/12/2011)

Riportiamo la lettera inviata che Ettore Fittavolini, presidente dell'Associazione Pendolari Piacenza, ha inviato al quotidiano "la Cronca" in risposta a un comunicato stampa del gruppo Ferrovie dello Stato.
Negli ultimi anni la ferrovie vengono gestite come un'azienda privata con l'unico scopo di fare utile, questo ha portato a destinare tutte le risorse ai costosi servizi "di alto livello" abbandonando tutto il resto incluso il trasporto pendolari.
Le conseguenze le stiamo vivendo sulla nostra pelle.
Egregio Direttore,

la risposta dell’ufficio stampa di Ferrovie dello Stato dell’Emilia Romagna pubblicata su “La Cronaca“ di oggi, è roba, come direbbe il buon Kit Carson, da far piangere i vitelli, ed ha tutto il sapore della velina di regime da MinCulPop del Ventennio.
Dove almeno, a prescindere dalle considerazioni storiche in materia, che non ci competono, è acclarato che i treni funzionassero, fossero puntuali, puliti e guidati da ferrovieri orgogliosi di esserlo.
“L’inaudita arroganza dell’ a.d. delle FS, Mauro Moretti“ (lo scrive l’ORSA Sicilia in una lettera – allegata - spedita il 17 u.s. alla Commissione Trasporti della Camera, proprio sul tema dei tagli), ovvero l’ex sindacalista noto alle cronache per avere il licenziamento facile dei suoi ex compagni (De Angelis ed Antonini i due casi più emblematici) e la battuta infelice pronta (la strage con 33 morti a Viareggio: uno spiacevole incidente) sta lentamente cercando di spegnere anche lo spirito di corpo che in loro aleggiava.
A colpa di tagli sul servizio pubblico e sul personale, governando come un rais le Ferrovie dello Stato, dimenticandosi di essere un dipendente pubblico, pagato con i soldi delle nostre tasse, alla guida di un’azienda parimenti pubblica, posseduta da un unico azionista, il Ministero del Tesoro, ovvero i danari di noi tutti cittadini, viaggiatori o meno.

Fatta questa doverosa premessa, proprio perché la mobilità ferroviaria sostenibile è cardine sociale e servizio fondamentale erogato dallo Stato ai suoi cittadini (che non sono sudditi) paragonare i voli low-cost, affermando che la crescita degli stessi ha progressivamente svuotato di significato l’esistenza dei treni notte a lunga percorrenza, significa non avere capito nulla di quello che il servizio pubblico deve essere.
Nello specifico, a prescindere dalla problematiche personali nel muoversi verso aeroporti di secondo livello o di prossimità, ove disponibili, non ci risulta che gli aerei tra Milano e Palermo abbiano stazioni intermedie come i treni per salire e scendere a piacimento, tantomeno che prendere un treno notte da Taranto a Milano, o da Palermo a Torino, significhi compiere l’intera tratta.
Prendere un ICN a Vibo Valentia, dormire sul treno e scendere a Parma, oppure partire da Piacenza alla sera per svegliarsi a Roma alla mattina in tempo per un appuntamento di lavoro alle 8,30, evitando una partenza il giorno prima ed una notte in albergo.
Quello che potevano fare anche i piacentini, e che dal 10 dicembre risulta essere impossibile. Questo ha sempre voluto dire muoversi sui treni notte.
E’ proprio il concetto stesso e la modalità con cui si esplica il servizio ferroviario, che nulla ha a che vedere con la mobilità aerea, se non per il fatto che tra i due sistemi, come peraltro con i trasporti stradali, ci debba essere doverosa interconnessione.
E che il servizio fosse e sia fondamentale, lo dimostra il fatto stesso che questi treni fossero sempre pieni.
Adesso, con una vera e propria operazione di macelleria ferroviaria e sociale, come ha ben scritto l’avvocato Fantigrossi, si tagliano i servizi, si licenziano persone e si buttano nel dramma centinai di famiglie che
vivevano degli stipendi dei lavoratori (che sono persone con una dignità e non merce di scambio) delle società in subappalto, ferocemente voluti da questa dirigenza, con il beneplacito della politica di ieri e di oggi, che della mobilità sostenibile se ne frega.

Ci saremmo aspettati sul tema una seria ed decisa presa di posizione di chi i Trasporti, da nuovo ministro, dovrebbe governarli.
Dai toni delle risposte propinate in questi giorni, in cui il sig. Passera difende a spada tratta Moretti, nella querelle con Della Valle, che da presidente della Fiorentina non nutre delle nostre simpatie calcistiche, ma che ha detto delle sacrosante verità parlando dell’a.d. delle italiche rotaie, ci sembra di essere caduti dalla padella alla brace.

Stia tranquillo l’ex ad di Banca Intesa, ci sono tre milioni di pendolari (categoria cui lui non appartiene per frequentazione, abituato prima alle limousine con autista ed adesso alle auto blu) che il signor Moretti lo hanno dimissionato da un pezzo, insieme ai parenti delle vittime di Viareggio ed a tutti i ferrovieri licenziati e non.
Pronti in rigorosa fila indiana, a “ prenderlo a calci nel sedere “ , come ha dichiarato di volere fare, lui per primo, l’on. Di Pietro, se fosse il ministro dei trasporti.

Grazie per l’attenzione e Buon Natale a tutti, soprattutto ai piacentini in lotta al freddo sulla torre a Milano Centrale.

Le telecamere di "Servizio Pubblico" sui nostri treni (21/12/2011)

Ieri, 20 dicembre, una troupe della trasmissione di Michele Santoro ha viaggiato “in incognito” su uno dei nostri treni più “gettonati”: quello che parte alle 7:08 per Milano.
La troupe è arrivata sorprendendo tutti, soprattutto Trenitalia che normalmente in questi casi organizza un treno perfetto come orario (a scapito di tutti gli altri treni che hanno la sventura di viaggiare sulla stessa linea) e come composizione.

Stavolta il treno era sostanzialmente puntuale ma, come accade di regola, aveva alcune carrozze fredde; è proprio in una di queste che i giornalisti hanno viaggiato. Alcuni pendolari hanno parlato toccando tutti i temi “storici” che ci stanno a cuore, dalle carrozze fredde (come quella in cui si è svolta l’intervista), all’affollamento alla situazione dei posteggi nella zona stazione.
Si è parlato anche del tanto sospirato collegamento veloce con Milano che nessuno, a livello politico, vuole sostenere. Per collegamento veloce intendiamo quello che unisce Piacenza a Milano in 20 minuti e che, come abbiamo dimostrato è tecnicamente fattibile, basta volerlo. Del collegamento veloce in 50 minuti per arrivare Rogoredo non volgiamo neanche sentir parlare.
Il servizio dovrebbe andare in onda nella trasmissione di domani (giovedì 22 dicembre) visibile su Telelombardia, su Sky o sul web.

Tutti da Peri! (20/12/2011)

Dopo lunghe insistenze e ormai tardivamente, l’assessore regionale ai trasporti Alfredo Peri ascolterà pendolari piacentini.
Abbiamo chiesto a gran voce un incontro prima della pubblicazione dell’orario ferroviario invernale, ma purtroppo Peri aveva altro da fare. Anche l’orario in cui di “darà udienza” dimostra il totale disinteresse per problemi dei pendolari….

L’appuntamento è per
Giovedì 22 dicembre alle ore 17:00
Presso la sede della provincia in via Garibaldi

Per un pendolare che lavora a Milano o a Parma è estremamente complesso riuscire ad essere a Piacenza per le 17. Se si tratti di menefreghismo o di una scelta calcolata per limitare il numero di cittadini che possono dire la propria non lo sappiamo.
Qualcuno ci noi di sarà.
Ci saremo sacrificando ferie o premessi.
Ci saremo anche se sappiano che ormai è tardi e i giochi sono fatti.
Ci saremo anche se ci aspettiamo la solita finta attenzione e promesse che non saranno mantenute.
Ci saremo per dire la nostra e far sentire la voce dei pendolari piacentini.
Ci saremo per far sapere che noi non ci arrendiamo!

La partecipazione è aperta a chiunque riesca ad arrivare per tempo, sappiamo che sarà difficile, ma invitiamo chiunque voglia dire la sua a venire.
Chi non riuscisse a volesse comunque mandare un messaggio a Peri può commentare questo post o mandare un e-mail a pendolari.piacenza@libero.it
Vi daremo voce.

Piacenza - Parma: i ritardi di novembre 2011 (20/12/2011)

Anche se il collegamento con Parma è un po' meno critico rispetto a quello con Milano, anche qui c'è poco da stare allegri, il 2273 supera le tre ore di ritardo. Significativo anche il dato del 2060 al ritorno.

Ritardo: la somma dei minuti di ritardo accumulati nel periodo
Media: ritardo medio del periodo
gg: i giorni in cui siamo riusciti a fare la rilevazione (potrebbe essere che per "motivi tecnici" qualche giorno ci sfugga)
5 minuti: numero e percentuale di treni che arrivano con più di 5 minuti di ritardo
15 minuti: numero e percentuale di treni che arrivano con più di 15 minuti di ritardo

E' arrivata Santa Lucia (19/12/2011)

Il 13 dicembre, come da tradizione, Santa Lucia è passata per Piacenza.
Infatti, anche se dopo essere passati senza successo per Comune, provincia, regione e ministro dei trasporti, ci siamo appellati a Babbo Natale è perché le città agli estremi della linea Milano Bologna sono di sua competenza. Come tutti ben sanno, però a Piacenza i regali li porta Santa Lucia.

Santa Lucia è passata, ma un pendolare ci ha segnalato di non aver ricevuto il regalo chiesto con l’apposita letterina (un treno pulito, caldo, e con posti a sedere), ma anzi, di aver trovato al suo ritorno un amara sorpresa: la bicicletta vandalizzata.
In realtà, da nostre indagini, è emerso che il pendolare in questione sia stato “cattivo”: lo dimostra il fatto che la sua bicicletta porta il cartello IO PEDALO MA NON PAGO! prova evidente che il pendolare in questione è tra quei cattivi che si rifiutano di pagare il servizio di custodia voluto del Re… pardon, dal sindaco della nostra città.
Ma pare che il pendolare stesso abbia commesso altre nefandezze come affermare a voce alta che non è giusto multare le auto dei pendolari che posteggiano in via dei Pisoni e che sarebbe meglio pensare a chi sosta abusivamente in piazzale Marconi o sulle piste ciclabili.
Addirittura il pendolare avrebbe affermato che l’ordinanza di divieto di sosta delle biciclette in piazzale Marconi è ingiusta!
Allo fine, lo stesso pendolare ha dichiarato: "sempre meglio della bici a fianco a cui hanno rubato il sellino, preferisco tornare a casa a piedi...."

Macelleria ferroviaria (16/12/2011)

Pubblichiamo un intervento dell'avvocato Umberto Fantigrossi sulle scelte calate dall'alto dalla dirigenza FS e sul concetto di servizio pubblico.

I treni di Bombay sono così diversi da quelli di Milano?

Sulla torre della stazione Centrale oltre ai tre operai licenziati per i tagli ai collegamenti notturni (Carmine Rotatore, Oliviero Cassini e Giuseppe Gisona cui va rinnovata la solidarietà di tutti) dovrebbero salire anche i viaggiatori, anch’essi vittime dell’ennesimo attentato alla mobilità ferroviaria perpetrato dalle Ferrovie dello Stato ed i Sindaci delle città in cui è più alta la percentuale di pendolari. Con il nuovo orario ferroviario infatti ancora una volta in via unilaterale ed al di fuori di ogni programmazione si è inciso sul servizio pubblico ferroviario riducendo l’offerta.

Non bisogna essere dei giuristi sopraffini per ricordare che tutti i gestori di trasporto, siano essi privati o pubblici, utilizzando beni pubblici (come sono i binari, le stazioni, le linee elettriche, ecc.) pagati dai contribuenti e ricevendo significative sovvenzioni dallo Stato e dalle Regioni, concorrono a realizzare un servizio d’interesse economico generale, al quale deve essere garantito l’accesso da parte di tutti i cittadini per realizzare la coesione sociale e territoriale (art. 36 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea). A nessun titolo quindi le società del gruppo Ferrovie dello Stato possono tagliare selvaggiamente treni, fermate, contratti, senza dover rispondere ad un regolatore pubblico, tenuto ad assicurare che alla messa a disposizione di tante risorse corrisponda la soddisfazione adeguata dell’interesse generale. E’ palese a questo punto che se avessimo un regolatore efficiente e non catturato dal soggetto regolato né i treni notte né i trasporti interregionali potrebbero essere eliminati. La stessa Alta velocità dovrebbe essere radicalmente ripensata per soddisfare le esigenze anche delle popolazioni dei territori attraversati (come del resto il gruppo Ferrovie dello Stato si era impegnato a fare al momento della costruzione della linea e dell’ottenimento del consenso degli enti locali). Né può obiettarsi che l’ingerenza programmatoria pubblica dovrebbe riguardare solo il trasporto locale, perché gli altri treni tipo Euro star o frecce varie sono treni “a mercato”, cioè non previsti in contratti di servizio con lo Stato o le regioni. Qui c’è un paradosso: ove l’utenza, pagando alte tariffe, consente una gestione economica del servizio, proprio lì viene lasciata in balia del gestore e delle sue scelte imprenditoriali. Ma questa gestione profittevole è tale in quanto non sconta l’onere dell’investimento della rete né vi è alcuna certezza che non vi siano sovvenzioni incrociate tra i vari segmenti dell’offerta delle varie tipologie di treni. Di conseguenza non ha presupposto logico, ancor prima che giuridico, la pretesa del gestore di operare sull’orario ferroviario in totale autonomia , senza ricevere indirizzi vincolati dello Stato né dover attuare percorsi di partecipazione con l’utenza e con i lavoratori del settore. In questo modo infatti le ampie capacità di trasporto della rete, pagata da tutti i contribuenti, non vengono messe al servizio dell’intero territorio nazionale. Il che pare rappresentare una violazione non solo dei principi comunitari ma anche del principio costituzionale che compete allo Stato determinare i livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti a tutti i cittadini e su tutto il territorio nazionale: fra i quali rientra certamente anche quello alla mobilità.

Chi buttereste dalla torre? (15/12/2011)

In questi giorni Carmine Rotatore, Oliviero Cassini e Giuseppe Gison stanno al freddo sulla torre-faro della stazione Centrale di Milano per difendere i propri diritti. Carmine, Oliviero e Giuseppe lavorano, o meglio lavoravano, per imprese fornitrici di servizi a bordo di convogli notturni legati a Trenitalia e, dal 12 dicembre sono senza lavoro.
Con l’applicazione del nuovo orario Trenitalia ha deciso di tagliare il servizio dei treni notturni e, con questo, i contratti con le imprese appaltatrici.

Qual’è il motivo di questa scelta? Secondo la versione officiale il numero di utenti era in calo. C’è però chi pensa che il calo sia stato pilotato per poter giustificare la cancellazione di un servizio che era troppo economico rispetto ai Frecciarossa.
E’una strategia che riconosciamo perché la viviamo sulla nostra pelle tutti i giorni: le risorse vengono dedicate ai servizi “per ricchi” (leggasi alta velocità), il restante 90% della popolazione, siano questi i pendolari o gli utenti dei treni notturni “si deve arrangiare”. Ma la infrastrutture usate per questi servizi “a libero mercato” non le abbiamo pagate noi con le nostre tasse?
Allora perché non ci permettono di usarle andando da Piacenza a Milano in 20 minuti?
Perché ci costringono a viaggiare su carri bestiame in carrozze prive di riscaldamento e dove trovare un posto a sedere è un miraggio?
Esprimiamo tutta la nostra solidarietà ai lavoratori che protestano, due dei quali sono piacentini. Lo facciamo a parole, ma lo abbiano fatto anche coi fatti. Come riportato dal Libertà di oggi, alcuni nostri rappresentanti, assieme all’avvocato Umberto Fantigrossi sono andati al presidio di stazione Centrale portando gutturnio e salame piacentino. Un piccolo gesto, ma col quale abbiamo voluto esprimere tutto i nostro sostegno a una causa che affonda le proprie radici in un problema comune: la dirigenza delle ferrovie che pensa a “far bella figura” con un pareggio di bilancio ottenuto sulle spalle delle categorie più deboli e con la complicità delle istituzioni (es. regione) che dovrebbero difendere gli interessi dei propri cittadini.
Sarà poco, ma più di quanto fanno molti politici, anche piacentini, che si riempiono la bocca (e il profilo Facebook) di belle parole, ma quando si tratta di agire scompaiono.
Chi buttereste dalla torre: i lavoratori che perderanno il posto, i dirigenti delle ferrovie, o i politici che ci sostengono a parole e si dileguano quando è il momento di agire?

Piacenza - Milano: i ritardi di novembre 2011 (14/12/2011)

In attesa dell'applicazione del nuovo orario, le "amate" ferrovie hanno voluto darci un assaggio dei disservizi che sono in grado di offrire. Dati disastrosi per tutti i treni, soprattutto all'andata.
Il 2912 si distingue riuscendo ad accumulare oltre 6 ore di ritardo, anche gli altri non scherzano, cedono anche i "tradizionali" 2272 (6:48) e 2122 (7:08), entrambi considerati "affidabili" che superano le tre ore di ritardo.

Ritardo: la somma dei minuti di ritardo accumulati nel periodo
Media: ritardo medio del periodo
gg: i giorni in cui siamo riusciti a fare la rilevazione (potrebbe essere che per "motivi tecnici" qualche giorno ci sfugga)
5 minuti: numero e percentuale di treni che arrivano con più di 5 minuti di ritardo
15 minuti: numero e percentuale di treni che arrivano con più di 15 minuti di ritardo

Non ci resta che appellarci a Babbo Natale (12/12/2011)

La situazione del trasporto ferroviario è sempre più tragica:

il nuovo orario ha introdotto ulteriori peggioramenti (eliminazione del 18:35 da centrale al ritorno e soppressione della fermata di Rogoredo dell'ESCity delle 8:24);
i pochi treni rimasti ad offrire un servizio "decente" in termini di fermate intermedie e tempi di percorrenza sono dei carri bestiame in cui capita spesso di viaggiare in piedi e/o senza riscaldamento
Sul fronte locale la situazione non è migliore

i posteggi auto di via del Pisoni e di viale S. Ambrogio sono strapieni già dalle 7 di mattina;
gli automobilisti che cercano di arrangiarsi in qualche modo vengono multati;
il posteggio coperto e gratuito delle biciclette ci è stato scippato;
si è arrivati addirittura a multare i ciclisti!!!
Abbiamo cercato di fare il possibile, ma siamo stati ignorati a tutti i livelli:

il comune ci ignora (anzi, ci multa e tenta di sfrattarci dalla sede);
la provincia ci ignora;
l'assessore regionale Alfredo Peri è troppo impegnato per darci ascolto;
in passato siamo arrivati anche a parlare con il ministro di trasporti, ma senza risultato.
Ormai l'unica soluzione è l'intervento di Babbo Natele!
Aderiamo quindi volentieri all'iniziativa di Legambiente (che riportiamo nel seguito) che ci invita a scrivere una letterina con le nostre richieste.


SOS PENDOLARI
Legambiente al fianco dei pendolari dell'Emilia Romagna

Caro Pendolare,
come certamente saprai il trasporto ferroviario locale è sotto attacco dai tagli ai finanziamenti.
Noi crediamo, invece, che sia necessario contribuire ad uno sviluppo del trasporto pubblico su ferro, valorizzando le tante persone che come te scelgono ogni giorno il treno per andare al lavoro e all'università, lasciando a casa la macchina e contribuendo allo sviluppo di una mobilità sostenibile.

Il 19 dicembre, data dell'uscita del Dossier Pendolaria, ci faremo portatori di tutte le richieste sulla mobilità ferroviaria locale che i pendolari vorrebbero vedere esaudite da Babbo Natale.
Per questo ti chiediamo di inviarci fotografie e racconti delle tue odissee giornaliere: treni sovraffollati, sporchi, ritardi, cancellazioni...

Mandaci una letterina con la tua richiesta a Babbo Natale su come vorresti che si trasformasse il trasporto ferroviario, o con il racconto e le fotografie della situazione attuale!

Utilizza questa formula:

Caro Babbo Natale,
per natale vorrei un treno........

Il 19 dicembre festeggeremo tutti assieme una nuova idea di mobilità ferroviaria!!

Repubblica cita il pendolare calato dal finestrino (9/12/2011)

Oggi, un articolo di Repubblica traccia un quadro crudo e realistico della situazione delle ferrovie nazionali: da un lato le tratte più redditizie con treni efficienti e costosi, per tutto il resto una situazione da terzo mondo (tanto per fare un esempio dal nostro archivio abbiamo preso il finestrino gelato ritratto il 17 dicembre 2010).

Le situazioni più tragiche si trovano al sud: 7 ore per coprire i 102 km che separano Matera da Potenza... ma anche al nord la situazione non è molto migliore d'altronde noi lo sappiamo bene...
Tra i vari esempi citati dall'articolo anche il pendolare di Fiorenzuola che è sceso passando dal finestrino.
Ci auguriamo che l'attenzione che articoli come questo portano sul tema possa servire a smuovere qualcosa. Per il momento lo speranze sono vane...
Confermata la soppressione di due treni utilissimi per il rientro da Milano: il "Terni" e il Frecciabianca delle 18:35. A questo punto l'unico treno "veloce" (si fa per dire) attorno è alle 18 è il 2285, lunedì vedremo cosa succederà quando tutti ci si riverseranno sopra.....

Dieci anni positivi??? (1/12/2011)

Ieri la stampa locale ha riportato la dichiarazione del sindaco, Roberto Reggi, secondo cui i sui 10 anni di regno... pardon, mandato sono stati ampiamente positivi.
Noi qualche dubbio ce l'abbiamo...
Da quando l'Associazione Pendolari Piacenza è nata non ha mai avuto paura di schierarsi apertamente contro la giunta quando prendeva decisioni contrarie all'interesse dei pendolari e, questo indipendentemente dal colore politico degli amministratori in carica. I disagi sono disagi, indipendentemente dalla tessera che si ha in tasca.
Anche sull'operato di Reggi abbiamo avuto molto da ridire.

Il riassunto delle nostre osservazioni sull'operato di questa amministrazione lo si trova nelle 20 domande a Reggi che abbiamo riepilogato in questo post e che non hanno mai avuto risposta, nonostante fossero state pubblicate anche su Libertà.
In sintesi, le nostre obiezioni riguardano:
la mancata applicazione del contratto con Trenitalia che ci consentirebbe di usare la tratta ad alta velocità raggiungendo Milano in 20 minuti;
lo scippo del posteggio gratuito delle biciclette all'interno del capannone e le azioni che ne sono seguite, arrivate all'emanazione di una ordinanza di divieto di sosta per le biciclette in Piazzale Marconi e alla rimozione di 21 velocipedi "indebitamente" posteggiati;
la riduzione del numero di posti auto nell'area di via del Pisoni e l'accanimento con cui si sono multate le auto dei pendolari che hanno cercato di "arrangiarsi".
Ce ne sarebbero altre, ma ci siamo concentrati su quelle più significative.
In generale siamo rimasti molto delusi del modo con cui il sindaco ha gestito la partecipazione dei cittadini alla scelte rilevanti per il comune, metodo che è stato applicato anche ad altri temi non direttamente connessi con il pendolarismo (ZTL, Pertite, piazzetta Plbiscito ecc..).
Si tratta di osservazioni prive di ogni risvolto "ideologico" ma rivolte a difendere gli interessi di tutti i pendolari e che avremmo rivolto a qualsiasi amministrazione indipendentemente dal "colore".
L'Associazione Pendolari Piacenza per statuto è apolitica e non ha mai fatto politica.

Posteggio di via dei Pisoni: situazione sempre più critica (28/11/2011)

Come avevamo già detto in passato, il comune, cogliendo l’occasione della tracciatura del posteggio via dei Pisoni, ha notevolmente ridotto il numero di posti auto disponibili. Già da poco dopo le 7 è impossibile trovare posto nelle “strisce bianche”.
Ricordiamo anche che la nostra associazione aveva presentato una proposta che, a costo zero, avrebbe consentito di mettere a disposizione dei cittadini un centinaio di posti in più. Non si tratta di una proposta improvvisata, ma di un progetto redatto da un architetto urbanista.
Se la volontà di ignorare la nostra proposta per una scelta che riduceva il numero di posti auto fosse in qualche modo legata all’apertura del posteggio a pagamento, avvenuta proprio negli stessi giorni, non lo possiamo sapere con certezza. Certo qualcuno dice: “a pensar male si fa peccato ma spesso si indovina”.

In tutto questo tempo (ormai è passato più di un anno), i pendolari hanno cercato di ingegnarsi lasciando le auto in posti fuori degli spazi delimitati ma che non davano fastidio a nessuno (ciononostante in diversi casi sono stati multati). Esistevano tuttavia delle “zone grigie”, dove si poteva posteggiare con una buona possibilità di non prendere la multa; una di questa ere quella vicino all’uscita del posteggio in direzione di via dei Pisoni dove, quanto meno, non c’erano divieti di sosta espliciti.
Ebbene! In coincidenza con il ritorno della stagione fredda, nella quale molti “appendono la bicicletta al chiodo” per usare l’auto. l’amministrazione comunale, sempre attenta alle esigenze dei cittadini, ha pensato bene di togliere ogni dubbio installando dei cartelli che istituiscono il divieto di sosta con rimozione forzata.
Ringraziamo il sindaco Reggi per aver reso ancora più difficile la vita a chi deve andare tutti i giorni a lavorare o a studiare fuori città!
Nel frattempo il posteggio auto a pagamento (alla modica cifra di 6 euro al giorno) si sta riempiendo. Una domanda sorge spontanea: c’è pieno di pendolari che sono disposti a pagare 120 euro al mese di posteggio, o sono state attivate delle forme di abbonamento?
Se così è: questo era previsto dalla convenzione con il comune?
Se così è: perché le tariffe non sono esposte?

Trenitalia e corruzione: Claudio Gatti l'aveva detto (8/10/2011)

La procura di Firenze ha aperto un'inchiesta contro 42 persone tra imprenditori e dipendenti di Trenitalia per una serie di reati tra cui: associazione per delinquere, corruzione, truffa, peculato, turbata libertà degli incanti e del procedimento di scelta del contraente, rivelazione ed utilizzazione di segreti d'ufficio, falsità commesse da pubblici impiegati incaricati di pubblico servizio.
Trenitalia si è "difesa" sostenendo di avere già segnalato i fatti alla magistratura.
Si potrebbero scrivere migliaia di pagine di commenti, preferiamo riportare il comunicato stampa di Chiarelettere, la casa editrice del libro Fuori Orario che noi riteniamo la bibbia del pendolare...
4/10/2011

Appalti e corruzione: 16 persone sono state arrestate e 42 in totale sono indagate nell'ambito di un'inchiesta condotta dalla Procura di Firenze, per una serie di appalti ferroviari che sarebbero stati truccati.
In un comunicato prontamente emesso questa mattina da Ferrovie dello Stato si legge “che già in data 15 febbraio 2010 le strutture di security e audit del Gruppo FS avevano formalmente segnalato, nel massimo riserbo, alla Polizia Ferroviaria di Firenze, di essere venute a conoscenza di presunte attività illecite condotte da proprio personale nell’affidamento e gestione di appalti, assicurando nel contempo ogni disponibilità e collaborazione alle indagini."


Quello che FS non dicono è che quasi quattro mesi prima quella denuncia era stata fatta dal giornalista de Il Sole 24 Ore Claudio Gatti nel libro FUORI ORARIO (Edizioni Chiarelettere), uscito a fine ottobre 2009.

La procura di Firenze ha voluto allegare formalmente agli atti il libro di Gatti. L’amministratore delegato del Gruppo FS Mauro Moretti invece, ha preferito fare causa all’autore e alla casa editrice chiedendo un risarcimento per 26 milioni di euro per diffamazione.

«Storicamente il management di Roma si è sempre astenuto dal toccare la struttura tecnica di Firenze, che quindi è sempre rimasta una repubblica indipendente. Neppure Moretti, che nei primi dodici mesi di amministrazione ha cambiato quasi tutta la prima linea manageriale, ha potuto o voluto toccare Emilio Maestrini, suo vecchio compagno di concorso nelle Fs, da anni a capo di viale Lavagnini. Ci è voluto l’incidente di Viareggio perché decidesse di intervenire.»

Da Fuori orario di Claudio Gatti – capitolo Troppi appalti senza gara

Repubblica Firenze

L'inchiesta della procura di Firenze sulle gare di appalto truccate per le forniture ferroviarie parte dalla denuncia di un imprenditore del settore, Walter Pretelli, che nel marzo 2010 rivelò come funzionavano le segrete cose nel palazzo di viale Lavagnini a Firenze, "il centro del potere tecnico delle Ferrovie dello Stato".

(la citazione è dal libro "Fuori Orario" di Claudio Gatti - Edizione Chiarelettere) che è stato allegato agli atti dell'inchiesta.

Lettere dai pendolari La mia bici tra i rifiuti (31/8/2011)

Il 1° agosto, in partenza per le ferie, mi sono recata in stazione in bicicletta e l’ho parcheggiata, come faccio ogni giorno durante l’anno (visto che sono pendolare), ancorandola alla ringhiera di una scala che si trova proprio di fronte al deposito a pagamento delle bici.

Il 19 agosto, al mio ritorno dalle vacanze, la bicicletta era sparita.

Il lunedì successivo, alla ripresa del lavoro, un collega pendolare mi dice di aver visto la mia bici nei pressi dei cassonetti a lato di BorgoFaxhall. La sera, al rientro, corro a verificare: gettata malamente a terra, tra rifiuti e olezzo di umane deiezioni, c’è proprio la mia bicicletta.

Con grande stupore, noto che il lucchetto è stato manomesso, ma ciononostante è ancora chiuso. Quando però cerco di aprirlo con la legittima chiave, la serratura risulta bloccata.

Insomma, qualcuno si è dato la pena di aprire il lucchetto (altrimenti non avrebbe potuto staccare la bicicletta dalla ringhiera cui l’avevo legata), di buttare la bici accanto ai cassonetti e poi di richiuderlo accuratamente. Ma chi? E perché?

Forse un ladruncolo insoddisfatto del bottino? Non credo: già a prima vista è chiaro che la mia è una bici “da battaglia”, che non può certo garantire prestazioni eccezionali, né procurare lauti guadagni. E poi, se il presunto ladro era così indispettito, non credo che avrebbe perso tempo a richiudere il lucchetto. Forse un malvivente fulminato da improvvisa redenzione? Nel caso, ne sarei oltremodo compiaciuta, anche se il disprezzo con cui ha trattato la mia bici mal si accorda con una verace, per quanto repentina, conversione.

Insomma, più che di un tentato furto, la disavventura ha tutta l’aria di un dispetto (piuttosto impegnativo, però!) ai danni di un’innocua bicicletta, perfettamente identica a centinaia di altre, dalle quali si distingue soltanto per il cartello “io pedalo ma non pago! “ che campeggia sulla ruota posteriore e che attesta la mia adesione alla campagna dell’Associazione Pendolari contro “l’obbligo” di parcheggiare la bici a pagamento nel capannone.

Ma sarebbe assurdo pensare che proprio il cartello sia la causa di tutto, no?! E infatti non voglio credere che qualcuno possa abbassarsi a compiere un gesto tanto idiota e volgare.

Il parcheggio bici a pagamento si è rivelato un flop (24/5/2011)

È sempre spiacevole dover iniziare un discorso con un “L’avevamo detto”, ma stavolta è d’obbligo. Che l’dea di mettere a pagamento un enorme capannone sarebbe ben presto fallita l’Associazione Pendolari l’aveva detto, ripetuto e scritto ovunque, ben prima che l’iniziativa partisse. Ma all’epoca, e anche in seguito, fummo definiti “uno sparuto gruppo di rumorosi contestatori” e, come tali, ignorati. Ora, a distanza di sette mesi, i fatti ci danno ragione. È infatti una responsabile della cooperativa che gestisce il servizio a lanciare un preoccupato appello al Comune: il deposito rischia la chiusura.
Del resto, un’iniziativa costruita sulla sabbia della menzogna era destinata a sprofondare. Anche la cooperativa, infatti, si è lasciata ingolosire e turlupinare dalla millantata raccolta di firme che avrebbe dovuto garantire l’affollarsi alle porte del capannone di ben 400 pendolari, frementi dal desiderio di pagare un “onesto” abbonamento pur di parcheggiare la propria bici al sicuro. Quelle firme – l’abbiamo ripetuto fino alla noia – non sono mai esistite. Prova ne sia il fatto che, dopo sette mesi e a primavera inoltrata, hanno sottoscritto l’abbonamento solo 150 pendolari (e ci sembra una cifra arrotondata per eccesso), molti dei quali si sono sentiti costretti a farlo.
Depositate e protocollate sono invece le 380 firme raccolte dall’Associazione Pendolari per chiedere un deposito sicuro ma gratuito; e che siano vere – questa volta sì! – lo dimostra il fatto che le numerosissime biciclette degli “obiettori” sono parcheggiate un po’ ovunque in zona stazione, tranne che nel capannone.
Ebbene, ora la signora Giovanna Boselli, responsabile amministrativa della cooperativa, chiede al Comune che intervenga per impedire il fallimento dell’iniziativa. Ma, gentile signora Boselli, non le sembra che il Comune – ovvero la cittadinanza tutta – abbia già fatto abbastanza per avviare e sostenere un servizio non richiesto dalla stragrande maggioranza dei pendolari, ossia degli utenti cui era destinato? Oltre a essersi accollata i costi della ristrutturazione (rispetto ai quali l’Associazione è ancora in attesa della relativa documentazione), l’amministrazione comunale ha infatti destinato 30.000 euro all’anno alla cooperativa e si è fatta carico di tutte le spese (luce, riscaldamento e quant’altro). Come se ciò non bastasse, per dare un altro consistente “aiutino” e incentivare l’uso “volontario” del capannone, ha emesso un’ordinanza ad hoc di rimozione delle biciclette dal piazzale, mentre, per riempire gli spazi auto a pagamento, ha studiato una tracciatura volta a ridurre considerevolmente il numero dei posti gratuiti. Cos’altro dovremo aspettarci? L’installazione di enormi calamite agli ingressi del capannone per attrarre tutti i velocipedi in circolazione nel raggio di 3 chilometri?
Che il capannone esista lo sanno bene tutti, pendolari e non, e non serve la segnaletica invocata dalla signora Boselli. Attribuire poi alle polemiche sollevate dall’Associazione Pendolari la colpa del fallimento dell’iniziativa, da un lato ci lusinga, perché vorrebbe dire riconoscere all’Associazione medesima un forte ascendente sui pendolari; dall’altro, però, non risponde al vero: mai – e ripetiamo: mai – l’Associazione ha fatto alcunché per impedire a chi lo volesse di sottoscrivere un regolare abbonamento e di utilizzare il deposito o i posti auto a pagamento. L’Associazione si è semplicemente fatta interprete del volere della maggioranza dei pendolari: il fatto che il capannone non venga usato è espressione di quel sistema che chiamiamo “democrazia”, quello stesso che consente a chiunque di esprimere la propria opinione. Proprio appellandoci a questo principio, abbiamo avanzato un congruo numero di proposte per poter salvare “capra e cavoli”, in modo che fossero rispettate tanto le esigenze di vuole parcheggiare la bici con custodia a pagamento quanto la libertà di chi non intende pagare. Ma, come si dice in questi casi, le nostre proposte sono rimaste lettera morta.
Nei mesi, siamo addirittura stati accusati di voler negare dei posti di lavoro a chi ne ha bisogno: è stato forse meglio illudere queste persone, sulla base di false premesse e promesse? Quello che il Comune si è sempre rifiutato di capire – e a farne le spese saranno proprio i dipendenti della cooperativa – è che non basta imporre qualcosa per attendersi che tutti si adeguino supinamente; e che le voci fuori dal coro vanno ascoltate, soprattutto se sono più numerose del coro stesso.

Lettera del Presidente: prepotente sarà lei (28/3/2011)

L' insulto quale l'epiteto "prepotente" che il sindaco ha dispensato sulla stampa piacentina nei confronti dell'Associazione Pendolari, lo rispediamo al mittente con gli interessi.
Evidentemente il suddetto ha la memoria corta oppure il 30 maggio 1997, come da verbale n. 673 della Giunta Comunale di Piacenza, della quale era assessore, (sindaco Giacomo Vaciago) pur essendo presente, schiacciava l'immancabile pennichella (poco male, ormai tanti sono stati immortalati dalle immagini televisive mentre dormono in Parlamento ed altrove...) mentre veniva votata all'unanimità la concessione in comodato gratuito dei locali posti in Piazzale Marconi 32/A quale sede dell'Associazione Pendolari, e non genericamente ai pendolari.
Oppure dobbiamo pensare di trovarci di fronte ad un caso di omonimia?

Quella delibera dichiarava a pag. 2 che la sede era provvisoria e senza determinazione di durata in attesa del trasferimento presso locali delle FF.SS. secondo impegni dalle FF.SS già assunti.
Cosa questa della quale siamo in attesa da ormai 14 anni.
Inoltre il parere dell'Unità Operativa Demanio e Patrimonio (prot. n. 1453 del 29 maggio 1997) ufficio proponente di tale richiesta poi votata dalla Giunta, specificava a pag. 2 che la nostra Associazione " ha eseguito per conto del Comune un utile indagine statistica sul pendolarismo piacentino " ed al comma n. 6 si dichiarava " è facoltà dell'Amm.ne Com.le di esigere l'immediata restituzione del bene a semplice richiesta e qualora sopraggiungesse una urgente ed imprevista necessità da parte della medesima ".

Il 2 giugno 1997 ci veniva consegnata, come da apposito verbale redatto nell'occasione, la sede.
Quali sono gli urgenti ed improvvisi motivi per i quali dopo 14 anni, e senza che si sia ottemperato alla soluzione definitiva, il Comune ha bisogno dei locali???
Nell'ordinanza di sgombero non se ne ha traccia.
Francamente ridurre il tutto, come fa furbescamente il sindaco, ad uno slancio di ritrovato amore fraterno ed alla necessità di dare uno spazio anche a chi dall'associazione se ne è andato di sua spontanea volontà, ed in 3 gatti (e proprio di numero) e nel 2006 ne ha fondata un'altra, fa ridere i polli.

Sono loro stessi che dichiarano nel loro blog (peraltro poco attivo, 12 post in 5 anni ..): " L'Unione dei Pendolari Piacentini nasce a Piacenza il 6 febbraio 2006 in seguito al distaccamento di tre membri della Associazione dei Pendolari Piacentini (Presidente,Consigliere e Tesoriere), i quali non concordando con lo stile adottato dai componenti della Associazione decidono di fondare un nuovo comitato che sostenesse le medesime finalità attraverso però la collaborazione stretta con le autorità locali e il rispetto con le parti interessate (tra cui la Regione Emilia Romagna e le Ferrovie dello Stato).

I cittadini di Piacenza saranno provinciali, ma non fessi.
Questi signori, oltre ad averci causato un danno, per il quale l'avvocatessa Liviotti del foro di Piacenza sarà lieta di illustrare a chiunque i dettagli, si distinguono per una costante opera di lecchinaggio istituzionale per il quale risultano richiesti ed omaggiati, ovvero quello che intendono loro per collaborazione stretta.
Ma la cosa grave è che ad oggi di questi 3 personaggi, uno non fa più il pendolare lavorando a Piacenza, mentre gli altri due sono pensionati.
Come direbbe qualcuno, che c'azzeccano con noi pendolari?
Da ultima, l'ulteriore volgare stilettata per la quale il Sindaco si domanda che cosa noi si abbia ottenuto come Associazione.

Innanzitutto la stima ed il rispetto della stragrande maggioranza dei pendolari piacentini, ma non solo, che nelle nostre battaglie ormai ventennali si riconoscono, soci o meno che siano.
Lo constatiamo quotidianamente, noi che viaggiamo.
Piuttosto, perchè il sindaco non si fa un bell'esame di coscienza cercandola nell'ego smisurato che ormai da tempo lo contraddistingue, per trovare in quali occasioni ha appoggiato di fronte a Regione ed FS le nostre sacrosante richieste?
Troverebbe il nulla (Consulta dei Pendolari? diffida ad adempiere al protocollo TAV? fondo di sostegno alle nostre cause - ne abbiamo già vinte 21 - assenza totale da 3 anni agli incontri? etc, etc. etc. )
Per cui, come le ha già suggerito un esponente della sua maggioranza, perché non la smette di fare il ducetto e torna sulla terra occupandosi seriamente dei problemi della città e delle migliaia di pendolari suoi cittadini ? O i suoi slogan - Pendolari: sono uno di voi - con quali erano infarciti i suoi volantini, erano solo le solite promesse finte da campagna elettorale?

Il Comune cerca di sfrattarci: i potenti non amano essere criticati (28/3/2011)

Il giorno 24 marzo, in occasione dell'Assemblea mensile, il Presidente Ettore Fittavolini ha comunicato ai presenti l'ultima beffa ai danni dei pendolari: il Comune ha inviato una ingiunzione di sfratto alla Associazione.
Con una raccomandata, recapitata direttamente al Presidente, si intima di liberare i locali concessi alla Associazione: si tratta delle stanze che si trovano a fianco del capannone delle biciclette, quelle che accolgono i pendolari durante le assemblee, che ospitano gli incontri con la stampa e che vengono utilizzate come ufficio ed archivio dai volontari che lavorano per l'Associazione.

Quei locali erano stati assegnati alla Associazione con una delibera del 1997, una decisione che premiava e valorizzava il lavoro svolto in quegli anni dai volontari, un contributo che è continuato in tutti questi anni e che ha permesso alle varie Amministrazioni che si sono susseguite di chiarire e risolvere diversi problemi legati ai temi del pendolarismo piacentino.
La comunicazione del Presidente ha ovviamente lasciato senza parole i presenti: pendolari, giornalisti e consiglieri comunali che avevano accettato il nostro invito a partecipare all'Assemblea sono rimasti attoniti, nessuno ne era al corrente e nessuno si aspettava una decisione simile.

In molti hanno scosso la testa, a tanti questa notizia è apparsa come l'ennesima ritorsione dell'Amministrazione contro chi ha contestato le ultime decisioni del Comune sulle questioni dei parcheggi nella zona della stazione.
Eppure nessuno dei nostri articoli è mai state smentito, tutte le nostre denunce sono comprovate da fatti, persino nei confronti televisivi le argomentazioni degli esponenti della giunta sono apparse deboli: l'Amministrazione ha preferito rispondere con rimozioni coatte delle biciclette, multe alle auto e, in ultimo, con questo avviso di sfratto.

Spiace perché i consiglieri presenti hanno dimostrato buone intenzioni, hanno ammesso che probabilmente molte decisioni sono state prese sulla base di informazioni sbagliate o incomplete e hanno riaperto le porte del dialogo: perché, al contrario, gli assessori (Carbone, Brambati) non hanno neppure risposto al nostro invito?
Perché hanno lasciato soli i consiglieri presenti? I poveretti, assaliti dalle domande e dalle critiche dei pendolari, si devono essere sentiti come un controllore che passa in carrozza il giorno in cui il treno è in ritardo e si prende gli insulti di tutti i viaggiatori.

Peccato che questa notizia abbia rovinato una serata che doveva essere gioviale, che prevedeva l'inaugurazione della mostra fotografica cui sarebbe seguito un semplice buffet: il dibattito che è scaturito ha occupato molto tempo e quindi non è stato possibile approfondire i punti all'ordine del giorno che quindi verranno ripresi nelle prossime assemblee.

Sosta selvaggia in stazione, ma pagano solo i ciclisti (19/3/2011)

Intervento di Ettore Fittavolini, Presidente dell’Associazione Pendolari Piacenza

Vedere nei giorni scorsi sulle prime pagine della stampa piacentina foto di agenti della polizia municipale intenti a compiere operazioni ad altissimo tasso di pericolo, quali le rimozioni di innocue biciclette posteggiate in Piazzale Marconi, ci ha suscitato un senso di commiserazione, ma nello stesso tempo di rabbia.

Con tutto quello che di meglio e di più rilevante potrebbero fare per la collettività piacentina, in virtù di una ordinanza assurda e vessatoria, che non trova uguali in nessuna città italiana, men che meno in Europa (fossimo ad Amsterdam o a Copenaghen l’autore dell’obbrobrio sarebbe già stato internato in un centro di igiene mentale), vengono comandati, a tempo, si badi bene, alla repressione del parcheggio delle biciclette.
Pietoso ed avvilente.

Nel frattempo, nella succitata piazza, allegramente assistiamo giornalmente al parcheggio selvaggio ed abusivo, di ogni tipo di autovetture, che soprattutto in ora di punta, impediscono addirittura ad autobus e taxi, l’ingresso in quei due “ cul de sac “ che qualche ripetente di geometra di è inventato quale soluzione alla viabilità dell’area.

Il tutto alla modica cifra di più di 1 milione di euro dei soldi delle nostre tasse, con la ciliegina sulla torta di due scale mobili che per la modica cifra di 400.000 cucuzze sono più guaste che sane, già arrugginite ed alla mercè delle intemperie (andavano protette, cari fenomeni della progettazione !) ma soprattutto che nessuno usa, perditempo, inutili e scomode quali sono.
Men che meno i “ diversamente abili “ che tutto sono meno che incapaci di individuare le magagne di tali soluzioni, ovvero il cieco è soltanto l’assessore bulldozer che ne millanta il gradimento.

Gradiscono forse gli anziani ed i fruitori dell’area di starsene all’aperto sotto le intemperie ad aspettare gli autobus, costretti ad aumentate attese dai recentissimi nuovi tagli delle corse e la riduzione delle frequenze, perché non ci sono le pensiline ?
Sicuramente no, non di meno i pendolari di lungo corso, quelle migliaia di piacentini che silenti quando la città ancora dorme sono già in movimento per andare a studiare e a lavorare altrove, lì producendo reddito ma pagando fior di tasse in quel di Piacenza.

Li vogliamo paragonare, cara la mia consigliera dalle improvvide dichiarazioni, ai disagi delle commesse (con tutto il rispetto per la categoria di lavoratori) che se ne vanno in bicicletta al lavoro magari a 500 metri da casa, e parcheggiano il velocipede al coperto nelle rastrelliere sotto i portici di Piazza Duomo, a portata di sguardo ? E se ne vanno pure a casa in pausa pranzo….

Già perché questa porcata di ordinanza (non troviamo migliore sostantivo per definirla…) individua come unica zona della città da tutelare, pseudo vincolata (????) da chissà quale fenomeno di sovrintendente, Piazzale Marconi, ed attaccandosi al presunto decoro che le biciclette dei pendolari rovinerebbero, le addita al pubblico ludibrio ed alla rimozione coatta come uniche responsabili del degrado della zona.
Un vero falso in atto pubblico.

Che dire allora, oltre alla succitata Piazza Duomo, di Piazza Cavalli, Largo Battisti, Piazza Sant’Antonino, Piazzetta Mercanti, Via Cavour, Liceo Gioia di fronte al Palazzo Farnese, tanto per citare luoghi centenari ed ultra vincolati ( però che colpo di genio una bella scacchiera per fare giocare i due cavalli !) del nostro centro storico, ove fanno bella mostra di sé file di rastrelliere.
Decorose lì le biciclette, oltre ammassate dovunque nei giorni di mercato, ed indegne in Piazzale Marconi ?

Già perché lì, in un piazzale non ancora preda degli eterni lavori di ristrutturazione, le rastrelliere c’erano da sempre, di fronte all’ingresso della stazione (con il contorno dei catorci arrugginiti delle biciclette comunali, ora inutilizzate, alla faccia dello spreco, in un deposito di periferia) ed ai lati, ed i pendolari lì la biciclette “ selvaggia “ ( che selvaggia proprio non è) non l’hanno mai fatta, perché ivi si poteva parcheggiare, oltre che nel capannone deposito. E gli spostamenti delle rastrelliere ci erano stati confermati come provvisori, per la durata dei lavori.

Già, perché da decenni c’era un capannone deposito, quindi coperto, non custodito e quindi gratuito, che dava alloggio a centinaia di biciclette, mezzo ecologico per eccellenza usato dai piacentini pendolari.
Peccato che questo capannone, cogliendo la palla al balzo di una richiesta di sicurezza a gran voce sollecitata e che credevamo fosse compresa nei soldi delle nostre tasse, sia stato scippato e consegnato a due cooperative che per la modica cifra di 80.000 euro (tra lavori e contributo) si sono trovate a custodire un‘area libera, con la crema di 40 posto auto a strisce blu, tanto per rincarare la dose.
Alla faccia delle pseudo riunioni partecipative, nella quali si faceva finta di ascoltare le nostre proposte a costo zero, per poi fare di testa ( ?) propria spendendo i soldi delle nostre tasse.

Per poi accorgersi che i pendolari scemi non sono, e non si vogliono fare fregare, per cui, a fronte del flop dell’iniziativa (leggi : parcheggio bici a a pagamento semivuoto e posti auto deserti) ecco che la mente perversa ti crea l’ordinanza “ mostre “, che solo a pensare di farla in una azienda privata ti licenziano in tronco senza nemmeno mandarti dallo psichiatra.

Con l’aggravante che alle dichiarazioni in consiglio comunale per le quali si sospendeva il tutto e si sarebbe realizzata parità di trattamento, come prescrive il codice della strada, si è poi messo mano al posizionamento di rastrelliere scoperte e lontane dalla stazione, si è reiterata la porcata di cui sopra con l’aggravante di prossima realizzazione di isola ecologica (leggi: deposito di immondizia) ad uso del supermercato di Borgofaxhall.

Dove? Proprio sull’angolo del Piazzale, ove prima vi erano rastrelliere e dal 6 dicembre invece “ i lavori in corso “ .
Già che ci siamo, suggeriamo di importare dagli amici napoletani un po’ di monnezza storica d’autore, sicuramente più blasonata rispetto al “ rudo “ nostrano “.

E francamente più decorosa di quelle orrende biciclette che tanto deturpano l’amato (dal sindaco, non da noi) piazzale.
Una domanda sorge spontanea: ma non vi vergognate ???
Ai lettori l’ardua sentenza e, se proprio dovete prendere un treno, in stazione andateci in macchina: costa meno di un bus che non c’è più e si parcheggia ovunque, anche gratis.

Lettere dai pendolari: Multe per i pendolari (19/3/2011)

Sembra che i pendolari siano le vittime preferite non solo di Trenitalia, ma anche del Comune di Piacenza.
I1 Vigili Urbani hanno multato tutte le auto parcheggiate "fuori dagli spazi consentiti" nel parcheggio di via Pisoni.
Vorrei sapere se siete intenzionati a prendere qualche provvedimento in merito; io sono piuttosto seccata e credo che mi rivolgerò al giudice di pace o a chi di competenza perchè trovo questa multa inaccettabile.
E queste sono le mie motivazioni:
1) è vero che la mia auto era parcheggiata al di fuori degli spazi ma non impediva il transito degli altri veicoli;
2) transito peraltro molto limitato - praticamente ai soli pendolari (non ci sono scarichi merce, condomini ecc);
3) ma la più importante: siamo costretti a parcheggiare al di fuori degli spazi da quando il caro Comune ha deciso di "sistemare" il parcheggio riducendo notevolmente gli spazi a disposizione. Infatti prima, pur disponendo di una superficie minore, potevamo comunque parcheggiare le auto a pettine contro i vasi che dividevano il parcheggio; adesso invece nella stessa zona i parcheggi sono lineari. Già questo riduce il numero di veicoli posteggiabili, inoltre gli spazi così come sono stati delimitati sono esageratamente grandi per cui ogni veicolo dispone di un'area eccessiva. Considerate che ho preso il treno delle 7.37 per Milano e il parcheggio era già pieno...

Altra lettera

Buonasera, questa sera ho ritrovato sulla mia macchina (e con me diverse altre persone) una bella sorpresina. Una multa per divieto di sosta. La macchina era parcheggiata a lato strada nella via che collega via Pisoni al parcheggio. Obiettivamente non era nei (pochi) riquadri bianchi presenti ma in ogni modo non erano disponibili altri posti e la macchina era pure al di
fuori della linea bianca della carreggiata (ho una macchina piccola, non ho difficoltà a metterla molto vicino al muro).

Che stiano "incentivando" in parcheggio a pagamento visto che è da 8 (otto) anni che parcheggio in quel parcheggio e ho sempre avuto cura di posizionarla in modo consono e senza dare fastidio a nessuno?

Se uno trova il parcheggio piano cosa dovrebbe fare a questo punto? Tornare a casa? Oppure dobbiamo fare una "lotta tra poveri" per chi si sveglia prima la mattina?

Pensavo avessero toccato il fondo ma a quanto pare non c'è veramente mai fine al peggio.

Il comune di Piacenza dichiara guerra ai pendolari (14/3/2011)

Dopo aver cercato in tutti i modi di spillare soldi ai pendolari, dopo aver messo a repentaglio la loro sicurezza, ora si sono messi a dare le multe a chi nel parcheggio di via dei Pisoni (non in Piazzale Marconi come avevamo chiesto) parcheggia fuori dalle strisce.

Far dare la multa a chi lascia il mezzo in un parcheggio la cui capienza gratuita è stata volutamente ridotta è un gesto che si commenta da solo.
Basti pensare che in viale Patrioti ogni mattina, da anni, ci sono decine di auto in divieto di sosta con rimozione forzata che mettono in serio pericolo pendolari e cittadini diretti all'incrocio con lo Stradone Farnese, ma in questo caso, nonostante le svariate segnalazioni fatte, quelle auto non vnegono nè multate nè rimosse. Questo atteggiamento la dice lunga sul potere del "gruppo" che governa questa città.

La buona notizia è che per arrivare a fare questo devono essere con l'acqua alla gola. E come un serpente preso per la testa che si divincola come può, ma sa di avere i giorni, pardon i mesi, contati.
E' il segno che sono in difficoltà, evidentemente la trasmissione "Tempo Reale" trasmessa da Telelibertà qualche giorno fa, che li ha resi ridicoli di fronte a migliaia di persone, deve avergli dato molto fastidio. E questa è stata la loro risposta.

Sappiamo che questi signori useranno tutti i mezzi per tentare di metterci paura.
Sappiano che non ci faremo intimidire.
Saremo la loro PERENNE spina nel fianco!

Lettere dai pendolari: Una considerazione e una domanda per il Sindaco (7/3/2011)

Con estrema amarezza leggo su Libertà del 5 marzo della rimozione delle biciclette da Piazzale Marconi.
Si potrebbero spendere milioni di parole, ma su tutto vorrei fare una considerazione: da inizio anno al 4 marzo, Piacenza ha avuto 28 sforamenti dei limiti delle polveri sottili (ci stiamo avvicinando al limite di 35 previsto dalla Comunità Europea) e il comune cosa fa? Punisce chi usa la bicicletta multando e rimuovendo i velocipedi perché "sono brutti". C'è altro da aggiungere?
Sì, una domanda da rivolgere al Sindaco: quante delle auto che quotidianamente sono posteggiate sulle piste ciclabili sono state multate e rimosse?

Lettera aperta del Presidente al Sindaco Reggi: Tolleranza zero? ma mi faccia il piacere! (7/3/2011)

Vedere nei giorni scorsi sulle prime pagine della stampa piacentina foto di agenti della polizia municipale intenti a compiere operazioni ad altissimo tasso di pericolo, quali le rimozioni di innocue biciclette posteggiate in Piazzale Marconi, ci ha suscitato un senso di commiserazione, ma nello stesso tempo di rabbia.
Con tutto quello che di meglio e di più rilevante potrebbero fare per la collettività piacentina, in virtù di una ordinanza assurda e vessatoria, che non trova uguali in nessuna città italiana, men che meno in Europa (fossimo ad Amsterdam o a Copenhagen l’autore dell’obbrobrio sarebbe già stato internato in un centro di igiene mentale), vengono comandati, a tempo, si badi bene, alla repressione del parcheggio delle biciclette.
Pietoso ed avvilente.

Nel frattempo, nella succitata piazza, allegramente assistiamo giornalmente al parcheggio selvaggio ed abusivo, di ogni tipo di autovetture, che soprattutto in ora di punta, impediscono addirittura ad autobus e taxi, l’ingresso in quei due "cul de sac" che qualche ripetente di geometra di è inventato quale soluzione alla viabilità dell’area.
Il tutto alla modica cifra di più di 1 milione di euro dei soldi delle nostre tasse, con la ciliegina sulla torta di due scale mobili che per la modica cifra di 400.000 cucuzze sono più guaste che sane, già arrugginite ed alla mercé delle intemperie (andavano protette, cari fenomeni della progettazione !) ma soprattutto che nessuno usa, perditempo, inutili e scomode quali sono.
Men che meno i "diversamente abili" che tutto sono meno che incapaci di individuare le magagne di tali soluzioni, ovvero il cieco è soltanto l’assessore bulldozer che ne millanta il gradimento.
Gradiscono forse gli anziani ed i fruitori dell’area di starsene all’aperto sotto le intemperie ad aspettare gli autobus, costretti ad aumentate attese dai recentissimi nuovi tagli delle corse e la riduzione delle frequenze, perché non ci sono le pensiline ?
Sicuramente no, non di meno i pendolari di lungo corso, quelle migliaia di piacentini che silenti quando la città ancora dorme sono già in movimento per andare a studiare e a lavorare altrove, lì producendo reddito ma pagando fior di tasse in quel di Piacenza.

Li vogliamo paragonare, cara la mia consigliera dalle improvvide dichiarazioni, ai disagi delle commesse (con tutto il rispetto per la categoria di lavoratori) che se ne vanno in bicicletta al lavoro magari a 500 metri da casa, e parcheggiano il velocipede al coperto nelle rastrelliere sotto i portici di Piazza Duomo, a portata di sguardo? E se ne vanno pure a casa in pausa pranzo….
Già perché questa porcata di ordinanza (non troviamo migliore sostantivo per definirla…) individua come unica zona della città da tutelare, pseudo vincolata (????) da chissà quale fenomeno di sovrintendente, Piazzale Marconi, ed attaccandosi al presunto decoro che le biciclette dei pendolari rovinerebbero, le addita al pubblico ludibrio ed alla rimozione coatta come uniche responsabili del degrado della zona.
Un vero falso in atto pubblico.

Che dire allora, oltre alla succitata Piazza Duomo, di Piazza Cavalli, Largo Battisti, Piazza Sant’Antonino, Piazzetta Mercanti, Via Cavour, Liceo Gioia di fronte al Palazzo Farnese, tanto per citare luoghi centenari ed ultra vincolati ( però che colpo di genio una bella scacchiera per fare giocare i due cavalli !) del nostro centro storico, ove fanno bella mostra di sé file di rastrelliere.
Decorose lì le biciclette, oltre ammassate dovunque nei giorni di mercato, ed indegne in Piazzale Marconi?
Già perché lì, in un piazzale non ancora preda degli eterni lavori di ristrutturazione, le rastrelliere c’erano da sempre, di fronte all’ingresso della stazione (con il contorno dei catorci arrugginiti delle biciclette comunali, ora inutilizzate, alla faccia dello spreco, in un deposito di periferia) ed ai lati, ed i pendolari lì la biciclette "selvaggia" (che selvaggia proprio non è) non l’hanno mai fatta, perché ivi si poteva parcheggiare, oltre che nel capannone deposito. E gli spostamenti delle rastrelliere ci erano stati confermati come provvisori, per la durata dei lavori.
Già, perché da decenni c’era un capannone deposito, quindi coperto, non custodito e quindi gratuito, che dava alloggio a centinaia di biciclette, mezzo ecologico per eccellenza usato dai piacentini pendolari.
Peccato che questo capannone, cogliendo la palla al balzo di una richiesta di sicurezza a gran voce sollecitata e che credevamo fosse compresa nei soldi delle nostre tasse, sia stato scippato e consegnato a due cooperative che per la modica cifra di 80.000 euro (tra lavori e contributo) si sono trovate a custodire un‘area libera, con la crema di 40 posto auto a strisce blu, tanto per rincarare la dose.

Alla faccia delle pseudo riunioni partecipative, nella quali si faceva finta di ascoltare le nostre proposte a costo zero, per poi fare di testa ( ?) propria spendendo i soldi delle nostre tasse.
Per poi accorgersi che i pendolari scemi non sono, e non si vogliono fare fregare, per cui, a fronte del flop dell’iniziativa (leggi: parcheggio bici a a pagamento semivuoto e posti auto deserti) ecco che la mente perversa ti crea l’ordinanza "mostre", che solo a pensare di farla in una azienda privata ti licenziano in tronco senza nemmeno mandarti dallo psichiatra.
Con l’aggravante che alle dichiarazioni in consiglio comunale per le quali si sospendeva il tutto e si sarebbe realizzata parità di trattamento, come prescrive il codice della strada, si è poi messo mano al posizionamento di rastrelliere scoperte e lontane dalla stazione, si è reiterata la porcata di cui sopra con l’aggravante di prossima realizzazione di isola ecologica (leggi: deposito di immondizia) ad uso del supermercato di Borgofaxhall.
Dove? Proprio sull’angolo del Piazzale, ove prima vi erano rastrelliere e dal 6 dicembre invece "i lavori in corso".
Già che ci siamo, suggeriamo di importare dagli amici napoletani un po’ di monnezza storica d’autore, sicuramente più blasonata rispetto al "rudo nostrano".
E francamente più decorosa di quelle orrende biciclette che tanto deturpano l’amato (dal sindaco, non da noi) piazzale.
Una domanda sorge spontanea: ma non vi vergognate?
Ai lettori l’ardua sentenza e, se proprio dovete prendere un treno, in stazione andateci in macchina: costa meno di un bus che non c’è più e si parcheggia ovunque, anche gratis.

Lettere dai pendolari: Tanta salute a tutti con i viaggi FS (7/3/2011)

Sono un pendolare che utilizza spesso i treni Vivalto e volevo segnalare un disservizio che per me non è stato solo fastidioso, perché grazie alle ferrovie mi sono beccato l’influenza. Non penso di essere molto delicato di salute, però viaggiare per un’ora al gelo nelle carrozze del Vivalto mi ha stroncato: ho fatto tutto il viaggio con addosso la giacca a vento, i guanti e la cuffia, ma non è servito a niente, perché avevo i piedi ghiacciati. Il giorno dopo mi è venuta la febbre e per quattro giorni non sono potuto andare al lavoro, anche se avevo delle scadenze importanti da rispettare. È vero che l’influenza è in giro, ma prima di quel maledetto viaggio al gelo non avevo nessun sintomo. E sapete qual è la cosa più divertente? Il monitor della carrozza segnalava che la temperatura interna era di 21 gradi!
Mi chiedo com’è possibile far viaggiare i treni in queste condizioni, con la gente che deve scaldarsi con il fiato, e poi pretendere di aumentare continuamente gli abbonamenti.
Tanti saluti, anzi, tanta salute a tutti!

Partita la "tolleranza zero" contro le bici, continuano le proteste dei pendolari (7/3/2011)

"Io pedalo ma non pago" è lo slogan apparso, ai primi di dicembre, sui cartelli appesi alle biciclette dopo lo scippo del capannone gratuito: ci lamentavamo perchè non volevamo pagare un servizio di custodia che non era stato richiesto e rivendicavamo il diritto di parcheggiare gratuitamente in luoghi idonei.
I fatti hanno dimostrato che la stragrande maggioranza dei pendolari aveva ragione: il servizio di deposito non è mai decollato, con pochissimi abbonamenti venduti in confronto alla capacità del locale. Considerando che molte persone hanno ripreso a parcheggiare al coperto obtorto collo, si può certamente sostenere che la decisione è stata fallimentare. Così, mentre si appella giustamente al volontariato per far fronte ai tagli, il Comune spende 30.000 euro l’anno (+ le spese) per custodire un pugno di biciclette.
Eppure, nonostante tutto, l'Amministrazione non ha mai ammesso l'errore, respingendo ogni richiesta dei pendolari e trincerandosi dietro un’assurda indifferenza a qualunque proposta alternativa.
Anzi, tutte le successive dichiarazioni o azioni del Comune (come l’installazione di rastrelliere assolutamente inadeguate) hanno assunto il sapore di una presa in giro verso chi, la nostra Associazione in primis, chiedeva un confronto serio.
L’accanimento contro le bici parcheggiate in stazione ha qualcosa di veramente anomalo.
Venerdì scorso è partita la minacciata "tolleranza zero verso il parcheggio selvaggio delle bici", ma perché non si fa nulla contro il caos provocato dagli automobilisti che sostano in modo indiscriminato nel piazzale?
Perché si insiste su piazzale Marconi mentre nei giorni di mercato è impossibile camminare sotto i portici di piazza Duomo a causa delle decine di biciclette messe di traverso?
Perchè ci si è ostinati a installare delle rastrelliere scoperte e lontane dagli ingressi della stazione, citando vincoli artistici che avrebbero impedito di usufruire del piazzale, quando le stesse ci sono sempre state e recentemente sono state installate addirittura in Piazza Cavalli?
Perchè si tolgono le biciclette dal piazzale per questioni di decoro e poi si sta lavorando per attrezzare un'area di stoccaggio rifiuti nell'angolo dello stesso piazzale? Saranno cassonetti maleodoranti a garantire il decoro desiderato?
Perchè un’Amministrazione che dovrebbe avere l'obiettivo di ridurre l'inquinamento e di favorire la mobilità sostenibile viene invece percepita come un ostacolo da tutte le associazioni che lavorano sugli stessi temi?
Perchè l'Amministrazione non risponde alle richieste di trasparenza e di dialogo che arrivano dai pendolari nonostante questi siano una preziosa risorsa per l'economia della città?
In considerazione del fatto che, rispetto alle nuove rastrelliere, nessuna delle richieste avanzate dai pendolari (installazione in prossimità degli ingressi della stazione, copertura dei posti bici, ecc.) è stata accolta, invitiamo tutti i pendolari-ciclisti a proseguire nel boicottaggio del capannone a pagamento ma anche delle rastrelliere dislocate qua e là, e a rendere evidente la loro protesta applicando sulle bici i cartelli con lo slogan “Io pedalo ma non pago” (scaricabili nell'area download del nostro blog).
Visto che le 400 firme da noi raccolte (depositate e protocollate) per avere parcheggi gratuiti e adatti alle nostre esigenze sono state ignorate, invitiamo tutti a scrivere direttamente al sindaco, agli assessori e ai giornali per esprimere il proprio dissenso.

Il Comune vuole obbligarci a pagare il parcheggio delle biciclette in stazione (28/2/2011)

Nonostante gli appelli di pendolari e consiglieri comunali che invitavano il Comune ad effettuare scelte almeno di buon senso, da domani entra in vigore l'ordinanza di sgombero delle biciclette in P.le Marconi. Tutto avviene senza che il Comune abbia rispettato la legge che prevede che un'amministrazione che mette a pagamento un'area di parcheggio "deve prima provvedere a creare adeguati parcheggi nelle immediate vicinanze" (nel nostro caso non sono né adeguati né nelle immediate vicinanze).

Da un giorno all'altro (letteralmente, ne siamo stati informati ufficialmente solo stamattina) dal 1° Marzo le biciclette parcheggiate in Piazzale Marconi verranno rimosse dagli operatori comunali.
Il comune rispolvera quindi l'ordinanza di sgombero emessa a Novembre, un'ordinanza talmente assurda che non appena emessa fu immediatamente sospesa per ben tre mesi.

Cosa è cambiato nel frattempo? Perché il Comune torna a riproporla?
Sicuramente ora il Comune si trincererà dietro al fatto di aver installato nuove rastrelliere nei dintorni della Stazione.
Poco importa che queste siano state posizionate in posti scomodissimi e che non abbia rispettato la promessa (dovuta) di installare le tettoie.
Poco importa che permangono tutti gli altri dubbi (citiamo l'arbitrarietà della definizione di decoro, della definizione di pericolo e della definizione di stato di abbandono) che riguardano i punti su cui si basa l'ordinanza.

Quando chiedevamo scelte di buon senso chiedevamo, banalmente, che le rastrelliere fossero posizionate nel posto più invitante per favorire la mobilità su due ruote: in particolare credevamo che la zona recintata all'inizio dello stradello di Borgo Faxhall fosse adeguata e stavamo aspettando (da 3 mesi) che lì sorgessero le greppie.
Invece le rastrelliere sono state posizionate alla fine dello stradello, nel posto più lontano, mentre l'area recintata (quella che noi chiamiamo "Piazzetta 6 Dicembre", giorno in cui dovevano iniziare i lavori) pare verrà destinata allo stoccaggio dei rifiuti del centro commerciale.
Si, avete letto bene: il posto più comodo per parcheggiare una bicicletta e correre in stazione o are due compere a Borgo Faxhall diventerà un'isola ecologica.
Probabilmente è questa la visione che il Comune ha riguardo il decoro dell'area: le biciclette stanno male, ma bidoni maleodoranti sono sicuramente un biglietto da visita migliore per un turista che arriva a Piacenza.

Continuiamo a ribadire che questa ordinanza comunale è una porcheria, peggiorata dalla colpevole mancanza d'informazione di questo secondo lancio (facciamo presente che l'ordinanza è di Dicembre, sarebbe dovuta entrare in vigore la settimana scorsa ed ancora non vediamo installata la segnaletica).

A nostro avviso la minaccia di rimozione continua ad essere il disperato tentativo di riempire un deposito custodito (dato in gestione a due cooperative, che è costato e costerà decine di migliaia di euro elargiti dalle casse comunali) che nonostante tutto resta, e resterà, perennemente vuoto (ricordiamo che è partito tutto dall'idea di spillare soldi dalle tasche pendolari, ogni decisione successiva cerca solamente di mettere delle pezze a quella scelta scellerata).

Come Associazione invitiamo ancora una volta i pendolari a non cedere alle pressioni e quindi suggeriamo di parcheggiare in maniera regolare evitando il deposito: tenete presente che l'ordinanza vale solo per il mese di Marzo e vige esclusivamente in Piazzale Marconi.

Nel frattempo stiamo preparando un dossier per agire secondo le vie legali nei confronti di una amministrazione che sembra prendere in giro i pendolari.

5 per mille: dateci il vostro sostegno, non vi costa nulla (23/2/2011)

Informiamo tutti i pendolari e cittadini che anche quest'anno è possibile destinare il 5 per mille dell'IRPEF alla nostra associazione fornendo il nostro codice fiscale 91060430336 durante la dichiarazione dei redditi. Ricordiamo che non costa nulla visto che quei soldi sarebbero comunque incassati dal fisco.

Il denaro raccolto servirà per mantenere le iniziative dell'associazione. Ricordiamo che, per statuto, nessuno dei consiglieri dell'associazione riceve compensi per l'attività svolta per l'associazione che è completamente gratuita.
Ricordiamo anche che chi destina il 5 per mille alla nostra associazione ha diritto ad ottenere la tessera di socio senza versare alcuna quota.

Spargete la voce.

Ecco i filmati del consiglio comunale di Piacenza dove si è discusso dell'assenza di adeguati parcheggi gratuiti per i pendolari piacentini  (27/1/2011)

Siamo finalmente in grado di mostrarvi il filmato integrale della seduta comunale tenutasi lo scorso 6 dicembre 2010 in cui è stata discussa la mozione presentata dal consigliere Tassi. A fronte della mancanza di parcheggi gratuiti per i mezzi a due ruote dei pendolari, si chiedeva il ripristino dell'utilizzo gratuito di tutto o di una parte del capannone che l'amministrazione comunale ha messo interamente a pagamento dal 1° novembre 2010.

Vi consigliamo caldamente di guardare e ascoltare con attenzione tutto il filmato, che per necessità di pubblicazione su Internet è stato suddiviso in tre spezzoni della durata di un'ora circa l'uno. Avrete modo di verificare voi stessi gli atteggiamenti tenuti da alcuni consiglieri che mostrano una totale mancanza di conoscenza dei bisogni dei pendolari unita ad un profondo menefreghismo nei confronti dei diritti dei pendolari tra cui quello, sancito dalla legge (articolo 7 comma 8 del codice della strada), di avere a disposizione un adeguato spazio per parcheggiare gratuitamente i propri mezzi.

Una consigliera di maggioranza ha addirittura equiparato i disagi dei pendolari a quelli che hanno le commesse che lavorano in centro a Piacenza!

A fronte della mozione presentata, il problema della sparizione dei parcheggi gratuiti, che l'amministrazione ha cercato in tutti i modi di gestire senza alcun dibattito pubblico e senza lasciare ai pendolari alcuna possibilità di replica, è finalmente approdato in consiglio comunale. In quella sede l'amministrazione ha dovuto prendere atto anche dei dissensi di alcuni consiglieri della propria maggioranza, dovendo fare dietro front su alcuni punti.

Ovviamente questo non è che l'inizio delle azioni che ci porteranno a riprenderci quanto ci è dovuto. Nel frattempo invitiamo tutti coloro che condividono la nostra battaglia a non cedere ad eventuali intimidazioni e continuare a chiedere adeguati parcheggi gratuiti evitando di lasciare il proprio mezzo negli spazi a pagamento: se non riescono a spillarci i soldi, prima o poi saranno costretti ad andarsene.
Tra un anno inoltre ci saranno le elezioni comunali ed i giochi finalmente si riapriranno.

Il filmato in alcuni punti ha un audio poco chiaro, ma per la maggior parte degli interventi è perfettamente comprensibile. Il filmato è arricchito da alcuni commenti che mettono in luce le inesattezze e le strategie di alcuni consiglieri che cercano di mascherare il problema venutosi a creare per i pendolari a seguito della totale messa a pagamento dei vecchi spazi adibiti a parcheggi per biciclette ciclomotori e motocicli.
Lasciamo od ognuno trarre le proprie conclusioni in merito alle affermazioni di alcuni consiglieri.

Consiglio comunale sui parcheggi pendolari - 1° parte
Consiglio comunale sui parcheggi pendolari - 2° parte
Consiglio comunale sui parcheggi pendolari - 3° parte

Chi volesse una copia del filmato in alta qualità può contattarci attraverso la nostra email.

Scarica i volantini da appendere al tuo mezzo per protestare

Volantino_A4_mini.jpg (25283 byte)    Volantino_Triangolare_mini.jpg (16804 byte)       Reggi_ridacci_i_parcheggi.jpg (33843 byte)

    - versione a pagina intera pdf 85Kb
    - versione triangolare per bicicletta 140Kb
    - Reggi ridacci i parcheggi 72Kb

Posizione dell’associazione pendolari di Piacenza sui parcheggi in stazione (9/12/2010)

L’Associazione Pendolari intende chiarire, senza che restino possibili ambiguità, la propria posizione sulla vicenda dei parcheggi in zona stazione. A tale scopo specifica che:

1) Chiede l'applicazione dell'articolo 7 comma 8 del codice della strada che prevede che venga riservato un “adeguato” parcheggio gratuito per biciclette, ciclomotori e motocicli nella stessa area o nelle immediate vicinanze di quello che è stato messo interamente a pagamento. Per "adeguato" si intende sia in termini di posti disponibili (tutti coloro che desiderano lasciare il mezzo nel parcheggio gratuito devono poter trovare un posto) che in termini di copertura, in accordo con quanto previsto dalla legge.

2) Non vuole che il costo della custodia per i mezzi di tutti i pendolari ricada sulla cittadinanza come ipotizzato dal Comune, ma chiede la disponibilità di un adeguato parcheggio gratuito (punto 1), dove la sicurezza venga garantita dalle forze dell'ordine.

3) La nostra associazione non è contraria alla presenza di un parcheggio a pagamento custodito, purché questo sia proporzionato, negli spazi e nei costi per la collettività, alle persone che effettivamente ne fanno richiesta. Stando a quanto ci risulta queste persone sono una minoranza. Molti di coloro che oggi lasciano il mezzo nel capannone a pagamento sono pendolari che, obtorto collo, sono stati obbligati a pagare causa l’assenza di adeguati parcheggi gratuiti.

4) Il capannone a pagamento risulta essere non utilizzato per oltre il 70% del suo spazio. Riteniamo assurdo che quei preziosi posti restino vuoti. Chiediamo che gli spazi ed i costi sostenuti dal Comune per il parcheggio a pagamento diventino oggetto di verifica periodica per valutare la loro effettiva utilità. Spazi e costi dovrebbero essere infatti commisurati alla reale ed effettiva fruizione del servizio a pagamento. In caso contrario ci sarebbe un’ingiusta penalizzazione della maggioranza a favore di un’esigua minoranza.

5) Il parcheggio biciclette situato in Viale S. Ambrogio, peraltro già presente da tempo, è comunque distante dalla stazione e non si trova nelle immediate vicinanze del capannone: non può quindi essere considerato come parcheggio alternativo al fine di soddisfare il rispetto del codice della strada. Dato che già ora quel parcheggio viene poco utilizzato eventuali posti aggiunti in quell’area risulterebbero superflui, proprio perché non prossimi alla stazione. I nuovi posteggi, se non vengono concessi all’interno del capannone, devono almeno essere collocati sul lato sud-est di P.le Marconi da dove proviene la maggior parte dei pendolari, oppure essere confinanti con il capannone dell’ex squadra rialzo.

6) I nuovi 100 posti per bicicletta, di cui ha parlato il Sindaco nei giorni scorsi, ci sembrano comunque insufficienti, soprattutto durante i mesi estivi. Va anche considerato che, quando saranno disponibili adeguati spazi gratuiti, una parte di coloro che ora lasciano il mezzo a pagamento tornerà a parcheggiare negli spazi gratuiti. Quei 100 posti devono quindi essere incrementati per garantire a chiunque la possibilità di scegliere se lasciare o meno il proprio mezzo nel parcheggio gratuito.

7) Nel capannone parcheggiavano anche diversi ciclomotori e motocicli (nei mesi estivi erano alcune decine). In base al succitato articolo 7 anche i possessori di quei mezzi hanno diritto a trovare un adeguato spazio gratuito nelle immediate vicinanze del capannone.

8) I parcheggi auto a pagamento nell’area di via dei Pisoni restano in gran parte vuoti. E’ la dimostrazione che il loro numero è eccessivo, mentre è sempre più difficile trovare parcheggio nei posti auto gratuiti, drasticamente ridotti da una tracciatura non ottimale. Chiediamo al Comune di valutare il progetto di tracciatura presentato dalla nostra associazione (e mai preso in considerazione) che invece avrebbe consentito di ottenere molti più posti auto.

Inaugurazione di P.le Marconi: un boccone amaro per Sindaco e amministrazione comunale (4/12/2010)

Stamattina alle 11 si è svolta in P.le Marconi l'inaugurazione del nuovo piazzale antistante la stazione ferroviaria. Alla manifestazione erano presenti anche tanti pendolari per protestare contro la mancanza di adeguati parcheggi gratuiti per le biciclette e di ciclomotori. I parcheggi gratuiti sono stati sostituiti da un parcheggio a pagamento (che resta semivuoto), senza dare alcuna alternativa, come invece previsto dall'articolo 7 comma 8 del codice della strada.
La protesta era indirizzata anche contro il provvedimento (in vigore dal prossimo 11 dicembre) che prevede la rimozione forzata delle biciclette di coloro che non intendono pagare la gabella del parcheggio a pagamento.

Il Sindaco e gli assessori dell'amministrazione comunale hanno dovuto subire l'umiliazione di assistere alle proteste di normali cittadini proprio nel giorno in cui si sarebbero voluti far belli di fronte alla città.

Devono sapere che i pendolari non intendono arrendersi alle loro vessazioni e utilizzeremo tutti i mezzi legali a disposizione per ricordar loro, in ogni momento, quello che per legge hanno l'obbligo di fare a tutela degli interessi dei cittadini che amministrano.

È possibile scaricare le foto della protesta da questo sito.

Protesta_inaugurazione_ple_Marconi.jpg (95479 byte)
4 dicembre 2010 - La protesta dei pendolari in P.le Marconi (PC) contro il Sindaco e l'amministrazione comunale

La linea ferroviaria Piacenza-Milano è la peggiore d'Italia - Altroconsumo supporta gratuitamente le cause dei pendolari (3/12/2010)

Secondo l'inchiesta di Altroconsumo la Piacenza-Milano è la peggior linea pendolari.
Noi lo sapevamo già...
Altroconsumo offre assistenza legale gratuita ai pendolari delle due tratte peggiori (Piacenza-Milano e Bergamo-Carnate-Milano) per fare causa a Trenitalia.
Leggi i dettagli: link1 , link2

Dossier Borgofaxhall  (14/10/2006)

Nel corso della serata organizzata da "Piacenza Rivista", lo scorso 12 ottobre presso lo Spazio Rosso Tiziano, la nostra associazione ha presentato un dossier (Rev08.zip - 1Mb) che racconta la lunga e travagliata storia che ha portato alla pesante cementificazione dell'ex area SEA SIFT, prevista in origine per uso pubblico. Poiché i progetti in quell'area continuano a susseguirsi, certi che la conoscenza dei fatti sia l'unico modo per scongiurare ulteriori danni, invitiamo tutti a prendere visione di come sono andate veramente le cose.

Da Piacenza a Milano in 20 minuti! (18/7/2006)

TrenitaliaNOgrazie.gif (10780 byte) Presentiamo finalmente una soluzione che potrebbe cambiare la vita a migliaia di pendolari. Velocizzare i collegamenti tra l'Emilia occidentale e Milano rendendo dignitosa l'esistenza di noi pendolari è possibile. Per ottenere tutto questo dobbiamo fin d'ora chiedere alle amministrazioni locali che si facciano promotrici dell'iniziativa e che tale progetto venga inserito nei programmi delle formazioni politiche che intendono tutelare i diritti di noi cittadini, soprattutto in vista delle future elezioni comunali, provinciali e regionali.

E' arrivato il tempo in cui il servizio ferroviario deve davvero potersi definire tale e la tratta ad alta velocità, costruita con i soldi di noi cittadini, può costituire un'enorme vantaggio per i pendolari piacentini ed emiliani diretti a Milano e combattere il disastroso monopolio di Trenitalia.
Ecco la proposta della nostra associazione (PDF 88Kb). Spargete la voce.

Lettera aperta ai consiglieri della Lombardia sui blocchi totali della circolazione "solo per alcuni" (7/7/2006)

Scarica lettera (.txt 5Kb)

A casa i dirigenti FS raccomandati, lottizzati o incompetenti! (30/1/2006)

Parte la campagna contro quella parte della classe dirigente FS che sta distruggendo il servizio ferroviario e sta cercando di aumentare i profitti sulla pelle di noi viaggiatori.

Se vuoi contribuire a ripulire le Ferrovie dai raccomandati scarica l'email già pronta con gli indirizzi, se vuoi modificala, e poi spediscila.
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Questa pagina è stata aggiornata il 29/06/12.