PIEVE DI SAN GENESIO

La pieve, a pianta basilicale a tre navate con absidi semicircolari, è compresa tra le principali testimonianze di età romanica del parmense. Nell'edificio attuale, isolato nella campagna prossima all'abitato di San Secondo, si riconosce la sovrapposizione di due costruzioni di età medievale; all'impianto planimetrico e alla parte basamentale delle absidi, con le tracce di una cripta, datate all'XI secolo, si sovrappone lo sviluppo in alzato della zona absidale e delle navate attestate al XII-XIII secolo. Dopo il trasferimento dei diritti parrocchiali nel 1470 alla chiesa dell'Annunciazione di Maria, posta all'interno del borgo di San Secondo, la pieve di San Genesio subisce un progressivo degrado, finché nel 1787 la parte anteriore dell'edificio è demolita. Ripristinata nell'assetto romanico durante il secondo dopoguerra, la pieve mantiene ancora riconoscibili alcuni elementi dell'originaria architettura medievale: all'esterno, il coronamento delle absidi; mentre all'interno, l'antica quota di imposta della cripta, degli altari e un affresco (XV sec.), sulla parete nord, con la raffigurazione del martire Genesio in abito da attore. All'interno sono visibili anche le parti più antiche dell'edificio, con l'accesso alla cripta nella navata centrale e 'antico pavimento a cocciopesto nell'abside centrale. Nel-'area antistante il fronte principale si osservano le fondazioni delle parti dell'edificio demolite nel tardo settecento.

 

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