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Il primo volo


Il mio primo volo in aliante

L'idea parte del mio amico Alberto, che ha sentito il suo responsabile durante il periodo di Servizio Civile esporre il desiderio di provare un volo in aliante. Mi sembra, una cosa interessante da provare e quindi do' la mia adesione immediatamente. Così, in una fredda giornata di primavera partiamo in quattro verso la scuola di volo di Lurago d'Erba. Come al solito siamo piuttosto fortunati e il sole scalda sufficientemente il clima per poter intraprendere anche questa avventura. Compiliamo subito tutti i moduli necessari e ci mettiamo in attesa di qualche "generoso" pilota che sia disposto a scorrazzarci per i cieli. In mattinata parte Maurizio (il responsabile degli obiettori) e dopo circa mezz'ora eccolo arrivare, a dire il vero un pochino sconvolto. Evidentemente le evoluzioni del pilota avevano sortito un effetto "indesiderato". Poi nel primo pomeriggio è il turno di Alberto (amico e compagno di lavoro ai tempi del Bungee Jumping) che scende soddisfatto, ma forse un poco deluso. Si aspettava una cosa piuttosto forte ed emozionante, ma dice che si tratta invece di un volo abbastanza tranquillo. Poi tocca a Davide che atterra invece contento.

Finalmente è il mio turno, indosso il paracadute di sicurezza e ascolto tutti i consigli e le disposizioni del mio pilota Vincenzo. Terminati tutti i preparativi, si aggancia il cavo di traino all'aereoplanino che ci porterà in quota. Si parte. Purtroppo le giornate sono corte a fine inverno e ormai comincia il crepuscolo, durante la salita Vincenzo mi dice che sarà difficile trovare delle buone correnti ascensionali per poter salire ad alta quota. Vincenzo, non vuole proprio sganciare il cavo di traino e siamo ormai a quasi 1000 metri. Infine dopo ripetuti insulti del pilota dell'aereo, che evidentemente ha molta fretta di tornare a terra per fare un altro traino, sento un rumore sordo e poi solo il rumore del vento. Siamo in volo libero. Cerco di godermi la sensazione e continuo a fare foto a destra e a sinistra. Chiedo al pilota se riesce a portarmi fino al lago di Como, ma lui raffredda i miei entusiasmi e mi dice che non c'è alcuna corrente buona. Facciamo un largo giro panoramico su tutta la zona alla ricerca di "aria". Nulla. Dopo qualche minuto di volo ho già gustato tutto il panorama e gli chiedo se possiamo fare qualche leggera evoluzione, ma ancora arriva un rifiuto dicendo che senza vento arriveremmo a terra in due minuti. Continuiamo allora a girovagare peri cieli a 800 metri di quota alla ricerca di vento come un animale affamato che cerca del cibo per non morire. Non siamo fortunati, ormai si vede il sole all'orizzonte e non abbiamo più speranze.

Vedo nei cieli un aliante da velocità, molto stretto, con le ali lunghissime ed esili, che sfreccia verso il sole superandoci a gran velocità. Rinnovo a Vincenzo l'invito per un piccolo Air Show, non mi sente. Ormai siamo a 200 metri e quando meno me lo aspetto, Vincenzo mi regala un atterraggio emozionante. Mette le ali di traverso e il piccolo aliante scivola trasversalmente sostenuto dall'aria, allo stesso modo di una barchetta che scivola sull'acqua trasportata dalle onde. E' una bella sensazione e per poco provo l'emozione del volo libero da ogni vincolo, ma ormai la pista è a 20 metri. Vincenzo prontamente raddrizza la nostra planata e tocchiamo l'asfalto. Sono di nuovo tra i miei amici. Ringrazio Vincenzo per il bel volo panoramico e soprattutto per l'atterraggio "particolare". Sono contento, ma mi rimane la voglia di tornare un giorno e provare un volo in condizioni ottimali e poter così assaporare anche il brivido della velocità e delle evoluzioni aeree.


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Aggiornato il 18/06/2002