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Carissimi amici,
la lettera novità del mese di giugno 2005 vi propone qualcosa di molto speciale.
La possibilità di pubblicare la mia traduzione italiana, a suo tempo effettuata, del Rapporto di Patrick Viveret “Riconsiderare la ricchezza. Missione sui ‘nuovi’ fattori di ricchezza” in un libro è andato a buon fine. Infatti, qualche settimana fa, le Edizioni TerrediMezzo, Altreconomia e Cart’armata di Milano hanno dato la possibilità ai lettori italiani di trovare questo bel volumetto di circa 200 pagine in libreria.
All’inizio e alla fine del libro compaiono una mia breve introduzione e una mia postfazione.
Questo mese, pertanto, le edizioni Lilliput on-line vi propongono la lettura del mio testo originario da cui sono state tratte sia l’introduzione sia la postfazione al libro di Viveret, dal titolo:
Il diritto di non contare “tutto” e di “contare” altrimenti
di Paolo Coluccia
che potete scaricare cliccando sul link o visitando la pagina http://digilander.libero.it/paolocoluccia/ripensare.doc
Naturalmente, spero che leggiate il libro di Viveret, che potete visionare nel catalogo di Altreconomia (www.altreconomia.it) e comprare on-line, nelle migliori librerie e nelle Botteghe del commercio equo.
Vi auguro una buona
lettura
Paolo Coluccia (http://digilander.libero.it/paolocoluccia)
Scheda del libro:
Autore: Patrick Viveret
Titolo: Ripensare la ricchezza
Sottotitolo: Dalla tirannia del PIL alle nuove forme di economia solidale
Traduzione italiana, introduzione e postfazione: Paolo Coluccia
Editore: TERREdiMezzo/Altreconomia
Luogo edizione: Milano 2005
Costo: 10 euro
(Dalla quarta copertina)
Che cos’è la richezza e come si misura? Nell’agosto del 2000, il governo francese affida al filosofo Patrick Viveret una “missione impossibile”: ripensare quel che nella vita umana rappresenta un valore e proporre, sulla base di questi criteri, un nuovo sistema di contabilità nazionale. Un modo per sottrarsi alla monocultura del PIL, il Prodotto Interno Lordo, considerato ormai da molti un termometro malato.
Il Prodotto Interno Lordo, per esempio, contabilizza come ricchezza le spese per la ricostruzione dopo una catastrofe. L’associazionismo, il volontariato, i rapporti di reciprocità risultano invece “consumatori di ricchezza economica”. Si tratta di ritrovare un legame tra ciò che consideriano un bene e gli indicatori che lo contabilizzano.
Il lavoro di Viveret, suddiviso in due rapporti successivi, getta le basi, e detta persino una possibile agenda, per coinvolgere una rete internazionale di ricercatori, con il sostegno dei governi e dell’opinione pubblica. Una sfida che ci riguarda tutti come consumatori e come cittadini.
Indice del libro:
Introduzione
Rapporto di tappa della missione “Nuovi fattori di ricchezza”
Rapporto di sintesi della missione “Nuovi fattori di ricchezza”
Postfazione
Patrick Viveret, filosofo, dal 1990 è consigliere referente alla Corte dei conti francese e animatore del Centro internazionale Pierre Mendès France. Già direttore di Tribune Socialiste tra il 1972 e il 1974 e docente di filosofia, collabora alle riviste Transverales Science-Culture (che ha diretto dal 1992 al 1996) e Le Monde Diplomatique. Ha scritto, tra l’altro, Pourquoi ça ne va pas plus mal? (2005), Démocratie, passions, frontières (1992), Evaluer les politiques et les actions publique (1990), Pour une nouvelle culture politique (1978), Attention Illich (1976).
Paolo Coluccia (http://digilander.libero.it/paolocoluccia), pedagogista e ricercatore sociale indipendente, ha pubblicato La Banca del tempo (Bollati Boringhieri, 2001), La cultura della reciprocità (Arianna ed., 2002), Il tempo… non è denaro! (BFS, 2003).