28 giugno 2003 - pag. 8

Tutela ambientale, una giornata di studio

Città sane: presente e futuro della Zona Pantano-Ripalta

Un’altra occasione per discutere sull’ambiente: la Giornata di studio "Città sane: presente e futuro della Zona Pantano-Ripalta" il 31 maggio ha offerto la possibilità di confrontarsi sulle tematiche dello Sviluppo Sostenibile, nella cornice dell’I.I.S.S. "Bovio". A fare gli onori di casa in veste di dirigente scolastico dell’Istituto il prof. Domenico Ricchiuti, già Sindaco e Presidente della Provincia di Bari. Promotori dell’iniziativa il Comitato per la Salvaguardia della Zona Pantano-Ripalta, il WWF Puglia e l’Associazione Biologi Ambientalisti Pugliesi (ABAP).

V’è da dire che c’è una certa confusione per quel che concerne la situazione legislativa dell’Oasi di Protezione "Torre Calderina", territorio di 350 ettari che si estende tra Bisceglie e Molfetta e che include l’intera Zona Pantano-Ripalta: qualsiasi intervento che voglia modificare gli aspetti geomorfologici, naturalistici e storici della Zona dovranno tenere in considerazione le rigide prescrizioni del "Decreto Galassino" (DM 1/8/85) che, definendo quel territorio "bellezza naturale" e "di notevole interesse pubblico", lo sottopone ai vincoli di tutela paesaggistica del D.Lgs. 490/99 tuttora vigenti.

Ecco perché, quando si parla di interventi eco-compatibili, è necessario escludere a priori la cementificazione e gli interventi distruttivi: il primo relatore, il brillante ing. Girolamo Gentile, docente del Politecnico di Bari, ha illustrato una metodologia di rinaturalizzazione delle coste con l’utilizzo di metodi che non alterano lo stato dei luoghi. La proposta è degna di attenzione: attraverso l’utilizzo di materiale di scarto delle cave (un’infinità è abbandonato nelle nostre campagne) si riottengono le spiagge a ciottoli così come erano all’inizio del secolo scorso. Il metodo è semplice nella sua idea e parte dal presupposto che le spiagge a ciottoli della nostra litoranea si formano per azione del mare sui massi che provengono dal crollo delle grotte marine o, in alternativa, sulle pietre di scarto delle cave, aventi la stessa composizione. Sarà il mare stesso con la sua immensa forza naturale a lavorarle, rimaneggiarle e arrotondarle fino a farle diventare bianchi ciottoli. Considerando che i tempi previsti sono piuttosto brevi e si ottengono spiagge estese ed esteticamente di ottima valenza, il metodo è una valida alternativa naturalistica eco-compatibile alla barriera frangiflutti, al "pennello" o alla colata di cemento, con l’abbattimento dei costi del 60%. Alla base della proposta una meticolosa ricerca fatta di dati, formule e modelli matematici che già sta dando i suoi frutti a nord di Trani (600 metri di spiaggia) e a Vieste.

A seguire l’importante relazione della dott.sa Donatella Potenza, Biologa brindisina del WWF Puglia, che ha ribadito l’importanza della zona umida del Pantano come serbatoio di biodiversità e stazione di transito per l’avifauna migratoria. Dopo il dott. Tedesco, il prof. Dellisanti, il prof. Striccoli e il dott. Ciccone, in passato illustri ospiti del Comitato in altrettanti convegni pubblici, un’altra importante esperta dell’ambiente afferma la necessità di tutela dell’area in questione. "Sotto l’egida dello "Sviluppo Sostenibile", che soddisfa i bisogni della generazione attuale senza compromettere la possibilità alle generazioni future di soddisfare i propri bisogni - ha ribadito la relatrice - è possibile progettare un nuovo modello di sviluppo al quale attingere come esempio. Conservazione e protezione della natura non sono sinonimi di disoccupazione se la politica gestionale è orientata verso la valorizzazione e la conservazione delle funzioni ambientali e territoriali delle aree naturali": 80.000 occupati in Italia, con giro di affari di un miliardo di euro, fanno dell’industria "naturalistica" il futuro della nostra terra, che comunque deve essere condiviso da tutti: ecco perché il Comitato al termine della Giornata di studio ha lanciato la proposta del "concorso di idee" che consenta, in ossequio dei principi comunitari dello "Sviluppo Sostenibile", il coinvolgimento di tutti coloro vogliano fornire un contributo concreto alla definizione del futuro della Zona Pantano-Ripalta, in ossequio dei vincoli paesaggistici vigenti.

Ci ripromettiamo di tornare sull’argomento sul nostro sito web http://digilander.libero.it/pantanoripalta e sulle pagine di questo giornale, che ha sempre dimostrato una grande attenzione per i problemi dell’ambiente.

Per il Comitato per la Salvaguardia della Zona Pantano-Ripalta

Mauro Sasso