Tartarughe Collection |
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Nome completo Diana Frances
Mountbatten-Windsor Spencer
Nascita 1° luglio 1961 Sandringham
Morte 31 agosto 1997 Parigi
Coniuge principe Carlo (1981-1996)
Figli Principe William di Galles,
Principe Harry di Galles
Casa reale Windsor
Padre John
Spencer, 8° conte Spencer
Madre Frances
Bounke Roche
S.A.R.
Diana Frances Mountbatten-Windsor
Spencer principessa di Galles fu una principessa britannica, dal 1981 al 1996
fu consorte dell'erede al trono del Regno Unito,il
principe Carlo e madre dell'erede al trono principe William.
Diana Spencer nasce il 1
luglio 1961 a Parkhouse proprio vicino la residenza
reale di Sadringham. Fin da piccola, Diana soffre
della mancanza della figura materna, dato che la madre
è spesso assente e trascura la famiglia. Non solo, ma Lady
Frances Bounke Roche,
questo il suo nome, lascia Parkhouse quando Diana ha
solo sei anni per vivere con un facoltoso proprietario terriero, Peter Shaud Kidd.
A dodici anni Diana viene iscritta alle scuole secondarie presso l'istituto di
West Heoth nel Kent; dopo poco, invece, lascia l'amatissima residenza di Parkhouse e si trasferisce nel castello di Althorp nella contea del Northamptonshire.
La famiglia degli Spencer, a ben vedere, è addirittura più antica e blasonata
di quella dei Windsor...Il padre Lord John diventa l'ottavo Conte di Althorp.
Il figlio Charles diventa visconte e le tre sorelle
Diana, Sarah e Jane sono elevate
al rango di Lady.
Quando
la principessa compie sedici anni in occasione di una
cena per la visita della regina di Norvegia incontra il Principe di Galles ma
fra i due, al momento, non scatta alcun colpo di fulmine. Solamente un
desiderio di approfondire la conoscenza. Intanto, com'è normale, la giovane Diana, nel tentativo di condurre una vita il più
possibile vicina, o simile, a quella dei suoi coetanei (è ancora ben lungi
dall'immaginare che diverrà, invece, addirittura principessa e pretendente al trono
d'Inghilterra), si trasferisce in un appartamento di Coleherm
Court, un quartiere residenziale di Londra. Certo, non si
tratta di un appartamento povero e di basso livello, ma pur sempre di una
prestigiosa abitazione....
Questo
suo desiderio interiore di "normalità" la induce a cercare
l'indipendenza e a cercare di cavarsela con le sue forze. Per ottenere questo, si adatta a svolgere lavori anche non prestigiosi, come
quelli della cameriera e della babysitter, e a dividere la sua casa con altre
tre studentesse. Fra un lavoro e l'altro, trova anche il tempo di dedicarsi ai
bambini dell'asilo a due isolati da casa sua.
La
compagnia delle altre ragazze ha comunque un effetto
positivo in tutti i sensi. Infatti, è proprio grazie al loro
aiuto e al loro sostentamento psicologico che Diana affronta il corteggiamento
di Carlo, il principe di Galles conosciuto alla famosa festa. A dire il vero, su queste prime fasi iniziali circolano mote voci
contraddittorie: c'è chi dice che il più intraprendente fosse lui, mentre altri
sostengono che la vera opera di corteggiamento l'avesse portata avanti lei.
Ad
ogni modo, i due si fidanzano e, nel giro di breve tempo, convolano a nozze. La
cerimonia sarà uno degli avvenimenti mediatici più attesi e seguiti
del globo, anche per la massiccia presenza di personalità di altissimo rango
provenienti di tutto il mondo. Inoltre, la differenza di età
della coppia non può che sollevare inevitabili pettegolezzi. Quasi
dieci anni separano il principe da Lady D, essendo lei una ventiduenne appena
uscita dall'adolescenza, mentre lui è un trentatreenne già avviato alla
maturità. In quel famoso 29 luglio del 1981, nella
cattedrale di St. Paul
si trovarono convenuti sovrani, capi di stato e tutta la società internazionale
osservati dagli occhi mediatici di oltre ottocento milioni di spettatori. Ma
anche il seguito del corteo reale, la gente in carne e
ossa che seguirà la vettura con i due sposi, non è da meno: lungo il percorso
che la carrozza intraprende, li seguono qualcosa come due milioni di persone!
Dopo la cerimonia, insomma, Diana diventa Sua Altezza Reale
Principessa di Galles e futura Regina d'Inghilterra.
Grazie
al suo comportamento informale, poi, Lady D (come viene soprannominata prima dai
tabloid con un tocco fiabesco), entra subito nel cuore dei sudditi e del mondo
intero. Purtroppo, il matrimonio non va come così bene come le immagini della
cerimonia lasciavano sperare, anzi, è palesemente in
crisi. Nemmeno la nascita dei figli William e Herry riesce a salvare un'unione già compromessa.
Ricostruendo sul piano cronologico questo complesso intreccio di eventi, vediamo che già nel settembre del 1981 viene
annunciato ufficialmente che la principessa è incinta ma fra i due si era già
insinuata da tempo Camilla Parker-Bowles, un'ex
compagna di Carlo che il principe non ha mai smesso di frequentare e di cui
Lady D è (giustamente, come si vedrà in seguito), assai gelosa. Tale è lo stato
di tensione della principessa, il suo grado di infelicità
e di rancore che tenta più volte il suicidio, con forme che vanno dai disturbi
nervosi alla bulimia.
Nel
dicembre 1992 viene annunciata ufficialmente la separazione. Lady D. si
trasferisce a Kensington Palace,
mentre il principe Carlo continua a vivere ad Highgrove. Nel novembre 1995 Diana rilascia un'intervista
televisiva. Parla della sua infelicità e del rapporto
con Carlo.
Carlo
e Diana divorziano il 28 agosto 1996. Negli anni del matrimonio, Diana compie
numerose visite ufficiali. Si reca in Germania, negli Stati Uniti, nel
Pakistan, in Svizzera, Ungheria, Egitto, Belgio, in Francia, nel Sud Africa,
nello Zimbaue e in Nepal.
Dopo la separazione, Lady D. continua ad apparire accanto alla
famiglia reale nelle celebrazioni ufficiali. Il 1997, invece, è l'anno in cui
Lady Diana sostiene attivamente la campagna contro le
mine anti-uomo. Intanto, dopo una serie non precisata di flirt, prende corpo la
relazione con Dodi al Fayed
un miliardario arabo di religione musulmana. Non è uno dei
soliti colpi di testa ma un vero e proprio amore. Nel caso il rapporto
si concretizzasse i qualcosa di ufficiale sul piano
istituzionale, i commentatori sostengono che questo sarebbe un duro colpo per
la già vacillante corona britannica.
E'
proprio mentre la "coppia dello scandalo" tenta di seminare i
paparazzi che entrambi moriranno nel tunnel dell'Alma a Parigi alla fine di un'estate trascorsa insieme.
Era
il 31 agosto 1997.
Un'irriconoscibile
Mercedes blindata, con dentro i corpi dei
viaggiatori, viene recuperata in seguito allo
spaventoso incidente stradale. Qualcuno sospetta addirittura che la Principessa
in quel periodo fosse incinta: il principino William avrebbe
dunque avuto un fratellastro musulmano, un altro vero e proprio scandalo
per la famiglia reale.
Il
corpo della principessa viene sepolto in un minuscolo isolotto al centro di un laghetto ovale che abbellisce la sua casa ad Althorp Park, a circa 130 chilometri a nord-ovest di
Londra.
Da
allora, anche a distanza di anni, regolarmente si
susseguono ipotesi per spiegare l'incidente. Qualcuno sospetta addirittura che
la Principessa in quel periodo fosse incinta: il fatto che il principino
William avrebbe avuto un fratellastro musulmano, sarebbe stato considerato un
vero proprio scandalo per la famiglia reale. Questa come altre
varie ipotesi intendono spesso puntare alla presenza di complotti, creando
sempre più un denso alone di mistero attorno alla vicenda. Le indagini
ad oggi non si fermano: sembra tuttavia improbabile che si arriverà un giorno a
conoscere tutta la verità.
Diana era figlia
di Edward John Spencer,
Visconte Althorp e della prima moglie Frances Ruth Burke-Roche,
Viscontessa Althorp, figlia a sua volta di Ruth Roche
e di Edmond Burke Roche,
quarto Barone Fermoy. Nacque a Park
House, nei pressi della residenza reale di Sandringham
in Norfolk e lì venne battezzata nella Chiesa di Santa Maria Maddalena.
Era la
quarta di cinque figli:
Lady
Sarah Spencer (19 marzo 1955)
Lady Jane Spencer (11 febbraio 1957)
John Spencer (nato e morto il 12 gennaio 1960)
Charles Spencer (20 maggio 1964)
La madre
Lady Frances lascia la famiglia quando Diana ha solo sei anni e va a vivere con un facoltoso proprietario
terriero, Peter Shand Kydd. Prende poi con se i suoi due figli
più piccoli, ma nonostante la richiesta di affido, i bambini tornano dal
padre che ottiene la custodia.
Nel
1975, alla morte del nonno Albert
Spencer, 7° Conte Spencer, il padre di Diana diventa l'8° Conte Spencer: lei
prende il titolo di Lady Diana Spencer e si trasferisce nel castello
seicentesco di Althorp nella contea del Northamptonshire.
Un anno dopo Lord Spencer sposa Raine McCorquodale, figlia della scrittrice Barbara Cartland.
Diana
era nata in una famiglia aristocratica con origini reali. Da sua madre Frances traeva origini irlandesi, scozzesi, inglesi e
americane (la nonna era Frances Ellen
Work, ereditiera americana). Il padre discendeva dal Re Carlo II d'Inghilterra
tramite quattro figli illegittimi:
Henry Fitzeoy,
I Duca di Grafton, figlio di Barbara Villiers, Duchessa di Cleveland
Charles Lennox,
Duca di Richmond e Lennox, figlio di Louise de Kérouaille, Duchessa di
Portsmouth
Charles Beauclerk, figlio di Nell Gwyn
James Crofts Duca di Monmouth,
figlio di Lucy Walter.
Henrietta Fotzjames, figlia di
Arabella Churchill,
sorella di John Churchill
Duca di Marlbourgh.
Tra gli antenati di Diana: Roberto I di Scozia, Maria I di Scozia, Maria Bolena, Lady Catherine Grey, Maria di Salinas, John Egerton
II duca di
Bridgewater, James Stanley VII duca di Derby.
La
nonna materna di lady Diana, Ruth Lady Fermoy, fu per
molto tempo dama di compagnia della Regina Madre Elisabetta.
Era
inoltre cugina di Audrey Hepburn, Humphrey Bogart e del principe Ranieri III di Monaco.
Diana frequentò prima la Silfield
School a Kings Lynn, Norfolk, poi la Riddlesworth
Hall e dopo la West Heath Girls'School
a Sevenoaks, nel Kent. A 16 anni frequenta per tre
mesi un'istituto privato in Svizzera a Rougemont, per la preparazione in attività sociali quali
gastronomia, floreale, galateo e altro.
Rientrata
a Londra, va a vivere in un appartamento a Earl Court in Royal Borough of Kensington and Chelsea con tre amiche; s'iscrive all'Accademia di Madame Vacani per la sua grande passione, la danza, ma un brutto
incidente sugli sci, la fa abbandonare. Iniziò a lavorare
part-time all'asilo d'infanzia 'Young England' a Knightsbridge.
La famiglia
di Diana era una delle più ricche famiglie della nobiltà inglese (più antica degli stessi Windsor), gli Spencer.
Nel
1977, giovanissima, ad una battuta di caccia conosce Carlo, allora fidanzato
con la sorella Sarah. Nel febbraio del 1978 i due si lasciano,
ma il principe Carlo le invita a novembre dello stesso anno per la festa
dei suoi trent'anni.
A
gennaio del 1979 la Regina invita le due sorelle a una
settimana di caccia a Sandringham. Nel mese di luglio
furono invitate in Scozia e a febbraio del 1980, per la prima volta, Diana
trascorse un fine settimana a Sandringham senza la compagnia delle sorelle.
Si
susseguirono una serie di incontri fino a che il 24
febbraio 1981 Buckingham Palace
annunciò ufficialmente il loro fidanzamento. Carlo, trentacinquenne, e la casa
reale avevano trovato una "sposa perfetta": aristocratica, nubile,
vergine e protestante.
Il matrimonio avviene nella Cattedrale di Saint Paul a Londra, mercoledì 29 luglio, trasmesso in
mondovisione.
Ma il matrimonio non è felice e dopo varie vicissitudini e interviste con
dichiarazioni di tradimenti - Carlo confessò a Jonathan
Dimbleby il tradimento con Camilla Parker Bowles, sua vecchia
fiamma, e Diana a Martin Bashir
della BBC, di aver avuto un flirt con l'istruttore James Hewitt - la coppia si
separò il 9 dicembre 1992.
Carlo e Diana hanno avuto due
figli: William,
erede diretto al trono, nato il 21 giugno 1982 e
Harry, nato il 15 settembre 1984.
Dopo il divorzio, Diana ritorna al suo appartamento in Kensington
Palace e diventa un fenomeno mediatico per la sua eleganza e per il suo carisma. Si
adopera nel mondo per aiutare i meno fortunati e si batte
nella lotta contro l'AIDS. Decisivo fu il suo contributo alla campagna per la
messa al bando delle mine antiuomo; su un invito della leader americana del
movimento, Jodie Foster,
Diana si fece riprendere dalla stampa mentre ispezionava un campo minato della ex-Jugoslavia. Con la sua
immagine aiutò soprattutto i bambini poveri dell'Africa e fu
accanto a personalità come Nelson Mandela, il Dalai Lama e Madre Teresa di Calcutta.
Il 31 agosto 1997 rimane
vittima di un incidente automobilistico sotto il
Tunnel de l'Alma a Parigi, insieme al suo compagno Dodi
al-Fayed, quando la loro Mercedes
guidata dall'autista va a sbattere sul tredicesimo pilastro della galleria.
Sabato
30 agosto, a fine serata, Diana e Dody
partirono dall'Hotel Ritz di Parigi, Place Vendôme, e sulla loro Mercedes S280 seguirono la riva destra della Senna. Poco
dopo mezzanotte imboccano il Tunnel de l'Alma seguiti
da fotografi e un cronista.
All'entrata
del tunnel la vettura urta il muro destro, per poi riprendere la strada e
sbattere violentemente sulla tredicesima pila del ponte, dove ha fine la sua
corsa.
Dodi Al-Fayed
e Henri Paul muoiono sul
colpo; Trevor Rees-Jones è
gravemente ferito e sopravviverà; Ladi
Di, liberata, è ancora viva, e dopo i primi soccorso sul posto, l'ambulanza la
trasporta all'ospedale Pitié-Salpétrière, dove arriva
alle 2 circa.
Per le gravi lesioni interne, viene dichiarata morta due ore più tardi.
La
conferenza stampa per l'annuncio ufficiale della morte
viene fatta alle 5.30 da un medico dell'ospedale, da Jean-Pierre
Chevènement, dal Ministro dell'Interno e da Sir Michael Jay,
ambasciatore del Regno Unito in Francia.
Verso
le 14 il Principe Carlo e le due sorelle di Diana arrivano
a Parigi per l'identificazione e ripartono 90 minuti dopo.
Il Funerale
I suoi funerali furono seguiti
dalle televisioni di tutto il mondo.
Il 6
settembre 1997 all'Abbazia di Westminster si
riversarono circa
3
milioni di persone; oltre un milione di bouquet furono
lasciati
davanti al suo appartamento a Kensington.
Il
pubblico presente al funerale gettò fiori al passaggio
del feretro e per tutto il percorso; Elton
John cantò una
versione modificata per l'occasione di Candle
in the wind.
Diana
la principessa del Galles è tumulata a Althorp in Northamptonshire su
un'isola
in mezzo al lago dal nome Round Oval.
Cause della
sua morte
Sulla morte di Diana sono state fatte numerose ipotesi e sono
state operate delle vere e proprie speculazioni mediatiche. Le ipotesi più accreditate:
L'autista
Henri Paul era ubriaco e
nella fretta di seminare i paparazzi ha causato
l'incidente.
I
servizi segreti inglesi avrebbero organizzato tutto. L’autista Henry Paul sarebbe stato drogato.Nella galleria sarebbe apparso un fortissimo bagliore
bianco che avrebbe accecato l'autista e causato l'incidente oppure una macchina
(una Fiat Uno bianca) avrebbe tagliato la strada alla Mercedes
di Diana. Sarebbero state iniettate all’autista morente da un falso
soccorritore,sostanze atte a figurare un incidente
dovuto ad alterazione del guidatore. Il movente sarebbe stato che Diana era
incinta di un bambino di origini arabe che quindi
sarebbe diventato fratello dell'erede al trono. La
principessa in una lettera scritta pochi mesi prima del decesso e consegnata
all'ex maggiordomo accusa Carlo di volerla uccidere simulando un
incidente d'auto. La missiva, a lungo ignorata, è stata acquisita
dall'inchiesta in corso nel Regno Unito sulle cause
della sua morte.Grande
sostenitore di questa tesi è il padre di Dodi Al-Fayed, Mohammed Al-Fayed. Il fotografo James Andanson viene trovato morto nel 2004 in un bosco, a
seguito di un presunto suicidio, nelle campagne
francesi di Montpellier . Alla sua morte fa seguito
quella di Frederic Dard, lo
scrittore al quale Andanson confidava d'esser stato
presente con la sua Fiat Uno nel tunnel dell'Alma .
La prima morte collegata alla storia della Principessa, è stata quella
della guardia del corpo Barry Mannakee,
con il quale ebbe una relazione a Kensigton House. La
guardia fu trasferita, e rimase successivamente
vittima di un incidente in moto in Scozia nel maggio 1987.L'intera vicenda è
stata ripresa più volte in ambito cinematografico. Il primo
film sul caso è di Francis Gillery,
regista e scrittore, che ha girato "Lady Died"
e cura un documentato libro. Sulla morte di Lady Diana la band dei Cranberries ha composto una
canzone molto significativa: "Paparazzi on mopeds";
la cantante del gruppo, Dolores O'Riordan, è stata
molto colpita dalla morte della principessa che aveva conosciuto tempo fa, la
quale si era anche congratulata con lei per il suo talento di musicista.
I
contorni della tragedia sfociano nel grottesco quando dai media viene
interpellata l'astrologa italiana Sirio, nota nel
mondo dello spettacolo italico, consultata da Diana e Al Fayed
poche settimane prima della morte. La sedicente veggente, imbarazzata più che
mai, afferma di non aver previsto la fine imminente perché interrogata solo per
quanto riguardava l'amore, sebbene come si è appurato in seguito, la relazione
tra i due fosse priva di un programma a lungo termine,
come testimoniato dal valore "relativo" del costosissimo anello
donatole dall'egiziano.
Il peso
della Principessa del popolo sul palcoscenico del
mondo.
È
indubbio che oggi avrebbe incantato i media puntando il suo riflettore
itinerante sulla tragedia del Darfur
LA
VITA troncata anzitempo della Principessa Diana ha lasciato dietro di sé una
domanda che è quasi un'ossessione: cosa sarebbe potuta diventare? Sarebbe
riuscita a concretizzare il suo potenziale
filantropico sulla scena mondiale come suggerito dalla sua ultima campagna
anti-mine portata a termine in maniera così brillante? O sarebbe, invece,
precipitata in quel vagabondare di lusso tipico di ogni
principessa celebre e distante come suggerisce la sua ultima storia d'amore con
il playboy Dodi Al Fayed?
La
natura sinistra della sua morte dieci anni fa offusca
il fatto che, negli ultimi mesi di vita, Diana si sentiva più che mai
consapevole del potenziale del suo ruolo pubblico. L'ho incontrata a pranzo a
New York nel giugno del 1997, due mesi prima del
fatale incidente d'auto del 31 agosto a Parigi che uccise lei e Al Fayed. All'epoca era terribilmente
eccitata per la vittoria elettorale ottenuta a maggio dal primo ministro Tony Blair. Era convinta che Blair
avesse in mente un ruolo per lei come ambasciatrice
dei diritti umani in nome del Regno Unito.
In seguito sono venuta a sapere da un'altra sua amica, la
scrittrice inglese Shirley Conran,
che tra una vacanza frivola e un'altra Diana, che aveva solo 36 anni quando è
morta, stava facendo progetti su qualcosa che non aveva mai avuto prima: una
carriera. Secondo Conran "voleva realizzarsi
professionalmente, voleva fare qualcosa da sola che dimostrasse che non era una
scema".
L'ultimo progetto che Diana aveva coltivato in segreto - che
sperava sarebbe stato in collaborazione con un'azienda televisiva inglese - era
quello di produrre documentari, sul tipo del tanto acclamato filmato della Bbc sul suo viaggio in Angola che aveva posto sotto i
riflettori la sua campagna anti-mine. Aveva chiesto ad
alcuni amici di trovare un esperto di media che la aiutasse a migliorare le sue
abilità comunicative, per consentirle di gestire i documentari in prima
persona.
Aveva
già scelto il soggetto della sua successiva campagna: l'analfabetismo degli adulti. Sarebbe riuscita a concludere
la sua evoluzione di donna indipendente con una reale influenza sul palcoscenico
del mondo? Io penso di sì. Come abbiamo visto, la
cultura delle celebrità si stava muovendo nella sua direzione. Il potere politico della monarchia era andato logorandosi per quasi
400 anni e, all'epoca di Diana, era effettivamente finito.
Ma la Principessa del popolo era inciampata in un nuovo tipo di
potere regale.
Quando nel febbraio 1989 aveva stretto a sé un bambino malato di sindrome da
immunodeficienza acquisita (Aids) o, qualche mese più tardi nello stesso anno,
aveva stretto a mani nude le dita nodose dei lebbrosi e aveva
attraversato un campo minato in Angola solo parzialmente bonificato, Diana
aveva mostrato la forza latente dell'antico concetto di munificenza regale... e
cioè che il dramma del coinvolgimento filantropico poteva essere collegato al
sistema nervoso elettronico dei media mondiali.
Oggi,
la tragedia del Darfur, che dipende in maniera così
vergognosa dal megafono hollywoodiano per trovare visibilità, reclama a gran
voce l'Effetto Diana. Non c'è dubbio che lei avrebbe risposto,
puntando il riflettore itinerante su quelle scene di disperazione e di
devastazione, con un'intensità che avrebbe certamente incantato i media del
mondo. Certo, c'era sempre un elemento di rischio
con Diana ed è questo che la rende sempre così affascinante. Tanta parte di ciò
che avrebbe potuto diventare dipendeva da quella zona di guerra così volubile:
la sua vita privata.
"Pronti
a ogni cambiamento d'umore, ragazzi" diceva
scherzosamente al suo segretario privato Patrick Jephson e al suo gruppo. La ferita originaria della sua
infanzia, gli abbandoni e il crollo del suo sogno di principessa, insieme al
fallimento del matrimonio, le facevano fare, a volte,
cose folli. I suoi bisogni emotivi continuavano a trascinarla verso il basso. Poco prima che Diana partisse con Al Fayed
per il loro viaggio infausto, il cardiochirurgo pachistano Hasnat
Khan, che lei adorava, aveva messo fine alla loro relazione segreta durata due
anni. E il Principe Carlo le aveva inferto un colpo
tremendo ospitando a Highgrove, la loro dimora
coniugale nel Gloucestershire, la festa di compleanno
per i 50 anni della sua trionfante rivale Camilla Parker
Bowles.
Ancora
dopo tanti anni Diana non riusciva ad accettare che le sue fantasticherie di adolescente fossero state mandate in frantumi dalla
tenacia dell'amante stagionata di suo marito. Nel luglio 1997 dopo aver visto un programma televisivo che dava per certa la Parker Bowles come futura moglie
di Charles, Diana consultava disperata la sua
astrologa Debbie Frank.
"Tutto il dolore del mio passato sta tornando a galla", gemeva,
"Sto malissimo... tanto spaventata... ho bisogno di aiuto". Secondo
quanto la Frank disse una volta ad un intervistatore,
Diana "parlava in modo concitato, ancora infantile".
La
triste verità è che nel secondo atto della sua vita
Diana aveva bisogno di un uomo, un uomo che molto probabilmente non esisteva.
Aveva bisogno di un uomo che la proteggesse, molto
ricco e molto competente, con un jet privato e un'agenda piena di impegni a
livello mondiale. Un uomo abbastanza sicuro del proprio "io" da non
sentirsi minacciato, con una pazienza inesauribile nei confronti di una superstar sempre sotto pressione e capace di rimanere
discretamente nell'ombra e di non lasciarsi turbare da una vita resa
esasperante per la costante presenza della stampa. In poche
parole un uomo che fosse totalmente diverso da Dodi
Al Fayed.
Jackie Onassis aveva trovato un uomo simile
nel terzo atto della sua vita: il suo ultimo amante, l'uomo d'affari Maurice Tempelsman. Ma Jaqueline era sempre stata pragmatica. Il difetto di Diana,
ma anche il suo fascino, era di essere un'inguaribile
romantica. Si innamorava sempre del tipo sbagliato. Comunque mi piace pensare che il ruolo che avrebbe finito
per trionfare su tutte le difficoltà di Diana fosse quello che lei aveva più a
cuore: il ruolo di madre.
Pochi
fidanzati sconvenienti avrebbero potuto sopravvivere alla disapprovazione dei principi William e Harry.
William aveva messo in chiaro con Diana che riteneva Al Fayed
fonte di imbarazzo. Alla fine, si sarebbe sentita più protettiva nei confronti
dell'ascesa al trono del figlio maggiore di quanto avesse
mai desiderato il ruolo di regina per se stessa. E non c'è dubbio che i suoi figli belli, solidi e affascinanti avrebbero permesso
la sua reintegrazione nel posto, suo di diritto, nella gerarchia reale. Quando
Elisabetta II decretò che Diana avrebbe perso il
titolo di Altezza Reale, il quattordicenne William le disse: "Non
preoccuparti mamma te lo ridarò il giorno che divento re".
Diana
avrebbe voluto rendere orgogliosi quei ragazzi e la più grande
tristezza causata dalla sua perdita è che non è vissuta abbastanza da vedere
che buon servigio abbiano reso i suoi istinti materni alla casata dei Windsor.
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