...qualche giorno prima
...il
giorno della festa
Quest’anno le copiose
precipitazioni nevose che hanno colpito l’Abruzzo, previste per questi
giorni dai meteorologi, non hanno naturalmente risparmiato il nostro
paese. Dal tardo pomeriggio di domenica scorsa fino a giovedì mattina è
nevicato incessantemente facendo accumulare una grandissima quantità di
polvere bianca, fino ad un metro e mezzo e anche di più, e mettendo a
dura prova le poche persone residenti ad Ortona che si sono ritrovate
con alti cumuli di neve davanti alla porta di casa e con serie
difficoltà nel poter uscire, nonché nel poter recarsi al lavoro.
La grande quantità di neve
ha ricoperto tutto: ha sepolto le macchine parcheggiate al piazzale, ha
eliminato gli spazi per il parcheggio, ha ridotto notevolmente la
viabilità sull’arteria principale di Ortona, ha chiuso tutte le “ruve”
del paese.
Questa drammatica situazione
ha messo davvero “in forse” lo svolgimento della tradizionale festa di
Sant’Antonio Abate, programmata per oggi pomeriggio, primo sabato utile
rispetto al giorno infrasettimanale in cui cade da calendario, per
consentire la massima partecipazione, soprattutto a coloro che
abitualmente non abitano ad Ortona.
Durante il corso della
settimana molti hanno parlato di una possibile posticipazione della
festa al sabato della settimana ventura a causa della copiosa neve
accumulatasi. Questo temuto rinvio però non si è verificato. Ancora una
volta ha vinto la caparbietà dei “ragazzi” del comitato organizzatore e
di tutti gli altri “ragazzi” ortonesi che non hanno voluto soccombere
di fronte alla drammatica situazione, forti, ancora una volta, del loro
profondo attaccamento alle tradizioni che vanno rispettate e mantenute.
Con l’aiuto di un bobcat e
tutti armati di pala, da giovedì mattina hanno cominciato a liberare il
paese dalla neve. Hanno ripulito tutta l’area intorno al rione Sant’Antonio,
hanno liberato dalla neve le diverse “ruve” di accesso al rione creando
delle stradine praticabili. Non solo: hanno lavorato anche negli altri
rioni del paese aprendo un varco davanti alle porte delle case abitate e
creando degli stretti passaggi percorribili per non lasciare nessuno
barricato in casa.
Hanno sbloccato il piazzale
del vascone e via Roma e questa mattina molta neve è stata tolta dal
piazzale davanti al Monumento ai Caduti per creare ulteriori spazi di
parcheggio.
Quindi, questo sabato
pomeriggio Ortona era pronta per lo svolgimento della festa in onore di
Sant’Antonio Abate.
Alle ore 14:40 è iniziata la
celebrazione della S. Messa nella quale il parroco non ha mancato di
rivolgere una preghiera e la protezione di Sant’Antonio a quanti, in
questi giorni, si trovano in una situazione di estremo disagio e
precarietà a causa delle neve e del terremoto.
Al termine della S. Messa ci
si è recati tutti al piazzale del vascone dove Don Alfredo ha impartito
la benedizione agli autoveicoli e si è assistito ad una breve batteria
pirotecnica, partita dallo stesso piazzale in quanto il campo di calcio,
ove normalmente vengono posizionate le cariche per i fuochi
d’artificio, era completamento ricoperto di neve e non avrebbe avuto
senso liberarlo.
Subito dopo, accompagnati
dalla banda de “I Leoncini d’Abruzzo” di Pescina, ci si è recati al
rione Sant’Antonio per la rituale benedizione degli animali e il bacio
della Reliquia.
Quest’anno, purtroppo,
certamente a causa del cattivo tempo, non è stato presente alcun
animale, neppure un cavallo, ma il parroco ha impartito lo stesso la
benedizione, sia all’interno che all’esterno della chiesa dedicata al
Santo, in modo da coinvolgere tutte le persone presenti, sia quelle che
hanno avuto la possibilità di entrare in chiesa sia quelle che sono
rimaste, per questioni di spazio, all’esterno.
Dopo il rituale bacio della
Reliquia, all’incirca alle ore 16:30, il gradevole odore delle salcicce
cotte alla brace ci ha condotti quasi tutti verso il solito spiazzo
allestito nella piazzetta del rione per l’acquisto del “panino con la
salciccia” cui nessuno può rinunciare perché lo si deve mangiare “per
devozione a Sant’Antonio”.
E, mentre si gustavano i
panini e si scambiavano quattro chiacchiere, tutti i presenti hanno
potuto assistere a dei bellissimi fuochi d’artificio, ascoltando le
marcette della banda.
E, poi, è cominciato il
“casarienn casarienn” per tutte le case aperte del rione: un uscio
aperto in attesa dei graditi ospiti cui offrire dolci vari, formaggio,
salciccia, salame e naturalmente ma, soprattutto, un buon bicchiere di
vino.
Nonostante la nevicata così
abbondante e gli inviti diffusi tramite gli organi di stampa di non
mettersi in viaggio verso l’Abruzzo per le avverse condizioni
climatiche, gli ortonesi affezionati e attaccati alla tradizione non
sono mancati all’appuntamento con la prima festa dell’anno. Molti,
invece, non sono tornati poiché avranno temuto di avere difficoltà ad
entrare in casa dovendo liberare l’ingresso dalla neve e temendo anche
di trovare l’acqua gelata.
Un grande ringraziamento va
ai “ragazzi” del comitato organizzatore e a tutti gli altri che,
volontariamente, con tenacia, forza, ostinazione e fermezza hanno
spalato metri e metri di neve per consentire lo svolgimento della festa
e assicurare, con la creazione di stradine per tutto il paese, una
viabilità che è un senso di libertà per tutti gli anziani chiusi, a
causa del maltempo, nelle loro case. |