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La Regola dell'OFS |
La spiritualità francescana secolare
è incarnata nella Regola approvata da Papa Paolo IV nel
1979. La Regola è una vera e propria "forma di vita",
ed è stata rivista e attualizzata varie volte nel corso
dei secoli. La Regola fornisce indicazioni e spunti di notevole
concretezza e "modernità" a chi desideri provare
a vivere la vita quotidiana ispirato dall'esempio di S.Francesco.
Regola dell'Ordine Francescano Secolare
Prologo - Esortazione
di San Francesco ai Fratelli e alle Sorelle della Penitenza
Capitolo I - L'Ordine
Francescano Secolare (OFS)
Capitolo II - La
Forma di Vita
Capitolo III - La Vita in Fraternità
Lettera dei Quattro Ministri Generali
della Famiglia Francescana
Lettera apostolica
di approvazione di Papa Paolo VI
Scarica la Regola
Prologo Esortazione
di San Francesco ai Fratelli e alle Sorelle della Penitenza
Nel nome del Signore!
Di quelli che fanno penitenza
Tutti coloro che amano il Signore con tutto il cuore, con tutta
l'anima e con tutta la mente, con tutta la loro forza (cf. Mc
12,30) ed amano il loro prossimo come se stessi (cf. Mt 22,39),
ed odiano il proprio corpo con i suoi vizi e peccati, e ricevono
il corpo ed il sangue del Signore nostro Gesù Cristo,
e fanno degni frutti di penitenza: quanto mai sono felici questi
e queste, facendo tali cose e perseverando in esse, perché
su di esse riposerà lo spirito del Signore (cf. Is 11,2)
e stabilirà in essi la sua abitazione e la sua dimora
(cf. Gv 14,23), e sono figli del Padre celeste, di cui fanno
le opere, e sono sposi, fratelli e madri del nostro Signore
Gesù Cristo (cf. Mt 12,50). Siamo sposi quando con il
vincolo dello Spirito Santo l'anima fedele si congiunge al nostro
Signore Gesù Cristo. Gli siamo f ratelli, quando facciamo
la volontà del Padre che è nei cieli (Mt 12,50).
Madri, quando lo portiamo nel nostro cuore e nel nostro corpo
(cf. 1 Cor 6,20) per virtù dell'amor di Dio e di pura
e sincera coscienza; lo partoriamo con le opere sante, che debbono
illuminare gli altri con l'esempio (cf. Mt 5,16). O come è
cosa gloriosa, avere un Padre santo e grande nei cieli! O come
è cosa santa, avere un tale sposo, paraclito, bello e
ammirabile! O come è cosa santa e come è cosa
amabile, possedere un tale fratello ed un tale figlio, piacevolissimo,
umile, pacifico, dolce, amabile e sopra tutte le cose desiderabile:
il Signore nostro Gesù Cristo, che diede la sua vita
per le pecore (cf. Gv 10,15) e pregò il Padre dicendo:
Padre santo, conserva nel tuo nome (Gv 17,11) quelli che mi
hai dato nel mondo; erano tuoi e tu li hai dati a me (Gv 17,6).
E le parole che hai dato a me, io le ho date a loro; ed essi
le hanno ricevute ed hanno creduto veramente che io sono uscito
da te ed hanno conosciuto che tu mi hai inviato (Gv 17,8). Prego
per essi e non per il mondo (cf. Gv 17,9). Benedicili e santificali
(Gv 17,17) e per essi io santifico me stesso (Gv 17,19). Non
prego solo per essi, ma anche per quanti crederanno in me per
la loro parola (Gv 13,20) affinché siano santificati
nella unità (cf. Gv 17,23) come noi (Gv 17,11). E voglio,
o Padre, che, dove sono io, siano anch'essi con me, perché
possano vedere la mia gloria (Gv 17,24) nel tuo regno (Mt 20,21).
Amen.
Di quelli che non fanno penitenza Tutti quelli
e quelle, che non fanno penitenza, e non ricevono il corpo ed
il sangue del nostro Signore Gesù Cristo, e vivono nei
vizi e peccati e camminano dietro alta prava concupiscenza ed
alle cattive brame della loro carne, e non osservano quanto
promisero al Signore, e servono col corpo al mondo, ai desideri
carnali ed alle sollecitudini del secolo ed agli affari di questa
vita: schiavi del diavolo, di cui sono figli e di cui fanno
le opere (cf. Gv 8,41), sono ciechi, perché non riconoscono
la vera luce, il Signore nostro Gesù Cristo. Non possiedono
la sapienza spirituale, perché non possiedono il Figlio
di Dio che è la vera sapienza del Padre, dei quali è
scritto: La loro sapienza è stata divorata (Sal 106,27);
e: Maledetti coloro che si allontanano dai tuoi comandamenti
(Sal 118,21). Vedono e lo riconoscono, sanno di fare il male
e lo fanno e così consapevolmente mandano in rovina la
loro anima. Aprite gli occhi, o ciechi, ingannati dai vostri
nemici: dalla carne, dal mondo e dal diavolo; poiché
è cosa dolce per il corpo commettere il peccato e gli
è cosa amara farlo servire a Dio; poiché tutti
i vizi ed i peccati escono dal cuore degli uomini e da lì
procedono, come dice il Signore net Vangeto (cf. Mc 7, 21).
E così non avete niente di buono in questo mondo e non
ne avrete per il futuro. E pensate di possedere a lungo le cose
vane di quaggiù, ma vi fate imbrogliare, poiché
verrà un giorno ed un'ora, che non pensate, che non conoscete
e che ignorate; s'ammala il corpo, s'avvicina la morte e così
l'uomo muore di una morte amara. E dovunque, in qualsiasi tempo
e modo l'uomo muoia in peccato mortale senza penitenza e soddisfazione,
se può soddisfare e non soddisfa, allora il diavolo rapisce
la sua anima dal suo corpo con tanta angustia e tribolazione,
che nessuno può immaginare, tranne colui che ciò
subisce. E saranno loro tolti (cf. Lc 8,18; Mc 4,25) tutti i
talenti ed il potere e la scienza e la sapienza (2Par 1,12),
che credevano di possedere. E lasciano tutto ai parenti ed agli
amici e dopo che essi si sono tolti e divisi i suoi beni soggiungono:
Maledetta sia l'anima sua, poiché avrebbe potuto darci
di più e guadagnare di più di quanto non abbia
guadagnato. I vermi (intanto) divorano il corpo, e così
hanno mandato alla malora il corpo e l'anima nel breve periodo
di tempo di questo mondo, e se ne andranno all'inferno, ove
saranno tormentati all'infinito. Per la carità che è
Dio (cf. 1 Gv 4,16), preghiamo tutti coloro, ai quali giungerà
questa lettera, di ricevere benignamente per amore di Dio queste
olezzanti parole del nostro Signore Gesù Cristo, come
sopra riferite. E quanti non sanno leggere, se le facciano leggere
spesso; e le conservino presso di sé mettendole santamente
in pratica sino alla fine, perché sono spirito e vita
(Gv 6,64). E coloro che non faranno ciò, saranno tenuti
a rendere conto nel giorno det giudizio (cf. Mt 12,36) davanti
al tribunale del nostro Signore Gesù Cristo (cf. Rm 14,10).
Capitolo
I
L'Ordine Francescano Secolare (OFS)*)
*) Denominato anche con il nome di Fraternità Francescana
Secolare
o con la sigla T.0.F. corrispondente al Terzo'0rdine Francescano.
- Tra le famiglie spirituali, suscitate
dallo Spirito Santo nella Chiesa*), quella Francescana riunisce
tutti quei membri del Popolo di Dio, laici, religiosi e sacerdoti,
che si riconoscono chiamati alla sequela di Cristo, sulle orme
di S. Francesco d'Assisi.
*) Lumen Gentium 43.
In modi e forme diverse, ma in comunione vitale reciproca, essi
intendono rendere presente il carisma del comune Serafico Padre
nella vita e nella missione della Chiesa*).
*) Apostolicam Actuositatem , 4,8.
- In seno a detta famiglia, ha una sua
specifica collocazione l'Ordine Francescano Secolare. Questo
si configura come un'unione organica di tutte le fraternità
cattoliche sparse nel mondo e aperte ad ogni ceto di fedeli,
nelle quali i fratelli e le sorelle, spinti dallo Spirito a
raggiungere la perfezione della carità nel proprio stato
secolare, con la Professione si impegnano a vivere il Vangelo
alla maniera di S. Francesco e mediante questa Regola autenticata
dalla Chiesa*).
*) Can. 702,1 [314].
- La presente Regola, dopo il Memoriale
propositi (1221) e dopo le Regole approvate dai Sommi Pontefici
Nicolò IV e Leone XIII, adatta l'Ordine Francescano Secolare
alle esigenze ed attese della santa Chiesa nelle mutate condizioni
dei tempi. La sua interpretazione spetta alla Santa Sede e l'applicazione
sarà fatta dalle Costituzioni Generali e da Statuti particolari.
Capitolo
II
La Forma di Vita
-
La regola e la vita dei
francescani secolari è questa: osservare il vangelo di
nostro Signore Gesù Cristo secondo l'esempio di S. Francesco
d'Assisi, il quale del Cristo fece l'ispiratore e il centro
della sua vita con Dio e con gli uomini*). Cristo, dono dell'Amore
del Padre, è la via a Lui, è la verità
nella quale lo Spirito Santo ci introduce, è la vita
che Egli è venuto a dare in sovrabbondanza.
*) 1Cel 18. 115.
I francescani secolari si impegnino, inoltre, ad una assidua
lettura del Vangelo, passando dal Vangelo alla vita e dalla
vita al Vangelo*).
*) Apostolicam Actuositatem 30, 8.
-
I francescani secolari,
quindi, ricerchino la persona vivente e operante di Cristo nei
fratelli, nella sacra Scrittura, nella Chiesa e nelle azioni
liturgiche. La fede di S. Francesco che dettò queste
parole: "-Niente altro vedo corporalmente in questo mondo
dello stesso altissimo Figlio di Dio se non il suo santissimo
Corpo e il santissimo Sangue-" sia per essi l'ispirazione
e l'orientamento della loro vita eucaristica.
-
Sepolti e resuscitati
con Cristo nel Battesimo che li rende membri vivi della Chiesa,
e ad essa più fortemente vincolati per la Professione,
si facciano testimoni e strumenti della sua missione tra gli
uomini, annunciando Cristo con la vita e con la parola.
Ispirati a S. Francesco e con lui chiamati a ricostruire la
Chiesa, si impegnino a vivere in piena comunione con il Papa,
i Vescovi e i Sacerdoti in un fiducioso e aperto dialogo di
creatività apostolica*).
*) Paolo VI, 19.5.1971, Discorso ai Terziari, III.
-
Quali "-fratelli
e sorelle della penitenza-"*), in virtù della loro
vocazione, sospinti dalla dinamica del Vangelo, conformino il
loro modo di pensare e di agire a quello di Cristo mediante
un radicale mutamento interiore che lo stesso Vangelo designa
con il nome di "-conversione-", la quale, per la umana
fragilità, deve essere attuata ogni giorno.
*) Memoriale propositi.
In questo cammino di rinnovamento il sacramento della Riconciliazione
è segno privilegiato della misericordia del Padre e sorgente
di grazia*).
*) Presbyterorum ordinis 18,2.
-
Come Gesù fu il
vero adoratore del Padre, così facciano della preghiera
e della contemplazione l'anima del proprio essere e del proprio
operare*).
*) Apost. Actuositatem, 4, 1-3.
Partecipino alla vita sacramentale della Chiesa, soprattutto
all'Eucaristia, e si associno alla preghiera liturgica in una
delle forme della Chiesa stessa proposte, rivivendo così
i misteri della vita di Cristo.
-
La Vergine Maria, umile
serva del Signore, disponibile alla sua parola e a tutti i suoi
appelli, fu circondata da Francesco di indicibile amore e fu
designata Protettrice e Avvocata della sua famiglia*). I francescani
secolari testimonino a Lei il loro ardente amore, con l'imitazione
della sua incondizionata disponibilità e nella effusione
di una fiduciosa e cosciente preghiera.
*) 2Cel , 198.
-
Unendosi all'obbedienza
redentrice di Gesù, che depose la sua volontà
in quella del Padre, adempiano fedelmente agli impegni propri
della condizione di ciascuno nelle diverse circostanze della
vita*), e seguano Cristo, povero e crocifisso, testimoniandolo
anche fra le difficoltà e le persecuzioni.
*) Lumen Gentium, 41.
-
Cristo, fiducioso nel
Padre, scelse per Sé e per la Madre sua una vita povera
e umile*), pur nell'apprezzamento attento e amoroso delle realtà
create; così, i francescani secolari cerchino nel distacco
e nell'uso una giusta relazione ai beni terreni, semplificando
le proprie materiali esigenze; siano consapevoli, poi, di essere,
secondo il Vangelo, amministratori dei beni ricevuti a favore
dei figli di Dio.
*) Lettera a tutti i fedeli , 5.
Così, nello spirito delle "-Beatitudini-",
s'adoperino a purificare il cuore da ogni tendenza e cupidigia
di possesso e di dominio, quali "-pellegrini e forestieri-"
in cammino verso la Casa del Padre*).
*) Rm 8, 17; Lumen Gentium , 7, 5.
-
Testimoni dei beni futuri
e impegnati nella vocazione abbracciata all'acquisto della purità
di cuore, si rederanno così liberi all'amore di Dio e
dei fratelli*).
*) Ammonizioni , 16; 1 Lettera a tutti i fedeli
, 69
-
Come il Padre vede
in ogni uomo i lineamenti del suo Figlio, Primogenito di
una moltitudine di fratelli*), i francescani secolari accolgano
tutti gli uomini con animo umile e cortese, come dono del
Signore e immagine di Cristo.
*) Rm 8,29.
Il senso di fraternità li renderà lieti di
mettersi alla pari di tutti gli uomini, specialmente dei
più piccoli, per i quali si sforzeranno di creare
condizioni di vita degne di creature redente da Cristo*).
*) Regola n.b . 9,3; Mt 25,40.
-
Chiamati, insieme con
tutti gli uomini di buona volontà, a costruire un mondo
più fraterno ed evangelico per la realizzazione del Regno
di Dio, consapevoli che "-chiunque segue Cristo, Uomo perfetto,
si fa lui pure più uomo-", esercitino con competenza
le proprie responsabilità nello spirito cristiano di
servizio*).
*) Lumen Gentium, 31; Gaudium et spes, 93.
-
Siano presenti con la
testimonianza della propria vita umana ed anche con iniziative
coraggiose tanto individuali che comunitarie, nella promozione
della giustizia, ed in particolare nel campo della vita pubblica
impegnandosi in scelte concrete e coerenti alla loro fede*).
*) Apostolicam Actuositatem, 14.
-
Reputino il lavoro come
dono e come partecipazione alla creazione, redenzione e servizio
della comunità umana*).
*) Gaudium et spes, 67, 2; Regola n.b. ,
7, 4; b., 5, 2.
-
Nella loro famiglia vivano
lo spirito francescano di pace, fedeltà e rispetto della
vita, sforzandosi di farne il segno di un mondo già rinnovato
in Cristo*).
*) Regola Leone XIII, 11, 8.
I coniugati in particolare, vivendo le grazie del matrimonio,
testimonino nel mondo l'amore di Cristo per la sua Chiesa. Con
una educazione cristiana semplice ed aperta, attenti alla vocazione
di ciascuno, camminino gioiosamente con i propri figli nel loro
itinerario umano e spirituale*).
*) Lumen Gentium, 41, 5; Apostolicam Actuositatem
, 30, 2. 3.
-
Abbiano inoltre rispetto
per le altre creature, animate e inanimate, che "-dell'Altissimo
portano significazione-"*), e si sforzino di passare dalla
tentazione di sfruttamento al francescano concetto di fratellanza
universale.
*) 1Cel 80; Cantico delle Creature, 4.
-
Quali portatori di pace
e memori che essa va costruita continuamente, ricerchino le
vie dell'unità e delle fraterne intese, attraverso il
dialogo, fiduciosi nella presenza del germe divino che è
nell'uomo e nella potenza trasformatrice dell'amore e del perdono*).
*) Regola Leone XIII, II, 9; Tre Compagni
, 14, 58.
Messaggeri di perfetta letizia, in ogni circostanza, si sforzino
di portare agli altri la gioia e la speranza*).
*) Ammonizioni, 21; Regola n.b. , 7, 17:
Innestati alla Risurrezione di Cristo, la quale dà ilvero
significato a Sorella Morte, tendano con serenità all'incontro
definitivo con il Padre*).
*) Gaudium et spes, 78, 1-2.
Capitolo
III
La Vita in Fraternità
-
L'Ordine Francescano Secolare
si articola in fraternità a vari livelli: locale, regionale,
nazionale e internazionale. Esse hanno singolarmente la propria
personalità morale nella Chiesa*). Queste fraternità
di vario livello sono tra di loro coordinate e collegate a norma
di questa Regola e delle Costituzioni.
*) Can. 687 [309].
-
Nei diversi livelli, ogni
fraternità è animata e guidata da un consiglio
e un Ministro (o Presidente), che vengono eletti dai Professi
in base alle Costituzioni*).
*) Can. 697 [309].
Il loro servizio, che è temporaneo, è impegno
di disponibilità e di responsabilità verso i singoli
e verso i gruppi.
Le fraternità al loro interno si strutturano, a norma
delle Costituzioni, diversamente secondo i vari bisogni dei
loro membri e delle loro regioni, sotto la guida del Consiglio
rispettivo.
-
La fraternità locale
ha bisogno di essere canonicamente eretta, e così diventa
la cellula prima di tutto l'Ordine e un segno visibile della
Chiesa, comunità di amore. Essa dovrà essere l'ambiente
privilegiato per sviluppare il senso ecclesiale e la vocazione
francescana, nonché per animare la vita apostolica dei
suoi membri*).
*) Pio XII, 1.7.1956, Discorso ai Terziari, 3.
-
Le domande di ammissione
all'Ordine Francescano Secolare vengono presentate ad una fraternità
locale, il cui Consiglio decide l'accettazione dei nuovi fratelli*).
*) Can. 694 [307].
L'inserimento si realizza mediante un tempo di iniziazione,
un tempo di formazione di almeno un anno e la Professione della
Regola*). A tale sequenza di sviluppi è impegnata tutta
la fraternità anche nel suo modo di vivere. Riguardo
all'età per la Professione e al segno francescano distintivo,
ci si regoli secondo gli Statuti.
*) Momoriale, 29-30.
La Professione è di per sé un impegno perpetuo*).
*) Memoriale, 31.
I membri che si trovino in difficoltà particolari, cureranno
di trattare i loro problemi con il Consiglio in fraterno dialogo.
Il ritiro o la definitiva dimissione dall'Ordine, se proprio
necessaria, è atto di competenza del Consiglio di Fraternità,
a norma delle Costituzioni.*)
*) Can. 696 [308].
-
Per incrementare la comunione
tra i membri, il Consiglio organizzi adunanze periodiche ed
incontri frequenti, anche con altri gruppi francescani, specialmente
giovanili, adottando i mezzi più appropriati per una
crescita di vita francescana ed ecclesiale, stimolando ognuno
alla vita di fraternità*). Una tale comunione prosegue
con i fratelli defunti con l'offerta di suffragi per le loro
anime.
*) Can. 697 [309].
-
Per le spese occorrenti
alla vita della Fraternità e per quelle necessarie alle
opere di culto, di apostolato e di carità, tutti i fratelli
e le sorelle offrano un contributo commisurato alle proprie
possibilità. Sia poi cura delle fraternità locali
di contribuire alle spese dei Consigli delle fraternità
di grado superiore*).
*) Memoriale, 20.
-
In segno concreto di comunione
e di corresponsabilità, i Consigli ai diversi livelli,
secondo le Costituzioni, chiederanno religiosi idonei e preparati
per l'assistenza spirituale ai Superiori delle quattro Famiglie
religiose francescane, alle quali da secoli è collegata
la Fraternità Secolare.
Per favorire la fedeltà al carisma e la osservanza della
Regola e per avere maggiori aiuti nella vita di fraternità
il ministro o presidente, d'accordo con il Consiglio, sia sollecito
nel chiedere periodicamente la visita pastorale ai competenti
Superiori religiosi*) e la visita fraterna ai responsabili di
livello superiore, secondo le Costituzioni.
*) Regola di Nicolò IV, cap. 16. "-E
chiunque osserverà queste cose sia ricolmo in cieto delta
benedizione delláltissimo Padre e in terra sia ripieno
della benedizione del Figlio suo diletto con il Santissimo Spirito
Paraclito...-".
(Benedizione di S. Francesco)
Lettera
dei Quattro Ministri Generali della Famiglia Francescana
ai Fratelli e Sorelle dell'Ordine Francescano Secolare, in occasione
della consegna della Regola, approvata per loro dalla Santa Sede.
Abbiamo ta gioia di comunicarvi che la Santa Sede, mediante la
lettera apostolica "- Seraphicus Patriarcha -", datata
24 giugno 1978, "-sub anulo piscatoris-", ha approvato
la Regola rinnovata dell'Ordine Francescano Secolare, che abroga
e sostituisce la precedente di Papa Leone XIII.
E' al Papa Paolo VI che dobbiamo questo splendido dono, poco prima
che lasciasse questa terra.
Egli vi amava.
Più volte, infatti, aveva manifestato il suo amore verso
l'Ordine Francescano Secolare ed aveva rivolto a voi parole indimenticabili,
come nel giugno 1968 e nel 1971, in occasione del 750ø anniversario
del "-Memoriale propositi-". L'iter percorso dall'anno
1966, data 7 marzo, cioè da quando la Sacra Congregazione
per i religiosi concesse la facoltà di iniziare l'aggiornamento
della legislazione dell'Ordine Francescano Secolare, è
stato lungo e laborioso.
Vogliamo sottolineare il lavoro dei fratelli e delle Fraternità,
sia mediante le varie forme di vita, way, way of life, od itinerari,
sia mediante l'indefesso lavoro della Presidenza del Consiglio
internazionale, dopo l'istituzione di esso, nell'anno 1973.
Tale lavoro è stato di capitale importanza nella ricerca
delle vie dello Spirito ed efficacissimo per avvertire la presenza
e la vitalità del carisma francescano nel popolo di Dio,
ai nostri giorni.
La Regola che oggi vi presentiamo non è soltanto il frutto
di questi lavori.
La Chiesa ve la consegna come norma di vita . La
priorità della vostra attenzione corra verso il contenuto
evangelico, accogliendo il messaggio francescano che essa porta
e la guida che vi offre per vivere secondo il Santo Vangelo.
Uno dei cardini dell'auspicato rinnovamento è il
ritorno alle origini , alla esperienza spirituale di Francesco
d Assisi e dei fratelli e delle sorelle della penitenza, che ricevettero
da lui ispirazione e guida.
Tale proposito viene suggerito datl'inserzione come prologo della
"-Lettera ai fedeli-" (recensio prior) , nonché
dai costanti riferimenti alla dottrina ed all'esempio di San Francesco.
Un altro cardine è l'attenzione allo Spirito nei segni
dei tempi.
Appoggiati a questi due cardini, dovete mettere in pratica l'invito
della regola alla creatività e all' esercizio
della corresponsabilità .
Questa creatività, in alcuni casi, dovrà esprimersi
in forma di statuti.
Infatti il n 3 dice come norma generale: "-l'applicazione
sarà fatta dalle Costituzioni Generali e da Statuti particolari-"
Noi, ministri francescani, con tutti i nostri frati abbiamo l'animo
pronto ed aperto ad offrirvi tutta l ássistenza per camminare
assieme a voi nelle vie del Signore.
Con questi sentimenti ci è gradito consegnare la Regola
rinnovata dell'Ordine Francescano Secolare alla Presidenza del
Consiglio Internazionale OFS e, tramite essa, a tutti i francescani
secolari, che la riceveranno come norma e vita. Roma. 4 ottobre
1978
Fr. Costantino Koser
Min. Gen. OFM
Fr. Vitale M. Bommarco
Min. Gen. OFM Conv.
Fr. Pasquale Rywalski
Min. Gen. OFM Cap.
Fr. Rolando Faley
Min. Gen. T.O.R.
Lettera
apostolica di approvazione
PAOLO PAPA VI
ad perpetuam rei memoriam
Il serafico Patriarca San Francesco d Assisi, mentre
era in vita ed anche dopo la sua preziosa morte, ha invogliato
molti a servire Dio in seno alla famigtia religiosa da lui
fondata, ma ha attirato anche innumerevoli laici ad entrare
nelle sue istituzioni rimanendo nel mondo, per quanto era
loro possibile. Difatti, per servci delle parole del nostro
Predecessore Pio XI, "sembra... non esservi stato mai
alcuno in cui brillasse più viva e più somigliante
l'immagine di Gesù Crtsto e la forma evangetica di
vita che in Francesco. Pertanto egli che si era chiamato l'Araldo
del Gran Re, giustamente fu salutato quale un altro Gesù
Cristo per essersi presentato ai contemporanei e ai secoli
futuri quasi Cristo redivivo, dal che seguì che, come
tale, egli vive tuttora agli occhi degli uomini e continuerà
a vivere per tutte le generazioni avvenire" (Encicl.
"-Rite expiatis-" 30 aprile 1926; AAS, 18 [1926]
p. 154). Noi siamo lieti che il "-carisma francescano-"
ancora oggi vigoreggi per il bene della Chiesa e della comunità
umana, nonostante il serpeggiare di dottrine accomodanti e
la crescita di tendenze che allontanano gli uomini da Dio
e dalle cose soprannaturali. Con lodevole impegno e con una
comune azione le quattro Famiglie Francescane per un decennio
hanno studiato per elaborare una nuova Regola del Terz'Ordine
Francescano Secotare o, come ora viene chiamato, Ordine Francescano
Secolare. Ciò è sembrato necessario sia per
le mutate condizioni dei tempi, sia per le disposizioni e
gli incoraggiamenti dati in proposito dal Concilio Ecumenico
Vaticano II. Perciò i diletti figli, i quattro Ministri
Generali degli Ordini Francescani ci hanno rivolto la istanza
perché approvassimo la Regola in tal modo preparata.
E noi, seguendo l'esempio di alcuni Nostri Predecessori, ultimo
dei quali Leone XIII, volentieri abbiamo deciso di accondiscendere
alle suppliche. In tal modo Noi, nutrendo fiducia che la forma
di vita predicata da quel mirabile Uomo d'Assisi riceverà
un nuovo impulso e fiorirà con vigore, dopo aver consultato
la Sacra Congregazione per i Religiosi e gli Istituti Secolari,
che ha esaminato con diligenza il testo presentato, avendo
tutto ponderato attentamente, con sciente e matura deliberazione,
approviamo e confermiamo, con la Nostra Apostolica autorità
per mezzo di queste Lettere, la Regota dell'Ordine Francescano
Secolare, e vi annettiamo la forza della sanzione apostolica,
purché concordi con l'esemplare che si conserva nell'archivio
della Sacra Congregazione per i religiosi e gl'Istituti Secolari,
di cui le prime parole sono "-Inter spirituales familias-",
le ultime "-ad normam Constitutionum, petenda-".
Con la presente Lettera e con la Nostra autorità abroghiamo
la precedente Regola di quello che era chiamato Terz'Ordine
Francescano Secolare. E stabiliamo che queste Lettere restino
ferme e raggiungano il loro scopo ora e nell'avvenire nonostante
qualsiasi cosa in contrario Dato a Roma, presso San Pietro,
sotto l'anello del Pescatore, il 24 giugno 1978, anno 16ø
del Nostro pontificato.
Scarica la Regola
e le Costituzioni Generali dell'OFS.
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