Com’è stato detto, il cristiano che crede perché ha ricevuto il dono immenso della fede, non ha bisogno d’altro. Gli basta credere nel Dio di Cristo, e quindi seguire il suo comandamento dell’amore e riferirsi per questa conoscenza alle scritture ed al magistero della Chiesa che è la millenaria custode della Verità rivelata.

Credere ai miracoli, alle apparizioni o ricorrere alle devozioni dei santi, non è assolutamente indispensabile. L’unica devozione che può considerarsi quasi necessaria per raggiungere la fede piena in Gesù, è quella per la Madonna, la Madre, la corredentrice, colei che, pregata con fede, ci porta al Figlio suo e quindi al Padre.

La conoscenza della vita dei santi però è sicuramente utile per l’accrescimento della fede, in quanto essi rappresentano esempi significativi di come il cristiano sia chiamato alla perfezione e come questa sia effettivamente raggiungibile. La loro esistenza è finalizzata alla perfetta conoscenza di Cristo, alla sua imitazione nella Carità e quindi al raggiungimento dell’unione mistica con lui. Non sempre nella vita dei santi si assiste alla realizzazione di miracoli o comunque di fatti straordinari. Diversi tra gli ultimi santi, elevati agli onori degli altari dall’attuale pontefice Giovanni Paolo II, hanno condotto una vita “normale”. Hanno cioè vissuto come tutti noi, tra lavoro, famiglia, casa e naturalmente chiesa, operando nel mondo in condizioni di normalità. Lo straordinario in loro non è stato il molto bene compiuto, ma il fatto che hanno compiuto bene tutto. La chiesa valuta la vita dei santi in funzione dell’eroicità della loro esistenza, ma non per questo vengono canonizzati solo i martiri. L’eroicità spesso consiste nella determinazione con cui hanno seguito l’esempio di Gesù, ma non necessariamente fino alla donazione effettiva della propria vita, o meglio non fino ad arrivare a morire per testimoniare la fede. Certo la loro esistenza è stata effettivamente un dono della vita in quanto spesa non per se stessi ma per i fratelli. Per arrivare alla canonizzazione però sono necessari anche alcuni miracoli riconosciuti dalla scienza come fatti non spiegabili e confermati dalla chiesa dopo attento studio e valutazione di esperti in vari campi. Questi miracoli diventano quindi anche un elemento di particolare attrazione sia per i credenti che per coloro che, non ponendosi in assoluto atteggiamento di negazione del trascendente, accettano di considerarli come fatti possibili solo per l’esistenza di una “causa” che si pone al di fuori delle umane capacità. Ci sono miracoli di tale importanza e, vorrei dire, evidenza, che è difficile pensare che non siano opera di una realtà che trascende l’uomo. Oggi poi, con i mezzi mediatici di cui disponiamo, possiamo assistere a testimonianze dirette degli interessati che sono stati oggetto del miracolo. E possiamo sentire anche la testimonianza dei medici e degli studiosi che hanno analizzato il caso. Non credere, significherebbe non dare fiducia a queste persone che, senza un interesse personale, si pongono di fronte alla pubblica opinione, rischiando di persona per una testimonianza che, se non fosse vera, li farebbe cadere nel ridicolo. Comunque, il non credente, se fosse realmente in buona fede, potrebbe verificare di persona sia i fatti che le documentazioni fornite dai sanitari o dagli studiosi. L’osservazione di chi dice che qualsiasi evento, pur non spiegabile dalla scienza attuale, potrà essere un giorno spiegato, non è razionalmente accettabile perché è un palese alibi che nasconde la malafede di chi non crede per pregiudizio. Anche questo è un’indicazione di come Dio ci abbia dato la completa libertà di accettarlo o di negarlo; ci lascia sempre un margine di dubbio, c’è sempre un punto in cui la ragione deve cedere il passo alla fede. Certo è che di fronte a certi miracoli, l’incredulità sorprende! Ad esempio di fronte al caso della donna che, pur rimanendo senza le pupille, ha riacquistato la vista. O un’altra persona che, avendo subito numerose operazioni ad una gamba, tra cui anche l’asportazione di una decina di centimetri di osso – in pratica la gamba è stata accorciata – è stata completamente guarita e la gamba è tornata della sua normale lunghezza. Non è questa la sede per riportare altre esemplificazioni. Mi limiterò a ricordare le stimmate di San Pio da Pietrelcina, viste da tutti e documentate dai media, ma si potrebbe dire che ci sono esempi di stimmate di origine suggestiva (?). Il fatto è che Padre Pio ha avuto le stimmate per cinquant’anni e nel momento del suo passaggio alla Vita nuova, sono completamente e improvvisamente sparite. Segno evidente per il credente che i segni della passione spariscono nel momento della gloria in Dio.

Anche le apparizioni sono oggetto di attenzione e, per i credenti, di particolare stimolo a confermarsi nella fede. La miglior prova che le apparizioni riconosciute dalla chiesa sono un fatto reale, è il numero grandissimo di conversioni che avvengono a seguito della visita a qualche santuario, e specialmente di quelli mariani. Lourdes, Fatima, Loreto, ma anche quelli fuori dall’Europa, come Guadalupe o, recentemente Medjugorje, sono meta di milioni di persone ogni anno e tra esse, alcune tornano guarite nel corpo, ma molte di più guariscono nello spirito. Le apparizioni di Medjugorje, che durano ormai da oltre ventidue anni, sono le più lunghe apparizioni mariane di tutti i tempi e, per quanto non possano essere riconosciute ufficialmente dalla chiesa fintanto che non saranno cessate, sono un emblematico esempio di come Maria, la nostra Madre celeste voglia essere particolarmente vicina ai suoi figli, e specialmente nei momenti di maggiore difficoltà. È innegabile che in questi ultimi vent’anni l’umanità stia vivendo veramente il “calvario”, sia per la diffusa scristianizzazione dell’occidente che per i numerosi esempi di ritorno alla persecuzione degli stessi cristiani in numerosi paesi. Per i numerosi esempi di genocidio perpetrato ai danni di minoranze etniche come per la recrudescenza di atti di guerra addirittura compiuti nel nome di Dio. La Madonna, nelle apparizioni si ripete all’infinito, senza perdere la pazienza, chiedendo: conversione, preghiera e digiuno. Elementi questi che non sono più rinviabili e unici rimedi per ottenere la pace e la salvezza. Nelle apparizioni quotidiane ad alcuni veggenti di Medjugorje ed in particolare in quelle mensili del 25 di ogni mese, Maria non viene a svelare novità da credere; l’unica novità è e rimane quella dei Vangeli, la novità da scoprire o da riscoprire è suo Figlio Gesù. Ella ci ha promesso comunque un segno tangibile, meraviglioso e visibile e che resterà per sempre come prova della veridicità delle apparizioni. Sarà un segno materiale, ma non realizzabile dalla mano dell’uomo; ancora una volta comunque, chi vorrà credere crederà, ma chi non vorrà credere rifiuterà anche questa evidenza. Il rifiuto è una nostra scelta responsabile e non ci sono scuse per chi non vuole credere. La salvezza è offerta a tutti, ma la sua accettazione o meno è un nostro atto personale che nemmeno Dio ci può evitare. Pensiamoci bene perché è una scelta definitiva per l’eternità.

1 Solo per Fede?

2 No, Dio non esiste!

3 Si, Dio esiste!

4 È una divinità pagana?

5 Viva la scienza quindi?

6 L’evoluzionismo è contro Dio?

7 L’intervento di Dio

8 Il progetto di Dio

9 Dio si è manifestato

10 Ma allora quale Dio?

11 Credere; dono o scelta?

12 Maria: la fede pienamente accolta

13 Ma Gesù è veramente il Figlio di Dio?

14 Gesù ci ha svelato il senso del dolore e  della morte

15 Gesù ci da la nuova Vita

16 Il male, il demonio e l’inferno

17 Si può credere per i miracoli, le apparizioni e i Santi?

18 Credere nella Chiesa di Cristo

19 Salvarsi nonostante i nostri limiti

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