NAPOLI BONSAI CLUB

Vasi e contenitori

cade una foglia di paulonia - 
perché non vieni 
nella mia solitudine

Mtsuo Bashò (1644-1694)

 

 

VASI BONSAI

Nella traduzione letteraria degli ideogrammi che formano la parola bonsai, sono legati albero e vaso, un insieme che deve soddisfare tanto le necessita fisiche di coltivazione della pianta, quanto quelle estetiche. La forma originale del vaso è quella della mano vuota, per raccogliere l’acqua o per conservare i cibi. Il simbolismo della mano vuota che si apre, conserva e protegge, corrisponde anche al significato di un vaso bonsai. Il vaso protegge il ceppo di radici ed evita che la terra si asciughi. In Cina, i primi contenitori nei quali si piantavano gli alberelli raccolti sulle montagne, erano recipienti per l’acqua o per il culto. Poiché essi non avevano fori di scolo, successivamente furono forati sul fondo. Questo cambiamento d’uso da recipiente di culto a contenitore per bonsai, è avvenuto molto lentamente. Il contenitore per bonsai deve essere in armonia con molti fattori: ogni albero ha una sua misura, e la stessa cosa vale anche per il vaso. Ogni bonsaista ha i propri gusti; i vasi per bonsai potrebbero essere paragonati ai vestiti che indossiamo, entrambi devono essere belli e della giusta misura. Ci sono vestiti per maschi e femmine, per vecchio e giovane, alto e basso, grasso e magro, essi hanno stile, misura e colori diversi. Anche nelle piante è esattamente uguale. Ci sono conifere e non conifere sempreverdi, alberi caducifoglie che producono fiori, bacche e foglie colorate. Il contenitore deve essere in armonia con tutti questi fattori, esso deve essere un complemento all’albero, sia nel colore sia nella forma. Ci deve essere armonia di colore tra fogliame e vaso, fiori e vaso, colorazione autunnale e vaso. Mentre la forma del vaso dipende dallo stile dell’albero, da quanto è vecchio e forte.

PRODUZIONE VASI
Ancora oggi esiste una differenza fondamentale tra le produzioni di vasi cinesi, e giapponesi. Quello cinese è diverso nel colore e persino nella forma. La differenza è nella loro realizzazione. I vasi giapponesi sono fatti con uno stampo interno, cioè l’argilla è pressata sia sulla faccia esterna sia in quella interna, affinché si adatti allo stampo su entrambe le facce. I cinesi impiegano solo lo stampo interno; la faccia esterna si modella a mano, ottenendo così un’infinità di forme e ornamenti. L’argilla può dividersi in tre categorie: terracotta, gres e porcellana. I contenitori di terracotta sono ideali per la coltivazione delle piante, in quanto la porosità (non arriva al punto di vetrificazione) permette la fuoriuscita dell’acqua attraverso i pori. L’evaporazione si realizza allo stesso tempo dal terreno e dal contenitore, per questo la terra secca più rapidamente. Il gres è materiale duro e non è poroso, per questo il drenaggio del terreno deve essere perfetto e bisogna verificare prima di piantare se i fori di drenaggio funzionano bene. I contenitori in gres sono considerati ottimali per la coltivazione bonsai. I contenitori in porcellana sono completamente vetrificati, sono usati raramente anche perché troppo decorativi e distraggono troppo l’attenzione. Generalmente i vasi solo cotti sono chiamati Deimono (fatti di fango) mentre quelli trattati e colorati sono denominati Yuyakumono (trattati con prodotti). In genere i vasi Deimono sono adatti per le conifere, mentre quelli colorati sono usati per le caducifoglie, per gli alberi da fiore e da frutto.
 
SCELTA DEL VASO
Nella scelta del vaso dobbiamo tenere in considerazione la lunghezza dei rami, l’altezza dell’albero e lo “spirito” dello stesso, lo spessore del tronco, il colore dei fiori e dei frutti, della corteccia, come pure la stagione dell’albero in cui l’albero ci piace di più. L’arte bonsai non è solo il disegno di un albero ma è l’immagine composita di un albero in un vaso: nessun elemento deve imporsi sull’altro. Lo spirito dell’albero va tenuto in considerazione, albero forte o delicato, il vaso dovrà essere in armonia con tutto ciò. Un albero forte è quello con tronco robusto e largo, rami angolosi e vigorosi, tessuto rugoso sulla corteccia, e radici superficiali forti. I vasi possono essere attivi o passivi secondo la sensazione che essi producono. Generalmente quando più emergenti e grossi saranno i piedini ed il bordo o labbro, più il vaso sarà attivo. I vasi passivi sono quelli che si autocontengono avendo il bordo e i piedi inclusi nel disegno di base del vaso.

COLORI E TRAME
I contenitori senza vernice si usano generalmente per gli alberi della famiglia delle conifere. I contenitori verniciati possono essere usati per alberi a foglia caduca, con fiore e frutto. Il contenitore dovrà essere scelto secondo il colore che l’albero avrà in quella stagione. La scelta del colore più adatto al proprio bonsai, non può essere univoca dato che in gran misura dipende dalla sensibilità individuale. Colori diversi del vaso producono sullo stesso albero effetti differenti. Questi effetti si chiamano “proprietà psicologiche dei colori”. Ad esempio, il colore rosso si vede grande, il blu piccolo, oppure un oggetto blu apparirà più lontano e piccolo, quello rosso, invece, più grande e vicino, il bianco si avvicina di più alle dimensioni reali. Lo stesso dicasi di un oggetto nero che sembra più pesante, mentre quello bianco più leggero, e il blu appare il meno pesante di tutti. Quindi quando si sceglie un vaso occorre considerare tutto questo, in altre parole non solo il colore in sé, ma anche l’effetto e le sensazioni che il colore produce sull’osservatore. Il colore del vaso deve essere in armonia con l’albero in tutti i suoi aspetti, quali il colore del tronco, il colore delle foglie, dei fiori e dei frutti, e la stagione dell’anno nella quale conviene esporre al meglio il proprio albero.
Pini: di solito sono posti in vasi di colori che rimandano la terra (es. ocra, marrone, grigio, rossiccio).
Acero palmato: richiede colori delicati, evitando i contrasti (es. blu pastello se si vogliono accentuare i rami nudi, beige o avorio quando è esposto con le foglie rosse).
Faggi: vengono di solito esposti senza foglie, oppure con foglie secche o verdi anche in questi casi si preferiscono colori chiari, avorio, beige.
Alberi da frutto con bacche rosse: la scelta è verso i toni del blu, in contrasto con il rosso intenso dei frutti, o un colore avorio nella stagione invernale.
Aceri tridenti: sono simili al palmato, scegliendo colori delicati oppure un colore ruggine somigliante alle sue foglie in autunno.
Alberi da frutto: sono ammessi molti colori, ma se si espone spoglio si preferisce tonalità scure non smaltate, avorio per esporre l’albero con frutti e foglie, o tonalità del blu per evidenziare le foglie.
Zelkove: i vasi sono sempre di colori delicati, beige, avorio, in armonia con la sua corteccia grigiastra, o colore terracotta chiaro, per esporlo con foglie gialle. 

Alberi da fiore: alcuni preferiscono i colori che contrastano con i fiori, altri preferiscono cercare l’armonia, importante è che i vasi siano di colori scuri, smaltati, discreti.Il bonsai non può fare a meno del vaso, ma non possono essere reciprocamente in contrasto. Con il bonsai, il vaso raggiunge un’interdipendenza ottica. L’ideale è poter armonizzare la forma del vaso all’albero, la smaltatura alla corteccia ed al fogliame. Se l’albero è giovane si usa per il vaso una smaltatura vivace. Se l’albero è vecchio la smaltatura va scelta riflettendo il colore della patina del tronco, il colore delle foglie, o creare un armonico gioco di colori. Le smaltature vivaci si adattano a bonsai giovani o alberi dal portamento delicato come betulle o zelkove. Le tinte dal verde chiaro al verde-blu scuro ricordano il gioco di colori del mare. Le tinte dall’azzurro chiaro al blu scuro si associano all’immagine della calma di un lago o di un’insenatura. Queste tonalità si adattano bene alle composizioni su roccia (ishitsuki).

CONTENITORI
 

 
 Vaso giapponese rettangolare marrone scuro, non vetrificato
Vaso molto formale, i bordi netti si adattano ad un portamento eretto formale della pianta. Questo vaso è relativamente profondo, idoneo per un albero con tronco spesso o una struttura robusta.

 
     Vaso giapponese " a nuvola"
Questa forma è un compromesso tra le linee nette del rettangolo e la bassa curvatura di un vaso ovale. Versatile, adatto a molti stili e specie.

 
   Vaso giapponese, ovale, verde vetrificato
I vasi ovali essendo molto versatili, sono molto impiegati nel bonsai. Lo smalto lucido metterebbe in risalto un albero fiorito o un'essenza a foglia caduca con foglie colorate.

 

  Vaso giapponese "tamburo" rosso opaco.

Questo stile di vaso si ispira alla forma di un tamburo giapponese. La linea semplice si adatta ad un bonsai come per esempio,un albero in stile letterati.

 

   Vaso giapponese rotondo, verde scuro lucido.

Un vaso rotondo si adatta ad un albero eretto e slanciato. La smaltatura lucida è consigliabile per una pianta piuttosto colorata.

 
  Vaso giapponese, ovale, rosso-bruno, non vetrificato.
La linea ben definita di questo vaso ovale gli conferisce un aspetto formale, mentre la fascia orizzontale in rilievo ne riduce la profondità. Il colore si intonerebbe alla corteccia di un ginepro cinese.

 

   Vaso ovale vetrificato.

La colorazione di questo contenitore sarebbe perfetta per biancospino, betulla, faggio,e altre specie sempreverdi di forte impatto visivo.

 

   Vaso  ovale lucido.

Un vaso dalle linee sottili darebbe risalto ad un acero dalle foglie rosse o altri alberi con fiori o foglie vivaci.

 

    Vaso giapponese grigio non vetrificato.

Una forma elegante per un vaso versatile, adatto ad una vasta gamma di piante, da una sempreverde a un pino casuale.

 

   Vaso giapponese ovale.

Questo vaso è idoneo per gruppi o saikei. L'ampia superficie crea l'effetto di spazio necessario ad un paesaggio.

 

   Vaso rettangolare, marrone.

 Questo vaso ha un aspetto antico, di gusto cinese e sarebbe adatto ad un carpino dal tronco spesso, o un biancospino, o un cotogno.

 

   Vaso rettangolare marrone, semilucido.

Vaso di linea pulita che non distrarrebbe lo sguardo da una delicata pianta in stile formale.

 
    Vaso rettangolare, grigio, semilucido.
 
 Questo vaso basso dalla linea solida sarebbe adatto per un albero in stile "a scopa" o per una zattera.

 
  Vaso giapponese rettangolare, marrone, non vetrificato.
Forma classica e formale. Questo stile è caduto un poco in disuso,a causa del gusto per i bonsai in stile casuale.

 
  Vaso rettangolare, grigio, non vetrificato.
 Un vaso dallo stile rigoroso, esige un albero carico d'anni. Sarebbe adatto ad un vecchio pino.

 

   Vaso rettangolare, grigio, non vetrificato.

Vaso rettangolare, addolcito dagli angoli scolpiti e dai bordi ricurvi. Si adatta ad un albero con tronco spesso e in stile casuale.

 
  Vaso rettangolare, grigio opaco.
 
Vaso simile al precedente, tuttavia i bordi più bassi richiedono un albero di massa e peso minore.

 
   Vaso per stile prostrato.
 
L'altezza del vaso è rapportata al portamento orizzontale o verso il basso della pianta.

 

   Vaso per cascata, marrone opaco

In questo vaso di linea essenziale, l'altezza è doppia della larghezza al bordo .

 

   Vaso per cascata,opaco.

 Vaso per cascata  con aspetto più morbido del precedente conferitogli dai bordi svasati e dalla sezione esagonale.

 
    Vaso irregolare, a forma di roccia, non vetrificato.
 
I vasi irregolari di solito sono usati per alberi in stile inclinato, contorto, spazzati dal vento o prostrati.
Quando sono piccoli possono accogliere piccole piante di compagnia.

 

ASPETTO MASCHILE E FEMMINILE
Ogni pianta può avere un aspetto maschile o femminile: ciò è determinato dal tipo d’essenza, ricordando che vi possono essere anche forme maschili o femminili in ogni varietà. Generalmente i pini neri sono considerati maschili, mentre i pini penthafilla hanno più tendenza verso una forma femminile. L’acero giapponese ha una forma femminile mentre la varietà tridente tende ad essere più maschile. In genere le conifere sono tendenzialmente maschili, mentre le caducifoglie e le essenze da fiore sono più femminili. I vasi grigi non smaltati, i marroni e quelli più scuri sembrano essere più maschili, mentre quelli colorati, pastello o smaltati possono apparire più femminili. Il rosso, in vasi non smaltati, è adatto ai pini. Le forme dei vasi quadrate o rettangolari hanno limitazioni visive a causa della loro rigidità, mentre i contenitori ovali o rotondi fanno immaginare spazi più vasti, come un prato o una pianura che non ha confini. Le forme esagonali od ottagonali sono assimilate a quelle quadrate o rettangolari. Le forme con scanalature sono da considerarsi come i rotondi o gli ovali. Alberi maschili sono collocati in vasi pesanti e profondi senza decorazioni, i bordi squadrati e piatti. I vasi quadrati o rettangolari sono da considerarsi maschili, ma ciò potrebbe variare secondo gli eventuali decori o rifiniture e anche dalla scelta dei piedini. Alberi femminili dovrebbero essere messi in vasi bassi e raffinati con colori sfumati, i lati dei vasi devono essere curvi o arrotondati, la forma del contenitore rotondo od ovale. Vasi di forme quadrate, esagonali od ottagonali e non smaltati, servono per piante con personalità, che sembrano vissuti in luoghi impervi. L’opposto a questi vasi è rappresentato da vasi rotondi o scanalati. Bonsai in stile eretto formale con un grosso ramo da una parte, sono alberi che crescono in pianura o nei prati. I contenitori adatti sono rettangolari od ovali, per consentire di mettere in risalto quel grosso ramo.

REGOLA DEI TERZI
La scelta del vaso deve riflettere la personale interpretazione artistica, tenendo presente la “regola dei terzi” in relazione alla silhouette generale. L’albero dovrebbe essere i 2/3 del disegno globale, il vaso 1/3. La lunghezza del vaso dovrebbe misurare 2/3 dell’altezza della pianta mentre la profondità della pianta, dal fronte al retro, 2/3 della sua lunghezza. Ricordiamo, però che tutte le regole generali ci sono sempre delle eccezioni. Anche nelle esposizioni si deve rispettare “la regola dei terzi” : albero e vaso devono rappresentare i 2/3 della massa visiva, mentre il tavolino solo 1/3 . L’Albero, vaso e tavolino formano un insieme pari ai 2/3 di tutta l’esposizione. Quando si tratta di scegliere un vaso per cascata si deve trovare il giusto rapporto con la regola dei terzi. Un vaso per lo stile a cascata può avere ogni tipo di forma, eccezion fatta per quelli rettangolari oppure ovali.

ABBINAMENTO TRA VASO E ALBERO
Il Bonsai si innalza ad espressione artistica, così che l’osservatore può apprezzare in esso l’interpretazione della bellezza che si ritrova negli alberi o nei paesaggi naturali. Il vaso con il suo colore e la sua forma, valorizza sia lo stile sia la specie dell’albero. Quando la pianta e il vaso si fondono diventando una cosa sola, è possibile raggiungere due obbiettivi: far risaltare la bellezza del bonsai e mantenerlo in buona salute. Si crea un bonsai apprezzabile e suggestivo quando si forma un’armonia tra la pianta, la forma, il colore del vaso e la quantità di terra in esso in contenuto. Di conseguenza è molto importante scegliere il vaso che fa risaltare lo stile dell’albero.

 Il Chokkan, lo stile eretto formale è lo stile di base del bonsai. Esso non
deve avere curve e inclinazioni e le radici devono svilupparsi a raggiera  
in ogni direzione, un vaso che si armonizzi, ad es. per un chokkan di pino         
è un vaso rettangolare alto che da un aspetto imponente. Per Abete, Larice
  Criptomeria, ecc. dal tronco sottile, si adatta un vaso rettangolare od  ovale,
basso, che ricorda un’albero cresciuto in pianura. Per le caducifoglie  come
la zelkova, stanno bene i vasi bassi ovali o rettangolari smaltati.

 Eretto formale
 Per un Moyogi con una sagoma curva e  lievemente inclinata, si richiede un
vaso che faccia risaltare l’eleganza di questo stile. All’albero dal tronco robusto
si abbina un vaso ovale o rettangolare alto.

 Eretto informale
 Il Bunjingi che rappresenta la raffinatezza e la semplicità di un albero dal tronco
sottile, suscita sensazioni di pace e serenità. Occorre quindi un vaso senza angoli
cioè basso e rotondo. Es. vaso a forma di piatto , di tamburo, di fiore di loto, o ovale.

 Litterati
 Lo stile Kengai (cascata) rappresenta un albero cresciuto in una zona difficile per la
sopravvivenza della vegetazione, come in una scarpata in una montagna. Il lungo
ramo che scende e precipita dal vaso (hanedashi). Sono adatti vasi quadrati o rotondi
ed alti. Si scegli il quadrato o il rotondo a seconda del livello di drammaticità del Kengai.

 Cascata
 Ci sono due tipi di Kabudachi (ceppaia) uno in stile chokkan e l’altro in quello moyogi.
A questo stile si adattano vasi ovali o rettangolari.

 
 Per un Ikadabuchi (zattera) occorre un vaso rettangolare che non sia troppo largo.
E’ importante lasciare al rinvaso uno spazio laterale .

 
 Per un Yose-uye (bosco)  si utilizzano vasi bassi e spaziosi di forma ovale. Mentre i
boschi realizzati con piante dai tronchi sottili, con poca profondità, si scelgono vasi
rettangolari bassi.

 


Un albero posto in un vaso giusto, col passare del tempo acquista il senso di Wabi (implica semplicità accompagnata dalla serena capacità di accontentarsi, in pratica si può ritrovare osservando ad es. una capanna povera abbandonata da un pescatore, su una spiaggia solitaria) e di Sabi (in termini estetici indica la patina del tempo, la grazia unita all’antico). Il rapporto tra le altezze del vaso e dell’albero conferisce equilibrio. L’altezza del vaso è determinata dalla grossezza del tronco dell’albero. Il vaso basso viene usato per esprimere l’ampiezza dello spazio ed è adatto ad un albero dal tronco fine. Ad un albero voluminoso, robusto si adatta un vaso alto, mentre quello sottile ed elegante si adatta ad un vaso basso. Infine in una mostra Bonsai, per un albero giovane è bene usare un vaso nuovo, mentre un albero vecchio deve essere rinvasato in uno usato da tempo.