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....L' ALIMENTAZIONE...
Così come avviene per noi, anche per i
nostri amici a quattro zampe, un’alimentazione corretta contribuisce al
benessere e a mantenersi in forma.
Sarà quindi opportuno nel corso dell’anno tenere presente determinate regole
nella somministrazione degli alimenti.
Cibi ricchi di acqua e di sali sono consigliabili quando fa caldo e l’organismo
ha necessità di reintegrare la maggior dispersione degli stessi, mentre nella
stagione più fredda l’alimentazione deve fornire un maggior apporto nutritivo
con prevalenza di cibi proteici e ricchi di zuccheri per compensare la maggior
energia consumata nella termoregolazione del corpo. Durante l’inverno, ad
esempio, una dieta a base di granaglie come il mais, l’ orzo e l’ avena andrà
benissimo sopratutto se integrata da alimenti ricchi di fibre come il fieno con
modeste aggiunte di paglia che garantisce un buon funzionamento dell’intestino e
contribuisce ad evitare intossicazioni.
Anche le bietole mischiate al pastone ( granaglie cotte con semi di lino e
crusca ) sono adatte a fornire un buon apporto di zuccheri necessari sopratutto
a quei soggetti che mantengono l’attività anche nel periodo invernale.
Verdure e frutta come le carote, le mele, le coste ed altro, fanno parte di quei
cibi freschi che saltuariamente possono integrare positivamente le normali
razioni di cibo a condizione che ne venga fatto un consumo moderato ad evitare,
una volta ingerite, pericolose fermentazioni.
Ogni allevatore, conoscendo l’importanza
di una corretta alimentazione durante la fase di accrescimento di un puledro, sa
di poter usufruire di molteplici mangimi ed integratori specifici adatti a
prevenire e scongiurare malformazioni scheletriche e carenze funzionali con una
dieta equilibrata di sostanze proteiche, vitaminiche e minerali nella delicata
fase di sviluppo del soggetto.
Non bisogna però scordare che quando inizia il periodo di allenamento, ( attorno
ai due anni ) il puledro non ha ancora esaurita totalmente la fase di
accrescimento e necessita di un’alimentazione che compensi e tenga conto, sia
dei nuovi fabbisogni di lavoro con prodotti che possono incidere sull’attività
fisica e migliorare le prestazioni, sia delle necessità di un organismo non
ancora totalmente plasmato.
Va posta poi attenzione a non somministrare razioni di maggiore apporto
energetico senza equilibrare gli altri apporti ( proteine, vitamine e minerali )
poichè in questa delicata fase di passaggio al lavoro l’alimentazione svolge un
ruolo determinante per la costituzione definitiva del cavallo ed anche per la
durata della sua tenuta agonistica nel tempo.
ALIMENTAZIONE NEL CAVALLO SPORTIVO
Il cavallo è un atleta e per produrre
massimi risultati deve essere nutrito e allenato in modo appropriato. Una
corretta alimentazione implica più che un semplice calcolo delle sostanze
nutritive essenziali. Il proprietario accorto non solo somministra queste
sostanze, ma lo fa proponendole nella forma più idonea e con la frequenza
necessaria.
La dieta migliore per il cavallo é rappresentata dal pascolo, coltivato con le
erbe appropriate e privo di piante infestanti, ma alle nostre latitudini questo
tipo di alimentazione è possibile soltanto per un breve periodo dell'anno e
comunque presuppone la disponibilità di spazi idonei.
L'alimentazione viene quindi gestita normalmente utilizzando fieno, vari tipi di
cereali e mangimi specifici. L'avena, l'orzo , il granoturco (il più energetico
di tutti) vengono normalmente assimilati meglio se "schiacciati" o "fioccati" e
vanno utilizzati in base al fabbisogno energetico del soggetto. I concentrati, o
mangimi, contengono i cereali e i loro derivati di alto valore energetico o
proteico, trattati e presentati in vario modo (pellettati o fioccati) con
aggiunta di vitamine e sali minerali.
Altri alimenti come carote, mele, polpa di barbabietole, carrube, crusca,
possono anche'essi entrare a far parte della razione.
Il cavallo necessita di un costante apporto di sale (cloruro di sodio o sale da
cucina) che dovrebbe essere sempre lasciato a disposizione in rulli o in grani;
sarebbe preferibile utilizzare sale a cui vengono aggiunte tracce di iodio,
ferro, rame, cobalto, manganese, zinco e selenio.
Sebbene i cavalli utilizzino il fieno più efficacemente degli altri animali non
ruminanti come polli o conigli, la struttura del suo tratto digerente limita la
sua abilità in confronto a quella dei ruminanti.
La parte dove avvengono le fermentazioni nel cavallo è il grosso intestino con
il cieco, dove un gran numero di microorganismi digeriscono la cellulosa,
utilizzano azoto proteico o non proteico e sintetizzano alcune vitamine.
I cavalli rendono al meglio quando nutriti con regolarità e, a causa della loro
limitata capacità nell'assumere grandi quantità di foraggio alla volta per via
del piccolo stomaco, hanno bisogno di essere alimentati frequentemente.
Per un cavallo da campagna o da concorso questo significa 3 o più volte al
giorno ed il concetto di "poco e spesso" è sempre valido.
Un cavallo non dovrebbe mai lavorare a stomaco pieno, e se vengono somministrati
3 pasti al giorno la razione di foraggio dovrebbe essere divisa tra mattina e
sera e offerta almeno 1 o 2 ore prima del lavoro. La razione di mezzogiorno
dovrebbe essere leggera e in questo senso sono sufficienti 0,5-1,5 di cereali.
Un'alternativa a questo schema potrebbe essere 1/4 della dose di foraggio al
mattino un altro quarto a mezzogiorno e la restante meta' alla sera.
L'acqua deve sempre essere a disposizione dell'animale tenendo conto che un
cavallo ne assume mediamente 30 litri al giorno con notevoli aumenti di consumo
nella stagione calda.
Ai soggetti accaldati bisogna dare solo piccole quantità di acqua fino a quando
non si siano asciugati.
A causa della marcata sensibilità dei cavalli alle tossine presenti nel cibo
ammuffito o andato a male, tutti i cereali e i fieni dovrebbero essere di ottima
qualità e privi di muffe.
L'alimento dovrebbe essere conservato ad una umidità inferiore al 15% e mossi
ogni 2 mesi per evitare la formazione di muffe.
Allo stesso modo si dovrebbero eliminare gli alimenti polverosi per la loro
tendenza a far insorgere o ad aggravare problemi respiratori. Un'altra buona
regola è quella di immergere in acqua il fieno, scrollando successivamente
l'eccesso di liquido, subito prima della somministrazione.
Le differenze individuali nei fabbisogni di ogni soggetto rendono difficile una
generalizzazione sulla quantità di razione da somministrare, soprattutto per
cavalli in attività agonistica intensa (galoppo, trotto), cavalle gravide o in
lattazione, puledri in svezzamento o in accrescimento dove sono richieste diete
ed integrazioni particolari. Le regole seguenti sono una guida indicativa, ma
non si potrà mai prescindere da una osservazione attenta ed un giudizio caso per
caso.
Cavalli con lavoro leggero: circa 0,5 kg di concentrato
(0,25 di cereali) e 1,5 di fieno ogni 100 kg di peso corporeo. | |
Cavalli con lavoro moderato: circa 1 kg di concentrato
(0,50/0,75) di cereali) e 1,25 di fieno per 100 kg di peso corporeo. | |
Cavalli con lavoro intenso: circa 1,5 di concentrato (1/1,25 di cereali) e 1kg di fieno per 100 kg di peso |
corporeo.