IL NOSTRO AMICO CAVALLO!

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....IL GROOMING...

La Pulizia del nostro amico

  La Sellatura

Tosatura e Coperte

 Per avere un cavallo sano, forte e robusto è necessario provvedere personalmente affinchè sia sempre pulito e controllato, vediamo come fare!

 

 

 

La Pulizia!!

La definizione esatta è "il governo della mano", che rappresenta tutte le operazioni di pulizia e cura del cavallo. Pulire il cavallo non significa "dargli una spazzolata" per togliere la polvere dal mantello e renderlo più presentabile ma è una pratica ben più complessa e con precise finalità.Prima di tutto, la pulizia quotidiana serve a eliminare incrostazioni di sudore del dopo lavoro, in particolare nella zona della sella e delle cinghie del sottopancia, i residui di fango o sabbia, soprattutto nelle zone delicate del pastorale e del piede, che potrebbero trasformarsi in spiacevoli escoriazioni, dette fiaccature. Inoltre sotto il mantello del cavallo, quindi sottocute, scorrono i cosiddetti "muscoli pellicciai" che il cavallo utilizza abitualmente per esempio per scacciare le mosche con una specie di vibrazione del mantello, ben visibile a occhio nudo. Compiendo le quotidiane operazioni di pulizia svolgiamo anche un massaggio benefico sul mantello e sui muscoli sottostanti, stimolando la circolazione dei vasi sanguigni e riscaldando la muscolatura.
Assolutamente da non trascurare è la pulizia del piede; dobbiamo scaricare regolarmente gli zoccoli dai residui di lettiera, terra e sabbia, effettuando l'operazione almeno due volte al giorno e in ogni caso prima e dopo il lavoro. Oltre che per mantenere sano il piede del cavallo, è un modo per verificare che non ci siano sassolini, vetri o altri corpi estranei incastrati tra l'unghia e il ferro e che i tessuti del piede non siano troppo molli o eccessivamente secchi.
Leghiamo il cavallo nel box, o ancora meglio ai due venti in scuderia, per poter svolgere le operazioni di pulizia in tutta tranquillità. Per prima cosa massaggiamo tutto il mantello con la striglia, particolare "raspa" in ferro o gomma di forma ovale dotata di dentellatura. Cominciamo dal collo, effettuando un movimento circolare della mano, scendendo piano piano per tutto il corpo e gli arti (fino al ginocchio). Facciamo attenzione quando passiamo la striglia nelle parti più delicate, come sotto la pancia, dove il cavallo può soffrire il solletico. Ogni tanto puliamo la striglia battendola leggermente contro la parete per far cadere a terra lo sporco raccolto. Impugnamo il bruscone, spazzola di grandi dimensioni con setole in radica o sintetiche, e spazzoliamo energicamente tutto il mantello, sempre partendo dal collo e scendendo per tutto il corpo e gli arti. Ogni tanto ripuliamo il bruscone strofinandolo energicamente contro la striglia. Tolto il "grosso" dello sporco e il pelo caduto, eliminiamo i residui con la spazzola morbida, che tra l'altro ha il potere di lucidare il pelo.
La prassi è la stessa: spazzoliamo con un movimento circolare partendo dal collo e scendendo lungo il corpo e gli arti. Puliamo la spazzola strofinandola contro la striglia. Ora occupiamoci della testa. Con delicatezza e attenzione, evitando accuratamente la zona intorno agli occhi, passiamo prima il bruscone e poi la spazzola. Con una spugna inumidita puliamo la zona degli occhi, del naso e della bocca.
Ancora con una spugna (una differente) puliamo con delicatezza i genitali, sollevando la coda. Per coda e criniera usiamo una spazzolina in plastica di quelle comunemente usate per i nostri capelli, in vendita nei supermercati. Spazzoliamo ciuffo e criniera, ma per la coda dobbiamo seguire un metodo particolare: se utilizzassimo il bruscone o comunque la spazzolina senza accorgimenti, rischieremmo di strappare una grande quantità di crini e di rovinarla irrimediabilmente. Dividiamo la coda in tante piccole ciocche e spazzoliamo delicatamente poco alla volta. La cosa migliore è cospargere precedentemente la coda con un balsamo districante e lucidante, in vendita in tutte le sellerie, per sciogliere i nodi e rendere i crini morbidi. In questo modo, la coda resterà bella e folta. Generalmente il balsamo viene distribuito a spruzzo, ma attenzione, perché non tutti i cavalli gradiscono questo sistema. Prepariamo il cavallo gradualmente, spruzzando il prodotto per qualche volta lontano da lui, in modo che possa abituarsi al rumore e al getto. Poi avviciniamoci e con cautela distribuiamolo sulla coda. Infine cospargiamo lo straccio di lana con il lucidante per il pelo e passiamolo su tutto il mantello. Il risultato è davvero sorprendente! Scarichiamo gli zoccoli da truciolo, terra e sabbia usando il curasnette, apposito attrezzo in ferro o plastica dotato di impugnatura e con la parte terminale a uncino.
La pulizia del piede è fondamentale per la buona salute dell'unghia che, se trascurata a lungo, rischierebbe addirittura di imputridire. Al termine, cospargiamo lo zoccolo con grasso idratante ed emolliente per le unghie, che si trova in tutte le sellerie, utilizzando un pennello. In condizioni normali mettiamo il grasso due volte la settimana. D'estate, quando il cavallo viene sottoposto a frequenti lavaggi e a docce rinfrescanti, o se andiamo in campagna attraversando pozzanghere e corsi d'acqua, dobbiamo applicare il grasso più volte per evitare che l'unghia si screpoli.


 

 

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 La Sellatura !!

Preparare il cavallo significa, nel linguaggio equestre, mettergli tutta la bardatura necessaria per montarlo. Qundi sella, con relativo sottosella, testiera e protezioni per gli arti. Tutto ciò richiede una serie di operazioni stabilite, che devono seguire un ordine preciso ed essere fatte in modo molto scrupoloso per evitare spiacevoli inconvenienti.
Infatti, conseguenze immediate di un errato modo di sellare il cavallo sono le fiaccature, tumefazioni ed escoriazioni spesso dolorose, causate dallo sfregamento della bardatura sulle zone più delicate del cavallo, come il garrese o la regione delle cinghie, dove passa il sottopancia. Anche una testiera malmessa può causare irritazione, così come paracolpi troppo stretti o incrostati di fango. La prima cosa da fare, quindi, è verificare che il cavallo sia ben pulito, soprattutto nelle parti interessate, e al tempo stesso controllare tutta la bardatura, che non deve avere incrostazioni o residui di fango e terra. Per essere agevolati nelle varie operazioni, leghiamo il cavallo in scuderia oppure nel box. Per alcune convenzioni stabilite dalle regole tradizionali dell'addestramento, tutte le operazioni si svolgono, in linea generale, dal lato sinistro del cavallo.
Come si mette la sella - La copertina sottosella. Si posiziona appunto sotto la sella e ha la funzione di "cuscino" ammortizzatore oltre che di protezione del mantello del cavallo, per evitare il contatto diretto con il cuoio. Inoltre ha il compito di assorbire il sudore prodotto dal cavallo durante il lavoro. Alla copertina possiamo aggiungere un ulteriore sottosella di protezione, un gel in materiale sintetico, che serve in particolare ad ammortizzare i colpi che la schiena del cavallo spesso riceve durante il lavoro montato. Appoggiamo la copertina posizionandola più avanti del necessario, oltre il garrese verso il collo, per farla scorrere nella posizione corretta seguendo il verso del pelo, per non provocare irritazione. Nel caso in cui utilizzassimo anche il gel, appoggiamolo sopra la copertina e verifichiamo che entrambi siano ben centrati sul dorso del cavallo. Afferriamo la sella per l'arcione con la mano sinistra e per il seggio con la mano destra e appoggiamola delicatamente sul cavallo. L'arcione deve trovarsi sopra al garrese e i due cuscini laterali appoggiano ai lati. Afferriamo la parte anteriore di copertina e gel con la mano sinistra e solleviamoli fino a farli aderire all'arcione della sella, in modo che il garrese sia completamente libero da pressioni. Infatti tra garrese e arcione ci devono passare almeno tutte le dita di una mano, perché con il peso del cavaliere lo spazio si riduce ulteriormente, rischiando di creare un contatto che può provocare lesioni e traumi.
Una volta posizionata la sella, lasciamo cadere il sottopancia e passiamo dal lato destro del cavallo per controllare che non ci siano pieghe o che non sia arrotolato. Torniamo a sinistra, afferriamo le cinghie del sottopancia e fissiamolo con delicatezza, senza stringere troppo. Infatti, il sottopancia deve essere stretto gradualmente, dopo che il cavallo ha fatto qualche passo in avanti e ha di conseguenza allentato il respiro, che abitualmente trattiene nel momento in cui sente stringere le cinghie. Solo quando saremo in sella potremo "tirare" l'ultimo buco. Il sottopancia può essere costituito da una cinghia sola o da due. Le due cinghie garantiscono maggiore sicurezza in quanto se se ne rompe una la sella rimane comunque fissata grazie alla presenza dell'altra. Un buon suggerimento per evitare che la pelle resti raggrinzita nella zona del sottopancia è quello di "tirarla" afferrando un anteriore alla voltae stendendolo in avanti. Controlliamo inoltre che la copertina e l'eventuale altro sottosella non abbiano pieghe e siano perfettamente centrati. Verifichiamo infine che la pelle, molto delicata, nella regione delle cinghie sia ben distesa e non raggrinzita, per evitare l'insorgenza di fiaccature. Come si mette la testiera - Sganciamo il cavallo dalla lunghina, o dalle corde se è legato ai due venti, e per prima cosa, quindi prima di levare la capezza, mettiamogli le redini sul collo in modo che, una volta tolta la capezza, il cavallo non sia completamente libero di andarsene ma possiamo controllarlo attraverso le redini. Afferriamo la testiera per il sopracapo con la mano destra, facendo passare il braccio sotto la testa del cavallo, mentre con la sinistra ben aperta teniamo l'imboccatura e la appoggiamo delicatamente alla bocca del cavallo. Se il cavallo oppone resistenza, invitiamolo ad aprire la bocca infilando il pollice sinistro nella commessura delle labbra. Quando il cavallo ha aperto la bocca e accolto il ferro, con le due mani facciamo passare il sopracapo sulla nuca. Controlliamo la lunghezza dei montanti: L'imboccatura deve appoggiare alla commessura delle labbra senza esercitare trazioni. La capezzina: si stringe intorno al naso del cavallo al di sotto degli zigomi. Deve aderire senza stringere eccessivamente. Se è munita di "chiudi bocca", posizioniamolo al di sotto dell'imboccatura con la fibbia lontana dalla bocca, per evitare di ferirla, e allacciamolo in modo che svolga la sua funzione di "tenere chiusa la bocca del cavallo", ma, anche in questo caso, senza stringere troppo. Il sottogola: deve essere lasciato sufficientemente largo, in modo che tra la gola del cavallo e il sottogola stesso ci sia lo spazio di una mano.

 


 

 

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La Tosatura !!

La naturale difesa del cavallo dal freddo è la crescita abbondante del pelo. Un cavallo allo stato brado può tranquillamente sopravvivere alle basse temperature, addiritura nella neve, semplicemente con la naturale muta del pelo, che diventa non soltanto più lungo, ma folto e spesso. Infatti i cavalli che vivono all'aperto o le fattrici e i puledri negli allevamenti non vengono mai tosati, proprio per garantire loro la naturale difesa dal freddo.

La natura fa il suo corso anche per i cavalli che vivono nel tepore delle scuderie e anche per loro l'avvento dell'autunno determina la crescita del pelo, provocando però un grosso disagio: quando lavora il cavallo suda molto e, dato lo spessore del pelo, impiega molto tempo ad asciugare, al punto che a volte non asciuga affatto a causa dell'umidità e, una volta rientrato nel box, rischia raffreddori e addirittura influenze e malattie polmonari. Ecco perché diventa indispensabile la tosatura.
Il periodo migliore per rasare il pelo è tra novembre e dicembre, e in particolare quando la luna è calante. Infatti, se tosiamo il cavallo durante i giorni di luna crescente rischiamo che il pelo, seguendo in modo naturale le fasi della luna, ricresca in fretta. Prima di "denudare" il nostro cavallo, ricordiamoci di procurarci le coperte indispensabili per coprirlo immediatamente in modo da sostituire la mancanza del pelo e proteggerlo dall'inevitabile e immediata sensazione di freddo. Inoltre, se non copriamo adeguatamente il cavallo, il suo pelo ricrescerà in pochissimi giorni a causa del freddo, costringendoci a tosarlo di nuovo.
L'attrezzo indispensabile è la macchinetta tosatrice. Ne esistono in commercio diversi tipi e modelli, in vendita in tutte le sellerie e nei negozi specializzati.
Per evitare che il cavallo consideri la tosatura un'operazione da cui "fuggire", dobbiamo procedere con una precisa metodologia. Se lo tosiamo per la prima volta e non conosciamo quindi le sue reazioni oppure se sappiamo comunque che ha paura, dobbiamo abituarlo gradualmente. Facciamo scorrere la tosatrice ancora spenta lungo il corpo del cavallo, perché accetti innanzitutto la sensazione di questo strano oggetto sulla pelle. In seguito accendiamo la tosatrice restando lontano da lui e aspettiamo che si abitui al rumore. Avviciniamoci piano piano accarezzandolo e tranquillizzandolo. È importante che veda l'oggetto che causa la sua paura, in modo che si renda conto di che cos'è e si rilassi. Appoggiamo la tosatrice sul mantello, generalmente partendo dal collo, e facciamola scorrere lentamente contro pelo. Verifichiamo che la lunghezza del pelo tagliato sia quella giusta, in caso contrario modifichiamo la posizione delle lame, seguendo le istruzioni per l'uso allegate, per evitare di tagliarlo troppo corto o, al contrario, di lasciarlo troppo lungo. Esistono vari "modelli di tosatura", proviamo a indicare i più usati.
La tosatura completa prevede il taglio di tutto il pelo, compresi gli arti e la testa. Si inizia dalle zone più semplici, come il collo o il dorso, per arrivare gradualmente agli arti. Essendo la testa piuttosto delicata, esistono in commercio tosatrici specifiche per le zone "speciali": sono più piccole, maneggevoli e silenziose.Ci sono cavalli, particolarmente sensibili nella zona della testa, che si spaventano e si rifiutano di farsi avvicinare con la tosatrice. In questi casi possiamo utilizzare un tipo di rasoio manuale, quindi assolutamente silenzioso, oppure, se proprio il cavallo si rifiuta di collaborare, è possibile rifinire bene la parte della mascella e lasciare il pelo sulla testa. Se ben fatto, non risulta particolarmente evidente ed è esteticamente accettabile. La tosatrice manuale può essere utilizzata anche per rifinire al meglio le altre parti più delicate del corpo. Esiste inoltre la tosatura da caccia, che prevede l'eliminazione del pelo sul tronco del cavallo ad esclusione della testa e della sagoma della sella. In questo tipo di tosatura si tralasciano anche gli arti, rifinendo bene il pelo in modo che risulti esteticamente gradevole. Su alcuni cavalli particolarmente delicati, come i grigi o i sauri chiari, si tralascia invece soltanto la zona del garrese che senza la protezione del pelo rischierebbe di fiaccarsi più facilmente.
Quando passiamo con la tosatrice nei punti più delicati, come sotto la pancia, l'interno coscia, sotto la gola o sotto la coda, dobbiamo fare molta attenzione. Passiamo la tosatrice lentamente e in modo leggero, per non irritare il cavallo. Fermiamoci se manifesta impazienza o se si agita e aspettiamo qualche istante prima di ricominciare, dandogli il tempo di calmarsi.
Quando ci interrompiamo per pulire le lame approfittiamone per dare una spazzolata al cavallo e rimuovere il pelo già tagliato. Per procedere alla tosatura è consigliabile indossare una tuta o un camice, perché il pelo tagliato si infiltra ovunque, in particolare nei vestiti, e diventa poi difficile rimuoverlo.

 

 

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