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Note di regia


Nei primi mesi del 2006, avevo ideato un soggetto originale le cui vicende narrate, partendo dalla Roma del 1738 si sviluppavano nel Piemonte del 1740. Erano trascorsi tre anni dalla meravigliosa esperienza della produzione de “IL QUARTO STATO”, cortometraggio di fiction realizzato a bassissimo costo, ambientato nella Volpedo di fine 1800 che, per un laboratorio con risorse economiche molto limitate, come GOOD LUCK 99 CINEMA, aveva rappresentato una vera e propria impresa titanica, considerate le esigenze produttive del film e che aveva riscosso consensi e successo di critica e di pubblico. Tutti i componenti il laboratorio accolsero con entusiasmo, seppure con perplessità, la mia proposta di realizzare il nuovo film e nell'arco di circa cinque mesi il soggetto si sviluppò in sceneggiatura.
Le difficoltà da dover affrontare e superare per rendere concreto quel progetto apparivano numerose, ma ciò, anziché smorzare l'entusiasmo dei miei collaboratori, ne alimentavano il desiderio di andare avanti ed ogni giorno che passava, man mano che si esaminavano le singole scene per elencare le risorse necessarie, la storia, il film, sfidava tutta la squadra che decise di raccogliere quella sfida.
Forti dell'esperienza de “IL QUARTO STATO” per produrre il quale era stato raccolto un insieme di attori, tecnici, mezzi, costumi e location, a basso costo, fu deciso di tentare il bis. Il progetto è stato portato a termine e GOOD LUCK 99 CINEMA ha potuto vincere la sfida del vedere concretizzata, ancora una volta, una sinergia produttiva capace di dimostrare come sia possibile creare un cortometraggio di livello professionale a costi ridottissimi sfruttando adeguatamente e con razionalità il patrimonio storico, ambientale e culturale esistente, che si tratti di dimore storiche, come di parchi naturali, monumenti e infrastrutture di vario genere, coinvolgendo nel progetto le realtà locali, quali gruppi storici, teatrali, musicali o di altra natura, capaci di fornire comunque supporto alla produzione e divenire così anche essi protagonisti.
E quanto previsto si è tradotto in realtà, grazie all'adesione al progetto del Gruppo storico “La Corte” Città di Venaria Reale che ha fornito splendidi costumi, accessori del 1700 e figuranti, alla partecipazione di un nutrito gruppo di attori, alcuni dei quali professionisti e con invidiabili curriculum artistici che hanno recitato a titolo gratuito, alla Ditta BIOLATTO di Racconigi che ci ha ceduto in uso la carrozza d'epoca e la location di ambientazione a costo zero, del Cineclub FEDIC Piemonte di Torino che ha provveduto al materiale di illuminazione ed al supporto tecnico con personale specializzato, grazie al patrocinio della Città di Rivoli (TO), al Comune di Candelo (BI) che ha messo a disposizione a costo zero location interne ed esterne nel Ricetto, a ditte come Avantgarde s.r.l. di Torino che ha fornito gratuitamente materiale audiovisivo o come My Party s.a.s. di Rivoli che ha prestato gratuitamente oggetti di scena. Ma il film non deve essere interpretato soltanto come un esempio di produzione autarchica, bensì come un vero e proprio evento culturale sul territorio che incoraggi i promotori e tutti coloro che hanno contribuito alla sua realizzazione e soprattutto le realtà locali, pubbliche e private, ad incentivare tale tipo di produzione con aiuti e collaborazioni, anche minime, ma che in tale contesto divengono determinanti. Una simile operazione, se adeguatamente pubblicizzata attraverso la stampa, i media ed i canali di comunicazione, oltre che attraverso la successiva diffusione dell'opera a livello regionale, nazionale ed internazionale, potrebbe costituire un richiamo non solo valido nell'ambito locale, ma nazionale ed estero, per dimostrare che il made in Italy è anche cinema “non griffato”.

Emilio Mandarino

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