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"10 domande a..."

-Roberto Vacca-

di

Monia Di Biagio

Ancora una volta ho il sommo piacere di presentarvi un grande Autore italiano: il famosissimo Roberto Vacca. Nato a Roma il 31/5/1927 è Ingegnere e Scrittore, si è Laureato in ingegneria elettrotecnica (1951). Nel 1960 è libero docente in Automazione del Calcolo all’Universita' di Roma e dal 1960 al 1966 docente di Computer, all'Universita' di Roma. Dal 1967 al 1972 è Rappresentante del Ministero dei Lavori Pubblici Italiano presso il Comitato OCSE sui sistemi elettronici di controllo del traffico urbano e autostradale. Nel 1993 tiene corsi per Master in Qualità Globale a Perugia e Cagliari. Nel 1994 corsi per Master in Qualità Globale alla Boston University. Oggi tiene seminari su analisi dei sistemi, comunicazione e management. Ha realizzato numerosi programmi TV di divulgazione scientifica e tecnologica. Tra le sue Attività professionali: 1951-1953: Progettista di reti elettriche (Società TERNI). 1954: Progettista di variatori idraulici di velocità; 1955-1961: Ricercatore nel campo dei computer al C.N.R.; 1962-1975: Direttore generale e tecnico CGA (progetto e costruzione sistemi computerizzati per il controllo del traffico in real time). Dal 1975 (ad oggi) consulente in: previsione tecnologica, ingegneria dei sistemi (trasporti, comunicazioni, energia), campagne corretta informazione su grandi progetti tecnologici, formazione. Alcuni suoi libri certamente da ricordare sono, come Roberto stesso ce li introduce: “Una Sorta di Traditori” (1997 ed. Bompiani) “Il romanzo segue per 60 anni uomini e donne che cambiano mestiere, carattere, ideali. Da operaio a industriale. Da tecnico a “tangentaro”. Da ingegnere nucleare a consulente. Da avvocato a giudice. Vite segnate da amori, famiglia, società: dal caso. Getta luce su tragedie oscure (stragi, terrorismo) che coinvolgono i personaggi. Spiega le conseguenze delle conseguenze di certi eventi. Che cosa avremmo potuto fare prima? Cosa possiamo fare ora? Rischiamo di rovinare l'Italia per mala fede e per mala sorte. Per salvarci impariamo a non mirare a fini volatili, a vantaggi miseri. Combattiamo l'ignoranza.” “Recensioni Artificiali” “RECENSIONI ARTIFICIALI di libri inesistenti, scritte per gioco 70 anni fa da Virginia de Bosis Vacca: oltre al manuale di eloquenza, leggende cinesi e un romanzo su certi frati, immaginati con sentimento e discussi in modo colto, austero, vivace. Con scritti di Giovanni Vacca sull'invenzione e note di Roberto Vacca sulla madre arabista e sul padre matematico e sinologo.” “18 racconti paradossali” “Sono storie su: AMORE, DELFINI, COMPUTER, RELIGIONE, PESTILENZE, EXTRATERRESTRI, DROGA, TRACCE DI TEMPO PARALLELE, ELISIR DI LUNGA VITA, etc. Una storia d'amore si basa sulla teoria dell'informazione. Il racconto sugli extraterrestri agghiaccia; quelli sulla religione sono trasgressivi. La favola sul delfino è gioiosa. Ci sono tre avventure di Philip Quartara  ingegnere sistemista pieno di risorse e sagacità." “La Via Della Ragione” (1993 ed. Bompiani)  “Qui l'autore discute come comportarsi nel mondo attuale sempre più complesso. In un mondo semplice di pastori bastavano regole semplici e fisse. Oggi non bastano le buone intenzioni: devi sapere di più, capire il mondo e prevedere il futuro. Sei responsabile di tutte le conseguenze delle tue azioni (anche di quelle evocate con l'esempio): lo prescriveva già il Talmud (il commento alla Bibbia) 18 secoli fa. Oggi puoi applicare anche i principi dell'ingegneria dei sistemi e della gestione totale della qualità. Questi strumenti salvano le aziende e si applicano anche alla tua vita personale. Ma devi salvare anche il pubblico, oltre che il privato. Vari profeti dissero "Ama il tuo prossimo!" No: puoi anche non amarlo, ma coopera con lui e insegnagli a cooperare con te. É questa la via della ragione.” “Anche Tu Fisico” (1994 ed. Bompiani) “Saggio.

La fisica spiegata a chi non la sa, in modo facile.” “Memorie di un’ Americana a Roma”Autore: Lillian Vernon De Bosis. Diario. Era mia nonna Lillian Vernon de Bosis. Arrivò in Italia a 5 anni col padre venuto a fondare la chiesa metodista. Sposò il poeta Adolfo de Bosis. Il minore dei suoi figli era Lauro che nel 1931 morì dopo un volo su Roma su cui gettò 400.000 manifestini antifascisti.” “Il medioevo prossimo futuro” (1971 ed. Mondatori) “Saggio. La degradazione dei grandi sistemi. Nuova edizione on line con Note Retrospettive a ogni capitolo che illustrano come la situazione sia cambiata negli ultimi 30 anni.” “Diario di viaggio dai Chang a Chung King” “Autore: Giovanni Vacca. Diario. E' il diario di viaggio di mio padre, Giovanni Vacca. Passò due anni in Cina a studiare lingua e cultura. Percorse 650 km sul grande fiume in 40 giorni. Disegni suoi e fotografie mie di 80 anni dopo” ed infine “ "Perengana”, “isola grande il doppio della Sicilia: sta al posto di Pantelleria. Sul Mondo di Pannunzio ci ambientavo satire di storie italiane. Tutto era più folle e peggiore che in Italia. Ora è la tigre mediterranea: i clandestini italiani ci arrivano sui gommoni. Contiene dizionario perengano e chiave dei nomi italiani trasposti a perengani.” Nel 1958 Roberto Vacca pubblica su Il Mondo "La Madonna austenitica", la prima di una serie di cronache da Perengana, un'isola inventata "dove ogni cosa è più folle e peggiore che in Italia". L'espediente dà lo spunto a Vacca per esercitare un umorismo caustico su molte assurdità e arretratezze del Belpaese. Perengana infatti grande due volte la Sicilia è situata grosso modo al posto di Pantelleria ovvero "sta all'Italia come l'Italia sta ai paesi più avanzati, come quelli anglosassoni." Altri racconti ambientati sull'isola sono stati pubblicati negli anni '60 e '70 su Il Mondo e Il Resto del Carlino e riuniti nella raccolta Perengana (Rizzoli, 1977). Successivamente Vacca ha ripreso altre volte i luoghi e i personaggi dell'isola. Un bell’ esperimento linguistico del professor Vacca è invece quello trascritto nel testo che è diventato ormai un oggetto di culto fra gli “estimatori pacchiani”. Si tratta di “"By eye and cross", ovvero la collezione dei "calchi" che vengono ottenuti traducendo “frasi fatte” italiane in inglese (e viceversa). Quante volte ci è capitato di sentire (o di pronunciare) frasi come Not even for a dream! (= nemmeno per sogno!) oppure "Conosci Mario?", Never covered (= mai coperto)? Il gioco di tradurre letteralmente le espressioni più tipiche della lingua o del dialetto di appartenenza in una lingua straniera (o viceversa) ha una lunga tradizione. La breve lista compilata da Roberto Vacca, più o meno arricchita o manipolata, ha girato a lungo per Internet fra i cultori dell' «itangliano» in genere ricercatori e studenti residenti in USA o Regno Unito. Lista di termini anche pubblicata in “Consigli a un giovane manager” (Einaudi, 1999). Sul sito  è possibile ordinare tutti il Libri di Roberto Vacca, anche quelli fuori commercio.  Ai seguenti links, invece, http://www.crocevia.ecplanet.com/scienze.html  http://www.crocevia.ecplanet.com/cultura.html è inoltre possibile leggere molti articoli scritti da Roberto Vacca per giornali e riviste come “Il messaggero”, “L’orologio”, “Newton”, “Il Mattino”, “L’Unità”, “Telèma”. Dal 1973 ad oggi: centinaia di suoi articoli sono apparsi su periodici di tecnologia, comunicazioni, sociologia, informatica, energia, trasporti, etc.

1- Innanzi tutto buongiorno a lei Gent.mo Roberto Vacca e grazie anticipatamente per aver messo a disposizione per me e per i nostri lettori parte del suo tempo per rispondere alle “10 domande” che seguiranno. Ma cominciamo subito con “L’intervista” con la quale non vorrei solo conoscere e far conoscere il noto Roberto Vacca studioso e scrittore, ma l’uomo. Su un sito a lei ed i suoi scritti interamente dedicato, ho avuto il piacere di leggere questa frase: “Colui che non sa niente,non ama niente. Colui che non fa niente, non capisce niente. Colui che non capisce niente è sgradevole,ma colui che capisce, ama, vede, osserva...La maggior conoscenza è congiunta indissolubilmente all'amore. Chiunque creda che tutti i frutti maturino contemporaneamente come le fragole non sa nulla dell'uva” (Paracelso) Quanto la sua Vita completamente profusa alla scoperta ed indagine continua si rispecchia in essa?

Si rispecchia abbastanza, anche se Paracelso mi sembra non è un autore che mi interessa molto date le sue tendenze platoniche e le sue teorie ormai sorpassate.

2- In uno dei suoi articoli scientifici più recenti, pubblicato il 29- Settembre 2004 su “il Messaggero” si pone e ci pone questa domanda: “I grandi blackout: inevitabili o no? Ovvero: I grandi blackout: sono "Atti di Dio"?” Ed in apertura del suddetto articolo afferma: “Le calamità naturali inevitabili, non volute da esseri umani, in inglese si chiamano acts of God - atti di Dio. E' curioso: ora ben tre gruppi di matematici e fisici americani simultaneamente sostengono una tesi paradossale: i grandi blackout elettrici (che interessano decine di milioni di utenze) sarebbero inevitabili - atti di Dio.” Quanto di più lontano, oltre alla sua personale visione di tutto ciò, lei porrebbe come limite tra intangibile, quindi non conosciuto ed ancora non scoperto, quindi non ancora verificato dall’uomo? Tutto ciò che non è concretezza verificata è “Potenza ultraterrena”, Dio, o più semplicemente ignoranza da colmare a tempo debito?

Questa domanda non va bene "atti di Dio" è un termine legale inglese che non allude minimamente a potenze ultraterrene, ma solo a eventi inevitabili. Comunque non credo in Dio

3- Nell’introduzione al romanzo “Una sorta di traditori” lei termina con questo “grido” ma sarebbe meglio dire avvertimento, consiglio spassionato: ”Combattiamo l’ignoranza!” Da dove cominciare a farlo? Ed aggiunge “Per salvarci impariamo a non mirare a fini volatili, a vantaggi miseri.” Cosa vuol intendere?

Per combattere l'ignoranza si può cominciare dove si vuole. Il mio insegnamento è "IMPARA OGNI GIORNO ALMENO UNA COSA NUOVA, SE LO FAI TI CAMBI LA VITA (IN MEGLIO)"I fini volatili sono, ad esempio, passare il tempo in modo che sembra piacevole ma che non lascia traccia. I vantaggi miseri sono: piccoli guadagni e risparmi, possesso di oggetti eleganti e inessenziali.

4- Secondo lei cosa sta accadendo a Caronìa, rinomato paesino per le sue stranezze fisico-ambientali? Ed è più facile come afferma lei su un articolo apparso su “L’unità” il 20-03-2003 “pensare all’impensabile” o cimentarsi con tutti i mezzi a disposizione a scoprire “l’arcano” probabilmente più che  tangibile?

Non ho esperienza diretta degli eventi di Caronia. Dalle testimonianze di tecnici che ho ascoltato, apprendo che si è trattato di fenomeni che colpivano oggetti molto diversi e lontani fra loro e che i fili elettrici risultavano bruciati da fuori e non dal conduttore interno. Ciò sembra indicare che le cause siano da cercare in tiri mancini giocati da ignoti.

5-Al Roberto Vacca scrittore vorrei chiedere: qual è il libro che ricorda di aver letto con maggior passione? Quello dal quale magari ha tratto ispirazione per cominciare a scrivere? Quali dunque le sue letture di formazione? E l’ultimo libro letto?

Il Principe di Machiavelli; "Sociologia Generale" di Vilfredo Pareto; le novelle di Pirandello; i libri di Kipling; "La conquista della felicità" di Bertrand Russel Sto leggendo ora "Che cosa sappiamo della mente" di V.S. Ramachandran - molto istruttivo sul funzionamento del cervello umano.

6- Cosa pensa di Internet come prezioso contenitore per le pubblicazioni e magico mezzo di istantanea comunicazione, sul quale come una volta ha già detto lei “Il viaggiare degli atomi è stato sostituito dal meno ingombrante viaggiare di bit”? Tra l’altro nel 2002 a Roma durante la conferenza stampa per la celebrazione dei 10 anni del provider MC-link la sua provocatoria dichiarazione rilasciata è stata: “Internet non serve a niente se non esiste una buona cultura informatica” Cosa intende per “Cultura informatica”? Ed al tempo stesso un suo libro su internet, scaricabile in formato .pdf, nella sezione del suo sito che lei chiama “print&read”, (http://www.printandread.com) è “uno schiaffo” sonante all’editoria italiana classica da parte di un editore elettronico quale è lei?

Internet offre una ricchezza inestimabile di informazioni, conoscenza, contatti umani. E'così grande che ha gli stessi pregi e gli stessi difetti del mondo reale: pieno di cose meravigliose e anche di porcherie e cose inutili. Il vantaggio enorme è che Internet è accessibile a velocità e con flessibilità molto più alte del mondo reale. Però in ambo i casi non ci possiamo districare bene nè col mondo vero, nè con Internet se non abbiamo prima acquisito solidi criteri di giudizio. Occorre, cioè, avere cultura (non solo informatica). La cultura si acquisisce anche a scuola e poi da libri, giornali, discorsi, conferenze, maestri. Attenti, però, ci sono maestri buoni e maestri cattivi -- il criterio di giudizio deve permettere anche di evitare i secondi. Bisogna imparare a controllare la qualità di ogni nostra azione o lavoro - e anche la qualità degli insegnamenti che ci propongono. Ricordiamo quel che diceva Galileo: "Ciò che l'esperienza e i sensi ci dimostrano devesi anteporre a ogni discorso, ancorchè ci paresse assai fondato".   La cultura si potrebbe anche trarre da radio e TV, ma questi mezzi di comunicazione la contengono solo in misura minima e cadono sempre più in basso. Dovrebbero servire invece a innalzare i livelli medi di cultura - ovviamente in modo attraente e professionale: non con barbose conferenze e neanche con quiz sciocchi.

7- Ed in linea con la precedente domanda, su delos.com Francesco Grasso ha scritto di lei: colui che probabilmente è lo scienziato/divulgatore/scrittore italiano più noto all'estero: Roberto Vacca. [….] Da quei pochi suoi romanzi, e racconti, e saggi, e articoli, e riflessioni, e interventi televisivi che sono lieto di aver visto, ho tratto però il convincimento che sia vero quanto sul professore si dice, cioè che egli sia un geniaccio maledetto, un uomo dalla cultura e dagli attributi impressionanti, che in qualsiasi altro Paese civilizzato sarebbe da anni come minimo Ministro, mentre qui in Italia è al più vagamente apprezzato come docente e divulgatore, ma di certo non gli vengono assegnati gli incarichi e i riconoscimenti che meriterebbe: mai gli è stato concesso non dico un seggio da senatore a vita (onorificenza notoriamente attribuita solo a figure di altissimo livello, infatti il prossimo sarà Mike Bongiorno), ma nemmeno un luridissimo Premio Urania (distribuito invece senza vergogna a squallidi figuri, ancor più squallidi quando hanno il cattivo gusto di vincerlo per la seconda volta). Vituperio delle genti! Insomma, di questo sono convinto, Roberto Vacca è un fulgido esempio di quanto sia pernicioso, per una mente brillante, nascere in Italia. [….] Perché, mi arrovello e non mi do pace, capolavori come La morte di Megalopoli o Il medioevo prossimo venturo devono restare felice lettura di pochi, mentre ad esempio il libro di Luciana Littizzetto (con tutto il rispetto, fa anche rima) scala le classifiche?” Come si misura con tutto ciò? Forse la risposta potrebbe stare in quella nota introduttiva che scrisse alla seconda edizione on line di “La via della ragione”, sottotitolo “La nuova morale per il terzo millennio”, dove afferma: ”Scrissi questo libro di morale costruttiva, moderna nel 1992. Mi illudevo che ci sarebbero stati in Italia grandi cambiamenti positivi. E' irritante vedere ora che gli eventi confermano vecchi detti proverbiali. Fra questi: plus ça change, plus c'est la même chose. E in Italia (ma anche altrove) le cose non sono cambiate molto. Onestà e correttezza sono presenti, ma rare. Si insegna poco, si impara poco, si studia poco, si ricerca poco, si inventa poco.”

Confermo quel che scrissi in quest'ultima citazione. Per quanti riguarda gli apprezzamenti di Grasso, va ricordato che Grasso è soprattutto un satirista. Comunque è vero: faccio l'ingegnere da mezzo secolo e mi intendo di meccanica, energetica, elettronica, sistemi tecnologici, informatica, organizzazione industriale, gestione della qualità, gestione aziendale - ho studiato economia, matematica, storia del pensiero, logica e filosofia e biologia e ho imparato a comunicare in modi efficaci. Se mi nominassero senatore a vita, potrei dare contributi decenti - ma non credo che ci pensi nessuno.

8-Sempre a proposito di quest’ultimo citato libro, lei in copertina ha voluto rappresentare “la ragione” ed in senso letterale completo “la via della ragione” con due caratteri cinesi che si leggono lún dào. Dei quali dice che abbiano un significato semplicemente ornamentale e che  prosegue lei “li ho scritti usando il pennello di pelo di tasso, il bastoncino di inchiostro e il calamaio di lavagna, che mio padre riportò dalla Cina nel 1908. Il carattere dào è lo stesso  di "taoismo". Non mi è venuto in mente altro simbolo per rappresentare la ragione.” Forse perché inconsciamente trova il pensiero orientale , la ragione orientale, più completa e rappresentativa di ciò che intende lei appunto per “Ragione” o “Sapienza”? D’altronde anche lei sul libro stesso (capitolo 15, pag. 105) si domanda: “Dovremmo convertirci alla morale giapponese?”

Però rispondo che non dovremmo convertirci alla morale giapponese - solo trarne alcuni elementi positivi. La parola chiave in "lun dao" è "lun" che vuol dire ragione. "Dao" vuol dire "strada", ma i taoisti pensano in modo confuso, non definiscono niente. Non mi interessano, nè coltivo il pensiero orientale. La nostra ragione efficace e funzionante viene da Aristotele (non Platone), Leonardo, Galileo, Newton, Kant (NON Hegel), Einstein, Feynman, etc.

9-“Medioevo prossimo venturo”, è un saggio sull'immediato futuro, rimasto ineguagliato per capacità di analisi nel panorama dei futurologi a livello mondiale. Cosa ne pensa di “Codice Genesi” di Michel Drosnin, se lo ha letto? E’ più facile giungere a conoscenza del nostro futuro attraverso il codice segreto della Bibbia o attraverso un’analisi studiata e dettagliata, quale ha fatto lei, prendendo solo come spunto quanto attualmente ci circonda e le incorreggibili e disastrose azioni umane?

La Bibbia è testo di interesse storico, contiene molta roba folcloristica, molte contraddizioni e molti insegnamenti barbari (che ho illustrato in "La Via della Ragione") interpretarne presunti codici segreti è operazione di tipo magico: va evitata. Se non ragioniamo bene, andiamo a finire male.

10- Ultima, classica, immancabile domanda di ogni mi intervista, quella che vuol tracciare un filo conduttore tra le varie vedute degli intervistati a proposito di un consiglio da dare all’esordiente, ed oggi chi meglio di lei a cui porla, che nel mondo dello scrivere e delle pubblicazioni cartacee e non vive  e sopravvive già da un bel po’? Cosa consiglierebbe dunque, in primis, Roberto Vacca ad uno scrittore esordiente, che in quel suo stesso mondo sta muovendo i primi impacciati passi?

Lo scrittore esordiente anzitutto deve avere qualche cosa da dire - quindi deve imparare tante cose: vedi il mio insegnamento (domanda N°3). Poi deve prendersi buoni modelli - narrativa o saggistica - e leggerli cercando di capire come sono fatti dentro. Poi deve evitare parole inutili e giri di frase e similitudini correnti (sono consumate e non fanno più nessun effetto). Deve applicare la mia formula di leggibilità (illustrata nel mio COME IMPARARE PIU' COSE E VIVERE MEGLIO) e imparare a usare frasi corte e parole corte. Poi deve farsi criticare da persone abili e colte e deve imparare a rivedere, correggere - editare.

Grazie allo stimatissimo Prof. Roberto Vacca,

per la sua cortese e graditissima partecipazione.

Cordialmente, Monia Di Biagio.

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