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AUTORE DEL MESE: MONIA DI BIAGIO. In questo numero: L'autore
del mese: PER SCARICARE IL FILE "P.B.12 ZIP" CLIKKA QUI SOTTO: EDITORIALE -
PB12 "Un grazie a Monia Di Biagio, giovane e promettente scrittrice che siamo lieti di presentare ai nostri lettori come autore del mese di questo PB12! Ultimo numero del 2004, dodicesimo della serie regolare. E l'avventura di Progetto Babele prosegue, nonostante alcune vicissitudini di carattere… tecnologico. Eh, sì, perchè, forse non tutti lo sanno, questo PB12 è quasi un sopravvissuto, essendo scampato miracolosamente al naufragio dell'hard disk redazionale. Segno che, quando ci mette lo zampino la sfortuna, i buoni propositi non bastano. Pure, come sempre, siamo qui. E con una mole di materiale tale da consentire ai lettori che ci hanno atteso con tanta pazienza, molte ore di tranquilla e (speriamo) piacevole lettura natalizia. Questo dodicesimo numero, dedicato all'umorismo e particolarmente ricco di contributi critici, sarà anche l'ultimo della vecchia serie. Molti sono, infatti, i cambiamenti previsti per l'anno 2005: cambierà la periodicità, che passerà da bimestrale a trimestrale, per consentirci, finalmente, di regolarizzare le uscite. Mentre, per quel che riguarda i contenuti, la trasformazione più significativa sarà il ritorno all'atematicità, con il conseguente vantaggio di poter confezionare numeri più vari, dando spazio, nell'ambito della medesima uscita, a diversi generi letterari, dalla fantascienza al giallo. Numeri più snelli, trimestralità… questo significa meno "PB"? Assolutamente no, perché tra un numero e l'altro della serie regolare inseriremo speciali - da tre a quattro l'anno- tematici e prevalentemente composti da racconti. A partire dallo Speciale Fantascienza in uscita a fine Gennaio. Per un totale, quindi, di sette/otto uscite annuali contro le sei attuali. |
Il che significa: molto più materiale da leggere per i nostri lettori e la possibilità, per noi, di svuotare (almeno in parte) gli archivi redazionali stracolmi di ottimi racconti che non hanno ancora trovato la via della pubblicazione. Per quanto riguarda lo specifico di questo PB12, mi permetto di segnalare innanzi tutto lo Speciale Sardegna. Un breve excursus nel mondo della letteratura sarda guidato dal bravo Marco Nardini e corredato dalle interviste a Giovanna Mulas ed Antonio Manca Puddu. Particolarmente interessante è poi il contributo di Fabiana Barilli - cui vanno anche le nostre sicere congratulazioni per la recente laurea - su Alberto Cantoni (1841-1904) umorista ingiustamente misconosciuto di cui ricorre quest'anno il centennario della morte. Ancora, in questo numero si parla di Malaussene (A.Spagnolo), di Alessandro Tassoni e della guerra tra Petroni e Giminiani (C.Santulli), di Achille Campanile (C.Santulli), di P.G.Wodehouse (Elisa Nicoletti), Giovanni Guareschi (S.Ferlazzo e M.Ballerini) e di Oscar Wilde (S.Marchesi). Non strettamente legati all'umorismo ma molto stimolanti sono poi l'articolo di Fortuna della Porta su Amelie Nothomb, il pezzo di Maria Francesca Fisichella dedicato a Annemarie Schwarzenbach (1908-1942) e, soprattutto, Il formicaio, il lungo e documentato saggio di Claudia Feleppa dedicato a Montale e Valery. Per gli amanti della poesia, segnaliamo le recensioni di Pietro Pancamo, le poesie di Piero Scaruffi tradotte da Corrado Cantelli e l'intervista a Gaetano Perlongo. Un'ultima nota per le interviste a Luigi Pachì de Sherlock Magazine ed a Franco Forte, in occasione della nascita della sua nuova creatura, Writers Italia Magazine, cui cogliamo l'occasione per augurare lunga vita! E poi, come al solito, recensioni, news…Ed i racconti? Tanti, spiritosi, frizzanti, ben scritti. Ne dubitavate? Da non perdere, sicuramente, L'angolo di Salvo Ferlazzo, Ma quando si fa sera di Carlo Santulli, Lo scopritore diventato palla di gomma di Salvatore Romano e, perché no, Il fantasma del ponte di ferro.
A tutti
gli amici di PB, a nome mio e della redazione:
Buon Natale e Buon Anno!
Marco R. Capelli.
di Carlo Santulli a Monia Di Biagio, pubblicata su P.B.12, clicka qui sotto:
VISIONI da
un futuro circolare
Aprile 2004
Immagine di
cop. di
Sandro Fossemò
Elab. grafica Marco R. Capelli
In questo numero:
Autore del
mese: Roberto Vacca
Intervistato da Monia di Biagio
87 pagine , 18 racconti completi!
Per scaricare la rivista clicka qui sotto:
VISIONI da un futuro circolare
Editoriale
Modena, 15 Aprile 2005
"Immaginiamo di essere animali in una sola dimensione, ciascuno di noi è solo un trattino, più o meno lungo, che sta su una retta. Ad un certo punto un trattino dice ad un altro trattino;
"Ma secondo te, questa retta su cui viviamo, è finita o infinita?"
"E' infinita" risponde senza esitare il secondo trattino, "anche perchè, se finisse, ci sarebbe subito dopo un altro pezzo di retta."
"Nossignore" obietta un terzo trattino che sta alle nostre spalle e che si chiama Alberto, proprio come Einstein. "Quello che a voi sembra una retta, è in realtà soltanto un pezzo di circonferenza."
"Un pezzo di che?"
"...di circonferenza, ovvero di un cerchio chiuso. Se voi proseguite continuamente sulla vostra retta, prima o poi finirete per tornare al punto di partenza... quello da cui siete partiti."
I primi due trattini continuano a non capire. E già, perchè loro, poveri ignoranti ad una sola dimensione, non possono immaginare una circonferenza, che è una figura a due dimensioni. Lo stesso accadrebbe se fossimo animali a due dimensioni (...) non riusciremmo ad immaginare una sfera, che è una figura a tre dimensioni. (...)
Anche noi siamo convinti di vivere in uno spazio infinito, ma c'è sempre quel maledetto Alberto che ci avvisa che il nostro spazio non è a tre ma a quattro dimensioni, dove la quarta dimensione è il tempo. Essendo noi poveri animali in tre dimensioni ci è difficile immaginare una spazio a quattro dimensioni. Quello che è certo però è che se percorressimo all'infinito una di queste quattro dimensioni, torneremmo al punto di partenza. (...) Perchè l'infinito, in quanto tale, non esiste."Questa inusuale versione divulgativa delle teorie di Einstein è di Luciano de Crescenzo (Cfr. L. De Crescenzo Storia della Filosofia Moderna, "I Miti" Mondadori) e, personalmente, la trovo fantastica.
In fondo, il concetto di infinito, inteso come limite irraggiungibile verso cui tendere, racchiude in sè l'essenza stessa della fantascienza: lo spingersi del pensiero umano verso un "luogo" (il futuro) fisicamente irraggiungibile eppure reale. E dato che, proseguendo per un tempo sufficientemente lungo in qualsiasi direzione, non si può che ritornare al punto (o forse al momento...) iniziale, ogni viaggio dell'immaginazione - che è l'unico modo che abbiamo per andare davvero lontano - diventa per forza di cose un viaggio circolare.Così come circolari sono le storie presentate in questo numero di Progetto Babele - il secondo interamente dedicato alla fantascienza - angosciose proiezioni in un futuro più o meno lontano (e comunque indefinito) di un presente incerto le cui paure e speranze si concretizzano e si amplificano fino alle estreme conseguenze.
Ed, in verità, in meno di novanta pagine, siamo riusciti a presentare una varietà davvero invidiabile di possibili catastrofi future! Dal fin troppo verosimile disastro ecologico di Ozone Park del bravo Alberto Cola, alle suggestioni orwelliane del Q-Wer di Filippo Mezzetti, dalle manipolazioni genetiche di Victor Blade, alle realtà virtuali di Paoletti e Zani, senza tralasciare gli inusuali rapitori alieni di un paranoico - ma non troppo - Giovanni Manea. Un discreto campionario di guai futuribili cui fanno buona compagnia i malinconici androidi di Livia Bidoli e di Andrea Franco, gli eterei e tristissimi Pao del bellissimo Alieno canta per me di Giuliano Giachino ed i non meno curiosi racconti di Musotto, Baglione, Rulvoni (agghiacciante la scena finale del suo Bara di vetro!), Capelli (ennesima variante sul tema del disastro ecologico), Della Porta, Cammarata e Baccelli, collaudato, originale e prolifico scrittore di fantascienza nonchè storico collaboratore di PB.Bizzarre ed inquietanti visioni cui fanno degno corollario le interviste gentilmente concesseci da Roberto Vacca, autore del mese intervistato dalla bravissima Monia di Biagio, da Giuseppe Lippi - direttore della collana Urania - e da Luca Briasco - direttore editoriale di Fanucci - che, nuovamente, ringraziamo per il tempo che hanno voluto dedicarci. Ed, ovviamente, gli interessantissimi articoli firmati da Alessandra Spagnolo, Michele Tetro, Marco Montanari, Salvatore Proietti, Giovanni Savoini, e da Paolo Aresi e Vittorio Catani (ambedue vincitori del premio urania). Si parla di cinema e di letteratura, di Stefano Benni e di Isaac Asimov... di guerre e di animali, ma, soprattutto, si parla di fantascienza. C'è chi la vuole morta, o morente, chi in una fase di profonda trasformazione, chi rinata a nuova vita. Da semplice lettore, non azzardo una diagnosi, pongo però una contro-domanda: può davvero definirsi morente un genere letterario ancora capace di coinvolgere così profondamente lettori ed autori di ogni estrazione e livello culturale?
Ai lettori, ovviamente, l'ardua sentenza.
Per la Redazione di PB
Marco R. Capelli
Marco_roberto_capelli@progettobabele.it
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