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Tratte da “Sentimento Nuovissimo”
di Note introduttive alla Silloge La Silloge di Poesie, "Sentimento Nuovissimo", è un insieme di pensieri e cari ricordi di quell’Excursus Amoroso, che ciascuno di noi ha vissuto e che va dalla scoperta del Primo Amore, vissuto come qualsiasi adolescente, molto intensamente dall’Autrice Monia Di Biagio, fino alla perdita di quest’ultimo, alla convinzione di non saper più amare, accompagnata però dal forte desiderio di poterlo fare ancora, allo scoprirsi di nuovo e più fortemente, sempre "Innamorata dell’Amore", nello stesso momento in cui l’autrice all’unisono di questo suo Nuovissimo Stato d’Animo, di qui il titolo "Sentimento Nuovissimo", incontrerà l’Uomo della sua Vita, che come è possibile leggere nella penultima ed ultima Poesia, oggi è Suo Marito! SILLOGE PREMIATA: l’autrice, Monia Di Biagio, nel 2002, viene invitata a partecipare insieme ad altri 120 scrittori selezionati in tutta Europa, su segnalazione di Organismi culturali e qualificate pubblicazioni, al Premio “Omaggio a Goldoni”, che vince classificandosi al primo posto nella categoria “Anni Verdi”, con il racconto inedito “I sogni in un baule”, oggi facente parte della Raccolta “Destini”. Superata questa prima selezione e menzionata tra gli scrittori Europei migliori e più meritevoli, premiati in quest’ultimo Concorso Europeo, l’autrice viene invitata a partecipare al Premio Letterario Internazionale “Victor Hugo”, che vince l’8 dicembre 2002 appunto con la Silloge “Sentimento Nuovissimo”. Il 13 Dicembre 2002 riceve inoltre la Menzione d’Onore al Premio Interlingue “Nosside”, per la Poesia “Oblio”, ivi contenuta ed “Inno all’Amore”, lirica facente parte sempre di questa Silloge, selezionata ed inserita nell’E-Book “PER AMORE” del Club Letterario Pennepazze per la ricorrenza di S.Valentino 2003. Premessa dell’autrice.
I pensieri, le emozioni che vado a trascrivere, dato che troppo presuntuoso mi sembrerebbe chiamarle “Poesie”, mi sono state dettate dal cuore nei momenti di intensa gioia e immenso dolore, in un periodo assai lungo sentimentalmente, della mia vita, quello che solitamente viene definito “Il Primo Amore”. Con l’ardore di chi ama, impavida, mi gettavo inconsapevole tra il turbinio delle onde di questo Nuovissimo Sentimento, che di lì a poco avrebbe fatto sanguinare il mio cuore e per sempre avrebbe marchiato l’anima mia. Incominciai a vivere in maniera assoluta, quelle emozioni che con la stessa frequenza del respirare, mi venivano tanto generosamente donate. Non rinunciai a nessuna di esse, e ad ognuna diedi estrema importanza, forse perché inconsciamente sapevo che quell’Età, artefice di tutto questo, e quel Sentimento Nuovissimo non sarebbero mai più ritornate. Così scrissi e scrissi ancora, finché ogni moto dell’anima mia, ogni spasimo del cavalcante cuore, vennero messi “nero su bianco”, guadagnando così quel sentore di Eternità, che la labile memoria umana non gli avrebbe mai concesso. Un tipo di Amore, di idillio, il mio, assolutamente platonico e che come nella migliore tradizione, lentamente è volto al termine. E quando quelle corde smisero di vibrare tutto ciò che rimase fu un vuoto incolmabile. |
Tutto ciò mi ha dato modo di cominciare trascrivere i miei più profondi sentimenti, a coglierli, riconoscerli, analizzarli, dandomi inoltre la possibilità di conoscere un po’ più anche me stessa. Scoprii così in me l’esistenza di quella parte poetica ed estremamente emotiva, che incondizionatamente e con enorme forza voleva uscire fuori, esistere, vivere, non essere più dimenticata. A quel Sentimento Nuovissimo e a quel Primissimo Amore, che dopo molto tempo e con enorme sforzo introspettivo, riuscii ad allontanare dalla mia mente, sono interamente dedicate queste mie prime composizioni, di cui Egli non fu mai possessore, perché questo avrebbe significato, affidargli le mie creature, nell’incertezza totale che Lui avrebbe potuto amarle, come certamente le amo io.
Monia Di Biagio
Dedica dell’autrice: al Nonno.
“Bocciolo di rosa”
Nel “suo” giardino c’era una rosa: la più bella di tutte. Non osavo coglierla, per non spegnerne la vivacità del colore.
Ore passate accanto a lei, estasiata dalla sua bellezza.
Un giorno però, voltai le spalle mi rigirai e non la vidi più.
Ma ne serberò per sempre il profumo.
A lungo, mi sono chiesta: <<Perché proprio la mia rosa?>>
Forse, proprio perché era la più bella di tutte!
Con Amore nel vivo ricordo,
Monia Di Biagio |
“In memoria”
Una vita che termina, si smorza in un sogno, che ci mostra ciò che eravamo.
Monia Di Biagio
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“Autoritratto”
D’un sole soave
risplende il tuo viso,
negli occhi
già arriso
da tanto candore.
D’un ebra freschezza
traluce il sorriso,
da neve già inviso
pel dolce colore.
D’un soffio leggiero
risuona la voce
del fiume la foce
di un cuore cantore.
D’un fulvio ridente
si fanno i capelli
leggiadri ruscelli
nel sole d’Amore.
Monia Di Biagio.
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“Kika”
(dedicata ad un Angelo)
Kika,
solo un nome.
Un nome tatuato
sul braccio.
Kika, non c’è più.
Kika ora è quello,
ch’era anche in questa vita:
un Angelo dolcissimo.
Kika provava vero e sincero Amore.
Lei viveva pienamente
questa parola,
come ogni giorno
viveva, la sua stessa vita.
Kika era la gioia.
Lei amava,
lei sentiva,
lei donava senza riserva
il suo cuore,
il suo povero cuore.
Aveva solo 16 anni
quando decise
di donare
anche la sua Anima.
Un sorriso,
non si spegne
nel buio di una notte.
La vita non si spegne con la morte.
Vivrai in noi per sempre!
Monia Di Biagio.
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“Destini”
Ci si stupisce a volte
di quanti turbinosi giri,
possa fare una vita
prima di giungere
sulla soglia del proprio destino.
Quel destino,
scritto per noi,
da noi,
che come un filo conduttore,
invisibile,
era rimasto celato
tra le righe d’ un’intera esistenza.
Gli improvvisi cambiamenti
di programma,
le drastiche rotture,
le inaspettate deviazioni,
ci portano a credere,
che per noi,
non ci sarà mai
un vero punto di arrivo.
Anche se, forse,
fino all’esalazione dell’ultimo respiro
non potremmo mai
affermare
d’essere veramente arrivati !
Comunque sia,
capita
in alcuni momenti
di vivere una vita
che non ci sembra la nostra,
perché ne perdiamo il
controllo
e non riusciamo
a renderci conto
di dove stiamo
andando.
Perché la vita stessa
prende il
sopravvento
e giorno dopo
giorno,
ora dopo ora,
ci porta lontano
e noi siamo in sua balìa.
Poi all’improvviso,
senza volerlo
tutto ci appare chiaro.
Anche quei segnali
che lungo la via,
non avevamo saputo leggere,
ora sono lì,
espliciti e lampanti.
Allora tutto
si acquieta,
freniamo
la nostra spasmodica corsa
verso l’ignoto.
Il vissuto si assottiglia
e diventa meno pesante.
Una molla scatta dentro di noi
e perplessi ci fa esultare:
<<Tutto questo per arrivare fin qui!?>>
Riprendiamo sulle spalle
il bagaglio di esperienze
e nuovamente ci avviamo,
più cheti e consapevoli,
verso il nostro futuro.
Monia Di Biagio.
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“Il giardino dei Tarocchi”
Stolto colui,
che vuole
da subito sapere,
tra fiori taroccati
si mise a sedere.
<<Chi diventerò?>>
<<Che farò della mia vita?>>
Se un giorno,
d’avvero,
giungessimo a conoscenza,
di ciò che ci attende,
forse ancor di più
potremmo amare la Vita
o rimpiangere di essere nati !
Monia Di Biagio.
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“Sorridi sempre!”
Sorridere:
aprire e chiudere
una matematica parentesi
ai lati della bocca.
Non smettere mai di sorridere.
Non lasciarti incantare
da nessuno,
ma continua sempre
a sorridere a tutti!
Sorridi,
senza mai stancarti di farlo!
Insegna agli altri
a sorridere,
lasciali sorridere
insieme a te,
e subito quel sorriso
si trasformerà
in un inno alla gioia!
Monia Di Biagio.
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“Inno all’Amore”
Lirica selezionata ed inserita
nell’E-Book “PER AMORE”
del Club Letterario Pennepazze
per la ricorrenza di S.Valentino 2003.
L’amore:
il filo invisibile
a cui
la mia Anima è appesa.
Egli fortemente
mi sostiene,
mi fa dondolare,
roteare,
sobbalzare,
mi scuote,
mi immobilizza.
Sono come un burattino
tra le sue
capricciose mani.
Io senza Lui,
sarei una bambola
di pezza
senza l’Anima.
Se quel filo
si spezzasse
irrimediabilmente
cadrei
nel più profondo
oblio.
Monia Di Biagio.
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“L’incontro”
Dimmi Amore
quand’ hai incontrato
l’Anima mia?
Quando l’hai
soavemente toccata
e
indelebilmente segnata?
Quand’ hai deciso
di fare il nido
nel mio cuore,
per poi migrare
e tornare
ogni volta
con l’arrivo della bella stagione?
Dimmi Amore
da quanto sei con me:
dall’inizio
del mio peregrinare
in questa Vita
o
d’ ancor prima
ch’ io nascessi?
Ti prego,
Amore
raccontami
quando t’ ho incontrato
per la prima volta !
Dimmi,
perché hai scelto
di essere parte di me!
Ed ora
che t’ ho conosciuto,
che da Te,
mansueta,
mi son lasciata plasmare,
la paura m’assale:
se tu migrassi per sempre
senza fare ritorno,
come potrei io
sopravvivere al vuoto?
Promettimi,
che sarai
sempre con me!
Che non m’ abbandonerai mai!
Né nella notte
più buia,
quando avrò più bisogno di Te
per ritrovare
nella fredda oscurità
la retta via,
né nella giornata
più assolata,
quand’ il mio cuore
rapito da tanto calore
diverrà per Te
un morbido giaciglio,
sul quale riposare,
avvolto da angelica Grazia.
Ed io,
sancirò questa promessa,
con un patto
d’ eterna devozione;
ed ogni giorno
ed ogni giorno di più,
benedirò
il prezioso dono
d’averti incontrato!
Monia Di Biagio.
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“Vivere senza te.”
“Vivere senza te”,
non è altro che:
la semplice negazione
di “vivere con te” .
“Non Vivere”
non esiste,
esiste solo vivere!
Ed anche se esistesse
noi non potremmo mai affermarlo
perché allora
non “siamo” più.
Finché “siamo”, “viviamo”;
finché “vivremo”, “saremo”.
Nel frattempo
tutto ciò che si riferisce
al “non vivere”,
è solo pura immaginazione:
la nostra.
Dunque il “vivere con te”
e il “vivere senza te”,
sono la medesima cosa:
perché tu “vivi in me”
e finch’ io vivrò tu vivrai,
e finch’ io sarò tu sarai.
Il ricordo è
l’alterazione,
la deviazione,
di ciò che veramente “è”
e non può “non essere”.
Se “io sono”,
tu che “sei in me”,
non puoi essere
solo un ricordo,
“tu in me….sei”.
Io
che ti ho in me
“sono”,
dunque
“vivo”
e se vivo
è perché
tu “sei in me”.
Solo quando
con forza
ti strapperò dal mio cuore
e ti getterò via,
per non soffrire più
e ricominciare “senza te”,
tutto in me
verrà mutato
e il ricordo
avrà il sopravvento.
Tu “non sarai più in me”,
e io vivrò ancora,
ma
ancora “senza te”,
e tu sarai
solo un ricordo.
Monia Di Biagio.
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“Amanti”
Soli,
abbracciati,
passeggiano
in una notte di luna piena.
Pervasi di felicità,
guidati
dalla tremolante
luce delle stelle,
si sorridono,
si baciano,
si stringono,
si amano
e guardinghi
si nascondono
da occhi indiscreti.
Due cuori
che battono
all’unisono,
scandendo
la stessa
gioiosa melodia.
Dietro di loro,
solo alcune
evanescenti orme,
i loro primi passi
insieme.
Davanti a loro,
l’avvenire,
la speranza
di un futuro
che li voglia
ancora
e sempre
insieme,
vicini,
con la stessa
immensa
passione
nel cuore.
La stessa gioia,
di questo
momento unico,
che passeggiando
se ne va.
Monia Di Biagio.
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“La giostra”
Vivi, vivi, vivi…..
Gira, gira, gira,
com’una giostra
in perenne movimento
e mai ti fermare,
solo per riprendere fiato,
quanto tempo sprecato!
Cogli l’attimo,
che davanti
t’è appena passato
e già se ne va!
Non aspettare,
non dubitare,
corrigli dietro,
seguilo,
fin dove ti condurrà!
Ti pentirai
di non averlo fatto
e allora ti compiangerai!
Compiangersi è scoprire
di non aver mai vissuto!
Monia Di Biagio.
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“Armonie Distorte”
Non v’è certezza
che possa
colmare
la diffidenza mia,
quando ambiguo
il tuo sguardo
su di me
cade.
L’audace tacere
s’effonde,
il cor già intriso,
non ode.
Giammai io volli temere
la coppa ebbra d’ Amore,
e bevvi
ed il soave candore
già irriso
d’ingannevol tremore
volgea
d’Armonia distorta
ad inesorabile Amore.
La pioggia, or,
ferisce il mio volto
e lava via il mio dolore,
confonde la pena,
lo Spirto è distolto,
l’incanto risorge,
in un sole d’Amore.
Monia Di Biagio.
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“Oblio”
Lirica premiata con Menzione d’Onore al Premio Interlingue “Nosside”,
il 14 Dicembre 2002 a Reggio Calabria.
Non esiste solitudine
più dolorosa
di quella
c’ogni cuore,
stanco di soffrire
nasconde dentro sé.
L’orgoglio si spezza,
la vita sembra precipitare
in un profondo oblio.
Trascorsa è la vita
ad inseguir una stella
ed ora lo Spirto
straziato
sa
che quella
non solcava che il cielo
d’un’anima
più bella.
Crudele è il destino,
che la gioia ha negato,
a colui,
che dimentico d’aver rotto
col passato,
nel mezzo della notte
s’è destato,
per afferrare un sogno
troppo vero.
Ed ora
sveglio
egli resta lì seduto
ed intorno,
tutto
si fa nero.
Mero Amore
se t’avessi temuto….
Monia Di Biagio.
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“La Maschera”
Chi si nasconde
sotto quel velo,
che porti sul volto?
Un vile,
un codardo,
un essere stolto.
Io temo la voglia
di starti vicino,
strapparti la maschera
e scoprirti
bambino.
Monia Di Biagio.
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“Oscurità”
Smarrita è la via,
vago
com’un’anima in pena,
ed il buio
m’avvolge completamente.
Cerco un lume,
che possa precedere,
il passo mio,
ma il nulla perpetua.
Credo di essere sola,
ma quanti altri come me?
Coloro
che non posso
udire
né vedere.
Dinnanzi a me
un ostacolo,
mi prodigo a sormontarlo,
ma non vi riesco.
Monia Di Biagio.
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“Come Creta”
Inesauribile,
com’una sorgente.
Spietato,
come un tiranno.
Cinico,
come chi
non ha mai amato.
Potrei essere creta
nelle sue mani.
Ma se conquisterò
il suo cuore,
se con un solo sguardo
riuscirò a penetrare
l’anima sua:
lui
sarà plasmato dalle mie.
Monia Di Biagio.
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“….E ti cerco”
A volte sogno d’ averti vicino.
Sognando,
percepisco viva
la tua presenza.
E’ qualcosa di magico,
tutto è perfetto,
non so di sognare
e sento la realtà
su tutta la mia pelle.
A volte ti sento
così
tanto
troppo vicino….
….ho i brividi.
Capisco ch’ è un sogno,
faccio ritorno
da quel mondo incantato,
mi sveglio
….e ti cerco.
Monia Di Biagio.
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“Un’eco del cuore”
Vorrei c’ogni nube
si dissipasse
nel mio sprazzo di cielo.
Vorrei poter sentir un dì
l’insistente pioggia,
che continua a martoriare
l’assuefatte membra mie,
tacere.
E percepire l’intensità del sole
scaldare ogni parte
del mio corpo inerte
alla perentorietà della vita.
Ed invocare la gioia
affinché rapisca
lo spirito mio
e realizzare
il connubio mente-cuore,
che mi faccia sentir
più simil
ad umana creatura.
Vorrei risalire
il corso del fiume
sino alle eterni fonti
e là
alleviare l’incredibile sete
sorseggiando l’essenza
dell’immortale Amor.
Vorrei
in una notte senza stelle,
ottenere dalla vita
tutto ciò
che non m’è concesso avere.
E saldare
il mio debito
con il biancore
dell’anima mia.
Mercè
a quell’uomo,
che vorrei
porre al mio fianco.
E rivelarmi sua, sempre.
E dirmi
il tramite suo,
l’arrivo,
la salvezza.
E riscoprirmi
la donna sua,
sempre.
Vorrei
non dover mai più
camminare
lungo un muro invalicabile,
ma finalmente
trovare,
l’auspicato varco
nell’amato,
che mi voglia
con sè,
per sempre.
Vorrei
razionalizzare il tutto,
per evitare
sovente di sbagliare.
Ed esplicitare
la parte più vera
dell’esser mio,
sinora celata
da una miriade
inafferrabile
di dubbi ed incomprensioni.
Ma è soltanto
un’eco del cuore.
Monia Di Biagio.
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“Corrispondenze”
Nella città di luce
t’incontrai.
Fu nella notte dei tempi,
stava facendo buio
ricordo….
Alle soglie del ricordo
è tutto scuro,
poi
improvvisamente
una porta bianca
spalancata.
La luce m’ abbaglia:
mi faccio coraggio,
entro.
Dinnanzi a me
un’enorme rosa,
quella
che un tempo
mi donasti.
E’ spaventosa.
Si piega su di me,
quasi voglia sentir
il mio profumo.
Degli enormi denti
sporgono tra i petali:
è cattiva,
vuole mangiarmi.
Scappo,
mi volto,
le spine si allungano,
cercano di raggiungermi.
Corro più forte,
un baratro,
vi cado:
è buio.
Rotolo, rotolo, rotolo
nel vuoto.
Qualcosa di morbido
mi prende,
mi stringe,
sono ferma,
più che altro,
immobilizzata
dalla paura.
Mi sembra d’esser
sul fondo di un pozzo….
….In alto la sua circolare entrata
che vaga,
si sposta,
cambia di posizione,
formando col suo movimento
una scia di cerchi luminosi.
Quell’irreale luce lassù,
ma….
tutt’intorno a me
è nero.
Non vedo nulla,
dove sono?
Una mano gigante
accende una luce,
ancor più intensa,
io sono nell’altra
che m’avvolge
e mi domina
completamente.
Il suono d’una voce irreale
mi chiede insistente:
<<Dimmi che sei mia!>>
Grido,
mi agito,
mi sento svenire,
mi manca l’aria.
Riapro gli occhi,
mi sveglio di soprassalto:
era solo
un terribile incubo,
mi dico,
forse….
Sono nel mio letto.
Sul mio petto
una rosa,
sulle mie labbra,
il tuo sangue.
Monia Di Biagio.
************
“La Monotonìa”
(componimento in spagnolo)
La monotonìa esta en el aire
inmortal
y en la piedra inerte,
que no conoce la sombra,
ni la evita.
La monotonìa arrebata
los pensamientos de un poeta,
cuando el paisaje gris,
que lo rodea,
es el reflejo
de su alma.
La monotonia es
un invencíon de la sociedad moderna:
el progreso pone el hombre feliz,
pero al mismo tiempo
deseoso
de lo imposible
y esta costante carretilla
de una utopia
subraya además
el presente inaceptado,
que se vuche
en la monotona vida
de cada dia.
La monotonia acompaña el hombre
que se para
pero no suena.
La monotonia puede reinar
en una amistad,
cuando no hay bastante iniciativa.
Arde entre dos enamorados,
Cuando la relación esta fundada
en la indecisión,
en la incompatibilidad,
en la indiferencia.
Un amante conoce bien
el sentido
de monotonia existencial
cuando en vano espera en un gesto o en una palabra.
Monotonia és:
admirar un magnifico cielo
y decir el acostumbrado
decrépto sol,
la acostumbrada,
vieja luna.
Monia Di Biagio.
************
“Senza confini”
Se solo
potessi vedermi
in questo momento,
capiresti:
c’ ho bisogno di te.
Questa biro
potrebbe essere
allora
la mia voce,
questa pagina bianca
il tuo cuore.
Le mie parole
dop’ un istante
si dissolverebbero
nel nulla,
ma io….
….io continuerei
a vivere in te,
come traccia indelebile
lasciata
da quelle stesse parole.
Nei tuoi pensieri
sarei
per sempre
presente.
Solo allora, forse,
per noi i confini spazierebbero.
Monia Di Biagio.
************
“Un solo paio d’ali”
Lascia che voli via.
Lascia che voli via da te.
Ho imparato ad amarti….
….Ora però basta, tutto è finito!
Non voglio imparare ad odiarti.
Voglio solo volare via per sempre.
Ti prego non trattenermi ancora,
è meglio così.
Un solo paio d’ali.
Ho provato ad insegnarti a volare,
ma non ci sono riuscita
ed è meglio così.
Altrimenti tu
voleresti via con me.
Monia Di Biagio.
************
“La Fine”
Ora lo so….
Non v’è cosa più dolorosa,
più struggente,
che vedere
il ragazzo che ami,
che hai sempre amato,
nelle braccia d’un'altra.
Tu resti lì a guardare,
impietrita,
congelata dentro,
e ti senti morire.
Vorresti urlare,
dire basta allo scempio,
ma c’è gente,
gli altri,
gli amici,
sì gli amici….
Ti senti mancare
il terreno sotto i piedi,
il cuore fa un balzo all’indietro
e si frantuma in mille pezzettini.
Dio, come l’ ho odiata,
perché lei ora
aveva ciò,
che io
ingenuamente
credevo esser solo mio.
Ed il suo sguardo compiaciuto,
chi potrà mai dimenticarlo?
All’improvviso
mi sono trovata di fronte,
ad una realtà
che non avevo mai preso
in seria considerazione:
lui che ha imparato ad amare,
ad essere tenero e amorevole,
ma non con me, non più con me!
In quel preciso,
fulmineo istante,
ho capito:
avevo solo ingannato me stessa,
provando a convincermi
che lui
non faceva più parte
di me,
che le nostre vite
erano finalmente disgiunte.
Perché allora
incontrarsi ancora
e in un modo tanto barbaro
quanto crudele?
Ironia della sorte di ogni innamorato,
chi più ama è sempre meno amato!
Nei giorni che seguirono,
il solo pensiero era
che non avrei mai più
potuto amare nessuno,
neanche se lo avessi fortemente voluto,
e se
una nuova relazione sentimentale
ci fosse stata,
avrei donato solo il corpo
sino ad allora intatto,
ma mai più
la mia preziosa anima
o il mio cuore indebolito,
perché bastò una furtiva occasione
a farmi accorgere
che questo
era ancora stretto
nelle mani di un altro.
In quell’amara occasione
infatti,
tristemente capii,
che ben nascosto dentro me
c’era ancora lui,
che come un avvoltoio
aspettava il momento propizio,
ad uscir allo scoperto,
e nutrirsi di ciò che era rimasto di me.
Mi è bastato rivederlo,
per soffrire ancora
ed immensamente,
e quella fitta al cuore improvvisa
mi ha fatto capire
che ormai
era proprio la fine.
E come
in uno spettacolo pirotecnico
il finale
è sempre il momento più rimbombante,
anche quella vibrazione
così forte
sarebbe stata l’ultima
sprigionata dalle corde della mia anima.
Monia Di Biagio.
************
“La pioggia nel cuore”
Accanto ad una finestra chiusa,
con un desiderio nel cuore,
guardo fuori.
Piove,
silenziosamente,
incessantemente.
Osservo il grigiore del cielo,
ed è come fare
un tuffo nel passato
e rivedo il mio cuore d’ un tempo:
grigio,
piangente,
prosciugato.
Seguo diligentemente,
gli argentei rigagnoli,
lasciati dalle gocce
sul vetro.
E’ come un
ipnotico gioco:
concentrata
seguo la scia
della prima gocciolina,
mentre
veloce
scende
sulla
trasparente
superficie;
poi
cerco d’afferrare,
repentinamente,
con lo sguardo,
il percorso della seconda,
poi della terza….
Ed intanto rifletto.
Ed ora,
stanca di questo gioco,
osservo meglio
il vetro.
Lo osservo
da una prospettiva diversa,
lo osservo da lontano
e quello che vedo
non è più solo
il liquido,
intricato disegno,
ma lì,
sul quel vetro
m’appare
improvvisamente
scritta
una profonda verità :
basterà uno sprazzo di sole
per asciugare
le fluide linee,
ma il vetro resterà sporco,
segnato
da bianche cicatrici
che continueranno
a percorrerlo.
Così è la pioggia nel cuore:
basterà un attimo
di intenso calore
per asciugare
la parte
bagnata
dal dolore,
ma i segni
di quella
insistente pioggia
resteranno lì
come un monito.
Almeno fino a quando
non afferreremo un panno
e puliremo il vetro!
Monia Di Biagio.
************
“Ricordi”
I ricordi
son come finestre aperte
s’un mondo d’emozioni.
Non è possibile viver solo di ricordi,
e non è possibile viver solo d’emozioni.
Ma a volte,
l’emozione che può darti un ricordo,
è così forte
che può aiutarti a viver bene il presente.
Credo
che sia inutile poi illudersi,
di dimenticar il passato,
sol perch’ è passato;
e altresì pensar
che in qualche modo
non faccia più parte di noi.
Ogni cosa che abbiam fatto,
tutto ciò che abbiam detto,
pensato e amato:
è servito a costruire
un pezzettino alla volta
quello che siam oggi,
probabilmente
molto diversi da ieri,
forse più disillusi,
sicuramente più maturi.
Ed ormai,
d’altronde
c’è solo una grande tenerezza
da parte mia
nei confronti di questi ricordi,
ma soprattutto
nei confronti
di quella me stessa passata,
che prima di dire
veramente
“basta”
ha voluto
che fosse versata
anche l’ultima goccia
prima che traboccasse il vaso.
Non c’è più quell’emozione
viva di un tempo.
Non c’è più quel sentimento
di rabbia mista a gelosia
e voglia di rivincita
che può appartenermi
allo stato attuale delle cose
o delineare il mio felice presente.
Oggi ciò che resta
è solo
uno straordinario
quanto sofferto ricordo,
qualcosa che comunque
ed in parte
ha fatto di me,
quella che son oggi.
E’ per questo
c’ho voluto ricordar
un periodo della mia vita,
che sì,
è passato
ma io so
che m’ha segnato
profondamente.
Ho voluto così
trascrivere
i sentimenti d’un tempo,
parole che forse
ora non scriverei più,
ma che comunque
fanno parte di me,
son un’importante parte
di quello ch’io
son oggi.
Ma pur sempre
una persona
molto diversa
da allora.
Monia Di Biagio.
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“Il Passato”
Il Passato è in noi,
e noi siamo in lui e
saremo in lui per sempre.
Per sempre più un giorno,
ed ogni giorno che passa di più.
Perché domani è un nuovo giorno
ed oggi, è già passato.
Monia Di Biagio.
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“La Valigia”
Oh dolce me stessa,
preparati,
dobbiam ripartire!
Prendi la valigia
più grande che hai
e riempila
di tutta la tua esistenza!
Non tralasciare
di metterci
neanche le cose
più superficiali e banali,
perché senza di quelle
sembrerebbe vuota!
Oh no è già piena!
Ed io devo ancora riporci:
i miei sogni
e
la mia voglia di vivere,
sorridendo sempre!
Monia Di Biagio.
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“Eternamente innamorata dell’Amore.”
Cos’è questa gioia interiore,
che prepotente vuole uscire fuori?
Che mi fa avvampare il volto,
stampandovi un involontario sorriso,
mentre i miei occhi si riempiono di tenerezza?
Sono felice,
perché contrariamente ad ogni mia passata previsione,
guardandomi dentro non scopro un terrificante vuoto,
ma un preziosissimo dono:
la capacità, la voglia, l’esigenza
di saper amare ancora.
Vorrei poter conoscere l’Amore vero.
Vorrei potermi innamorare ancora
e per sempre
e sempre di più.
Ho sete di amare e di essere amata,
e non riesco più a frenare questo moto del cuore.
Son felice,
perché mi riscopro:
eternamente innamorata
dell’Amore.
Monia Di Biagio.
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“Notte di S. Lorenzo”
Il mio più grande desiderio.
Nell’attesa,
di cogliere all’istante la velocissima scia lasciata da una stella cadente,
che come un graffio nel cielo
lascerà
un’ evanescente, luminosa traccia,
in questa magnificenza notturna
ed una indelebile
nella mia desiderosa anima.
Il cuore s’ inerpica,
s’un pericoloso viottolo
fatto di mille pensieri,
tenendo la mente in sua balia
e fremente si chiede
quale sia questo grande desiderio.
Devo riflettere.
Devo essere pronta a chiedere
la cosa giusta,
quando la polvere di stelle
m’ attraverserà.
Come se
unica fosse la possibilità,
come se
davanti a me si dispiegasse
la nuova strada da intraprendere,
quella che calpesterò
per tutto il resto della mia vita.
Sento di essere
la migliore amica di me stessa,
credo in quello che penso,
credo in quello che dico,
so quello che voglio.
Sento di essere giusta per me….
Sento di amarmi,
ma monete ad una sola faccia non esistono.
Ora ho bisogno di qualcuno fatto per me.
Ecco la luce:
“la mia anima gemella!”
Pronunciato è l’arcano dalla voce del cuore.
Svanisce la dorata scia.
E’ scomparsa,
ma la richiesta è fatta!
Il mio sguardo è perso
nella oscura immensità,
palpitante
sento
che devo sancire
questo desiderio
con un giuramento:
ti aspetterò con gioia!
Ti cercherò ovunque
e quando ti troverò
sarai per me
l’altra faccia della moneta.
Quando ti troverò,
giuro,
sarai tutto,
sarai la mia seconda pelle,
sarai me e te,
sarai….
….saremo Noi!
Monia Di Biagio
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“Cuore e Ragione”
L’altra notte ti ho sognato,
mia dolce metà.
Ed ho sognato di amarti,
e che tu ancor di più mi amavi,
ma era solo un sogno.
Dove sei Anima bella,
quando ti incontrerò?
Nell’incombente silenzio di quella notte,
Saggezza mi venne in visita.
Immobile al centro della stanza,
mi guardò come una madre amorosa,
poi si appropinquò,
asciugò con un lieve soffio le mie lacrime
e con voce soave mi disse:
<<Ho udito il pianto dell’anima tua,
e sono qui venuta per darti conforto.
Apri a me il tuo cuore, ed io lo colmerò di luce,
chiedi e io ti indicherò la via della giusta verità.>>
Accolsi il suo invito e domandai:
<<A cosa serve amare ancora,
dopo che si è perduto il nostro più grande Amore?>>
E la pagana Saggezza così parlò:
<<L’Amore non è altro
che l’incontro di due egoismi
che si donano felicità a vicenda.
Scambievolmente donano all’altro
e altresì pretendono avere,
dando vita ad un altalenante gioco
egoistico e spesso crudele,
se quello che si chiede non è pari
a ciò che si è disposti a dare.
Due esseri soli,
e ancor più soli nella loro unione,
se loro unico scopo
è di trovare una personale interiore serenità,
di soddisfare lo scalcitante cuore
e la prepotente sete di sentirsi amati .
Tutto questo confonderà lo Spirito
e il Vero Amore verrà facilmente scambiato
con questo fortissimo sentimento
che ci spinge a donare tutto e subito di noi stessi,
e a credere di meritare
di essere contraccambiati
con la stessa preziosa moneta.>>
Mi rivolsi allora a Saggezza
e parlando con la voce del cuore
le dissi che io ero certa di amare,
amare davvero,
di essere ancora
profondamente
innamorata dell’Amore.
Ciò che in quel momento provavo
era infinito come il cielo,
come un cielo notturno,
che appare ancora più immenso
perché non si riesce
a contarne le stelle
o a distinguerne il confine
che carezza la terra.
E che ora soffrivo
perché non riuscivo a trovare,
la mia parte mancante,
la persona su cui riversare
il prezioso tesoro
custodito gelosamente
in fondo al mio cuore.
Allora Saggezza volle spiegarmi,
che molto probabilmente
la mia interiore sofferenza
nasceva dal fatto,
che io ora perduto l’oggetto
delle mie attenzioni,
dei miei desideri,
non potevo più riversare su di esso
tutto l’Amore
che avevo ancora in serbo per lui,
o riceverne altrettanto;
e forse
sarebbero trascorsi molti inverni,
prima di poter nuovamente godere
di una giornata assolata,
che avrebbe potuto
nuovamente scaldarmi l’anima
e far arrossire le mie gote.
E così è stato.
Ed ora
vorrei rincontrare Saggezza,
per vivere insieme a lei,
sin dalle prime ore,
questo giorno pieno di sole.
E varcare insieme a lei
la soglia di questa rinnovata
passione,
ma forse lei è già con me.
Monia Di Biagio.
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“Finalmente tu”
Non esiste
emozione più forte,
di quella che provo
quando mi sei accanto
e ti sento vivere
e fremere d’impazienza,
per poi gioire all’unisono
di quella passione
che mi lega a te
ogni giorno di più
ogni ora di più
senza tregua.
La mia sazietà
non conosce confini,
perché
non sarò mai sazia di te,
della tua dolcezza,
delle tue carezze,
dei tuoi baci.
Tu per me
sei come una fonte
inesauribile
d’Amore
e d’ispirazione!
Tu sei,
come una sorgente
di acqua limpida e fresca,
che ristora le membra mie.
Con te,
non conoscerò mai arsura,
perché sei,
un continuo zampillio
di sensazioni nuove
che inebriano
lo spirito e la mente.
Monia Di Biagio.
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“A mio Marito”
Anima bella,
finalmente ti ho trovato.
Mio unico vero Amore,
finalmente ti ho incontrato.
Mia preziosa metà,
finalmente siamo di nuovo uniti.
9 Settembre 2000,
una data per dirti che
tu sei la strada
che percorreremo insieme.
Amore immenso,
come l’argenteo mare notturno,
quando baciato dalla pallida luna,
appare infinito
perché non si può
distinguerne il confine.
E di notte
mentre tutt’ intorno
è silenzio
io ti sento ,
sento che ci sei,
tu sei vicino a me.
Il mio cielo,
senza la colonna portante
del tuo amore,
cadrebbe,
distruggendo quello,
che una volta era
il mio piccolo mondo interiore,
ora invece immenso,
senza confini,
da quando nella mia vita ci sei tu !
Immenso,
perché sei sempre al mio fianco.
Quando mi guardo io vedo te,
e sembra incredibile
quanto ci somigliamo.
Ti amo
con tutta la mia anima,
ebbra d’ogni tuo sorriso.
Ogni respiro che fai,
sento la terra mancarmi
sotto i piedi.
Tremo e t’amo,
e ad ogni sobbalzo
che fai fare al mio cuore
non credo
che non riuscirò a cadere,
sempre e ancora una volta
tra le tue braccia.
Monia Di Biagio.
Conclusioni
Ed eccoci giunti, mano nella mano, cuore sul cuore, alla fine di questo percorso amoroso che in anni passati ha segnato la mia vita sino ad oggi, che sono felicemente sposata ed ho finalmente trovato quell’Amore anelato in gioventù! Dedico questa mia silloge a tutti coloro che l’anno letta e vorranno serbarla nel proprio cuore, affinché questa possa essere per tutti Voi, un mio personalissimo Augurio di trovare e provare, un giorno, lo stesso grande sentimento che provo io ora: l’Amore, filo dorato, che segna il passo nel labirinto delle Esistenze di ognuno di noi!
Concludo salutandovi caramente, nella più profonda speranza, da parte mia, di essere stata per voi, di gentile e romantica compagnia.
Monia Di Biagio.
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