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"10 domande a..."

-Mariana Brasil-

di

Monia Di Biagio 

Oggi ho l’enorme piacere di presentarvi una scrittrice Italo-Brasiliana molto conosciuta. Si tratta di Sonia C.M., in arte Mariana Brasil, nata nel 1966 in Brasile nello Stato del Paraná,  ha vissuto con la famiglia di origine italiana a San Paolo, la più grande cittá dell'America Latina, fino al 1990, anno in cui si trasferí definitivamente  in l'Italia, e come lei stessa ci racconta: “Lasciai il Brasile perché volevo giungere ad una condizione finanziaria migliore e finalmente avere una mia propria casa. Ed è per questo che dal 1990 vivo in Italia.” Oggi l'autrice é rappresentante della REBRA (Rete di Scrittrici Brasiliane in Italia) e attualmente si dedica allo studio delle tecniche letterarie e alla famiglia. Fin dall'infanzia ha coltivato l'abitudine di scrivere diari e questa sua caratteristicha si é sviluppata e migliorata in etá adulta, protagonizzando le esperienze che le permisero di scrivere “Il Manoscritto di Sonia”, opera che ha ispirato Paulo Coelho nella stesura di “Undici Minuti”.  Il celebre autore ha firmato la Prefazione al Manoscritto di Sonia, in Brasile. Sulla PRESENTAZIONE dell’ EDIZIONE ORIGINALE PUBBLICATA IN BRASILE  di “Il manoscritto di Sonia”, titolo originale “Entre as Fronteiras”, Paulo Coelho scrive: “-Realizza il mio sogno, parla con me un minuto, per favore-  Per caso ho notato tra il pubblico un enorme cartello scritto in portoghese, mentre partecipavo ad una conferenza a Mantova (IT) nel 1999. Ho pensato che forse potevo entrare in contatto con chi teneva tra le mani quel cartello ma, alla fine dell’evento, a causa degli autografi, non sono riuscito a darle l’attenzione che desiderava. Mi ricordo peró di qualcuno che mi diceva qualcosa come: “Paulo, quando ho saputo che eri in Italia, ho avuto una certezza: dovevo incontrarti. Vorrei chiederti di leggere il mio libro e che tu mi dica sinceramente come lo trovi. Ho pensato che fosse un “segnale”. No ho potuto darle maggiore attenzione ma, quando sono arrivato in albergo, un manoscritto mi aspettava. Non leggo mai i manoscritti, ma lessi quello, la storia di una donna, una prostituta che molto ha amato, le sue esperienze, le difficoltà, le avventure. Ho avuto la curiosità di conoscerla, mi è molto piaciuto il suo lavoro ed il modo delicato di raccontare il percorso di “Mariana”, la protagonista del suo libro. Ho portato il suo manoscritto all’editore che allora pubblicava i miei libri in Brasile ma, dopo qualche mese Sonia ha ricevuto una lettera di rifiuto. Nel 2000, passando per Zurigo (Svizzera), ho contattato l’autrice e le ho detto quanto mi era piaciuto il suo testo. Sonia, che nel frattempo aveva fissato la sua residenza in Italia, prese un treno e venne ad incontrarmi a Zurigo. Io stavo cenando con un amico scrittore e una reporter del giornale Blick; quando Sonia arrivò, gli chiesi di portarmi alla “Langstrasse”, la via dove lei aveva ambientato parte del suo libro. Nella Langstrasse, in quella notte speciale, ho incontrato delle donne, madri, figlie, amiche, amanti. La forza e la determinazione femminile, presente e trasparente. Tanto io, quanto i miei amici eravamo emozionati per la naturalezza di quelle persone e ho avuto anche il piacere di autografare molti libri, in diverse lingue, che alcune di loro erano andate a prendere a casa.  Ricordo che, in un determinato momento ho commentato un dialogo della Bibbia tra Maria Maddalena e Gesù, dove Lui dice: “A chi molto ama, molto sarà perdonato”. Senza  rendermene conto, al momento, quell’ incontro era anche per me un “segnale”. Era l’inizio della genesi del mio libro Undici Minuti, visto che poi ho raccontato la storia di quella notte a un altro giornalista che pubblicó un articolo sulla rivista Illustrèe e che ha determinato il mio incontro con Maria, la protagonista del mio libro, durante una sessione di autografi a Ginevra.

Sonia, attraverso “Mariana”, presenta in questo libro, con un realismo coinvolgente, dolce ma sconcertante, un mondo visto, sentito e vissuto da dentro. Le sue parole parlano piano, penetrando in noi. Intime, intense e accattivanti, possono portaci a quell’ inferno che è la ricerca di se stessi ma anche al paradiso dell’ incontro con l’amore (sempre alla ricerca dell’eterna origine femminile).  Ora, con immenso piacere, lascio la parola a “Mariana Brasil.”  (PAULO COELHO,  Luglio 2003) E con lo stesso immenso piacere le lascerò la parola anche io…

1- Buongiorno Mariana, è un piacere conoscerti e per farlo al meglio non vedo l’ora di ricevere il tuo libro che so mi hai appena inviato e per questo ti ringrazio infinitamente. Ed è proprio dal tuo libro che vorrei partire per parlare un po’ di te attraverso le 10 domande che seguiranno. Quello che nella versione italiana è divenuto il sottotitolo, “Tra le Frontiere”,  di “Il manoscritto di Sonia”, credo abbia chiaramente un doppio significato: puoi spiegarci quale? Di quali frontiere parli nel tuo libro?

….Ciao Monia, buongiorno anche a te. “Tra le Frontiere” veramente non si riferisce solo alle frontiere territoriali, ma anche a quelle interiori, il limite, fino a che punto l’essere umano può arrivare nella ricerca della sua identità senza perdere i veri sensi e valori della esistenza e della vita. Poi secondo me, siamo sempre “tra le nostre frontiere”…..tra le scelte in ogni momento delle nostre vite…

2- Su di una “riflessione”, che fai tu stessa a proposito del tuo libro, possiamo leggere: “Una serie di fatti reali, a volte difficili e imbarazzanti, persone, emozioni, e la speranza di giorni migliori, mi offrirono la materia prima per concepire “Mariana”, una prostituta brasiliana che riuscì a superare il suo dolore, preservando il suo “spazio sacro”, la sua fede nella vita, affrontando le divergenze della sua esistenza senza perdere la tenerezza, riconoscendo il senso della compassione. Nel percorso di Mariana e delle sue compagne nel mondo della prostituzione in Europa e nel Brasile degli anni '90, il lettore potrà vivere l'esperienza dei sogni, della paura, delle disillusioni, della gioia e della tristezza. Per scrivere “Il Manoscritto di Sonia” fu necessario ascoltare delle testimonianze e redigere storie di vita di persone appartenenti a classi sociali differenti. Non si tratta di un'analisi banale, molto meno di una descrizione volgare del mondo della prostituzione. Per me, la realizzazione di questo libro è la somma, il riscatto, la libertà acquistata attraverso la mia verità, un modo per affrontare i miei fantasmi, il mio passato, la coscienza e la trasformazione in qualcuno che oggi esiste e si ama, una storia stampata nella mia propria pelle nel trascorrere della mia vita.” Oggi puoi dire di esser realmente riuscita con questo tuo libro nello scopo che ti eri prefissata: far conoscere al lettore una scottante realtà ed affrontare i fantasmi del tuo passato?

…..Sai Monia…in Brasile da bambina sentivo spesso una frasi: “Dio scrive il giusto anche per linee storte”, forse si dice anche qui in Italia così, vero? … E io sono la prova viva di questa frasi….Nel 1990 quando sono arrivata in Italia per la prima volta, cominciai a registrare tutte le mie emozioni in un diario, è stato il modo che ho trovato per mantenermi lucida, non permettendomi di non capire quel che succedeva nelle mie notti e nella mia vita, era il mio miglior amico, scrivevo in quel diario anche delle storie terribile che sentivo, delle volte peggiori della mia… Tutto è passato… E nel 1999 incontrai “Paulo Coelho” a Mantova al Festival di Letteratura, gli presentai il mio manoscritto e gli ho chiesto di leggerlo, con l’intenzione di sentire un’opinione sincera di un uomo che giudicavo saggio per quello che scriveva. Di questo incontro e poi altri con “Paulo Coelho” è nata la genesi del suo ultimo best seller “undici minuti”, che è un bellissimo libro, scritto molto bene secondo me e secondo tanti…. La prova ne è il numero di copie già vendute.  Fatto è che “undici minuti” rispecchia un lato del mondo della prostituzione: vista secondo il punto di vista di un uomo,….nel libro di Paulo “undici minuti” trovo le mie emozioni, ma manca l’altro lato di questa realtà,  quello vero, quello che mi ha spinto ha trasformare il mio caro diario in un libro, con l’obiettivo di essere un’ “allerta” e aiutare altre donne come me e non solo, ma anche di incentivare un dibattito sulle vere necessità delle persone, per quelli che non sanno cosa sia nella pratica vestire i panni di una “prostituta” e preferiscono ignorarlo…quel mondo che io ho conosciuto in prima persona e per questo motivo è fedele alla realtà …..rispondendo alla sua domanda…quel diario è stato impresso nella mia pelle e anche nella mia anima…perciò posso affermare: nessuno esca illeso da questa esperienza. Sono responsabile per i miei atti e per le cose che ho scritto, dovevo permettere a tutte quelle persone che tanto hanno amato il libro “undici minuti” di conoscere la verità…E la verità nel mondo della prostituzione …secondo me certamente…è che raramente in questo mestiere una storia comincia con “Cèra una volta …..e finisce…… e vissero felici per sempre….Quanto hai miei fantasmi, li combatto come tutti ogni giorno della mia vita, perché sono viva e…. “Sono ancora tra le frontiere” .

3- In una recensione Isabella Bianchini ci spiega: “Mi sono ritrovata a tu per tu, con quella che io pensavo fosse "il personaggio" invece quella che avevo davanti era una ragazza semplice. Ho ascoltato attentamente e percepito le sue emozioni. Il suo tremore iniziale si è subito trasformato in un lungo fiume di parole quasi uno sfogo, come se fino a quel momento avesse tenuto quel segreto tanto a lungo che era venuto il momento di emergere. Attraverso le sue parole, ascolto la parola cuore, la parola amore e realizzo che crede fermamente che il destino le abbia dato una chance. Racconta la sua storia, spiega di essere la protagonista del suo libro e dice che la disperazione, l'ha condotta a smarrire la strada e a finire nel giro della prostituzione. Solo la forza interiore e la fede nella forza divina le daranno il coraggio di modificare il suo percorso. Il suo libro è un atto di coraggio. Dimostra che tutti nella vita possono sentirsi deboli e nessuno va giudicato ma solo compreso.” Sei d’accordo con Isabella?

Mi è piaciuta molto la recensione che ha fatto Isabella e “complimenti alla sua sensibilità”. Sicuramente la mia fede in una forza “Superiore e Divina” mi ha aiutato a trasformare la mia storia di vita e a fare della mia esperienza nel mondo della prostituzione un libro che può ed ha già aiutato tanta gente, in prima fila me stessa.

4- Augurando al lettore una “buona lettura” aggiungi: “Vorrei augurarle una buona lettura, ma vorrei anche proporre e stimolare una riflessione sulla vera posizione delle donne che per scelta o destino si ritrovano in questa vita, a contatto con il preconcetto e il pregiudizio, ma soprattutto sulle vere necessità delle persone che alimentano questa realtà. Ora lascio che Mariana e la sua anima femminile parlino al lettore, attraverso la sua voce e le sue parole che, sussurrando, entreranno nel lettore, intime, intense, accattivanti e che possono trasportarci all'inferno della propria ricerca interiore e al paradiso dell'incontro con l'amore.” Questo è ciò che giustamente dici al lettore. Cosa diresti invece a quelle stesse donne che per scelta o obbligo ancora si trovano a calpestare la Langstrasse, o qualsiasi altra strada del mondo?

Per avere il coraggio di riflettere e rivalutare la propria esistenza. Ma soprattutto per essere oneste con se stesse e credere che siamo capaci di cambiare tutto se veramente lo vogliamo, che abbiamo il diritto alla felicità, al rispetto… forse questa è la nostra vera missione nella vita. E per una ragione  in più le dico: …per una donna che è riuscita a vestire i pani di una prostituta, e questo solo loro lo potranno capire, certamente potranno vestire qualunque altro panno nella vita.

5- Hai deciso di pubblicare il tuo libro dopo un avvenimento che tu reputi straordinario e che tu stessa ci racconti amabilmente così: “Come molte persone il tutto il mondo, anch'io ero una fan di Paulo Coelho e fu con questo spirito che partecipai al Festival della Letteratura di Mantova nell'anno 1999, due anni dopo aver terminato il mio libro. L'ospite d'onore era proprio il famoso scrittore brasiliano. Mi presentai fra il pubblico con un cartello fra le mani che sollevai in alto perché lui potesse leggerlo. C'era scritto, in portoghese: “REALIZZA IL MIO SOGNO, PARLA CON ME UN MINUTO, PER FAVORE”. L'unica intenzione era quella di chiedergli che semplicemente leggesse il mio libro e che mi fornisse una sincera opinione. Il nostro primo incontro durò veramente “UN” minuto, il tempo sufficiente per darmi l'indirizzo del suo hotel affinchè lasciassi una copia del manoscritto alla reception. E sorprendentemente venne letto. Dopo alcuni mesi ricevetti una telefonata dell'autore elogiando il mio manoscritto. Lui era a Zurigo, in Svizzera, e mi invitò per un incontro. Lo vidi con molta gioia. Quando arrivai, stava cenando con Monica, una reporter del giornale Blick, e con uno scrittore suo amico. Mi chiese di aspettare e quando terminò di cenare mi propose di portarlo sulla strada dove avevo ambientato il mio libro. Confesso che fu una notte molto speciale. Sia Paulo Coelho quanto i suoi due amici si emozionarono molto vedendo la forza, la determinazione a la naturalità di quelle donne, madri, sorelle, figlie, amiche e amanti. Come Paulo Coelho dice nel prefazio del mio libro, fu con molto piacere che autografò vari suoi libri in diverse lingue che alcune di queste donne avevano portato dalle loro case. Mi ricordo che ad un certo punto fece un commento su di un brano della Bibbia, l'incontro tra Gesù e Maria Maddalena, in cui si dice: Chi molto ama, molto sarà perdonato.” A volte un incontro inaspettato e straordinario può cambiare la vita: a te l’ha cambiata?

Quell’ incontro sicuramente ha cambiato la mia vita, ho dovuto aspettare quasi 4 anni, dalla fine del 1999 al 2003 quando Paulo Coelho  ha pubblicato “undici minuti”, che nella nota finale fa riferimento al mio manoscritto. Mi trovai davanti alle mie frontiere ancora: Lasciare il passato dove era o pubblicare il manoscritto originale? Ho deciso di mettermi in gioco ancora una volta e rischiari tutto quello che avevo finalmente conquistato. Una vita tranquilla, una famiglia…ma a conti fatti con me stessa non mi sentivo di tenere quella risposta solo per me e così comunicai a Paulo via e-mail la mia decisione di pubblicare il mio manoscritto, lo ho ringraziato per il complimento che lui ha scritto nella nota finale di “undici minuti”. Questi fatti mi hanno dato il coraggio di pubblicare la mia storia. Lui mi ha offerto la presentazione, gli sarò sempre grata per questo, come ho detto prima…Dio scrive il giusto anche nelle righe storte… Anche se questa presentazione per motivi “suoi” contrattuali con i suoi editori in Italia non è contenuta nella edizione italiana, per il Brasile invece lui mi ha appoggiato molto fino adesso. “Il manoscritto di Sonia” non è nato per rimanere nel mio cassetto.

6- Poi proprio grazie a questo incontro e a questa notte molto speciale, nasce “la genesi” di “Undici Minuti”. Tanto che nella nota finale del libro, Coelho ringrazia te e le altre prostitute. Come ci si sente ad essere, ed in soli 11 minuti, segno che lo hai colpito moltissimo, la musa ispiratrice di uno scrittore così tanto amato in tutto il mondo?

Sinceramente credo in un disegno divino e che certe cose sono già disegnate per noi, come il mio incontro con Paulo Coelho, così come “undici minuti” doveva essere scritto da un grande scrittore affinché “il manoscritto di Sonia” avesse questa ripercussione. Musa? Non mi sento per niente una musa, sono stata trasparente con quell’ uomo, non ho usato maschere e forse è stata proprio questa trasparenza che lo ha colpito.

7- E dopo questo incontro e l’interesse di Paulo Coelho “Il manoscritto di Sonia” viene da subito inviato a molti editori in Brasile, ma nessuno trova la storia abbastanza interessante. Poi nel 1999 uno di quegli Angeli che tu dici di sentire spesso al tuo fianco ancora una volta ti da una mano! E’ proprio così?

Veramente “Il manoscritto di Sonia” era pronto del 1997 quando lo registrai in Brasile, provai a mandare il testo a tanti editori e delle volte il plico tornava a me ancora chiuso, con un timbro dove c’era scritto che non interessava, questo mi lasciava molto triste e così nel 1999 ho saputo che Paulo Coelho era al Festival di letteratura di Mantova …il resto di questa storia è impressa tanto in “undici minuti” come nel “manoscritto di Sonia”…Io Credo negli angeli…Nella mia storia di vita sono stati sempre presenti, alle volta in forma di amici, mariti, figlie…ma sono sempre stati e ci sono ancora…

8- Come ci racconti tu stessa questo incontro con Paulo Coelho oltre ad essere stato un “segnale”, per te, rappresentò anche quella spinta che, tu dici: “mi mancava per avere il coraggio di pubblicare il mio libro, di realizzare il mio sogno. Con l'appoggio dei mass-media, ma soprattutto con il prefazio firmato da Paulo Coelho in prima persona (gli sarò sempre grata per questo) pubblicai in Brasile nel settembre del 2003 -Il Manoscritto di Sonia-” Ed a proposito di Mass Media e dell’attenzione che la stampa ti ha riservato, qui in Italia il 23 giugno 2004 “Il manoscritto di Sonia” è stato presentato al Maurizio Costanzo Show. Come ti senti dopo esser stata improvvisamente rapita da questo turbinio di forti emozioni, che hanno reso la storia di Sonia, la tua storia, conosciuta e pubblica ai più?

Mi fa riflettere molto, è strano, nel passato ho usato il mio corpo perché avevo un scopo personale e un obbiettivo economico da raggiungere …la vita è un circolo veramente, adesso mi trovo ancora a usare la mia immagine per un altro scopo personale: pubblicando il mio passato posso aiutare altre donne a non violentare la loro essenza, la loro anima…Se nel mio disegno era così, così sarà fatto…. “il manoscritto di Sonia” , Mariana la protagonista, la scrittrice, io Sonia quella vera … convivano in serenità…tanto sono sempre io….tra le mie frontiere ad affrontare ogni giorno i miei cari fantasmi, il mio passato, le mie paure.  E alla fine mi accorgo: chi non ne ha?

9- Per descrivere il tuo libro la stampa usa le seguenti frasi: “Un caso letterario nato da un diario”; “Il suo libro è subito un Best-Seller”; “Lo scrittore Paulo Coelho è rimasto folgorato dall’autenticità del racconto”; “Il libro di Mariana racconta il viaggio nel mondo estremo della prostituzione”; “Il suo libro è un atto di coraggio”; “Un libro che è essenzialmente il diario di una prostituta, giunta in Italia per mantenere la sua famiglia”. Sei d’accordo con questi titoli giornalistici? Quanto ti ci rispecchi?

Sono consapevole che il legame con Paulo Coelho e la curiosità dei lettori di sapere cosa c’era nel manoscritto originale che ha ispirato uno scrittore così famoso mi ha aiutato tanto ad avere questo appoggio della stampa e sono contenta con questo, la stampa ha un ruolo importantissimo in questo proggetto,  cosi posso raggiungere il mio scopo finale e far si che la mia voce e il mio messaggio arriveranno a tanti. Ho avuto la fortuna anche di essere pubblicata in Italia per una casa editrice seria e responsabile, (www.italianuova.com) che fa un bellissimo interscambio culturale fra il Brasile e l’Italia pubblicando in Brasile scrittori italiani e in Italia importanti  scrittori brasiliani, ma principalmente perché ha creduto nel mio libro e nel mio proggetto. Adesso mi auguro di vedere presto questa storia nel cinema, così avrò raggiunto un pubblico ancora più grande…

10- Ultima, classica, ormai immancabile domanda, che inserisco sempre come decima, perché significa per me tracciare una linea continua di vedute, tra tutti i vari autori intervistati: cosa consiglieresti ad un esordiente che ancora deve varcare la soglia del mondo letterario, quello delle pubblicazioni, quello della carta stampata, delle recensioni, dei riconoscimenti importanti?

Per me è tutto nuovo, sto cominciando a capire adesso il “mondo letterario”, scrivo perché mi piace, mi trasporta, per chi scrive non esiste “solitudine”, puoi amare, sognare, far nascere, anche ammazzare, puoi avere il tuo proprio mondo e unico…. ed è bellissimo! Nella pratica è un strada di pietra, sono pochissimi le scrittori che riescono a sopravivere dei suoi libri, ce ne sono ancora troppi problemi da affrontare prima di vedere il suo “figliolo” sugli scaffali delle librerie, il più grave secondo me è la distribuzione, ricevo tante e-mail dalle diverse parti d’Italia nel mio sito www.marianabrasil.com.br  che cercano e chiedono il mio libro perché non riescono ha trovarlo nelle librerie. Credevo che il mondo della prostituzione fosse il più complicato e peggiore che poteva esistere, ma adesso sono arrivata alla conclusione che tutte le realtà sono simile fra di loro, con le loro regole ed i loro compromessi. Mi sono sbagliata.

Vorrei dire una cosa per me molto importante…: Siate sempre consapevoli e responsabili di quello che scrivete, un libro può salvare una vita. Continuate a scrivere.

Grazie Monia. Un bacio e un sorriso…Sonia…"Mariana Brasil"!

Grazie a Mariana Brasil, per la sua cortese e graditissima partecipazione.

 Caramente, Monia Di Biagio.

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