|
di Monia Di Biagio Alessandro Maiucchi vive a Roma dove è nato nel 1966, lavora come analista programmatore, è sposato da 9 anni ed ha due bambini: Martina di otto anni e Lorenzo di un anno e mezzo. Questo è il link al suo sito personale, un sito ben fatto, per così dire a struttura familiare! Nel tempo libero ascolta molta musica, scrive racconti e romanzi, si tiene in corrispondenza elettronica con molte persone, perché come afferma lui stesso: “amo molto scrivere lettere”. In realtà così tanto che, alla sezione Attualità del suo sito, potete leggere alcune delle sue risposte a: Barbara Palombelli; Maria Latella del Corriere della Sera; Francesco Rutelli, mentre nella sezione Scrittura Creativa trovate i suoi scambi di pareri con lo scrittore Raffaele Mangano; Jeffery Deaver, autore di ”Il collezionista di ossa”; Marco Buticchi, autore di “Le pietre della luna” scrittore d’avventura, pubblicato da Longanesi, con all’attivo oltre 600.000 copie vendute; Elisabetta Sgarbi, editor-in-chief della Bompiani. In realtà, nello specifico, Alessandro non ama solo scrivere lettere, ma ama proprio scrivere, difatti ci spiega: “Scrivo da tanto tempo, a scuola l'italiano scritto era la mia materia preferita insieme alla matematica, ma mi sono cimentato con la scrittura creativa solo negli ultimi quattro anni. E' stato decisivo l'incontro on line con uno scrittore (MANGANO), che mi ha dato consigli, e due giornaliste (PALOMBELLI E LATELLA) che mi hanno fatto amare questa attività... E' un'attività dura, lo scrivere. Le devi dedicare magari le ore della notte, oppure togliere tempo alle attività familiari, ma ci sono poche cose altrettanto belle. Per chi si scrive? Innanzitutto per se stessi. Tra il 2001 ed il 2002 ho dedicato il tempo libero al mio primo romanzo “BASTA!”, e mi sono ritrovato a psicanalizzare me stesso in quasi tutti i personaggi… Ho continuato a farlo nel 2003 e 2004 con “ORCHIDEA”, fa bene alla salute! Sono contento che esistano spazi sul web ove ci si possano scambiare consigli e pareri su questa passione misteriosa ed avvincente, alla scoperta di noi stessi. Se poi ci leggerà qualcun altro, tanto meglio. Vorrei riuscire ad essere pubblicato, ma non per soldi: per avere più tempo da dedicare alla scrittura!” Alessandro Maiucchi frequenta, anche, il Mensa Italia e come socio dal 18 dicembre 2000, del suo ingresso nell’Associazione ci racconta: “Il 15 ottobre 2000, dopo che erano passati anni dalla prima volta in cui avevo sentito parlare del Mensa, ho approfittato del concorso nazionale Brain 2000 per fare il test di ammissione (clicca qui per il test preliminare on line). Dopo circa un mese mi è arrivata la valutazione del test, che per la cronaca serve a misurare un valore, ovvero il Quoziente Intellettivo (QI): la gran parte della popolazione mondiale ha un QI tra il 90 e il 110; una parte minore, costituita da persone superiori alla media, ha valori fino a 130 o 140; il 2% circa della popolazione mondiale ha un QI superiore a 148, e ha la possibilità di iscriversi a questa Associazione - senza fini di lucro - nata perché "...Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, pensando agli orrori e disastri causati dalla cieca ferocia, si fece strada l'idea che un gruppo selezionato di persone molto intelligenti potesse aiutare i governanti a guidare le nazioni con saggezza...", nella quale i soci siedono idealmente attorno ad una tavola (Mensa, in latino) rotonda, come quella di Re Artù..." Ovviamente il nobile intento dei fondatori si rivelò un utopia, infatti i governanti mondiali se ne infischiano del Mensa, cosa se ne farebbero dell'intelligenza?" Chi volesse fare il test, ed entrare a far parte di un gruppo di persone molto stimolante e simpatico, può andare su www.mensa.it e cercare la sede della sua regione :-)” Invece a proposito dei suoi gusti musicali lui stesso ci dice: “Nel tempo libero ascolto molta musica, sono cresciuto ascoltando i Kiss. |
Mentre tutti mi parlavano di quanto erano bravi i Queen...Quando finalmente mi sono deciso ad ascoltarli, ho capito che erano un gruppo eccezionale specie dopo aver sentito per una vita i Kiss, che a suonare sono piuttosto scarsi, anche se hanno un feeling e una potenza scenica da cancellare chiunque altro...Quando pensavo di aver capito come si suonava, qualcuno mi disse: "Bravi questi? Devi sentire i Rush, allora!". Ascoltavo ed amavo molti gruppi, ma ho dovuto dare ragione a quel qualcuno... Immaginate un gruppo che sia il punto di incontro tra Led Zeppelin e Yes nel suo primo periodo, e tra Police e U2 nel secondo... Pensate che non esista ? Esiste. Ricapitolando, il "Cuore" sono i Kiss, la "Mente" sono i Rush...Il punto d'incontro tra Cuore e Mente sono i Queen...” Difatti proprio la sezione “Scrittura Creativa/Quotes” del suo sito rappresenta, come lui stesso dice: “un tributo ad un'arte che a mio avviso dovrebbe essere celebrata quanto la letteratura...I testi delle canzoni, a volte possono essere poesia, o momenti di vita vissuta, o un modo di conoscere a fondo i nostri eroi...” La sua, ormai, vasta bibliografia comprende: “Basta!” (romanzo,dal quale ha anche estratto quattro racconti); “Orchidea” (romanzo); “Era una notte del 2000”, “Lurker”, “La promessa”, “w.h.o”, (racconti lunghi); “Lollo libero”, “La pecora bianca”, “Un immenso favore”, “La collinetta erbosa”, “Lacrime nella pioggia”, “Ogre Battle” (racconti brevi). Alcuni dei suoi racconti e romanzi possono essere letti, oltre che sul suo sito personale, anche su: www.scrivendo.it; www.scheletri.com; www.latelanera.com.
1- Ciao Alessandro, vorrei iniziare a fare la tua conoscenza partendo dalla descrizione del tuo sito personale http://maiucchi.supereva.it ovvero quello che io oserei definire un sito letterario originale e “fuori norma” proprio perché più che ad un “sito personale” si è di fronte ad un vero e proprio “sito familiare”, il sito della famiglia Maiucchi appunto: da dove nasce questa idea di creare un qualcosa di diverso e certamente così gradevole, essendo naturalmente per il lettore, suppongo, un piacere fare la conoscenza con tutti i componenti della famiglia Maiucchi?
Vedo internet come una alternativa al mondo reale, e il sito come un’occasione di sinergia tra il mondo reale, fatto – volendo parlare di editoria – da alti palazzi impenetrabili popolati da Editor e Lettori lontanissimi dallo scrittore in erba, e un mondo virtuale nel quale l’editor e’ una persona simpatica e alla mano come ad esempio: Simone Caltabellota di Fazi e Lain Books, e i lettori sono gente pronta al dialogo, e realmente attenta ad un mercato fatto non solo da “quelli di Zelig” che vendono le loro facce in libreria, ma anche da centinaia di ottimi scrittori “da web” che potrebbero valere migliaia di euro, mentre invece si affannano svolgendo altri lavori… non mi metto tra questi ottimi, nessuno puo’ giudicare serenamente se stesso…Dicevo, in questo mondo alternativo ho voluto trasportare tutta la mia numerosa famiglia, fatta di scrittori, animatori, attori, mamme e papa’… ognuno con le sue prerogative, i suoi gusti, la sua voglia di vivere, realmente o virtualmente… Mi piacerebbe avere piu’ tempo libero per seguire il sito!
2- Altresì ti porgo i miei complimenti vivissimi per "tutta" la tua vita letteraria che ho potuto cogliere, leggere e ben apprezzare sempre attraverso il tuo sito internet. Difatti, è stato un piacere conoscerti più approfonditamente, tramite quest’ultimo e non solo attraverso i tuoi scritti (numerosissimi), ma anche attraverso quella cordiale corrispondenza elettronica che hai saputo tenere e gestire con tante "belle persone". Ed è proprio sulla corrispondenza che vorrei soffermarmi, perché ancora una volta, dalla tua, un’idea originale e “fuori norma”: da dove scaturisce il tuo desiderio, non solo di metterti in contatto con determinate persone, ma poi anche di pubblicare e far conoscere, ai più, lo scambio di pensieri che c’è stato tra voi?
Innanzitutto grazie dei complimenti! Il mio desiderio e’ mostrare che anche persone che la gente ritiene lontane, sono in realta’ vicine, fatte di carne e sorrisi come noi, di parole lanciate nel cyberspazio che sarebbe un peccato non condividere… ho conosciuto persone straordinarie, ho avuto occasione di stringere la mano a Barbara e Maria e scoprirle donne prima che facce televisive, gente che senza strombazzarlo ai quattro venti si occupa di iniziative umanitarie, ritagliando il proprio tempo. Ho conosciuto Raffaele Mangano, uno scrittore milanese di origine siciliana simpatico e sempre disponibile nel mostrarmi il bello e il brutto dello scrivere. Ancora, ho conosciuto gente come Heather e Cathy, personaggi del mondo reale che ho utilizzato nel mio primo romanzo, gente che vive storie incredibili, ma che ancora una volta e’ abitante di questo pianeta, e di quel pianeta virtuale che e’ internet. Quanto alle idee originali, ne vedrai altre quando – spero presto – potrai leggere i miei romanzi: in entrambi ho messo una sezione “Extra”, come nei DVD… ma per ora resterai con la curiosita’!
3- Tra le tante corrispondenze citate nella presentazione, e riproposte una per una sul tuo sito, ci riproponi qui di seguito quella che ti ha visto coinvolto con Jeffery Deaver, autore de’ ”Il collezionista di ossa”?
Ho conosciuto dal vivo, appena un mese fa, Jeffery Deaver a Londra. Mi ha riconosciuto (devo essere uno dei pochi italiani con cui scambia e-mails) e chiamato Alex prima ancora che mi avvicinassi, gli ho stretto la mano, si e’ fermato a parlare con me rammaricandosi per il tempo tiranno (aveva una presentazione poche ore dopo fuori citta’). Da diversi mesi gli mando i pareri del “lettore qualsiasi” e lui mi ringrazia e commenta: gli mando i complimenti quando trovo delle genialate nei suoi romanzi da milioni di copie ma anche le tirate d’orecchi virtuali quando leggendo mi accorgo che magari ha messo un po’ troppo mestiere in una particolare scena… Ai lettori consiglio i suoi Lo scheletro che balla, Profondo blu, Il giardino delle belve e Il silenzio dei rapiti, tutti romanzi eccezionali…
4- Nella presentazione ci hai raccontato del tuo ingresso al Mensa, cosa significa questa associazione, tavola rotonda di intelligenze, e qual’è lo scopo peculiare, quanto originariamente utopico, della stessa. Ma cosa significa per te avere un QI superiore alla media? Intelligenza è potere? Intelligenza è libertà?
L’intelligenza fine a se stessa non serve a molto, prova ne sia George W. Bush, che con il suo 89 di QI dovrebbe fare un lavoro che ora non mi viene in mente e invece fa il Presidente… Cio’ che serve davvero e’ l’intelligenza emotiva, ossia la capacita’ di applicare l’intelligenza alla vita di tutti i giorni: una cosa lunga e difficile da spiegare, che potrete capire meglio nelle pagine di Daniel Goleman, autore di un saggio dal titolo… non ve lo dico, siete abbastanza intelligenti da capirlo! Tornando al Mensa, si incontra un sacco di gente simpatica, si fanno discorsi stimolanti, e si assiste a conferenze sugli argomenti piu’ disparati: per farvene un’idea, leggete la mia alla sezione Blade Runner del sito oppure cercate su Google “Omero nel Baltico”, l’affascinante teoria del consocio Felice Vinci, pubblicata anche su un libro…
5- La musica, per te, come la poesia è Arte, i testi delle canzoni (alcuni, suppongo!) proprio come i testi poetici, ci dici, servono a trasmettere far comprendere lo stato d’animo dell’autore, raccontare momenti di “vita vissuta”, binomio che mi piace molto e che anch’io spesso uso! Ma tu, oltre ad ascoltare ed apprezzare la musica che ti piace, hai mai composto canzoni? Sai suonare un qualche strumento? Pittura, musica, Poesia: se queste tre Arti passano facilmente attraverso le tue mani, sei colui, che solo in presenza di queste tre capacità creative, io amo definire un “Artista completo”?
Dunque… sono molto bravo a suonare il campanello, specie se non ho le chiavi! Seriamente, sono negato, anche se scrissi una ventina di testi ai tempi della scuola… e mi spiace, perchè amo la musica. Sono affezionato ai testi delle canzoni perchè e’ il modo in cui ho imparato l’inglese… e non e’ necessario che siano testi profondi: il bassista dei Kiss, Gene Simmons, in un’intervista disse “Potrei scrivere in un testo ‘passerò volando dalle finestre della tua mente’ ma nessuno capirebbe quello che dico…”, perche’ in USA una parte consistente del mercato e’ la cosiddetta musica da viaggio, dove il testo deve solo essere cantabile! Accanto a questo approccio, c’e’ Neil Peart – il batterista e autore dei testi dei Rush – che ne fa un’Arte, come potete leggere nella sezione loro dedicata del mio sito… parole e concetti che sono quasi sprecati se messi in una canzone, e infatti Peart ha anche scritto due o tre libri! Quanto all’artista completo, ne conoscevo uno. Si chiamava Giannalberto Maiucchi, e il 9 dicembre prossimo saranno venti anni che non c’e’ piu’. Mio padre aveva le mie doti di matematico e scrittore (mia madre ha una valigia di lettere a Papa Woytila, Pertini e molti altri… chissa’ da chi ho preso, senza saperlo! E doti di disegnatore ancora piu’ brillanti di quelle dei miei fratelli Massimiliano e Corrado, e una forza di volonta’ forse superiore a quella di Raffaello… purtroppo molte di queste cose le ho scoperte tardi, quando mori’ avevo solo 18 anni e non avevamo un bel rapporto, come accade del resto a molti adolescenti con i propri genitori a quell’eta’…
6- “Basta!” ed “Orchidea” i tuoi due romanzi. “Basta!” è in fase di pubblicazione, avendo superato meritevolmente il momento di vaglio di un comitato di lettura. Il titolo che è un grido lascia immaginare un forte contenuto di ribellione nei confronti di un qualcosa, forse momenti inenarrabili della vita odierna? O della tua Vita? Come è nato questo romanzo ed in anteprima, solo per noi, puoi svelarci più dettagliatamente di cosa parla?
Il romanzo e’ nato durante la vacanza in USA del luglio 2001. Mentre ero sull’Empire State Building dissi a mia moglie Silvia “Se dovessi attaccare questa citta’, userei degli aerei…” e lei “Pensi non abbiano l’antiaerea?” e io “No, butterei gli aerei contro i grattacieli…”. Me lo ha ricordato Silvia, pochi giorni dopo l’11 settembre e l’inatteso attacco… che avevo immaginato io dopo poche ore che ero in citta’, figuriamoci se poteva immaginarlo chi lo fa per lavoro! L’11 settembre ha cambiato solo parzialmente la trama originale, ero abbastanza creativo anche se non sapevo tutte le cose incredibili che so ora al riguardo…Il titolo “Basta!” e’ un’affermazione che si ripete spesse volte nel romanzo stesso in diversi contesti, e fa da contraltare ad Ancora!, che sara’ il titolo del terzo romanzo (sequel di Basta!), quello che iniziero’ a scrivere nei prossimi mesi. Sto raccogliendo materiale anche per il quarto, che si intitolera’ As seen on TV e sara’ la continuazione di alcune delle storie del secondo… come immaginate a questo punto, tutti i miei romanzi sono in qualche modo legati tra loro, un po’ come fa il mio maestro Stephen King! Perche’ Ancora!? Perche’, nella fantapolitica di Basta! gli attentati dell’11 settembre sono stati organizzati dal figlio di colui che organizzò l’omicidio Kennedy a Dallas nel 1963… curiosi? Dovete aspettare ancora un po’! Le trame: sia quella di Basta! che quella di Orchidea sono sul sito. Quanto ai comitati di lettura, sono stati molto più numerosi di uno, come tutti gli scrittori in erba sanno bene. Ho inviato Basta! ad almeno 30 obiettivi, sia in sintesi che nello splendore delle sue 270 pagine stampate ed inviate a sette euro di spese postali ogni volta! Ho avuto varie risposte negative, quattro o cinque positive, e ora sono in ballo tra due editori: voglio soppesare le offerte e le opportunità che ognuno mi prospetterà, e poi… vedremo!
7- Sei presente su diversi siti letterari con i tuoi scritti e come ci hai già spiegato esaustivamente ti piace metterti a confronto con i tuoi Lettori, ami le recensioni ed i commenti. Come ti misuri ogni volta con questi?
Ho mandato i miei lavori ad una decina di siti di scrittura amatoriale, e seguo i forum di alcuni di essi. Mi piacciono i complimenti, ma accetto le critiche quando sono costruttive. Ho trovato su uno di questi forum uno dei collaboratori piu’ preziosi: uno scrittore che e’ bravissimo a leggere le opere altrui e a trovarne pregi da enfatizzare e difetti da limare. Si chiama Marco Salvario, e approfitto dell’occasione per ringraziarlo: specialmente per Orchidea, mi e’ stato davvero prezioso! Poi ci sarebbero mille nomi da Scrivendo, Latelanera, Scheletri, ma non voglio litigare per qualche omissione, quindi li saluto in gruppo! Un discorso a parte lo merita it.cultura.libri, il newsgroup: li’ godo soprattutto di critiche, per aver detto che Io uccido di Faletti aveva troppi punti in comune con Basta!… spero che quando lo leggeranno sapranno giudicare con serenita’. Come ho gia’ spiegato a loro, la trama e’ completamente diversa, ma ci sono una decina di scene che contengono affinita’ un po’ incredibili se casuali… le vedrete!
8- Come avrai di certo notato dalla precedente domanda, ho scritto Lettori volutamente con la “L” maiuscola. Puoi spiegare ai nostri Lettori il perché apprezzi così tanto questo modo di fare? Io già lo so, appunto vorrei tu lo rispiegassi perché, questa tua spiegazione che ho già letto mi ha colpito e non poco! Forse perché era una cosa a cui non mi ero mai soffermata a pensare, e se in realtà anche a me viene naturale scrivere Lettori con la “L” maiuscola, non avevo mai approfonditamente carpito il senso di rispetto che può dare in “Chi” (a questo punto non posso desimermi dallo scrivere anche il “Chi” maiuscolo) ti legge. Se non riesci a far mente locale a cosa mi sto riferendo, io che ho realmente spulciato tutti i tuoi “Scripta” per redigere questa intervista, ti do un indizio: il tale riferimento si trova in un post che hai inviato, entusiasta, a www.scrivendo.it !
Anche io uso la maiuscola, e la uso nelle prefazioni dei romanzi: iniziano entrambi con Fedele Lettore, il saluto che fa King ai suoi lettori. Io spiego che ovviamente non possono essere Fedeli, non ancora, ma che in omaggio a King mi piace chiamarli cosi’. Anche nei ringraziamenti, li chiudo con “…e ringrazio te. Si proprio te che stai leggendo questo romanzo…”. Non ricordo assolutamente il riferimento al quale alludi, pero’ ti dico: il Lettore e’ l’arma piu’ potente di un romanzo, e del relativo scrittore. E’ il Lettore che gira il film del romanzo nella sua mente, e che ne decreta il successo. Quindi e’ il personaggio piu’ importante!
9- Altra cosa che mi è piaciuto molto leggere stavolta sul tuo sito è il filo conduttore che lega l’ideazione e la messa in opera, nero su bianco, di ogni tuo racconto (lungo o breve) i cui titoli ho citato nella presentazione. Potresti qui di seguito riproporci la storia di come, ogni tuo racconto è nato, uno dietro l’altro, per “chi” lo hai scritto e perché?
Come hai detto, sul sito queste presentazioni sono facili da individuare. Preferisco invece stuzzicare i lettori, futuri Lettori?, parlando del Blog. Il blog e’ un diario online, e il mio si raggiunge con uno dei banner nella home page del sito, oppure cliccando http://maiucchi.splinder.com. Nel blog ho raccontato, giorno per giorno, lo sviluppo di Orchidea, il modo in cui le scene mi venivano in mente sull’autobus, o nascevano da episodi della vita reale, da associazioni di idee, da vecchi incontri… mi piacerebbe mettere alcuni estratti in coda al romanzo, sarebbe un’altra trovata originale, no?
10- Ultima immancabile domanda, come già saprai, di ogni mia intervista: il consiglio all’esordiente. Proprio tu che ti accingi a pubblicare per la prima volta, cosa consiglieresti a chi come te sta per varcare la medesima soglia, quella della pubblicazione cartacea? Ed in questo caso quali i consigli che hai fatto più preziosi e che sono stati dati a te?
I consigli migliori che ho ricevuto li ho messi sul sito. Quelli che do’ io? Non arrendersi mai. Non innamorarsi di quello che si scrive. Non smettere mai di leggere. Iniziate a farlo subito: comprate On writing di Stephen King, ho imparato la’ sopra tutto quello che so sulla scrittura creativa!
Grazie ad Alessandro Maiucchi, per la sua cortese e graditissima partecipazione.
Caramente, Monia Di Biagio.
|
Copyright © 2005 [Monia Di Biagio]. ® Tutti i diritti riservati ai rispettivi autori.
N.B. Per l'utilizzo di questa "intervista" è necessario richiedere il consenso della Redattrice e dell' Autore intervistato.