http://digilander.libero.it/monari/spec/2004/965.confiteor.html

il Rimino - Riministoria

Confiteor.
Per me il Ponte è un capitolo chiuso.

Caro Paolo Guiducci.
[…]
Per me il Ponte è un capitolo chiuso.
Vi collaboravo dal settembre 1982. Dalla fine del 1983 sino a non so quando sono stato considerato un suo «redattore».
Adesso, non so da quando, ripeto, ero stato declassato a semplice collaboratore esterno, oltretutto mal sopportato per certe cose che scrivevo, vedi il già citato pezzo «inquieto» ed «inquietante» apparso come un «Fuorionda», quasi che fossi un Emilio Fede qualsiasi a Blob.
Allora, voi state pure sull’onda che fuori mi avete buttato, non se motu proprio o per delega.
Queste sono cose che ho spiegato ad abundantiam a Giovanni Tonelli.
Come pure ho ricordato che l’anno passato è partita da dentro la redazione la soffiata a XY che ero io il Pietro Corsi che quella signora voleva denunciare (pezzo sulla traduzione sbagliata, etc.). Conosco i retroscena, so che cosa ha detto XY, e che cosa minacciava la medesima signora. Soltanto da dentro la redazione poteva partire l’attacco al Pietro Corsi di venerata memoria.
Al Ponte ero stato chiamato da don Piergiorgio Terenzi su suggerimento di Cesare Giorgetti. Poi ho fatto tante cose, oltre il Tama: dalla Settimana al Segnalibri (con il fratellastro Riminilibri), per adoperarmi con gli altri a trasformare il Ponte un vero e proprio giornale. Basta sfogliare le annate per accorgersi del mio ventennale lavoro.
Adesso al Ponte girano le teorie di un nuovo arrivato secondo cui i collaboratori non contano nulla.
Agli amici ho spiegato che mi sono ritirato a vita privata perché la mia presenza al Ponte recava turbativa, e sono stato messo «fuorionda», aggiungendo che a me del «fuorionda» non l’ha mai dato nessuno, e che l’articolo «inquieto» è stato prima gettato nel cestino dalla redazione e poi recuperato in extremis dal direttore con quel titolo curioso per non dire altro, con un taglio (insignificante) nel testo, ed a mia insaputa senza che nessuno avesse avuto un minimo di cortesia e/o (soprattutto) correttezza di parlarmene per telefono. Le stesse cose ho detto per iscritto ad Enzo Pruccoli che mi aveva inviato una sua epistola.
Avevo proposto certi articoli a Giovanni che non rispose. Li vedo ora curati dall’Istituto di scienze religiose.
Ecco perché ho lasciato il Ponte: il giornale non mi ama più. Sono fuori onda e ci resto. A voi tutti, buona navigazione. E ricordate: Rari nantes…
Vuoi l’argomento per una bella inchiesta (altro che gelati)? L’Ufficio delle Entrate di Rimini non vuole liquidare quanto dovuto agli eredi dei contribuenti defunti. Tiene ferme le pratiche (dopo dieci anni decadono), ed impedisce di colloquiare con l’impiegata addetta. Il discorso è troppo lungo da fare qui, l’ho accennato soltanto. Una volta un articolo su questo tema sarebbe finito in prima pagina, sul vecchio «Ponte».

Antonio Montanari


Vedere gli antefatti a queste pagine:
Che idea, la «Storia delle idee»
Benedetto Croce e il Seicento

All'home page de il Rimino
All'indice de il Rimino
All'indice di Riministoria
Al sito http://digilander.libero.it/antoniomontanari
Al sito http://www.webalice.it/antoniomontanari1
Al sito http://home.tele2.it/antoniomontanari
Per informazioni scrivere a monari@libero.it


965/Riministoria-il Rimino/22.07.2004/26.07.2004
http://digilander.libero.it/monari/spec/2004/965.confiteor.html